Cultura: Cgil-Cgt-Pcs, protestiamo insieme per rafforzare servizio pubblico culturale
Sindacati Italia Francia e Gran Breragna insieme a difesa della cultura

Di fronte alla portata e alla gravità della crisi che colpisce il mondo della cultura, a causa della pandemia del Coronavirus e al conseguente rallentamento del turismo culturale e del commercio internazionale, ma anche a causa di disastrose scelte politiche degli ultimi anni a scapito del servizio pubblico culturale, abbiamo deciso di unire le forze”. Lo fanno sapere Fp Cgil, Cgt e Pcs, rispettivamente sindacati d’Italia, Francia e Gran Bretagna, aggiungendo che “ci vuole un atto di protesta collettiva e una resistenza costruttiva per trasformare e rafforzare il servizio pubblico culturale, questo è il senso del nostro appello”.

“Questo primo passo ne richiede altri – specificano e spiegano i sindacati di tre delle principali nazioni d’Europa -. Abbiamo appena contattato la Fsesp (Federazione europea dei sindacati del servizio pubblico), che riunisce tutti i sindacati d’Europa, per lavorare insieme su scala continentale sulle sfide del servizio pubblico culturale”.

Immediatamente e con urgenza ci impegniamo a lavorare e agire insieme per un servizio pubblico culturale trasformato e rafforzato, per un’occupazione stabile e condizioni di lavoro dignitose, per avere risorse all’altezza dei bisogni del settore. E contro la precarietà, il dumping sociale, la privatizzazione e lo sfruttamento spudorato dei dipendenti dei fornitori di servizi”, concludono Fp Cgil, Cgt, e Pcs.

Al Vice Capo D.A.P.
Dott. Roberto TARTAGLIA
Roma

Al D.G.P.R. – D.A.P.
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: introduzione telefoni cellulari negli istituti penitenziari.

L’introduzione dei telefoni cellulari all’interno degli istituti penitenziari è un fenomeno in netta crescita, numeri alla mano, dall’inizio dell’anno i telefonini rinvenuti dalla Polizia penitenziaria sono stati più di 1760, ai quali si aggiungono i recenti rinvenimenti di uno smartphone e di due miniphone all’interno del carcere di Palermo grazie alle indagini con-dotte dal Nucleo Investigativo della polizia penitenziaria, insieme al Reparto territoriale dell’Ucciardone. Mentre nel 2019, i telefoni cellulari rinvenuti, erano stati circa 1200 e nel 218 meno di 400.
Le motivazioni? Una delle tante potrebbe essere la crisi socio-sanitaria che sta attraversando il nostro paese, la quale a cascata si ripercuote anche sul sistema penitenziario, ne sono una dimostrazione le rivolte così come il costante tentativo di introdurre telefoni cellulari negli istituti.
Per queste motivazioni chiediamo all’Amministrazione di accelerare l’input, dato con la nota Gdap dello scorso giugno, di rafforzare e strutturare azioni di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari all’interno degli Istituti Penitenziari. Chiediamo di accelerare le procedure di acquisizione e manutenzione di apparecchiature e sistemi elettronici quali reti radio analogiche, reti radio digitali, rilevatori e inibitori di telefoni cellulari, apparati radiogeni per il controllo dei pacchi ecc, menzionati dall’Amministrazione.
Inoltre, le ricordiamo che anche le risorse umane sono importanti, sono coloro che utilizzano concretamente gli strumenti per il contrasto, quindi andrebbero non solo implementate, ma soprattutto formate sull’utilizzo della strumentazione.
Sempre nell’ottica di contrastare l’aumento di comportamenti criminale all’interno degli istituti, chiediamo di riflettere sull’importanza del messaggio che si darebbe se venisse effettivamente introdotta la valorizzazione dei circuiti detentivi secondo la logica della progressione premiale, modello già più volte rappresentato all’Amministrazione penitenziaria.
Certi di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il coordinatore nazionale
Fp Cgil Polizia penitenziaria
Stefano BRANCHI

1° Tavolo Tecnico su organici e assunzioni:
MA PER FP CGIL CISL FP E UIL PA DIPENDENTI GIÀ SOTTO LE 20.000 UNITÀ|

