Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF nella quale si chiede  l’incontro per la legge di Bilancio 2021 con il Ministro dell’Interno

Lo abbiamo denunciato a gran voce da anni e abbiamo chiesto un intervento immediato per tutti quei lavoratori in part-time verticale ciclico che vanno in pensione più tardi per il mancato riconoscimento contributivo dei periodi di sosta lavorativa. Una condizione che ha costretto finora migliaia di lavoratrici e lavoratori a lavorare molti più anni per raggiungere il traguardo della pensione.

Dopo anni di contenziosi giudiziari, promossi anche dalla Cgil, finalmente la nuova bozza della Legge di Bilancio 2021 approvata dal Consiglio dei Ministri prevede il riconoscimento della piena anzianità contributiva per questi lavoratori, che si vedranno riconosciuti i contributi per tutte le 52 settimane.

Nel testo approvato in Consiglio dei Ministri si specifica inoltre che la misura varrà anche per gli anni passati: i soggetti interessati, una volta approvata la manovra, potranno rivolgersi alle nostre strutture territoriali per presentare la domanda all’INPS.

La nostra azione non si ferma. Continueremo a lavorare fino all’approvazione in Parlamento.

 

Part-time verticale ciclico, prosegue la campagna della Cgil

Pubblichiamo la graduatoria di mobilità del personale appartenente al ruolo di Vigile del Fuoco non specialista, emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane

Corona virus

Pubblichiamo la nota del Dipartimento con la quale invita le Direzioni e i Comandi del CNVVF ad instaurare rapporti di collaborazione con le Strutture Sanitarie Regionali ai fini della istituzione
temporanea di centri per il prelievo e analisi di test antigenici rapidi presso le sedi dei Vigili del Fuoco.

FRD 2018 al via le contrattazioni di sede
FRD 2019 ricevuta la bozza

In data 13 novembre, a seguito dei nostri reiterati solleciti, siamo stati convocati per la sottoscrizione definitiva del FRD 2018 e per l’apertura della contrattazione sul FRD 2019.
Relativamente al primo argomento, tenuto conto della certificazione da parte degli organi di controllo, abbiamo provveduto alla sottoscrizione del contratto ed abbiamo richiesto all’amministrazione di adoperarsi per cercare di accelerare la definizione degli accordi decentrati.

Tenuto conto che con nota n.26802 del 9 novembre scorso la DGRUF ha invitato tutti gli uffici ad avviare tempestivamente gli accordi decentrati, invitiamo le RSU e le OO.SS.
territoriali a sollecitare, qualora non sia ancora avvenuta, la convocazione dei tavoli di contrattazione.

Quanto al FRD 2019 ci sono state presentate due distinte bozze di ipotesi di accordo con
alcune proposte dell’amministrazione per cercare di risolvere le implicazioni dovute
all’introduzione del nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance e gli
ambiti di intervento della contrattazione decentrata.

Sul punto ci siamo riservati di effettuare ulteriori approfondimenti e formulare entro questa
settimana le nostre valutazioni.
Relativamente alle disposizioni contenute nella nota n.1767 del 29 ottobre 2020 da parte
del Capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali relative alle nuove
misure da adottare per il contenimento COVID vi preghiamo di segnalarci ogni eventuale
criticità derivante dall’applicazione delle stesse da parte dei singoli Dirigenti.

La riunione è stata aggiornata al giorno 20 novembre.

FP CGIL                                                                                 FP CISL
Anna Andreoli/Davide Perrelli/Carmen di Santo                         Michele Cavo

Under Pressure – Trade Union Support for Young People Facing Stress and Anxiety – Webinar

