Roma, li 28 ottobre 2020

URGENTE A VISTA

Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA
Roma

E, per conoscenza Al D.G.D.T. – D.A.P. p.t.
cons. Riccardo TURRINI VITA
Roma

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: Casa Circondariale Terni. Gravissima situazione da contagio COVID-19
Richiesta intervento urgente.

Preg.mo Consigliere,
corre il doveroso obbligo di sottoporLe la delicata e gravissima situazione che, in queste ore, sta interessando l’Istituto penitenziario de quo, in corso di diffusione su diverse agenzie di stampa nazionali.
Un cospicuo numero di detenuti (nella misura condizionale di circa 60) sono risultati positivi al contagio in discussione, con consequenziale preoccupazione ed allarme che si sta destando tra la popolazione detenuta ed i lavoratori ivi in servizio.
Appare lapalissiano e riduttivo chiederLe necessari ed impellenti interventi a tal riguardo, di concerto con le Autorità sanitarie territorialmente competenti, avviando preliminarmente i trasferimenti dei detenuti riscontrati negativi verso altri Istituti, per poi definire attività tecniche-sanitarie a salvaguardia dell’intera comunità ternana.
Orbene, il Paese sta attraversando nuovamente una fase emergenziale epidemiologica sensibile, visto il trend di positività accertate nei vari ambiti lavorativi e familiari, e pertanto la FP CGIL ritiene opportuno monitorare scrupolosamente articolata questione del panorama penitenziario italiano, ove apoditticamente i contagi stanno evolvendo.
Con sensi di distinta stima.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: NUOVO INCONTRO IN ARAN PER IL CCNL.

Oggi si è tenuto in videoconferenza un nuovo incontro con l’ARAN per la trattativa sul rinnovo del contratto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
È stato trattato il tema delle relazioni sindacali. Un tema delicato, alla luce della restrizione dello spazio di contrattazione imposto dalla normativa intervenuta dopo il 2009.
Rileviamo con soddisfazione la convergenza delle organizzazioni sindacali su alcune proposte all’ARAN rispetto agli aspetti contrattuali del rapporto con l’Amministrazione. Rapporto che ha influenzato negativamente le relazioni con i rappresentanti dei lavoratori, e che è anche alla base del ritardo con cui è partita la contrattazione all’interno della PCM.
Da parte nostra abbiamo ribadito che non è eludibile inserire come materia di contrattazione almeno alcuni elementi che sono “esplosi” con l’emergenza pandemica, ma che non si esauriranno con essa. Infatti, ci sono elementi connessi allo “smart working” che non possono essere oggetto di mero confronto, ma devono ricadere nell’ambito della contrattazione, quali il diritto alla disconnessione,le fasce di contattabilità, la regolamentazione dei permessi orari, il diritto di assemblea in remoto.
Come abbiamo più volte sostenuto, il deplorevole ritardo con cui ci si appresta a definire il CCNL della PCM è comunque l’occasione per proporre soluzioni nuove, che potranno essere ulteriormente sviluppate nella tornata contrattuale 2019/2021.
Ci auguriamo che il clima di confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Aran che si sta delineando nel corso degli incontri possa portare a un percorso rapido ed efficace verso un contratto degno di questo nome.

Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio

INCONTRO PRESIDENTE CORTE DEI CONTI E LE OO.SS.
IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Si è svolto ieri il primo incontro tra il Presidente della Corte dei conti Guido Carlino e le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale amministrativo e dirigenziale dell’Istituto.
E’ stato un incontro cordiale promosso dal Presidente della Corte per portare il proprio saluto alle OO.SS. e, attraverso queste, a tutto il Personale.
Il Presidente ha ricordato l’importanza della Deliberazione 1/2018 delle Sezioni riunite, con la quale è stato sancito che il nostro Istituto è un Organo di rilevanza costituzionale e che, pertanto, ai fini del trattamento retributivo del personale amministrativo e dirigenziale bisogna fare riferimento agli altri Organi di rilevanza costituzionale come il Consiglio di Stato e il CSM. Un gap retributivo tra il trattamento economico del nostro personale e quello del personale degli altri Organi a rilevanza costituzionale, che solo in questi mesi si è ridotto grazie all’istituzione dei nuovi trattamenti economici: le alte professionalità e i progetti incentivanti. Un primo passo per eliminare questa disparità di trattamento esistente tra i suddetti lavoratori.
Il Presidente ha sottolineato l’importanza della collaborazione di tutte le componenti dell’Istituto, e quindi anche delle OO.SS., per il raggiungimento di obiettivi apprezzati sia dall’Istituto, che da tutti i lavoratori. Su questo aspetto fondamentale, che prendiamo come un impegno, abbiamo evidenziato
l’importanza che cresca sempre più il senso di comunità di questo Istituto in tutte le sue componenti: magistratuali, dirigenziali e amministrative. Impegno che le OO. SS. sentono particolarmente e che deve essere rivolto non solo alla tutela degli interessi economici e giuridici dei propri iscritti ma anche all’interesse dell’intero Paese, soprattutto in questo momento di grande difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Molto importante è la sensibilità da subito dimostrata dal Presidente nel voler conoscere le nostre idee e le nostre proposte per il personale e per l’intero Istituto.
A tal riguardo, abbiamo sottolineato che i nuovi trattamenti economici, frutto del potere regolamentare della Corte dei conti e delle vigenti disposizioni contrattuali, rappresentano la strada maestra per contemperare il supporto alle attività istituzionali, con le legittime aspettative di crescita professionale ed economica del personale della Corte.
Occorre una maggiore partecipazione dei lavoratori, attraverso lo strumento delle relazioni sindacali, in tutte le sue declinazioni: informativa, confronto e contrattazione, anche al fine di superare quelle criticità che ancora ad oggi condizionano la piena attuazione dei nuovi trattamenti economici.
Soprattutto in questo periodo di pandemia, laddove l’esigenza di svolgimento delle funzioni istituzionali, si fonde con il valore primario della tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
Serve una capacità di sintesi e di creatività per definire, in tempi rapidi, anche gli altri istituti, quali ad esempio la ripartizione del Fondo risorse decentrate 2019, sul quale, nonostante le nostre richieste, ancora non siamo stati convocati dall’Amministrazione per discuterne i contenuti.
Questo incontro rappresenta l’inizio di un nuovo percorso, in cui la parte pubblica e la parte sindacale sono chiamati ad operare per il bene dell’Istituto e del Paese. Dobbiamo essere più concreti e costruttivi, per costruire una vera “Comunità” Corte dei conti. Una Corte sempre più pronta ad affrontare le sfide che questo tempo richiede, a cominciare dagli effetti economico-sociali della pandemia.
Noi ci siamo, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, con spirito costruttivo, per una Corte dei conti sempre più riferimento e guida per il nostro Paese e per l’intera Collettività.

 

               Susanna Di Folco      Alessandro Guarente       Fernanda Amidani

Pubblichiamo l’assegnazione del personale appartenente all’88° Corso.

La Fp Cgil VVF aveva richiesto un procedimento più trasparente, simile alla procedura dei Capo squadra. (vedi nota  del 26.10.2020)

Vogliamo credere che la vecchia procedura adottata dall’Amministrazione sia stata determinata da una questione di organizzazione e di tempo, auspichiamo pertanto nella pubblicazione della graduatoria relativa ai carichi familiari e alle richieste formulate dal personale dell’88° corso e che per l’89° Corso si possano garantire pari opportunità e maggiore trasparenza.

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione che rilancia in maniera inconfutabile il sistema dell’INAL come unico strumento in grado di integrare le malattie professionali dei Vigili del Fuoco con gli istituti economici riconosciuti ai fini del calcolo della quiescenza.

Ciò nonostante, proprio a causa di interpretazioni erronee, ciò che dovrebbe essere automaticamente riconosciuto rischia di essere messo in discussione.

Le attività da svolgere, in quali tempi e modi, la possibilità di conciliare il tempo di vita con quello di lavoro, il non subire discriminazioni, anche economiche, ma godere degli stessi diritti e delle stesse tutele. Sono solo alcune delle questioni che il ricorso allo Smart Working nella Pa ha fatto emergere con forza.
Per queste ragioni rivendichiamo il ricorso alla contrattazione.
Lo Smart Working non deve essere un’imposizione del dirigente di turno ma deve essere contrattato con il sindacato, con i rappresentanti dei lavoratori.
Attività, tempi, modi, strumenti e indennità vanno contrattati!
Per difendere i tuoi diritti scegli la Fp Cgil.

