Pubblichiamo la nota n. 0405233.U del 12.11.2020 di cui all’oggetto
“Su assunzioni e rinnovo dei contratti nella Pa in legge di bilancio non ci sono risposte adeguate”. Così Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in merito a quanto emerge dalla lettura della bozza della legge di Bilancio, dalla quale: “Rispetto alle dichiarazioni del Governo delle scorse settimane – osservano -, non si intravede quella svolta necessaria per i settori pubblici, né sul fronte rinnovamento della Pa né su quello del cambiamento”.
Sull’occupazione, spiegano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, “da anni chiediamo di mettere a fuoco la grave emergenza occupazione nelle pubbliche amministrazioni, che anche il Covid ha dimostrato essere una priorità, se vogliamo dare risposte adeguate ai cittadini e non solo nel settore sanitario. Così come siamo costretti a registrare che neanche sul fronte contrattuale il governo ha scelto di investire sulla contrattazione per rilanciare una riforma urgente e necessaria del sistema di classificazione, un grande piano di riqualificazione del personale e i salari dei dipendenti che rimangono tra i più bassi d’Europa”.
Per queste ragioni, osservano i dirigenti sindacali, “avevamo già espletato le procedure relative allo stato di agitazione del personale dei comparti sanità, funzioni locali e funzioni centrali. Dal testo della manovra sul quale oggi ci sarà il confronto tra governo e sindacati, non ci sono ragioni che fanno venir meno la mobilitazione e quindi andremo avanti con proclamazione dello sciopero dei settori pubblici. Avevamo chiesto un tavolo con il Governo su assunzioni, contratti e interventi urgenti ed emergenziali sul fronte della sicurezza. Ad oggi questo confronto non è partito”.
La situazione nel paese, continuano, “desta forte preoccupazione e i lavoratori pubblici hanno agito con grande responsabilità: settore educativo, assistenti sociali, polizia locali, dipendenti degli enti che si occupano di previdenza e assistenza, medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari e sociosanitari, lavoratori della sicurezza, a tutti questi lavoratori che sono parte del funzionamento meritano un rinnovo dignitoso del loro Contratto di Lavoro. Con il Recovery Fund il paese dovrà correre più veloce e fare bene sia dal punto di vista della progettazione che della spesa dei Fondi Europei. Non solo dobbiamo usarli per investimenti nel settore pubblico per dare più servizi e protezione ai cittadini ma dobbiamo anche qualificare e valorizzare chi lavora nel sistema pubblica. Le risorse sono uno strumento, il lavoro delle persone è quelle che rende gli investimenti cambiamento reale. Oggi è il sindacato confederale ad essere determinato sulla necessità di un cambiamento radicale del settore pubblico investendo su innovazione, competenze, riforma delle carriere mentre la politica continua con il dibattito ormai anacronistico sul fatto che il solo tenere le persone in un ufficio di per sé determina produttività”.
Nel contratto 16/18, ricordano, “le risorse del fondo previsto dal governo (85 euro medi), insieme all’indennità di vacanza contrattuale (20 euro), furono una prima risposta ad un blocco salariale imposto dal 2009. Sono ferme indennità da oltre 10 anni, non si sbloccano le risorse per la contrattazione decentrata e incentivare cosi la produttività (queste non sarebbero risorse aggiuntive ma nella disponibilità dei fondi e che norme e pareri della ragioneria generale dello stato bloccano). Insomma dal Governo si ripropone una ricetta vecchia come il cucco e che ad oggi ha fallito: burocrazia difensiva, nessun cambiamento, provvedimenti di legge che bloccano qualsiasi dinamismo organizzativo. Sono le stesse amministrazioni che stanno chiedendo in queste ore di avere maggiore flessibilità contrattuale, più personale, più strumenti per favorire l’innovazione”.
“Sono poche le risorse per il salario, poche e non per tutte le aree professionali le risorse per specifiche indennità, non c’è attenzione alla necessità di innovazione, vorremmo ad esempio poter superare inquadramenti professionali desueti e inserire le nuove figure professionali. In tale contesto, è prioritario che in sede di rinnovo dei contratti si affronti seriamente il capitolo delle relazioni sindacali al fine di restituire ruolo e valore alla contrattazione, in particolare attraverso la riappropriazione di materie utili alla gestione della transizione verso l’innovazione dei servizi a partire dall’organizzazione del lavoro e dalla salute e sicurezza che nel settore pubblico sono prerogativa del datore di lavoro mentre nel privato della contrattazione. Le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico dicono basta a questa opera di svalorizzazione e si preparano alla mobilitazione generale: è ora di cambiare la Pa e di farlo con chi rappresenta il lavoro. O ci sarà il tavolo del Governo con le Categorie per recuperare le risorse necessarie al cambiamento o continueremo nella nostra azione di lotta”, concludono Sorrentino, Petriccioli, Librandi e Turco.
Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF in merito ai criteri di riduzione delle squadre per emergenza sanitaria in atto
“Esprimiamo profondo cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, ai cari e ai colleghi dell’operatore sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, unendoci al lutto per la sua morte. Gli operatori sanitari tutti sono da mesi, e lo saranno ancora a lungo, esposti a stress intensi, sul piano fisico così come su quello psicologico. Vivono l’emergenza in prima linea mentre sono alle prese con condizioni di lavoro radicalmente mutate. Una combinazione che può generare disorientamento e angoscia, tali da incidere sul benessere psicologico. Tutelare le lavoratrici e i lavoratori che fanno vivere il nostro Servizio socio sanitario nazionale, sotto tutti gli aspetti, è fondamentale per la tenuta dello stesso. La ricerca di sempre maggiore sicurezza che ovunque rivendichiamo deve contemplare il prendersi cura del totale benessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Curare chi ci cura è la sola arma disponibile per traguardare l’emergenza da Covid-19 nella quale ci troviamo”. Lo afferma la Funzione Pubblica Cgil.
Pubblichiamo l’informativa dell’ ONA in merito alla circolare 10 che proroga la copertura sanitaria Unisalute per il periodo 30 novembre 2020- 30 novembre 2021
Pubblichiamo l’informativa con la quale l’Amministrazione dopo i solleciti da parte della Fp Cgil VVF, ha autorizzato su segnalazione dei Dirigenti la rimodulazione dell’orario di lavoro per le squadre operative nei territori denominati “Zone Rosse”
A seguito dell’emergenza sanitaria in atto il Dipartimento ha emanato direttive per lo svolgimento della celebrazione per la festività di S. Barbara
Oltre cento sit-in davanti ad altrettanti presidi ospedalieri, più decine di assemblee di lavoratrici e lavoratori dove non è stato possibile fisicamente esserci, dal nord al sud del paese per rivendicare sicurezza, assunzioni e contratti a partire dalla sanità per arrivare a tutto il mondo dei servizi pubblici. È il bilancio della giornata di mobilitazione promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa dietro le parole ‘Pubblico per il Pubblico’ per esprimere, da parte di tutto il pubblico impiego, “vicinanza al personale sanitario ed in particolare il sostegno alle legittime rivendicazioni di chi lavora in prima linea, a faccia a faccia con il Covid-19”.
“Non è più tollerabile – affermano Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, rispettivamente segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa – che queste donne e questi uomini, professionisti e lavoratori del sistema delle cure, che ogni giorno rischiano la propria stessa vita per salvare altre vite umane, con turni massacranti e sacrifici al di là di ogni immaginazione, siano lasciati soli, guerrieri a mani nude, in numero insufficiente e senza alcun adeguati riconosciment i professionali ed economici”.
La mobilitazione odierna, aggiungono, “è parte di un percorso di tutta una serie di iniziative con le quali intendiamo dare visibilità al mondo del lavoro pubblico, che costituisce un asset strategico fondamentale per il futuro del nostro Paese. Da eroi siamo diventati invisibili, ad iniziare proprio dal personale sanitario al quale va garantito il diritto di lavorare in sicurezza nonché il tempestivo rinnovo del contratto di lavoro, per un dovuto, sacrosanto, riconoscimento economico e professionale ma soprattutto va stabilizzato chi è entrato nella sanità con i contratti autorizzati dal Governo con causale Covid e che non può essere ripagato con la precarietà”.
Per i quattro dirigenti sindacali, inoltre, “è prioritario che si proceda all’immissione di nuovo personale nei luoghi di cura, che si stanno nuovamente riempiendo a dismisura e dove il personale è insufficiente, anche in relazione al fatto che i contagi tra il personale stesso hanno come conseguenza quarantene e assenze dal servizio dei sanitari positivi. Per non parlare di coloro che si ammalano gravemente come accaduto anche nel corso della prima ondata della pandemia, nel corso della quale il tributo pagato dal personale medico e infermieristico italiano in termini di vite umane è stato elevatissimo”.
“Nella Pubblica amministrazione – rappresentano i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa – c’è bisogno di innovazione, se ne parla tanto ma non vediamo ancora azioni concrete” rimarcano i quattro sindacalisti aggiungendo che “è ora di sedersi ai tavoli e di confrontarsi sulla necessità di investire nelle amministrazione pubbliche ognuna delle quali ha una sua specificità che va riconosciuta e valorizzata, dalle agenzie agli enti previdenziali, dai ministeri agli organi costituzionali, dalla sanità al sociale passando per il ruolo degli enti locali e molto altro, per favorire i processi innovativi, la digitalizzazione, le assunzioni di personale”.
Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione dove proponiamo di mettere a disposizione delle strutture sanitarie in difficoltà le strutture logistiche in dotazione al Corpo nazionale.
Vicini alla cittadinanza, partecipi come Vigili del Fuoco nelle attività integrate nel sistema di Protezione Civile, per l’emergenza sanitaria in atto.
La direzione Centrale delle Risorse Umane in risposta alle numerose richieste sull’inquadramento del personale SAF 2B in elisoccorritore, ha ribadito che è in attesa di una risposta da parte del legislatore in merito all’attuale dotazione organica, ma al contempo è intenzione dell’Amministrazione riavviare la procedura di inquadramento così come previsto dal D.Lvo n.217/2018