Gli interventi sono stati aperti da una breve presentazione di Jakob Embacher: secondo recenti stime, il 55% dei giovani in Europa è oggi a rischio depressione1. Tale rischio copre sia chi è già nel mercato nel lavoro che coloro, e a maggior ragione, che ne sono ancora fuori.
Hana Llabjiani: la prima relatrice a prendere la parola è la rappresentante del sindacato del Kosovo. Ha sottolineato in particolar modo l’esposizione dei/delle lavoratori/lavoratrici del settore sanitario. Paura di contagio (per loro e per la loro famiglia), turni particolarmente lunghi e stress emotivo/psicologico sono gli elementi che ne hanno caratterizzato gli ultimi mesi di lavoro in tale settore. Sebbene questi lavoratori e lavoratrici abbiano dimostrato una grande resilienza sino ad oggi, il colpo di coda di questi mesi sarà pagato in termini di ansia e depressione.
Le consultazioni intercorse con tali operatori hanno infatti sottolineato la penuria di dispositivi di protezione per il personale, la lunghezza dei turni e una non adeguata turnazione con i periodi di riposo, oltre che l’insorgere di forme di stress dovute anche alla responsabilità morale da loro sentita nei confronti dei pazienti. Allo stato dei fatti, non sono garantite condizioni di lavoro adeguate e di sicurezza.
La mancata gestione dei rischi di legati allo stress potranno dunque avere gravi ripercussioni psicologiche a lungo termine, verso le quali non v’è adeguata protezione.
Massimiliano Mascherini: secondo relatore della giornata, è responsabile dell’unità inclusione sociale presso Euro-Fund. La sua presentazione si è concentrato sul recente studio EF indetto sugli impatti economici e sociali dell’attuale crisi, effettuato su un campione di 967 persone.
È emerso, in linea con i risultati di altri studi, che gli individui maggiormente colpiti sono gli under-15; tuttavia, gli under-30 sono altrettanto colpiti in termini di ingresso (o permanenza) nel mercato occupazionale e in perdita di benessere.
In particolare (vedasi slides nelle ultime pagine per un più immediato raffronto), gli under30 hanno sperimentato maggiori perdite in termini di posti di lavoro rispetto agli over, maggiori rischi di licenziamento nei prossimi tre mesi e un incremento delle ore lavorative. Per contro, gli over-30 hanno registrato solo una decrescita delle ore lavorative, dovute con ogni probabilità a smart working e confinamento.
I numeri relativi ai rischi di depressione e solitudine da aprile a luglio 2020 rappresentano il medesimo trend, con un maggiore rischio per gli under-30, sebbene questo non abbia intaccato il loro ottimismo verso il futuro post-crisi. In effetti, gli under-30 sono risultati essere più inclini ad avere fiducia nei media main-stream per il reperimento di notizie, nei governi ed istituzioni, nell’Unione Europea e nel sistema sanitario. Questo, come sottolineato dal relatore, riguarda una situazione pre-estate 2020: quello a cui assistiamo ora sono invece la partecipazione ad episodi di rivolta, e il dato potrebbe essere sensibilmente cambiato. In generale, l’unico dato in cui gli over.30 si sono mostrati più fiduciosi è quello nei confronti delle Forze dell’Ordine.