Si è svolto ieri il primo Tavolo Tecnico sugli organici, le assunzioni e il rilancio dell’area industriale.
Come si ricorderà il 30 luglio scorso il Ministro della Difesa aveva assunto l’impegno di istituire apposite sessioni di confronto tecnico per individuare soluzioni al rapido esodo di personale che sta pregiudicando le attività prestate dai lavoratori civili della Difesa, nonché per rilanciare l’area industriale attraverso forme di partecipazione tra pubblico e privato.
In apertura di riunione e con riferimento all’art 211 del cd “decreto rilancio”, che prevede la possibilità per soggetti pubblici e privati di utilizzare strutture del Ministero della Difesa per ricercare possibilità alternative di sviluppo produttivo ed occupazionale, l’amministrazione ha accolto la proposta di FP CGIL CISL FP e UIL PA di definire preventivi protocolli di intesa con le rappresentanze sindacali per ogni singola convenzione che sarà stipulata con Difesa Servizi Spa.
In tema di organici è ormai chiaro a tutti che si prospetta una deriva irreversibile se non si concretizza un piano massiccio di assunzioni in particolare nell’area tecnico industriale, ma non solo in quella.
FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno specificato che se la vituperata Legge 244/12, rimasta ormai senza padri, fissa gli organici della Difesa a 20.000 unità entro il 2024, ad oggi questo limite, al netto degli ex militari transitati, è stato già raggiunto e superato e sussistono, dunque, le condizioni per far partire un immediato programma di assunzioni.
Lo strumento del corso concorso, della legge sull’apprendistato, della trasmissione delle conoscenze attraverso i dipendenti più anziani e delle tante volte richiamate Scuole Allievi Operai, sono elementi che il sindacato confederale ha nuovamente sollecitato e che intende affrontare quanto prima, perché sono almeno 5 anni che ne propone l’utilizzo.
L’amministrazione ha dato informazione dell’imminenza del concorso per 294 unità che in verità, sarebbe dovuto già uscire a settembre, ma è chiaro che questi numeri sono risibili rispetto al personale che sempre più numeroso va in pensione.
Il Sottosegretario ha dato poi notizia che le 315 unità da assumere nel triennio per l’Arsenale di Taranto rientrano all’interno del cd. “Cantiere Taranto” istituito, gestito e finanziato direttamente dal Governo per fronteggiare l’emergenza sociale di quel territorio, sostenendo anche, incalzato dalle scriventi OO.SS., che pari impegno dovrà essere garantito anche nei confronti dell’Arsenale di La Spezia e degli altri siti istituzionali.
FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno richiamato il Sottosegretario a vigilare sull’impegno assunto dal Ministro di far sospendere le iniziative di ristrutturazione e le contrazioni di attività di singoli Comandi, nonché di intervenire subito sulle violazioni dei protocolli prodotte in tema di emergenza sanitaria su base locale, visto che diversi responsabili di Enti trascurano la salute dei lavoratori, peraltro segnalate prontamente ai vertici della forza armata responsabile che non ha ancora fornito riscontri.
Infine, con riferimento alla stabilizzazione dei dipendenti del Genio Campale, l’amministrazione ha precisato che inizialmente saranno internalizzate le 145 unità previste dal decreto “agosto” e che sarà fissato presso UdG un apposito tavolo tecnico con le OO.SS. per definire i criteri selettivi (non certamente il diploma) e le sedi di assegnazione.
Tale precisazione, da parte di FP CGIL CISL FP e UIL PA si è resa necessaria anche per sgombrare il campo da strumentalizzazioni e voci infondate diffuse ad arte tra i lavoratori, per i quali il sindacato confederale si impegnerà a garantire a tutti la stabilizzazione.
Vi terremo come sempre informati dell’evolversi della situazione.

FP CGIL                                            CISL FP                                  UIL PA
Francesco Quinti                                Massimo Ferri                       Sandro Colombi
Roberto De Cesaris                                  Franco Volpi

 

L’Accordo sul lavoro agile in fase Covid: la nostra valutazione.

