Stabilizzazione lavoratori Genio Campale, esiti riunione.

Sul tema in oggetto si è tenuto stamane l’incontro che la FP CGIL aveva fortemente sollecitato alla Direzione generale di Persociv la scorsa settimana nel corso di altra riunione, avuto riguardo alla necessità di concludere quanto prima possibile, ovvero entro la fine di quest’anno, le procedure per la stabilizzazione dei 176 lavoratori precari della difesa, come noto autorizzata dal decreto legge 14 agosto n. 104, poi convertito dalla legge n.126 del 13 ottobre scorso.

Nell’ambito della discussione si è avuto modo di apprendere che saranno due le procedure avviate dall’amministrazione per la stabilizzazione di quei lavoratori, e creata un apposita commissione interna.

Un avviso riguarderà i 145 posti messi a disposizione per coloro i quali allo stato attuale sono in possesso, oltre che dei requisiti richiesti dalla predetta normativa, della licenza media e di quella elementare. Lavoratori che all’esito della procedura saranno poi inquadrati nell’area 2, posizione giuridica F1.

L’altra, invece, sarà riservata ai lavoratori diplomati che hanno maturato i requisiti
richiesti per un totale di 50 posti – dunque con una disponibilità maggiore di 19 posti posizioni
d’impiego rispetto a quella preventivata di 31 – già autorizzati dalla funzione pubblica, per quali verrà disposto un semplice colloquio in video conferenza per agevolare gli adempimenti e superare il problema determinato dall’attuale blocco all’espletamento delle prove concorsuali stabilito fino al prossimo 3 dicembre. Lavoratori che saranno poi inquadrati nell’area 2, posizione giuridica F2.

Per tutte e due le fattispecie saranno stabilite tempistiche per la produzione delle relative domande, e verranno indicate le sedi disponibili per il profilo scelto/esercitato  se ne possono indicare anche più di una nella domanda.

Le graduatorie finali stabilite per profilo saranno stilate anche sulla base di criteri riguardanti l’eventuale attività lavorativa prestata nel genio campale oltre i 3 anni previsti dalla norma (1 punto per ogni mese), l’età anagrafica posseduta all’atto della produzione della domanda, l’attuale carico famigliare del lavoratore, la tutela esercitata nei confronti dell’eventuale invalidità civile dichiarata dai lavoratori.

Nel proprio intervento la delegazione della FP CGIL ha chiesto:
– di tutelare le posizioni lavorative di tutti coloro che sono in possesso dei requisiti di accesso richiesti dalla predetta normativa, affinché non uno di questi lavoratori rischi di rimanere fuori dalla stabilizzazione, a prescindere dal titolo di studio posseduto;
– Di tenere in considerazione nel piano di individuazione delle sedi di prossimo impiego anzitutto le esigenze dei lavoratori stabilizzati che oggi operano in strutture della difesa vicine alle proprie residenze e famiglie e, quindi, di chiedere agli Stati maggiori coinvolti un maggiore sforzo organizzativo per incontrare le esigenze di tutti;
– Di conoscere il piano contenente le sedi destinate a quei lavoratori e gli attuali titoli di studio di cui sono in possesso;
– Di fissare subito per la prossima settimana la riunione successiva.

Al termine della riunione la Dr.ssa. Gabriella Montemagno, direttore generale di Persociv, in risposta ai contenuti dell’intervento prodotto dalla FP CGIL ha comunicato che è sua intenzione:
– verificare attentamente la situazione per evitare che qualche lavoratore in possesso dei prescritti requisiti possa correre il rischio di vedersi escluso dalle procedure stabilite;
– compiere ulteriori sforzi nei confronti degli Stati maggiori per ottenere una maggiore disponibilità di sedi da mettere a disposizione dei lavoratori, soprattutto per le regioni del sud del paese, che in ogni caso sono già previste a partire dal Lazio e fino alla Sicilia, con posti anche per la Sardegna;
– che trasmetterà quanto prima possibile alle organizzazioni sindacali il piano contenente le sedi elaborate sulla scorta delle disponibilità fino ad oggi comunicate dai predetti Stati maggiori e, in particolare, dallo Stato maggiore aeronautica, in larga misura già previste soprattutto per le sedi di Ciampino e Bari Palese;
– che la prossima riunione si terrà martedì prossimo alle ore 9.00.