1 https://www.eurofound.europa.eu/pl/publications/blog/youth-in-a-time-of-covid
Quella che è iniziata come una crisi sanitaria si sta manifestando, in conclusione, come un fattore di crisi socio-economica, trasversale a tutte le fasce demografiche della popolazione attiva e come tale deve essere analizzata e affrontata. Prof. Judit Balzas: Professoressa dell’Università di Budapest, presiede la European Psychiatric Association (EPA) la cui missione è incrementare le statistiche di salute mentale nel continente. Circa il 10% dei cittadini europei soffre di disturbi cognitivi (risultanti in depressioni, ansie e abuso di sostanze) dei quali il 20% mostrano sintomi allarmanti. Ha dunque presentato una ricerca condotta per la SEYLE, pubblicata nel Journal of Child Psychology and Psychiatry e avente ad oggetto proprio l’impatto su giovani e teenager del COVID-19 (vedi slide all’ultima pagina).
È emerso che i drivers dei disturbi cognitivi nei giovani sono l’incertezza dovuta a potenziali perdite (dal lavoro alle amicizie al nucleo famigliare), scarso riposo, stress e ansia. Si è registrata altresì una riduzione dell’efficacia dei trattamenti, sicché in definitiva i giovani sono oggi maggiormente a rischio e meno rispondenti alle terapie (spesso perché interrotte per ragioni di distanziamento). Come risposta l’EPA, assieme alla Columbia University di New York, ha dunque implementato una iniziativa denominata Youth Awareness Mental Health (YAMH) allo scopo precipuo di sviluppare interventi di consapevolezza di sé, auto-aiuto, e prevenzione di rete ai rischi di depressione o suicidi, con risultati incoraggianti.
Resta però il dato allarmante che, come in altri settori sanitari, il sistema di prevenzione e contenimento sta saltando.
Josef Holnburger: ultimo relatore del webinar, è rappresentante per il sindacato di Amburgo DBG sezione giovanile (GermTradUniConf. Hambourgh DBGJugen) ed ha presentato uno studio promosso dal sindacato per il 2020 sul tema del “buon lavoro” dei giovani lavoratori (“DBG Index Gute Arbeit”).
Si prende nota del fatto che lo studio era previsto dal 2019 e che dunque attinge a dati pre-Covid. È stato condotto con due approcci: uno individuale (guidence/counseling) a uno di monitoraggio collettivo.
Quello che più interessa (il collettivo) ha rappresentato che il 58% dei lavoratori percepiva il proprio lavoro come molto buono rispetto alla tutela della propria salute, ma il 42% aveva comunque espresso un voto da appena soddisfacente a molto scarso. La principale questione era legata alle ore lavorative; infatti, sebbene la Arbeitszeitgesetz preveda una giornata lavorativa di 8 ore per un massimo di 48 settimanali, la stessa legislazione prevede l’estendibilità in malam partem fino a 10 ore giornaliere (e lo stesso per il tetto settimanale di 48 ore) purché la media mensile non ecceda quella semestrale, che deve restare di 8 ore, e comunque quella giornaliera intesa su 24 ore (in altre parole: solo il riposo continuativo è salvaguardato).
Ciò però aumenta i rischi di malessere psicologico, soprattutto in certe professioni altamente stressanti. Il risultato è che, spesso, il 47% dei lavoratori intervistati ha lavorato per più di 48 settimanali, risultando così in una carenza di sonno e in una crescita delle situazioni di depressione.
Interessante è la metodologia di raccolta dati, che si è riverberata al contempo in uno strumento di aiuto e supporto psicologico per i lavoratori. Il risk assesment è stato infatti condotto attraverso un test online che prevedeva la pubblicazione in bacheca di commenti e di domande (in forma anonima) dei lavoratori. In questo modo, quando gli esperti del sindacato rispondevano, la stessa risposta poteva essere letta da chiunque avesse le stesse
perplessità, un po’ come avveniva nei vecchi forum online, in modo da condividere la conoscenza e la consapevolezza fra i lavoratori. A tal proposito, si è potuto osservare come le questioni inerenti all’orario lavorativo fossero le seconde in termini assoluti di quelle inserite; terze invece quelle relative alla depressione, mentre la malattia professionale si è classificata 10ma.

Andrea Mosca FP CGIL


Arriva l’incremento dell’indennità di amministrazione

è finalmente giunta alla sua fase finale la procedura che determina l’incremento dell’indennità di
amministrazione. Incremento a decorrere dal 1 gennaio di quest’anno che viene adesso retribuito
con gli arretrati.
Gli incrementi sono quelli che avevamo previsto all’atto dell’approvazione della norma, non coprono
certo l’intero gap con l’indennità che si paga ai lavoratori della Giustizia, ma certo si tratta di un
importo sostanzioso, parametrabile all’ultimo aumento contrattuale. Quindi accogliamo con soddisfazione
questo risultato, dovuto alle richieste che sono provenute dall’intero tavolo sindacale, che
da anni chiedeva di incrementare le quote di salario destinate ai lavoratori con risorse derivanti dal
bilancio interno. Ed in questo caso dovuto alla iniziativa dei due ultimi Ministri Bonisoli e Franceschini,
che hanno mantenuto le promesse e per questo vanno ringraziati.
Gli incrementi mensili, specificati nella tabella di seguito, variano dai 76 euro lordo dipendente della
prima area agli 80/87 nella seconda area fino ai 108/117 euro delle terza area. Gli importi verranno
corrisposti mensilmente.
Un risultato che ci sprona a fare sempre meglio per i lavoratori.