Vi inviamo il testo dell’Accordo raggiunto ieri e che oggi sottoscriviamo definitivamente dopo un
confronto a volte aspro e sull’orlo della rottura.
Nel merito vale la pena di ricordare i suoi punti qualificanti:
– l’accordo riconosce e tutela tutti i benefici che l’attuale normativa prevede per i lavoratori
fragili;
– viene sostanzialmente detronizzata la percentuale massima del 50% che adesso diventa
quella minima;
– la valutazione delle attività smartabili riguarda l’insieme delle professionalità presenti
nel ministero, laddove il profilo professionale preveda competenze che si possono
svolgere anche da remoto;
– viene introdotto il principio di rotazione per cui tutti i lavoratori possono accedere
alle prestazioni in lavoro agile;
– vengono salvaguardate le prerogative sindacali di informazione preventiva e confronto
sull’organizzazione del lavoro agile;
– viene introdotto il coworking come forma di prestazione lavorativa in presenza per i
pendolari di media e lunga distanza, ovvero la possibilità di prestare la propria prestazione
lavorativa in un Ufficio dell’Amministrazione collocato in prossimità del proprio
domicilio;
– viene riconosciuta la possibilità in particolari casi di prestare la propria prestazione
lavorativa in modalità mista (parte in presenza e parte in smart), utile per i lavoratori
che devono effettuare sopralluoghi e verifiche tecniche;
– viene prevista la flessibilizzazione degli orari di ingresso in modo da impedire affollamenti
sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro;
– c’è un impegno per la formazione dei lavoratori e dei dirigenti;
– vengono riconosciuti alcuni importanti diritti contrattuali: il buono pasto, la cui fruibilità
viene confermata anche con questo accordo, lo straordinario ed i permessi brevi
in particolari condizioni che ne richiedono l’utilizzo;
– vengono salvaguardati i tempi di valutazione della decisione e di rientro dal lavoro
agile in caso di revoca dello stesso da parte del dirigente, che è tenuto a motivare
la sua decisione
– l’accordo, considerato il susseguirsi di produzione normativa sulla pandemia, ha
una clausola di revisione immediata e di monitoraggio per valutarne il livello di applicazione
nei luoghi di lavoro.
Come si può notare l’accordo contiene tutti o quasi gli obiettivi raggiungibili sul piano della definizione
delle tutele dei lavoratori, ma non è l’accordo a regime sullo smart working ordinario, che
viene esplicitamente previsto in una fase successiva di negoziazione. Come dato negativo ancora si
registra un autentico buco nero, sia di risorse disponibili che di programmazione della spesa, rispetto
alla necessità di dotare i lavoratori degli strumenti tecnologici necessari al lavoro da remoto. Che
è una necessità strategica e strutturale per la stessa Amministrazione, considerata la valenza normativa
che il lavoro agile ha acquisito negli indirizzi governativi, e che pertanto diventerà uno degli
elementi centrali del confronto sulla sua introduzione ordinaria. Questo invece rimane un accordo
strettamente connesso con la necessità di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini
in una fase in cui si è deciso di continuare a mantenere aperti i luoghi della cultura ed è per questo
strettamente intrecciato con quanto previsto dai Protocolli sicurezza sottoscritti con il Ministero della
Funzione Pubblica e con il Mibact. Per questo, ed in considerazione della forte recrudescenza
della pandemia, rimane fondamentale l’impegno per garantirne la piena applicazione a tutti i livelli
e di conseguenza vi invitiamo alla massima attenzione ed al tempestivo intervento, qualora fosse
necessario, sulla fase applicativa, che sarà immediata.
Noi restiamo a disposizione per ogni utile chiarimento.

Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale Mibact

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito alla procedura corso basico per  specialista di elicottero

Con soddisfazione vi trasmettiamo la Dichiarazione congiunta che abbiamo sottoscritto con CGT Culture e PCS Culture Group. Un documento importante perchè pone le basi per un programma comune di azione in difesa dei lavoratori della cultura e che è stato costruito su una valutazione condivisa sulla qualità delle politiche culturali pubbliche adottate nei rispettivi paesi. Un segno concreto di solidarietà internazionale in un periodo di grave crisi strutturale di tutto il settore dei beni e delle attività culturali, i cui effetti non saranno purtroppo transitori e che già si stanno traducendo nei massicci licenziamenti che sono in atto nei circuiti museali statali della Gran Bretagna e che, in assenza di misure straordinarie, si estenderanno presto nell’indotto legato all’offerta dei servizi  culturali nel nostro Paese ed in Francia. Il percorso comune tracciato si propone di ampliare la riflessione sulla qualità delle politiche pubbliche europee messe in atto in questi anni, per rivendicare con forza una loro profonda revisione che riporti i servizi pubblici alla cultura al centro  delle prospettive di crescita dell’Europa sociale.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT
Corona virus

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito agli assetti degli straordinari  assegnati alle Direzioni Regionali  per le misure organizzative urgenti per la gestione dell’emergenza COVID19

Roma, 26 ottobre 2020

Al D.G.F. – D.A.P.
cons. Riccardo TURRINI VITA
Roma

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: corsi di formazione relativi al personale di Polizia Penitenziaria.
Emergenza COVID 19 – Richiesta intervento.