Vi terremo come di consueto tempestivamente informati circa l’esito della prossima
riunione.

p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

Al Dr. Riccardo MELONI
Direttore Risorse Umane Sport e Salute S.p.A

Al Dr. Giuseppe TROIANI
Responsabile Relazioni Sindacali Sport e Salute
S.p.A.

LL.SS.

OGGETTO: Lavoro agile – Richiesta apertura tavolo negoziale.

Come è noto, l’art. 1, c. 6, dell’accordo sindacale del 30/10 u.s. stabilisce che entro il termine
del 15/11 p.v. sia aperto uno specifico tavolo negoziale volto alla definizione della disciplina
strutturale del lavoro agile. Ciò premesso, si chiede che, d’intesa con le scriventi, sia al più
presto individuata una data per l’avvio del negoziato richiamato in oggetto.
Con l’occasione si rammenta che nell’ambito della sessione negoziale rivolta alla stipula del
citato accordo si era concordato che le parti avrebbero condiviso i contenuti di una circolare
applicativa da inviare a tutte le strutture del settore ai fini di una generalizzata ed uniforme
attuazione delle disposizioni contenute nel nuovo accordo sulle misure relative alla salute e alla
sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro.
Rimanendo in attesa di cortese sollecito riscontro, porgono cordiali saluti

Roma, 11 novembre 2020

FP CGIL                             CISL FP                       UIL PA                               CISAL  FIALP
Francesco QUINTI           Alessandro BRUNI         Paolo LIBERATI                 Dino CAROLA

Roma, 10 novembre 2020
Al D.G.P.R. – D.A.P.
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: Rinnovo DM Servizio Cinofili

Egregio,
di seguito le indichiamo le proposte della Fp CGIL riguardante quanto in oggetto specifi-cato.

Articolo 2
Struttura
(Punto) a. Unità cinofile presso ogni distaccamento e relativo Responsabile

Articolo 3
Organizzazione del servizio cinofili
(Punto) a. Nucleo Centrale cinofili, costituito presso la Direzione Generale, composto da un appar-tenente alla carriera dei funzionari del corpo con qualifica non inferiore a Dirigente con funzioni di Responsabile ;da un appartenente ai ruoli del comparto funzioni centrali del Dipartimento con profi-lo professionale di funzionario contabile; da un coordinatore appartenente al ruolo degli Ispettori con la qualifica non inferiore ad Ispettore Capo e da almeno un addetto al Nucleo Centrale. Il Nucleo Centrale potrà avvalersi della consulenza di un medico veterinario, nonché di un etologo, men-tre per questioni si avvale del personale Istruttore del Centro Addestramento
(punto) b. Il Centro di Addestramento cinofili è sede unica di formazione ed aggiornamento di tutte le figure professionali che operano all’interno del servizio cinofili. Posto alla dipendenze del Nucleo Centrale, è istituito presso l’Istituto penitenziario di Asti ed è composto da un appartenente alla carriera dei funzionari del Corpo con qualifica non inferiore a Commissario con funzioni di responsabile, dagli Istruttori Cinofili appartenenti al ruolo Agenti/Assistenti e Sovrintendenti. In assenza della figura del funzionario responsabile, le competenze saranno avocate dal responsabile del Nucleo Centrale e realizzate tramite un appartenete al ruolo degli ispettori e o Sovrintendenti con almeno la specializzazione di conduttore cinofilo , o da un preposto individuato tra gli Istruttori.
(punto) d. Distaccamento cinofili, annesso alle strutture penitenziarie composto da unità cinofile appartenenti al ruolo Agenti/assistenti e Sovrintendenti sino al grado di Sovrintendente Capo Coordinatore. Qualora il distaccamento abbia una dotazione organica presente pari o superiori a 10 unità potrà essere assegnato un appartenete al Ruolo degli Ispettori con la qualifica non superiore a Ispettore Capo con compiti di Coordinamento del Distaccamento, previo un corso di formazione per conseguire al specializzazione di conduttore cinofilo che se pur in possesso non la esercita.
(punto) e. Qualora le contingenze economiche lo consentano potrà essere Istituito il Gruppo cinoagonistico e rappresentanza presso il Centro addestramento, per la partecipazione a manifestazioni o cerimonie pubbliche , nonché il centro di allevamento di cani, previa formazione di figure professionali necessarie.