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

Vecchia indennità

Incremento 1/1/2020

Nuova indennità

Arretrati 1/1/2020

AreaIII  F7

280,87

116,75

397,62

1284,25

F6

280,87

116,75

397,62

1284,25

F5

280,87

116,75

397,62

1284,25

F4

280,87

116,75

397,62

1284,25

F3

259,34

114,93

374,27

1264,23

F2

231,06

108,32

339,38

1191,52

F1

231,06

108,32

339,38

1191,52

Area II F6

206,94

85,43

292,37

939.73

F5

206,94

85,43

292,37

939.73

F4

206,94

85,43

292,37

939.73

F3

206,94

85,43

292,37

939.73

F2

187,80

80,17

267,97

881,87

F1

170,48

80,77

251,25

888,47

Area I F3

152.85

76,67

229,52

         843,37

F2

152.85

76,67

229,52

843,37

F1

152.85

76,67

229,52

843,37

Serve una risposta concreta nei confronti del personale SAF 2B. Modifica della norma e risorse così da consentire l’inquadramento oltre la dotazione organica stabilita dalla Tabella A del D.Lgs. 217 e sue modificazioni, arretrati e indennità.

Pubblichiamo la nota inviata al Sottosegretario e ai vertici del Corpo.

Funzioni locali – settore educativo scolastico – Childcare network

Nel dicembre 2017 Richard Pond e Luca Scarpiello di Epsu hanno presentato (11 Paesi e rappresentante Commissione Europea) una ricerca dell’Università di Leuven “Comprendere la qualità dell’occupazione nei servizi all’infanzia” (presentata da Monique Ramioul) per definire un progetto con il quale affermare i princìpi di base dell’Europa sui servizi all’infanzia.

Con l’importanza di rilanciare:

  • gli standard di qualità (obiettivi di Barcellona, per molti ancora lontani)
  • la strategia sulla famiglia
  • l’equilibrio fra i diritti dei bambini e quello dei lavoratori del settore
  • garantire i diritti dei lavoratori sia nel pubblico sia nel privato
  • rilanciare la missione sindacale attraverso la tutela dei lavoratori

Progetto implementato dagli interventi dei Paesi intervenuti:

  • paga bassa (in alcuni Paesi al di sotto di qualsiasi salario minino);

  • status e sottovalutazione del lavoro;

  • intensificazione dei compiti e pressione ;

  • problemi salute e sicurezza (muscolo scheletrici e stress);

  • carenza di personale, invecchiamento forza lavoro, difficoltà di reclutamento e/o mancanza di turnover;

  • sviluppo limitato della carriera, formazione e qualificazione del personale inconsistente;

  • finanziamenti ed investimenti pubblici inconsistenti

Presentato a giugno viene definito a settembre 2018, sottolineando tra l’altro l’importanza del dialogo sociale anche per capire gli attori principali nei diversi Paesi che hanno il loro focus sempre su handicap e anziani e molto poco sui servizi all’infanzia.

Per continuare il lavoro si decide la costituzione di una rete informale sulla salute e cura della prima infanzia per uno scambio di idee, best practices e sviluppo delle politiche nel settore, con riunioni in videoconferenza monotematiche per essere di supporto, tra l’altro, al gruppo di lavoro ECEC (Early Childhood Education and Care) istituito dalla Commissione Europea.

Primo incontro in videoconferenza il 12 dicembre 2018.

A seguire sono stati trattati diversi temi quali:

– Videosorveglianza e digitalizzazione (come difendere la privacy negli ECEC)

– Qualifiche acquisite e professionalizzazioni di lavoratori ECEC e politiche CPD (Continuing Professional Development)

– Come migliorare l’attrattiva, l’assunzione e il mantenimento degli operatori della custodia dei bambini

– Rischi psicosociali e disturbi muscolo scheletrici tra le insegnati e le operatrici del settore

– Come garantire l’accessibilità e l’inclusione sociale nell’ECEC.

