Corona virus

Pubblichiamo la nota del capo del Corpo con la quale convoca tutte le Organizzazioni Sindacali, per un aggiornamento sull’emergenza sanitaria in atto

In arrivo l’accordo sul FRD del 2020
Ma restano insufficienti le risorse economiche necessarie a
garantire le progressioni economiche a tutti!

Si è svolto ieri l’incontro con la delegazione di parte pubblica dell’A.D. per definire l’accordo sul
Fondo Risorse Decentrate del 2020.

Come noto, l’amministrazione aveva fatto pervenire 2 proposte, una delle quali con la previsione
di soli 2.574 sviluppi economici, la cui diffusione aveva creato confusione e alimentato aspettative
tra i lavoratori.

Ma è stata la stessa delegazione pubblica a fugare ogni dubbio, precisando di non ritenere
concreta nè percorribile la sua proposta avanzata con le progressioni economiche, poiché le
residue risorse previste attualmente dal Fondo, circa 5 milioni di euro, insufficenti a garantire gli
sviluppi a tutti i lavoratori, se non diversamente impegnate e redistribuite a tutti i lavoratori,
compresi quelli della 1^ area, sarebbero ritornati al MEF e quindi andati perduti.

Preso atto di quanto comunicato da Persociv, le scriventi OO.SS. hanno affermato di ritenere
essenziale predeterminare con la massima precisione i criteri necessari alla elaborazione dei
prossimi sviluppi economici che, di seguito alla concreta messa a disposizione delle somme
derivanti dai risparmi conseguiti con la legge 244/2012 da parte del Ministro, consentissero al
tavolo di compiere scelte equilibrate e non penalizzanti, anche con riguardo a quelle fatte nel
triennio in 2016/ 2018.

FP CGIL CISL FP e UIL PA, nel ribadire l’indispensabilità di sviluppi economici che coinvolgano tutti
i dipendenti e che, in particolare, possano riconoscere le aspettative di coloro che sono prossimi
alla pensione, hanno condiviso l’esigenza di promuovere e portare a conoscenza del vertice
politico del Ministero dla Difesa una nota congiunta che richiami gli impegni del Ministro tesi a
garantire entro l’anno i risparmi della legge 244/12, a partire dal Tavolo Tecnico già convocato per
lunedì 19 a Gabinetto Difesa, proprio per realizzare le progressioni economiche e valorizzare i
dipendenti della prima area.

FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno poi sollecitato il pagamento delle prestazioni rese per turni, rischio
reperibilità e ppl, per le quali l’amministrazione ha assicurato di aver predisposto le circolari agli
enti precisando una disponibilità delle risorse sino a settembre compreso.Rispetto alle fattispecie
regolamentari contenute nelle precedenti proposte avanzate dalla Delegazione di Parte Pubblica
nelle scorse riunioni – e non presenti in quelle discusse oggi, si fa presente che l’Amministrazione
ha ritenuto di poterle meglio esplicitare nella circolare attuativa che sarà emanata a seguito della
sottoscrizione dell’ipotesi di accordo.

Accogliendo poi la richiesta dell’Agenzia Industria Difesa di maggiori somme (pur se modeste) per
pagare ai lavoratori le medesime indennità per le prestazioni rese e non ridurre le attività, si è
convenuto di modificare la parte di fondo da destinare all’AID.
In riferimento all’emergenza sanitaria abbiamo sollecitato la rapida calendarizzazione di apposito
incontro per aggiornare il Protocollo in vigore con le recenti normative emanate dal Governo.

 

Fp Cgil                                                   Cisl Fp                                            UIL Pa

 Francesco Quinti – Roberto De Cesaris       Massimo Ferri- Franco Volpi                 Sandro Colombi