Articolo 4
Funzioni e ambiti di competenza del Nucleo Centrale Cinofili
1.
2.
3.
4.
(punto) 5 Su proposta del Provveditore Regionale interessato, nomina con provvedimento del Di-rettore Generale i Responsabili dei Distaccamenti e del sostituto.

Articolo 5
Funzioni a ambiti di competenza del Centro Addestramento
(punto) a Addestramento delle unità cinofile ai fini del conferimento della relativa specializzazione, formazione degli Istruttori , nonché la programmazione di periodici aggiornamenti obbligatori per tutto il personale Cinofilo.

Articolo 10
Selezione e assegnazione del personale conduttore
(punto 1) Ai fini della selezione da impiegare nel servizio cinofili, su proposta del Nucleo Centrale Cinofili, la Direzione Generale bandisce interpello biennale a livello distrettuale , indicando il numero delle unità occorrenti in relazione al fabbisogno di ciascun distaccamento, dopo aver effettuato una ricognizione tra il personale cinofilo che intenderebbe trasferirsi a domanda in altro distaccamento.
(punto) 4
g. Assenza di procedimenti disciplinari pendenti per sanzioni comminabili più gravi della pena pecuniaria
h. Assenza di sanzioni disciplinari più gravi della pena pecuniaria nel triennio precedente.
e. Assenza di sentenza di condanna Penale o di applicazione di richiesta penali che ri-guardano esclusivamente le ragioni del proprio servizio.

Articolo 11
Selezione e assegnazione del personale Istruttore
(punto) 3
g. Assenza di procedimenti disciplinari pendenti per sanzioni comminabili più gravi della pena pecuniaria
h. Assenza di sanzioni disciplinari più gravi della pena pecuniaria nel triennio precedente.
(punto) 5 Il conduttore cinofilo con almeno un anno di impiego nel servizio cinofilo ad esclusione del corso di formazione , ed è eluso il personale del Ruolo degli Ispettori, può partecipare all’interpello , con titolo di priorità , par la partecipazione al corso della durata di almeno 5 mesi, per Istruttore Cinofilo

Articolo 12
Selezione e assegnazione del coordinatore regionale
(punto) 2 L’appartenete al Corpo che partecipa all’interpello accetta la temporaneità dell’incarico , l’assegnazione senza oneri a carico dell’Amministrazione presso la sede del Provveditorato, e la du-rata minima di permanenza è pari a cinque anni incluso il corso di formazione
(punto 3)
e. Assenza di procedimenti disciplinari pendenti per sanzioni comminabili più gravi della pena pecuniaria.
f. Assenza di sanzioni disciplinari più gravi della pena pecuniaria nel triennio precedente.

Art. 13
Durata e revoca dell’incarico
Punto 8
Eliminazione delle lettere e, g, h, k

In ultima analisi, non per importanza, crediamo sia necessario, ai fini di una maggiore trasparenza, stabilire una pianta organica degna del lavoro che svolge il personale appartenente al reparto dei cinofili.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Coordinatore nazionale
Fp CGIL Polizia penitenziaria
Stefano Branchi

Pubblichiamo la nota del coordinamento territoriale Fp Cgil VVF, nella quale ancora una volta sollecita l’avvio del corso di sala operativa e l’organizzazione della Stessa

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione a seguito alla ricognizione di mobilità per il personale ad esaurimento del ruolo Capo squadra AIB e Capo Reparto AIB, riteniamo questa circolare assolutamente inadeguata anche a fronte della precedente nota inviata il 04 novembre 2020 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla ricognizioni di mobilità del personale Capo Squadra e Capo Reparto del ruolo ad esaurimento AIB

Lavoratori impegnati contro la povertà, serve segnale in legge di Bilancio

Stabilizzare i precari dei servizi sociali territoriali, con un impegno tangibile e concreto in legge di Bilancio. A chiederlo è la Funzione Pubblica Cgil in una lettera inviata ad Anci, Regioni, gruppi parlamentari di Camera e Senato, Ministero del Lavoro, Salute e per il Sud, in riferimento ai servizi sociali territoriali, “in particolare – precisa – quelli che si stanno dedicando alla lotta alla povertà e che soffrono di un inaccettabile tasso di precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati quotidianamente a far fronte ad una marea crescente di sofferenza legata alla povertà, quasi incontrollabile con l’avvio della pandemia da Sars Cov-2”.