#ConCorsiConTe, oggi (mercoledì 28 ottobre) in diretta facebook dalle ore 15 su fb.me/fpcgil e fb.me/concorsipubbliciconte – così come sulle pagine di Udu e Fpa – parliamo del nostro progetto concorsipubblici.fpcgil.it per informare e formare chi vuole entrare a far parte della Pubblica Amministrazione.

CAMBI DI PROFILO E VERIFICA ACCORDO 3 GIUGNO

Verifica dello stato di attuazione del Protocollo sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sottoscritto in INPS lo scorso 3 giugno e cambi di profilo sono stati i due argomenti, con “digressioni” sul tema dello smart working, iscritti all’ordine del giorno della riunione di ieri del Tavolo nazionale sindacale.
Sul monitoraggio dell’efficacia delle misure previste dal Protocollo del 3 giugno abbiamo preso atto dei dati forniti dall’Amministrazione sia in merito agli accordi in materia di sicurezza delle sedi sottoscritti a livello territoriale (113 accordi firmati a fronte di 125 sedi monitorate tra Direzioni regionali/Direzioni di coordinamento metropolitano e Direzioni provinciali) sia in ordine agli acquisti effettuati in questi mesi di dispositivi di protezione individuale ed alla predisposizione delle misure di protezione nelle sedi. Dagli interventi dei rappresentanti della parte datoriale è emerso come, nel generale contesto di un aggravamento dell’epidemia da COVID-19 che ha fatto registrare nelle ultime settimane un brusco innalzamento della curva del contagio, non si siano ad oggi, merito anche del “vituperato” accordo del 3 giugno che qualcuno oggi vorrebbe irrefrenabilmente sottoscrivere attraverso la via di fuga del suo aggiornamento, sviluppati focolai maturati all’interno della comunità di lavoro essendo gli episodi di contagio, di cui quotidianamente dà conto la messaggistica Hermes, frutto di fattori esterni all’Istituto. In tale quadro registriamo positivamente, in corso di riunione è stata comunicata la firma della relativa determina, l’attivazione in Direzione generale del servizio di somministrazione di test diagnostici al personale su richiesta del datore di lavoro e del medico competente: l’auspicio è che l’iniziativa, come indicato nel messaggio Hermes n.3680, faccia da apripista per tutte le sedi dell’Istituto e sia replicata dalle Direzioni regionali e dalle Direzioni di coordinamento metropolitano in sinergia con i rispettivi Servizi Sanitari Regionali.
Nei nostri interventi abbiamo ribadito da un lato la necessità di un massiccio ricorso allo smart working come strumento di tutela della salute del personale in questa fase in ragione dell’effetto deflattivo che il lavoro agile produce sulla circolazione del virus, mitigando la mobilità delle persone, una misura che andrebbe ulteriormente implementata per tutto il personale dell’Istituto, compresa la dirigenza alla quale si chiede un presidio fisico h24, e dall’altro abbiamo richiamato la controparte ad una “minore timidezza” nell’applicazione del Protocollo del 3 giugno nei suoi aspetti sanitari e organizzativi.
Nel corso del confronto sono stati forniti ulteriori dati su:
– acquisti di dotazioni informatiche fondamentali per il decollo dello smart
working, 8.000 computer portatili che si aggiungono ai 9.500 già in dotazione allo scoppio dell’epidemia ai quali, si spera in tempi brevi, se ne aggiungeranno ulteriori 10.000 acquisiti attraverso il Sistema Dinamico di Acquisizione della Pubblica Amministrazione che è uno degli strumenti di negoziazione telematici previsti dal Codice dei Contratti Pubblici;
– implementazione del ricorso allo strumento del web meeting per l’ambito di informazione allo sportello con estensione a tutti gli utenti per l’attività di consulenza, oggi limitata agli intermediari ed agli utenti muniti di cassetto previdenziale aziende, e progressiva estensione della sperimentazione, oggi circoscritta a Veneto, Campania, Sardegna, Lombardia e Toscana, della stessa modalità di relazione con l’utenza per l’informazione di primo livello (abbiamo chiesto che si acceleri sull’estensione a tutto il territorio nazionale in modo da deflazionare ulteriormente l’accesso fisico agli sportelli).
Sul secondo argomento, i cambi di profilo, abbiamo preso atto dei prospetti aggiornati relativi alle richieste di accesso ai profili specialistici che registrano un incremento dei numeri dei pareri positivi espressi dal nucleo di valutazione (ricordiamo che la decisione finale spetta al Direttore generale) rispetto alla versione di luglio (72 pareri positivi sugli informatici rispetto ai precedenti 56 e 10 pareri positivi sui geometri-periti industriali rispetto ai precedenti 9, mentre è rimasto inalterato il quadro numerico sul profilo sanitario). Sempre sullo stesso tema la delegazione di parte datoriale ha ribadito che per le istanze di accesso al profilo amministrativo da parte del personale sanitario si procederà con decorrenza posticipata alla luce del più volte annunciato, ma ancora non realizzato, bando per il reclutamento in comando di 63 infermieri da altre amministrazioni pubbliche, mentre a breve saranno definite in termini positivi, stante il sostanziale atteggiamento “neutro” dell’INL, le richieste di accesso al profilo amministrativo da parte degli ispettori di vigilanza che avevano a suo tempo fatto domanda.