COMUNICATO ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’ENAC

L’emendamento che avrebbe voluto trasformare la natura giudica dell’ENAC non è passato! L’iter di conversione del cosiddetto Decreto Agosto si è concluso con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del testo già licenziato dal Senato. Quindi possiamo finalmente dirlo: ciò che era stato dato per scontato dai vertici dell’Ente, dalla Ministra dei Trasporti e da una sigla sindacale, NON E’ PASSATO! L’opposizione ferma delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente, a difesa del ruolo pubblico dell’ENAC e della tutela della sicurezza nel trasporto aereo, ha impedito che fosse portato avanti il progetto di trasformazione dell’ENAC in Ente Pubblico Economico. GRAZIE A TUTTI E TUTTE COLORO CHE CON LA MOBILITAZIONE E LO SCIOPERO HANNO SOSTENUTO LA LOTTA CONTRO UN PROGETTO SCELLERATO a riprova che senza i lavoratori le riforme non si fanno! L’alta adesione allo sciopero ha dato un forte segnale alla politica e al Governo. Auspichiamo che finalmente si possa arrivare ad avere un confronto vero, come chiediamo da tempo, per un progetto di riforma finalizzato a rilanciare il ruolo strategico dell’Ente. MA DOBBIAMO CONTINUARE A VIGILARE PERCHÉ LA PARTITA NON E’ CONCLUSA. Oggi più che mai dobbiamo insistere con la mobilitazione e le azioni di sensibilizzazione delle forze parlamentari affinché nei prossimi mesi qualcuno non tenti un altro colpo di mano, per esempio la prossima legge di bilancio, magari approfittando della distrazione dei lavoratori impegnati a difendere il proprio diritto alla salute. Noi continueremo a chiedere un confronto vero, che non ponga alcuna pregiudiziale se non quella di un percorso condiviso, per rendere più efficace ed efficiente l’ENAC, che è e deve rimanere un BENE PUBBLICO!!
Roma, 16/10/2020

F.to

                              FPCGIL              FIT CISL           CISL FP     UIL PA     FLP    CIDA    USB PI

SPARARE NEL MUCCHIO E GLI EMULI DI TAFAZZI

Sparare nel mucchio è diventato lo sport preferito in Italia soprattutto quando si tratta di pubblico impiego ed in questa pratica esistono, purtroppo, dei maestri, talvolta impensabili, che raggiungono vette di sadismo sconosciute e che in queste settimane imperversano sui mezzi di informazione.
Che ciò avvenga all’esterno dell’INPS ormai non ci sorprende, visto il basso livello dei dibattiti pubblici, ma che possa accadere all’interno del nostro Istituto ci sorprende, se corrisponde al vero la notizia, veicolata da altre organizzazioni sindacali, circa la definizione di “liste di proscrizione” comprendenti colleghi che nei mesi di smart working emergenziale, si parla di meno dell’1% del totale del personale, non si sarebbero mai connessi agli applicativi informatici dell’INPS!
Lungi da noi la difesa di chi avrebbe omesso di adempiere ai propri doveri d’ufficio, ma altrettanto forte è il rifiuto di operare generalizzazioni che non giovano a nessuno, o, meglio, giovano a chi ha interesse a sollevare polveroni finalizzati a destabilizzare l’Istituto: se ci sono responsabilità individuali, non serve fare annunci in riunioni della tecnostruttura che qualche “Tafazzi” si affretta subito a veicolare all’esterno, danneggiando in questo modo la stessa Amministrazione ed il personale INPS nel suo complesso, quello stesso personale che ha consentito di incrementare l’indice di produttività del 15% nel periodo gennaio-maggio 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019! Nel campo delle responsabilità individuali, soggette sempre a rigorosa verifica, lo ricordiamo a qualche smemorato, la regola aurea è l’azione non l’annuncio!
Con l’occasione rinnoviamo la richiesta di procedere alle assegnazioni temporanee del personale ai sensi della Legge n.104/1992 e dell’art. 42 bis del D.lgs. n.151/2001 visto che, contrariamente a quanto preannunciato anche nel corso dell’ultima riunione, arrivano dal territorio riscontri negativi da parte dei colleghi, riscontri generati dalla scarsa sensibilità manifestata in questo campo dalla dirigenza territoriale coinvolta.
Infine, aspettiamo a breve un nuovo incontro sullo smart-working che, alla luce del quadro sanitario in evoluzione, diventa sempre più necessario ampliare come strumento di tutela della salute pubblica.
Roma, 15 ottobre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Incontro del 15 ottobre 2020