Si tratta, spiega la categoria della Cgil, “di oltre duemila tra assistenti sociali, psicologi, educatori, lavoratori amministrativi, tecnici e altri operatori sociali, che lavorano, a tempo determinato o in altre forme, negli enti locali e nei distretti, finanziati anche, ma non solo, attraverso il cofinanziamento europeo del Pon inclusione. Lavoratori che hanno garantito il funzionamento di misure come il Sostegno per l’inclusione attiva e il Reddito di inclusione, così come del Reddito di cittadinanza, in particolare per il patto di inclusione”.

Alla fine di ogni anno, ricorda la Fp Cgil, “ci si rivolge alla corsa per la proroga di questi lavoratori, che vuol dire la proroga dei servizi stessi. È ora di finirla e di dire basta. È ora di garantire la stabilizzazione di questo personale, necessario e imprescindibile, per continuare la lotta alla povertà e per attrezzare una risposta adeguata del territorio alla crisi sociale in aumento. Bisogna affrontare in tutte le sedi, anche in Parlamento, la questione della stabilizzazione, assieme al rafforzamento strutturale dei servizi sociali nel territorio e alla definizione immediata dei livelli essenziali, con un impegno tangibile e concreto fin dalla prossima legge di Bilancio”, conclude.

Roma, li 11 novembre 2020

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

E, per conoscenza Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al P.R.A.P. Veneto, FVG e Trentino A.A.
dott.ssa Gloria MANZELLI
Padova

Oggetto: Centrale Operativa Regionale – P.R.A.P. Veneto, FVG e Trentino A.A.
RICHIESTA INTERVENTO.