Negli ultimi mesi ci sono stati incontri soprattutto per scambiare informazioni su come la pandemia viene gestita e sui problemi che ogni Stato ha dovuto e deve affrontare in merito ai servizi educativi nel suo complesso per la salute e sicurezza dei bambini, degli insegnanti e degli operatori tutti.

Negli anni i nostri interventi con Lucilla Pirovano, di supporto anche per il settore educativo, poi da marzo 2019, anche con Paola Grieco, coordinatrice nazionale del settore sono stati diversi e su diversi temi: dalla videosorveglianza alla professionalizzazione, dalla formazione continua alla salute e sicurezza, tanto da avere, tra l’altro, conquistato il diritto alla traduzione attiva e passiva, in molte occasioni.

Ottobre 2020 inizia progetto “Child guarantee”

Vengono annunciate le linee guida politiche dal presidente Ursula von der Leyen per l’adozione di una Garanzia per i bambini al fine di aiutare a garantire che ogni bambino in Europa, a rischio di povertà o esclusione sociale, abbia accesso ai “diritti più elementari come l’assistenza sanitaria e l’istruzione”.

L’iniziativa contribuirà all’attuazione del principio 11 del pilastro europeo dei diritti sociali sulla cura e il sostegno ai bambini e sarà uno dei risultati del piano d’azione per attuare il Pilastro.

L’iniziativa Child Guarantee si concentrerà sui bambini bisognosi:

  • I bambini provenienti da famiglie precarie, precarietà dovuta alla fragilità economica – in particolare povertà di reddito o deprivazione materiale – composizione familiare o altri fattori di rischio sociale;

  • i bambini provenienti da un contesto migratorio;

  • i bambini in istituti,

  • i bambini con disabilità,

sono identificati come particolarmente soggetti ad accesso limitato a questi servizi essenziali.

Accesso a servizi di qualità per avere pari opportunità.

Il problema generale che la Garanzia per l’infanzia intende affrontare è che non tutti i bambini nell’UE hanno accesso ai servizi di cui hanno bisogno per il loro benessere e il loro sviluppo: 1 su 4 sono a rischio povertà ed esclusione sociale.

La Garanzia per l’infanzia sarà anche un importante strumento della prossima strategia globale dell’UE sui diritti dell’infanzia, che sarà adottata anch’essa durante il primo trimestre del 2021. Questa strategia si propone di mettere in comune tutte le iniziative e le azioni dell’UE esistenti e future che proteggono e sostengono i bambini poveri in un quadro politico coerente e coordinato; particolarmente rilevante nel contesto delle conseguenze socio economiche del COVID-19.

Proposte del Sindacato Europeo (dopo incontro dei sindacati degli Stati dell’Unione) all’Audizione con la Commissione Europea Lavoro Affari sociali Inclusione e le parti sociali che si è tenuta il 16 ottobre 2020:

1. La Raccomandazione potrebbe non essere sufficiente per raggiungere l’obiettivo, quali altri strumenti si possono utilizzare?

2. Necessità di affrontare il problema della digitalizzazione ai tempi del Covid per colmare le differenze

3. La povertà infantile come risultato della disoccupazione e delle condizioni familiari difficili (si rileva la concomitanza tra povertà sociale ed educativa e cibo di scarsa qualità provocando ricadute sulla salute dei bambini)

4. Collegamento tra la garanzia del bambino e il diritto all’istruzione permanente, come diritto individuale universale; diritto all’edu-care: quindi diritto all’educazione e alla cura da considerare non come merce ma come un diritto dei bambini per lo sviluppo della loro crescita personale ed educativa.

5. L’importanza della professionalizzazione del personale e della formazione continua. L’importanza che i servizi siano pubblici (Le disuguaglianze nell’accesso ai servizi di custodia dei bambini sono più elevate nei paesi in cui vi è una forte commercializzazione di questi servizi.)