In data odierna si è tenuto l’incontro avente per oggetto la presentazione del Piano triennale dell’Agenzia e le modalità di svolgimento dello SMART WORKING a seguito dell’ultimo DPCM sull’emergenza COVID 19.
Per quanto attiene il Piano dell’Agenzia abbiamo rappresentato perplessità in particolare nella parte relativa alla “riorganizzazione” in quanto non risultano chiari gli obiettivi che si prefigge l’Amministrazione e in particolare le ricadute logistiche e gestionali che da questa deriverebbero.
Altrettanto abbiamo fatto per la parte che riguarda il “personale” dove non vi è alcun cenno che definisca la carenza dell’area dirigenziale, mentre paiono evidenti approssimazioni rispetto alla copertura delle carenze organiche del personale delle Aree.
Abbiamo su questo punto rappresentato la necessità di ampliare i posti messi attualmente a concorso e, nel contempo, abbiamo chiesto di far scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale in essere.
Abbiamo proposto inoltre l’ampliamento dei posti dei passaggi interni dalla seconda alla terza Area attualmente in svolgimento, anche per ottemperare alle norme vigenti e per la necessità di personale già formato sempre più evidente in terza Area.
Per quanto riguarda lo SMART WORKING l’Amministrazione ha proposto di prorogare così come è l’Accordo sottoscritto in data 03 agosto 2020.
Abbiamo subito rappresentato con forza sul tavolo la necessità di inserire la novità prevista nel nuovo DPCM di poter autorizzare in SMART WORKING “almeno” il 50% del personale adibito alle attività smartabili, ampliando inoltre la possibilità di usufruire di tale istituto ai genitori di figli inferiori ai 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle scuole, anche alla luce dell’aumento dei contagi che registriamo in questi giorni.
Su tale proposta l’amministrazione non si è espressa rimandando a venerdì prossimo un aggiornamento su tale materia.
Per quanto ci riguarda riteniamo assolutamente necessario, come tra l’altro già enunciato in una circolare esplicativa dell’8 settembre emessa dalla stessa Agenzia, che una clausola che salvaguardia per i genitori di figli con età inferiore ai 14 anni sia inserita e regolamentata all’interno delle modifiche dell’Accordo del 3 agosto u.s..
Tale circostanza, inserita nell’Accordo, è ritenuta dalle scriventi OO.SS. assolutamente prioritaria e laddove non dovesse essere accolta ci troveremo costretti a trarne le conseguenze.
Roma 15/10/2020

FPCGIL                 CISLFP                       UILPA              CONFSAL UNSA               Confintesa
Iervolino                 Fanfani                    Procopio                    Veltri                                     Bono

FRD 2018 e 2019, progressioni, regolamentazione SW
Dopo un lungo silenzio ripresi gli incontri al MI MUR

Finalmente, dopo numerosi e reiterati solleciti, siamo stati convocati dall’amministrazione in data 15 ottobre 2020 per un incontro avente all’ordine del giorno una informativa sull’iter di certificazione del FRD 2018 e l’avvio della trattativa sul FRD 2019.
Le notizie non sono state certamente positive. Il FRD 2018 non è ancora stato certificato, è attualmente in fase di verifica da parte di IGOP e Dipartimento della Funzione Pubblica. Nonostante ci abbiano assicurato che la certificazione dovrebbe avvenire a giorni la notizia ha causato fortissimi malumori da parte sindacali, visti gli intollerabili ritardi accumulati fino ad ora a danno dei lavoratori. Abbiamo
preteso che vengano sollecitate le amministrazioni competenti ed allertati tutti gli Uffici affinché vengano tempestivamente attivate le procedure di definizione degli accordi decentrati in modo da permettere la corresponsione delle spettanze nel più breve tempo possibile.
È stata poi avviata la discussione sul FRD 2019 durante la quale è emersa l’esigenza di apportare alcune modifiche all’impianto previsto nel 2018, con particolare riguardo alle implicazioni dovute all’introduzione del nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance e, di conseguenza, ai riflessi sulla contrattazione nazionale e decentrata.
Abbiamo inoltre insistito affinché già con il FRD 2020 venga ripreso il processo di valorizzazione del personale, interrotto nel 2019, attraverso le progressioni orizzontali. L’amministrazione su questo punto, pur confermando la volontà di valorizzare il personale tramite i processi di progressione economica, ha sollevato dubbi sulla effettiva possibilità di attuazione delle procedure con decorrenza 1 gennaio 2020, a causa di dubbi interpretativi delle amministrazioni di controllo, relativi ad una presunta necessità di programmare le progressioni nell’esercizio precedente, ed alla effettiva possibilità di concludere le procedure entro dicembre.
Su questo punto non abbiamo desistito, perché riteniamo che il personale abbia diritto ad un costante percorso di valorizzazione, ma la strada sembra decisamente in salita.
Nel caso non si verificassero le condizioni per procedere con decorrenza dal 1 gennaio 2020 abbiamo chiesto ed ottenuto la formalizzazione di un impegno da parte della delegazione di parte pubblica a garantire in ogni caso le progressioni a valere sul FRD 2021.
Quanto alle progressioni verticali, annunciate nell’informativa dello scorso 25 agosto e che com’è noto non sono a carico del fondo, è stato confermato che verranno avviate e concluse nel corso del 2021.
E’ stata inoltre chiesta una informativa rispetto agli straordinari, sia quelli “ordinari”, che risulta siano già stati assegnati agli uffici, sia quelli previsti da specifica disposizione di legge per gli uffici territoriali che hanno svolto l’eccezionale lavoro per l’immissione in ruolo dei docenti, che debbono essere ancora accreditate.
Abbiamo inoltre chiesto la riapertura del confronto sul lavoro agile e sua regolamentazione e sulla flessibilità dell’orario di lavoro, anche alla luce delle novità introdotte dal DPCM del 13 ottobre 2020 e della preoccupante escalation di contagi che si sta verificando nelle ultime settimane.
Su tutti i punti l’amministrazione si è dichiarata disponibile al confronto. Su nostra specifica richiesta, per evitare una nuova lunga pausa nelle relazioni sindacali con l’amministrazione, abbiamo chiesto con una certa ruvidezza la definizione di un calendario di incontri nel corso di questo mese in modo da dare concretezza agli impegni presi.
I prossimi incontri sono stati quindi programmati per i giorni 22 e 28 ottobre 2020.
In preparazione degli incontri l’Amministrazione si è impegnata a inviare alle OO.SS. una proposta sull’accordo FRD 2019 nonché i dati sulla costituzione dei Fondi 2019 e 2020.
Roma, 15.10.2020