Egregio Direttore Generale,
corre il doveroso e necessario obbligo, da parte di questo Coordinamento Nazionale, rappresentarLe ed evidenziarLe, a situazione che presso la Centrale Operativa Regionale del Triveneto.
Appare opportuno, pertanto, ad ogni buon conto, ripercorrere alcune dinamiche che hanno interessato la gestione delle richieste del personale della C.O.R. Triveneto in tema di mobilità interna.
Già da tempo alcune unità della C.O.R. avevano chiesto all’UST di rientrare nella propria sede di servizio (revocando il distacco presso il PRAP per il servizio COR) come anche di partecipare ad alcuni interpelli interni emessi dagli istituti da cui dipendono (Casa Reclusione e Casa Circondariale di Padova ).
L’U.S.T. del PRAP Triveneto in un primo momento rispondeva agli interessati che dovevano essere assicurati i tre anni di permanenza alla COR, come previsto dal bando di interpello regionale, prima di poter essere distolti e far rientro nella sede di servizio di appartenenza. Pertanto trascorso tale termine il medesimo personale reiterava la richiesta di dimissioni dal servizio COR e l’UST, dopo aver interpellato la D.G.P.R. del DAP, in linea con la risposta di quest’ultimo ufficio, comunicava a tutto il personale della C.O.R. che tale richiesta non poteva trovare accoglimento. Il diniego era motivato della necessità di mantenere la funzionalità delle centrali Operative Regionali in affiancamento alla centrale Operativa Nazionale e fino alla completa attivazione di quest’ultima.
In merito agli interpelli interni indetti nel tempo dai due istituti patavini, l’U.S.T. comunicava che sebbene il personale COR poteva parteciparvi avanzandone richiesta, gli eventuali vincitori di interpello non potevano essere distolti dal servizio COR, il tutto in linea con la risposta fornita dalla DGPR. Oltretutto ad inasprire siffatta condizione è stata la decisione di una delle due Direzioni patavine che gestendo recentemente degli interpelli interni, ha citato l’applicazione di un articolo del P.I.R., il quale prevede la collocazione in ultima posizione di chi ricopriva un posto a c.d. “carica fissa” e dal quale risulti dimissionario da meno di un anno. In virtù di tale interpretazione, due unità della COR sono state collocate in fondo alla graduatoria.
Di fatti i due partecipanti, benché risultassero vincitori di due distinti interpelli per aver totalizzato il massimo del punteggio tra i partecipanti, sono stati collocati nell’ultima posizione della graduatoria. Decisione quest’ultima che penalizza oltremodo il personale COR che, verosimilmente, sembra l’unico tra il restante personale delle COR a garantire la continuità del servizio H24. Ciò nonostante le Centrali Operative Regionali dovrebbero essere ufficialmente dismesse, come previsto dal cronoprogramma ( di cui alla nota nr. 1176 del 09.05.2018 dalla D.G.P.R.) e l’evidente ritardo della tempistica prospettata per la completa dismissione continua a limitare il personale nelle legittime aspettative ed aspirazioni professionali.
La condizione prospettata e le decisioni assunte rispetto alle richieste avanzate nel tempo dal personale in servizio presso la COR del Triveneto non trova uniformità in tutto il territorio Nazionale. Di fatti oltre a quanto su riportato si è potuto apprendere informalmente che al personale delle altre C.O.R., nel corso degli anni e specie dopo l’ufficializzazione delle chiusura della loro dismissione o chiusura, i vari PRAP regionali hanno permesso di poter partecipare agli interpelli interni degli istituti e dei Nuclei traduzioni oppure di transitare ed essere impiegati nei vari uffici dei Provveditorati (NIR o UST ). Di fatto il suddetto personale è stato scorporato dalle Centrali Operative Regionali ove prestava servizio e la dimostrazione è nella circostanza che la maggior parte delle centrali Operative, per effetto di tale riduzione di personale, hanno dovuto rimodulare e ridurre gli orari di funzionamento. In ultimo, dal contenuto della nota del provveditore della Toscana, si parla di stabilizzare in pianta organica del PRAP il personale della COR Toscana.
Alla luce di quanto rappresentato si chiede un intervento da parte della S.V. al fine di valutare la differente linea di gestione di questo personale C.O.R. rispetto al personale delle altre C.O.R. che ha generato le evidenti limitazioni professionali per il personale COR Triveneto nonché la disparità di trattamento con le altre COR.
Al pari del personale in servizio nelle restanti centrali operative appare fondamentale chiedere che vi sia un autorevole intervento della DGPR affinché sia di impulso per eliminare ogni forma di penalizzazione e limitazione. A tal proposito si potrebbe prospettare di far assorbire in pianta stabile, presso il Locale Nucleo Traduzioni Cittadino, il personale della COR interessato.
Siffatta proposta terrebbe conto dell’impegno profuso, dell’esperienza e della professionalità maturata in questi anni dal personale COR nel settore delle traduzioni anche grazie al loro continuo contributo fornito vista la considerevole carenza di personale del nucleo cittadino.
Certo di un Suo interessamento, si inviano distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

COMUNICATO AI LAVORATORI ENAC

L’ENAC INAUGURA LA NUOVA STAGIONE DELLE RELAZIONI SINDACALI:

IL “COPIA TAGLIA INCOLLA PUBBLICA”

Che le relazioni sindacali nell’ Ente fossero al minimo storico, era chiaro da tempo e la difficoltà a
pervenire ad un protocollo condiviso in materia di tutela della salute dei dipendenti e lavoro agile, lo
ha pienamente dimostrato.
Certo, sarebbe facile dirigere un’Amministrazione semplice mente pubblicando sul portale una
disposizione ritenendo così di aver esaurito il proprio compito!
Ed invece no, ci dispiace deludere il management, ma l’emergenza che stiamo attraversando, che
richiede di tutelare non solo la salute dei dipendenti ma anche la salute della cittadinanza, richiede
uno sforzo in più rispetto alla mera pubblicazione su intranet del le proprie proposte unilaterali,
scaturite da un “copia taglia incolla” del DPCM del momento.