Preg.mi Direttori Generali,
in considerazione dell’ emergenza sanitaria che sta attraversando il nostro Paese, tenendo conto dell’avanzata dell’inevitabile preoccupante trend di positività, nonché della proroga dello stato de quo richiamato con le novelle disposizioni governative inserite nel DPCM 24 ottobre 2020, appare riduttivo (ma necessario e doveroso) chiederVi di valutare l’opportunità di disciplinare i corsi di formazione rivolti al personale di Polizia Penitenziaria (partendo dal prossimo corso ispettori ed agenti, seppur quest’ultimi ancora in corso di definizione temporale, fino ad arrivare a quello dei sovrintendenti aliquota B), in modalità e-learning, cosi da poter coniugare una tutela collettiva in materia di eventuale diffusione epidemiologica con la giusta e attesa offerta formativa.
Pertanto, esposto quanto sopra, visto che il tenore letterale normativo surriferito recita, all’art. 1 lettera W: “Le amministrazioni di appartenenza possono, con decreto direttoriale generale o analogo provvedimento in relazione ai rispettivi ordinamenti, rideterminare le modalità didattiche ed organizzative dei corsi di formazione e di quelli a carattere universitario del personale delle Forze di polizia, delle Forze armate, del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, prevedendo anche il ricorso ad attività didattiche ed esami a distanza e l’eventuale soppressione di prove non ancora svoltesi, ferma restando la validità delle prove di esame già sostenute ai fini della formazione della graduatoria finale del corso”, la FP CGIL chiede debito seguito con utili determinazioni a tal riguardo, nell’interesse dell’Amministrazione Penitenziaria, dei corsisti beneficiari ed a salvaguardia della salute pubblica.
Certo di un Vostro interessamento, invio distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

 

Il 26 ottobre, su richiesta delle organizzazioni sindacali, Federculture ha riconvocato il tavolo negoziale per riprendere la trattativa sul rinnovo del Contratto nazionale.
Leggi il resoconto della trattativa.

RAGGIUNTO L’ACCORDO SULLO SMART WORKING IN FASE COVID

Dopo un lungo e articolato confronto finalmente si è arrivati alla sottoscrizione del
Protocollo d’intesa sullo Smart working. La bozza iniziale proposta dall’ Amministrazione ha
poi visto un complesso lavoro di integrazione fatto dall’intero tavolo sindacale che, a
nostro giudizio, ha notevolmente migliorato il testo.
L’accordo contiene tutte le possibili forme di tutela per i lavoratori nella condizione,
prevista dall’ultimo DPCM, di mantenimento delle aperture dei luoghi della cultura.
Il testo, che vi invieremo non appena disponibile, in sostanza consente di continuare ad
individuare il lavoro agile quale modalità di lavoro primaria per fronteggiare l’emergenza da
Coronavirus, per garantire la salute dei lavoratori e assicurare contestualmente
l’erogazione dei necessari servizi alla collettività e per rafforzare le misure di conciliazione
dei tempi di vita e di lavoro. Inoltre prevede il suo monitoraggio ed il suo tempestivo
adeguamento ad eventuali nuove misure che si dovessero rendere necessarie per
fronteggiare l’emergenza. Allo stesso tempo disciplina la fruizione di alcuni diritti contrattali
a partire dal confermato riconoscimento del buono pasto.
Si apre adesso la fase della sua concreta applicazione sul territorio e rimane sempre un
compito primario delle delegate e dei delegati RSU, dei RLS e delle nostre strutture
territoriali la puntuale verifica dei livelli di adeguatezza delle misure che i singoli dirigenti
attueranno, nel rispetto del Protocollo Sicurezza e dei principi contenuti in questo
importante accordo, in materia di prerogative sindacali.
Noi naturalmente restiamo a disposizione per ogni opportuno approfondimento.