 

FP CGIL                             CISL FP                             UIL PA
Anna Andreoli                   Michele Cavo                   Alessandra Prece

BUONI PASTO IN SMART-WORKING?
VOLERE E’ POTERE!

Nella giornata del 14 ottobre si è svolto il programmato incontro sindacale richiesto da CGIL, CISL e UIL relativamente al riconoscimento del buono pasto in regime di lavoro agile a seguito della nota dell’INL che sospende la loro erogazione a partire dal 15 settembre scorso.
L’Amministrazione ha chiarito che, nonostante non sia pregiudizialmente contraria all’erogazione dei buoni pasto in lavoro agile, la misura si è resa necessaria a seguito di alcuni interventi della Corte dei Conti e, in particolare di un parere della Ragioneria Generale dello Stato fornito all’INAIL, in cui sarebbe ribadito che la concessione del buono pasto è strettamente connessa all’effettivo controllo della prestazione lavorativa da remoto da parte dell’Amministrazione concedente.
Nel corso del nostro intervento abbiamo anzitutto posto una questione di metodo e di rispetto delle relazioni sindacali, evidenziando che la concessione dei buoni pasto ai lavoratori agili era contenuta in un accordo; sarebbe stato corretto, pertanto, prima di emanare il provvedimento di sospensione, convocare le OO.SS. ed esplicitare le questioni emerse solo ora.
L’indennità sostitutiva del servizio mensa, oggi conosciuta più semplicemente come buono pasto, è un diritto previsto dal contratto e quindi noi lo rivendichiamo, anche in virtù del principio di non discriminazione verso i lavoratori agili.
Quanto alle fonti cui l’Amministrazione fa riferimento, abbiamo anzitutto ricordato che a fronte di pronunce sfavorevoli della Corte dei Conti, ne esistono recentissime in senso opposto, secondo cui il riconoscimento del buono pasto rientra nell’ambito della contrattazione di Ente.
Sul concetto di controllo della prestazione lavorativa, poi, abbiamo sottolineato che se si intende finalmente passare al vero lavoro agile, occorre un cambio culturale, che superi necessariamente l’idea del controllo e inizi a parlare seriamente di lavoro per obbiettivi.
La discussione sul tema si è conclusa con la disponibilità dell’Amministrazione ad aprire un tavolo sui buoni pasto per trovare soluzioni che, ricercando anche ulteriori percorsi alternativi, consentano di sbloccare la situazione.
A differenza dei rappresentanti di altre sigle cosiddette rivoluzionarie, che hanno addirittura accusato l’Amministrazione di non intervenire verso quei lavoratori agili che non lavorerebbero da remoto, abbiamo preferito rappresentare i veri problemi sentiti dai lavoratori.
Per questo, abbiamo chiesto di sapere a che punto si sia arrivati con la creazione della nuova infrastruttura tecnologica, presupposto necessario per far partire seriamente il lavoro da remoto: sul tema, ci è stato detto che dal 15 novembre saranno in consegna i portatili anche per il personale amministrativo, mentre rispetto agli applicativi lavorabili da remoto, occorre attendere ancora un po’, per coordinare la ragnatela di appalti e società in convenzione Consip. Noi aspettiamo, sperando che questa ragnatela non si riveli una tela di Penelope … Si prevede, inoltre, di organizzare dei corsi di formazione per il personale, su digitalizzazione e informatizzazione, anche per formare sull’utilizzo di applicativi già disponibili e scarsamente usati, come “Microsoft One Drive”, servizio di cloud storage e backup offerto da “Microsoft”, accessibile tramite browser e app desktop e smartphone.
La costruzione della nuova infrastruttura tecnologica, come sappiamo, sta avendo un impatto anche sulla procedura per le progressioni orizzontali, per le quali ci è stato confermato che i bandi usciranno a novembre, mentre il bando per le progressioni verticali slitterà ancora di qualche giorno per garantire, come da nostra richiesta, che lo svolgimento delle prove in presenza avvenga in sicurezza.
Ci è stato poi confermato che la tassazione separata, erroneamente non applicata sul FRD 2018, sarà recuperata con il conguaglio fiscale di febbraio 2021.
Da ultimo abbiamo chiesto di calendarizzare un prossimo incontro sindacale sullo smart-working subito dopo l’emanazione degli annunciati provvedimenti legislativi, anche per affrontare il tema dell’ampliamento delle fasce di reperibilità e della possibilità di consentire a tutto il personale di poter terminare in lavoro agile la prestazione lavorativa.
Roma, 15 ottobre 2020