A cura di Susanna Giuliani – Funzione pubblica CGIL

Pubblichiamo il piano triennale dei fabbisogni del personale dell’amministrazione civile per il triennio 2020/2022 e la nota unitaria con una prima valutazione di quanto elaborato.

Il documento prodotto ci offre uno spaccato drammatico delle carenze di personale dell’amministrazione civile, ma non fornisce una visione strategica dell’amministrazione che dovremo costruire nei prossimi anni,

chiediamo immediati correttivi legislativi.

Fp Cgil Ministero Interno
Adelaide Benvenuto

 

Download Link 1/2: nota unitaria piano_triennale_fabbisogni_.pdf (254 kB)
Download Link 2/2: piano_triennale_2020_2022_fimato-signed.pdf (5.67 MB)

Download All (ZIP): 2020-11-16_1143.zip (5.92 MB)

 

Al Direttore Generale di Agenzia Industrie Difesa
Sen. Nicola Latorre

Egregio Senatore e Direttore,
nel porgerle un cordiale cenno di benvenuto e offrirle i migliori auguri di buon
lavoro per l’importante incarico ricevuto, le scriventi organizzazioni sindacali
confederali Le manifestano il bisogno di incontrarla quanto prima Le sarà possibile
in funzione dell’esercizio di tutela degli interessi dei lavoratori rappresentati che
operano negli stabilimenti dell’Agenzia, e nell‘ambito di una modalità di relazione
tra le parti che auspichiamo fin d’ora possa essere proficua e foriera di ottimi
risultati per entrambe le parti.
Grati per l’attenzione ricevuta, restiamo in attesa di un Suo cortese cenno di
riscontro.

Con viva cordialità

FP CGIL                            CISL FP                               UIL PA
Francesco Quinti          Massimo Ferri                 Sandro Colombi
Roberto De Cesaris       Franco Volpi