Richiede di avere la capacità di sedersi ad un tavolo per la definizione di un protocollo sul lavoro
agile e sulla connessa salvaguardia della salute dei lavoratori. E invece, con questo management,
neanche dinanzi alla necessità di contenere una pandemia si riesce a ragionare in materia di
organizzazione del lavoro e tanto meno di lavoro “

“Management non significa andare in giro a vedere se le persone sono nei loro uffici (Daniel Pink),
ma costruire modelli organizzativi all’interno dei quali le persone si sentano valorizzate, abbiano la
possibilità di esprimere le proprie competenza e di crescere professionalmente
Si tratta di passare dall’ idea retriva che il lavoro agile verrebbe utilizzato opportunisticamente per
non lavorare, ad una nella quale l’ attribuzione di fiducia diventa riconoscimento delle capacità
professionali.

Non basta ricorrere a degli escamotage, come le “Note esplicative che di fatto rendono inapplicabile
il ricorso al lavoro agile e depotenziano gli stessi provvedimenti introdotti a livello governativo.

In particolare, nelle sedi territoriali la situazione è resa ancora più grave dal fatto che alcuni dirigenti
locali adottano iniziative che sfuggono completamente di mano a livello centrale con il risultato di
lasciare i lavoratori senza le tutele previste dalla normativa in vigore per i lavoratori pubblici.

Mentre nel Paese la situazione diventa di ora in ora più difficile, l ’amministrazione continua ad essere
ostile, contraddittoria, disomogenea ed unilaterale.

Però pubblica le disposizioni che si è data…. e neanche tutte vedasi per esempio la nota allegata
del Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo

 

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Incontro del 10 novembre 2020

Si è aperto ieri il confronto sulla attivazione delle previsioni dell’art. 113 del D.Lvo 50/2016 “Codice dei Contratti pubblici”. Con il Decreto è previsto che una quota pari al 2% dell’ammontare complessivo dei contratti vada a formare un “Fondo” destinato a riconoscere le responsabilità ed i rischi del personale dedicato a tali funzioni. La norma in effetti prevede che le modalità ed i criteri di erogazione della quota del Fondo destinato al personale sia oggetto di contrattazione integrativa. Nel corso dell’incontro abbiamo avuto copia del Regolamento approntato dall’Agenzia, i cui effetti decorreranno dal 2021, rispetto al quale ci siamo riservati di compiere gli approfondimenti utili per il proseguo della trattativa. L’Agenzia ci convocherà dunque per un incontro specifico sulla materia.

Di seguito abbiamo tuttavia ritenuto importante porre all’attenzione dell’amministrazione – visto il rapido peggioramento della epidemia Covid 19 e le decisioni assunte dal Governo nell’ultimo DPCM – la necessità che le disposizioni contenute nella LIUA del 29 ottobre scorso e delle altre disposizioni di prevenzione e sicurezza relative al COVID 19 vengano urgentemente monitorate per verificare la uniformità della loro applicazione, che va garantita in particolare per quanto riguarda la gestione dei casi di contagio, in special modo se concentrate in una stessa struttura lavorativa, e le correlate decisioni operative inerenti l’effettuazione dei tamponi che sempre più diventano necessari per evitare il possibile rischio di contagi all’interno degli uffici.

Proprio per questo abbiamo, di seguito alla nota FPCGIL-CISLFP-UILPA del 30 ottobre, chiesto nuovamente che l’Agenzia – confermando quanto già contenuto nella precedente LIUA del 13 agosto 2020 – inviti i direttori territoriali ad attivare in materia di salute e sicurezza del personale appositi confronti con le OO.SS. di posto di lavoro, ricordando che la materia è, tra l’altro, oggetto di contrattazione ai sensi dell’art. 7 del CCNL. L’Agenzia si è riservata di fornirci un riscontro rispetto alle nostre richieste. Nelle more invitiamo le nostre strutture periferiche a fornirci ogni indicazione e segnalazione circa lo stato di attuazione delle disposizioni della LIUA e a valutare di richiedere l’apertura del confronto previsto dal CCNL.

 

FPCGIL                        CISLFP                        UILPA
Iervolino                        Fanfani                       Procopio

Pubblichiamo l’informativa del Dipartimento in merito al decreto di istituzione del centro di formazione di L’aquila

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