 

FP CGIL                       CISL FP                    UIL PA
Matteo Ariano             Michele Cavo            Bruno Di Cuia

 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, in merito alle sedi disponibili per i corsisti in prova dell’88° corso

E’ stata inaugurata nei  giorni scorsi  la Campagna  “Stop ai tumori professionali”, voluta da un’ampia coalizione di Organizzazioni di Categoria, Sindacati e Comitati di pazienti per garantire che la quarta revisione della Direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni (DCM) per l’inclusione di categorie di farmaci pericolosi con effetti cancerogeni e mutageni che provocano tumori, tuttora esclusi dalla proposta della Commissione Europea pubblicata il 22 settembre 2020.

Lo scorso anno abbiamo partecipato con un intervento di Giancarlo Go ad una conferenza tenutasi qui a Roma sulla materia,  insieme alle altre Organizzazioni, tra cui la Federazione Europea Epsu, che hanno lanciato la campagna.

In allegato il comunicato stampa in italiano sul lancio della campagna e il documento congiunto di Hospeem ed Epsu sull’argomento.

Vi invitiamo a  diffondere la campagna sui posti di lavoro e sui social  affinché venga appoggiata da un numero alto di persone.

Al seguente link https://www.stopcanceratwork.eu/ si può sottoscrivere l’appoggio alla campagna.

Saluti

Nicoletta Grieco

Head of International Department FPCGIL

Roma, 14 ottobre 2020

Prof. Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
R O M A

e p. c.:

On. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
R O M A

Pres. Bernardo Petralia
Capo del DAP
R O M A

Pres. Gemma Tuccillo
Capo del DGMC
R O M A

Oggetto: Predisposizione legge di bilancio.

Richiesta convocazione OO.SS. Comparto Sicurezza e Difesa.
In considerazione dell’imminente predisposizione della manovra di bilancio per l’anno 2021,
si chiede, anche ai sensi dell’art. 8-bis, D.Lgs. n. 195/1995 e succ.modd., la cortese convocazione
delle Organizzazioni Sindacali rappresentative degli operatori del Corpo di Polizia Penitenziaria per
il previsto confronto in merito.
La normativa di legge prevede espressamente che tale consultazione riguardi anche le
OO.SS. del Comparto Sicurezza e Difesa, motivo per il quale la S.V. potrà ascoltare le attese e le
richieste che provengono da Lavoratrici e Lavoratori in Uniforme, che come è ben noto,
assicurano ogni esigenza, nonostante, le gravi criticità nel Paese a causa dell’emergenza sanitaria.
Nell’attesa, molti cordiali saluti.