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

p.c. Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, firmatarie dell’accordo sull’applicazione dello Smart Working emergenziale negli uffici centrali e periferici dell’amministrazione giudiziaria, lamentano la circostanza che la predetta modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, diretta per ragioni di sicurezza a ridurre la presenza in ufficio dei lavoratori, sia applicata di fatto solo in pochissimi uffici. Infatti in tanti uffici, anche nelle regioni ad alto rischio di contagio (regioni cd rosse), il lavoro agile è applicato in maniera estremamente residuale e/o fittizia (un giorno a settimana una volta al mese o a settimane alterne), in altri addirittura non si è proceduto nemmeno ad effettuare la contrattazione prescritta dall’accordo e dalle norme contrattali. I capi degli uffici, ignorando le personali responsabilità (anche penali) in tema di sicurezza, si trincerano dietro la carenza delle attrezzature informatiche e la non fruibilità da remoto degli applicativi con il risultato che, tranne poche eccezioni, neanche i lavoratori cd fragili vengono ammessi allo Smart Working.
Alla situazione sopra descritta, che mette a rischio la esigibilità stessa dell’accordo, si contrappone una importante novità ossia la circostanza che, dopo la firma dell’articolato, sono state introdotte dalla legislazione emergenziale nuove e più pregnanti norme sulla materia. Il riferimento è agli articoli 23 e 24 del Decreto Legge n. 137 del 28 ottobre 2020, pubblicato sulla G.U. n. 269 del 28 ottobre 2020. Tali norme, al fine di agevolare la tutela della salute di tutti gli operatori del diritto, personale giudiziario compreso, dal rischio di contagio, hanno previsto, tra l’altro:
– la possibilità per il pubblico ministero e la polizia giudiziaria di avvalersi di collegamenti da remoto per compiere atti che richiedono la partecipazione della persona sottoposta alle indagini, della persona offesa, del difensore, di consulenti, di esperti o di altre persone;
– la possibilità di assicurare la partecipazione a qualsiasi udienza delle persone detenute, internate, in stato di custodia cautelare, fermate o arrestate, mediante videoconferenze o con collegamenti da remoto;
– la possibilità di effettuare mediante collegamenti da remoto le udienze penali che non richiedono la partecipazione di soggetti diversi dal pubblico ministero, dalle parti private, dai rispettivi difensori e dagli ausiliari del giudice;
– la possibilità di assumere mediante collegamenti da remoto le deliberazioni collegiali in camera di consiglio nei procedimenti civili e penali;
– il deposito di memorie, documenti, richieste ed istanze indicate dall’articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale presso gli uffici delle procure della repubblica e presso i tribunali in via esclusiva attraverso l’utilizzo del portale del processo penale telematico nonché il deposito con valore legale degli altri atti, documenti ed istanze comunque denominate mediante posta elettronica
certificata.
Le predette norme, rese esigibili dai provvedimenti attuativi già emanati dalla Direzione Generale per i servizi informativi automatizzati, ad avviso delle scriventi Organizzazioni Sindacali devono essere applicate da subito negli uffici, giusta direttive che codesto dipartimento vorrà tempestivamente adottare, perché ampliano di molto la smartabilità delle attività giudiziarie e quindi la possibilità per i lavoratori anche in futuro, nell’ottica dell’applicazione dello Smart Working ordinario, di poter lavorare da remoto in modalità agile. Sul punto giova però sin d’ora evidenziare che, secondo le menzionate previsioni normative, nelle udienze in videoconferenza o con collegamento da remoto l’unico soggetto ad operare on site è il verbalizzante. Tale circostanza, in tempo di pandemia da Covid-19, appare oltremodo ingiustificata, discriminatoria e vessatoria in quanto espone al rischio di contagio solo tale soggetto il quale, come è noto, è un lavoratore dotato del medesimo diritto alla salubrità e alla sicurezza nello svolgimento delle sue mansioni di tutti gli altri soggetti che partecipano all’udienza. Per tale motivo CGIL CISL e UIL chiedono sin d’ora che, in sede di conversione in legge del DL 137/2020, l’art. 23 sia emendato nel senso di consentire anche al verbalizzante di svolgere la sua attività da remoto.
Inoltre, l’aggravarsi della pandemia assume caratteri allarmanti e preoccupanti soprattutto negli UNEP perché in tale settore si sono sviluppati focolai di contagio a causa di gravi inadempienze ed intollerabili ritardi da parte dell’amministrazione nonostante gli impegni assunti personalmente dal Ministro in carica. Occorre pertanto attivare da subito i collegamenti telematici indispensabili per rendere smartabili le attività degli uffici NEP così come chiesto da CGIL CISL e UIL: ricezione e restituzione telematica delle notifiche e degli atti di esecuzione, pagamenti degli emolumenti UNEP, deposito degli atti presso la cancelleria del giudice dell’esecuzione, contabilità, ricerca telematica dei beni da pignorare ex art. 492 bis cpc.
Tenuto conto di quanto sopra evidenziato e delle altre novità introdotte dalla normativa emergenziale, specie in tema di difesa dei lavoratori fragili ed in tema di tutela della genitorialità, e considerato il contenuto dell’art. 18 nn. 2 e 3 dell’accordo (“le parti procederanno a verificare l’applicazione negli uffici delle disposizioni che precedono, anche in considerazione dell’eventuale sopravvenienza di fatti e normative tali da incidere significativamente sul contenuto dell’accordo o sulla sua interpretazione… le amministrazioni e ciascuna delle organizzazioni firmatarie hanno la facoltà di richiedere una nuova sessione di incontri tra la parte datoriale e la parte sindacale, decorsi almeno due mesi dalla sottoscrizione del presente accordo al fine di verificarne la persistente adeguatezza e valutare se del caso l’opportunità di eventuali modifiche”) CGIL CISL e UIL chiedono la convocazione con urgenza di un incontro e la trasmissione delle informazioni statistiche disponibili sulla materia (art. 18 n. 2 accordo: “l’amministrazione si impegna a fornire nell’ambito dell’ordinaria attività di relazioni sindacali le informazioni statistiche disponibili in merito”).

Distinti saluti

Roma, 13 novembre 2020

FP CGIL                        CISL FP                UIL PA
Russo                          Marra                    Amoroso

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