Roma, 27 ottobre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Corona virus

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo in merito alle ulteriori disposizioni restrittive, per arginare l’emergenza sanitaria in atto queste interesseranno l’attività formativa, di esercitazione , di mantenimento, e di organizzazione dei settori del CNVVF

“Un accordo sbagliato, un’operazione di facciata, inutile e pericolosa, che serve solo a coprire le mancanze delle Regioni nell’organizzazione dell’assistenza territoriale”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi, in merito all’esito della trattativa alla Sisac, l’ente di contrattazione pubblica, per i test negli studi medici del territorio e la diagnostica di base, aggiungendo che: “Non è affidando i tamponi agli studi privati dei medici di medicina generale che si contribuisce ad  arginare la travolgente diffusione della pandemia”.

“Un accordo sbagliato perché – osserva il dirigente sindacale – non aiuta a risolvere il problema del tracciamento sul quale ormai siamo in un drammatico ritardo per ammissione delle Regioni stesse che, infatti, mentre affidano i tamponi ai medici con un finanziamento aggiuntivo di 30 milioni, dall’altra propongono di fare i tamponi solo ai sintomatici, mostrando grandi lacune nelle operazioni di tracciamento”.

Ma soprattutto, prosegue Filippi, “è un accordo pericoloso perché mina la salute di cittadini e medici che non possono garantire la sicurezza necessaria nei loro studi. È necessario uscire dalla logica dell’isolamento dei professionisti che dall’inizio della pandemia sono abbandonati senza mezzi di protezione, senza protocolli organizzativi, e senza sostegno multiprofessionale, per recuperare una logica di sistema e di organizzazione integrata”.

Questo accordo, inoltre, aggiunge, “lede l’immagine dei medici di medicina generale facendoli passare per dei mercenari che lavorano a cottimo, quando al contrario sono seri professionisti che chiedono di essere tutelati insieme ai cittadini e a tutti gli operatori sanitari e che non vogliono svendere la propria sicurezza e la vita per risorse economiche aggiuntive che il governo potrebbe spendere in modo più appropriato attrezzando luoghi sicuri in contesti integrati per fare i tamponi”, conclude Filippi.

‘Necessarie tutele e un piano ripartenza in sicurezza’

“La cultura è un bene comune, solidarietà e sostegno alla protesta promossa dalle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo che il 30 ottobre saranno in piazza in tutta Italia per manifestare unitariamente, rivendicando misure straordinarie per un settore gravemente colpito dalla crisi indotta dall’emergenza Covid”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale.

Le misure di contrasto alla pandemia, spiega il sindacato, “hanno inciso e stanno incidendo in maniera pesantissima su un settore fondamentale per lo sviluppo culturale del nostro paese, determinando grande sofferenza per migliaia di lavoratori, moltissimi dei quali non hanno ancora ricevuto le forme di sostegno al reddito promesse dal governo”.

La Fp Cgil, “nel condividere pienamente le ragioni della protesta”, esprime “piena solidarietà e sostegno alle lavoratrici ed ai lavoratori dello spettacolo e ritiene necessaria e urgente l’accoglimento della richiesta di istituire un tavolo permanente di confronto con il Mibact, il Ministero del Lavoro e le Associazioni di categoria volto ad individuare forme di finanziamento pubblico aggiuntivo che possano garantire maggiori e stabili tutele per i lavoratori ed un piano di ripartenza diffuso delle attività in sicurezza”, conclude.

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link con le foto

https://www.flickr.com/photos/94657608@N02/albums/72157716551587988 

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