CGIL FP        FNS CISL        UIL PA PP
Oliverio           VESPIA           De Fazio

Smart Working: Permessi e Congedi orari Un contributo al dibattito

Lo Smart Working, di per sé, non è uno strumento “neutro”: in assenza di regole chiare e precise può aprire a discriminazioni nei confronti di persone che, nel rapporto di lavoro, presentano situazioni di “debolezza” e per questa ragione necessitano di maggiori strumenti e tutele. Ad esempio, una limitazione nella fruizione dei “riposi” o dei permessi previsti dalle Norme o dal contratto può trasformare lo smart working in una modalità di lavoro particolarmente insidiosa anzitutto per le lavoratrici che, storicamente e culturalmente, si vedono affibbiare in larga parte il lavoro di cura. L’accordo del 17 settembre per la regolamentazione del lavoro agile, all’articolo 6, comma 7, esclude espressamente la fruizione di permessi orari sia di natura contrattuale (permessi personali, quelli per visite specialistiche e quelli ex art. 18 fruiti a ore), sia quelli – ed è particolarmente rilevante- di natura “normativa” quali, ad esempio, i permessi studio, quelli derivanti da Legge 104/1992, i congedi parentali. E’ altrettanto noto che la FP CGIL, anche per questa ragione, non ha ritenuto di sottoscrivere il citato disciplinare e, fin da subito, ha chiesto al Tavolo negoziale e all’Agenzia di rivedere questo punto. In particolare, il 30 settembre, scrivevamo all’Agenzia delle entrate: “…gli istituti di conciliazione previsti dal legislatore hanno come fine la diminuzione delle ore lavorabili su richiesta del lavoratore, indipendentemente dal luogo dove si svolge l’attività lavorativa. Per questo, auspicando che l’Amministrazione non intenda violare i diritti soggettivi tutelati dalle norme di legge e contrattuali, riteniamo che l’esclusione prevista nel disciplinare, in particolare nella seconda parte del citato articolo 6 comma 7, debba intendersi come la possibilità di assicurare la fruibilità degli istituti previsti nel rispetto del principio di flessibilità richiamato al comma 1 del medesimo articolo 6 e nella responsabilità dell’autodeterminazione organizzativa del dipendente.” Alla nostra nota però ancora non è seguito il necessario chiarimento da parte dell’Agenzia. E, invece, sarebbe bene che, proprio dall’amministrazione, arrivasse una interpretazione chiara e utile a evitare applicazioni errate, da parte della dirigenza, lesive del diritto soggettivo dei lavoratori e contro le norme di legge. In caso contrario, saranno altri che dovranno coerentemente prendere atto che il disciplinare del 17 settembre non raggiunge gli obiettivi preposti e trarne le opportune conseguenze.

 

FP CGIL Nazionale – Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini

“Bisogna superare la diatriba su chi debba fare i tamponi, al momento veramente inopportuna. La domanda, infatti, non può essere se i medici di medicina generale debbano o meno fare i tamponi, ma piuttosto su come garantire la sicurezza di cittadini ed operatori”. Così la Fp Cgil Medici di Medicina Generale (Mmg) in merito all’ipotesi di affidamento da parte del Ministero della Salute ai Mmg di tamponi e test rapidi.

Il tema, spiega il coordinatore della Fp Cgil Medici di medicina generale, Giorgio Barbieri, “non è chi farà questi test ma in quali condizioni. Ribadiamo che chiunque eseguirà i tamponi dovrà poterlo fare in luoghi appropriati e sicuri, dotato di tutti i necessari dispositivi di protezione individuale. Questo deve essere ben chiaro, che la questione investa i Mmg o altri. È sotto gli occhi di tutti che oggi i medici di medicina generale non possono garantire queste condizioni nei loro studi privati. Siamo in emergenza e i Mmg non risponderanno con un rifiuto alla chiamata di soccorso ma non è più tollerabile chiedere a dei professionisti di mettere a rischio la propria vita e quelle dei loro assistiti”.

“Questa riflessione – prosegue – ci impone di rilanciare una discussione assolutamente necessaria. Governo e Ministero della Salute devono affrontare il tema all’interno del progetto di riforma del Servizio sanitario nazionale, è necessaria una profonda rivisitazione del servizio di medicina generale nello specifico e di quella territoriale più in genere, a partire dai rapporti di lavoro e dall’organizzazione. I medici non possono più lavorare da soli, in studi privati, ma dovranno operare in contesti condivisi e multiprofessionali come distretti e case della salute, in cui siano protetti loro e i cittadini”, conclude Barbieri.

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