SOTTOSCRITTO L’ACCORDO PER IL FONDO RISORSE DECENTRATE 2020 (EX FUA)

È stato sottoscritto oggi, dopo una lunga e tribolata riunione di giovedì pomeriggio e poi
completata oggi, la ripartizione del Fondo Risorse decentrate 2020 (Ex FUA). La
ripartizione contiene:
– le risorse per le Turnazioni (€ 24 milioni), che vengono erogateregolarmente;
– le risorse per la Posizioni Organizzative 2020(circa € 3,6milioni);
– l’indennità legata alla responsabilità di datore di lavoro per i direttori di
biblioteche e archivi non dirigenziali ai sensi del D. Lgs. 81/2008 per la somma di
€ 4.000 annui pro capite quale indennità per tale rischio per un totale di€
615.000 circa;
– è rimasta invariata la previsione economica per i progetti nazionali di produttività
(€ 19 milioni)e l’indennità per centralinisti non vedenti (€ 220.000). Sono stati
previsti poi due progetti specifici per il supporto ai concorsi per la DG OR e DG
Bilancioed altri istituti coinvolti sul modello di quello svolto per il concorso 1052
AFAV per un importo complessivo di 280.000€ circa. Sono stati destinati €
500.000 per specifici progetti da attivarsi, a livello centrale e periferico, legati ad
un incremento delle attività e dei carichi di lavoro legati alla Riorganizzazione;
– è stato definito l’importo definitivo dei Progetti locali 2020 per un totale di circa €
21.650.834.Sono progetti fondamentali, che con molta probabilità verranno attivati
tra fine 2019 ed inizio 2020 e saranno indispensabili per il rilancio del MiBACT dopo
l’emergenza Corona Virus: gli obiettivi devono essere connessi, oltre a quanto già
previsto ordinariamente per i progetti locali, alla rimodulazione tecnologica delle
attività, al rilancio e alla rivisitazione dei moduli di offerta dei servizi culturali, a
progetti di valorizzazione dei territori rivolti ad un utenza prevalentemente interna,
allo smaltimento di arretrati in materia di procedimenti di tutela sul territorio, alla
gestione delle misure di sicurezza per la fase 2 dell’emergenza Covid-19, e a
quanto altro potrà essere definito a livello periferico. Il tavolo di contrattazione
nazionale dovrà mantenere una funzione di indirizzo, coordinamento, monitoraggio
e valutazione delle fasi progettuali.L’importo medio per lavoratore stimiamo
potrà essere di circa € 1.100 lordo dipendente.
Per il prossimo futuro dobbiamo affrontare temi importanti quali il piano assunzionale, la
proroga e la stabilizzazione dei tempi determinati, i passaggi tra le aree, i passaggi
orizzontali e la vertenza per il riconoscimento dei lavori insalubri. Oltre ad avere dei tempi
certi per la nuova pianta organica (che presuppone un confronto con le organizzazioni
sindacali) ed aprire quanto prima un tavolo sulla mobilità, è urgente chiudere già in una
prossima riunione l’accordo sulle turnazioni. Su tutto questo abbiamo sollecitato
l’amministrazione e la Direzione politica, anche in considerazione dell’avvio dell’iter del
disegno di legge stabilità per il 2021.
Abbiamo poi evidenziato l’evidente ritardo nell’ emanazione del Decreto del Ministro sugli
incentivi alla progettazione, oggetto di numerosi rilievi, dei quali vorremmo comprenderne
il contenuto, atteso che è necessaria una soluzione urgente.

Roma, 26 ottobre 2020

FP CGIL                             CISL FP                                      UIL PA
Claudio Meloni                 Giuseppe  Nolè                        Federico Trastulli
Valentina Di Stefano

Pubblichiamo l’accordo in oggetto, sottoscritto ieri.
Si precisa al riguardo che non è stato possibile prevedere ed inserire le PEO con decorrenza 2020, sia per l’esiguità delle risorse messe a disposizione da Persociv (che avrebbero consentito la progressione a pochi lavoratori senza reali garanzie per quelli prossimi al pensionamento), sia, soprattutto, per il concreto rischio, per stessa ammissione della D.G., della perdita del relativo finanziamento in caso di mancata conclusione dell’iter entro la fine dell’anno.
Per questi motivi (e per accelerare il pagamento di una parte delle prestazioni già rese dal personale per PP, turni e reperibilità) è stata sottoscritta anche la nota congiunta con L’Amministrazione che la vincola ad utilizzare per le PEO 2021 tutte le somme derivanti dai risparmi di gestione della legge 244/12 che sono in corso di definizione e sui quali è stato richiamato l’impegno assunto direttamente con le OO.SS. dal Ministro Guerini.
Fp Cgil nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
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