Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane, in merito alle sedi di assegnazioni per i Primi Dirigenti in uscita dal XXXII° corso

Al Guardasigilli
on.le avv. Alfonso BONAFEDE Roma

Al Capo Gabinetto del Guardasigilli
pres. Raffaele PICCIRILLO Roma

Al Sottosegretario alla Giustizia
on.le avv. Vittorio FERRARESI Roma

E, per conoscenza

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA Roma
Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: emergenza sanitaria COVID-19. Attività preventiva negli Istituti Penitenziari della Repubblica, a tutela del personale di Polizia Penitenziaria.

Pregiatissime Autorità,
la scrivente Organizzazione Sindacale in intestazione, con il presente atto così come di sotto discusso ed articolato, al fine di sottoporVi l’apodittica, delicata e preoccupante situazione che, allo stato de quo, sta interessando parte degli Istituti Penitenziari del Paese.

Pur tenendo conto del “Protocollo Quadro per la Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid 19”, definito in data 23 ultimo scorso tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità con le Organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza, nonché delle varie e scrupolose iniziative sin ora poste in essere dalle articolazioni centrali e periferiche, appare riduttivo chiederVi di attivare ulteriori approfondimenti ed attività interventistiche volte ad esautorare eventuali alterazioni e compromissioni nefaste per l’intera comunità penitenziaria.

Il nesso eziologico della siffatta richiesta è collocabile all’acuirsi del fenomeno epidemiologico sul panorama nazionale, con seri e consequenziali effetti sull’intero apparato penitenziario (basti pensare le crescenti positività accertate sia dei lavoratori che della popolazione detenuta).
Indi per cui, Vogliano le SS.LL. determinare ulteriori azioni governative ed istituzionali, di concerto con le Autorità sanitarie centrali, volte a salvaguardare l’incolumità fisica dei nostri operatori.

Atteso che l’attività sindacale di questa Parte è improntata sulla tutela e difesa degli interessi collettivi del lavoro e della società tutta, crediamo fermamente che, oggi più che mai, le carceri meritano un’attenzione analitica più profonda ed accurata; pertanto restiamo fiduciosi in un impellente e debito seguito.

Con sensi di stima e gratitudine.

Il Coordinatore nazionale
Fp CGIL Polizia penitenziaria
Stefano Branchi

Pubblichiamo la nota in merito all’atto Camera 7-0566 riguardo la componente cinofila, ci auspichiamo che in tempi brevi venga finalmente avviato il percorso normativo per garantire alla componente  del Corpo il pieno riconoscimento dei diritti fondamentali del conduttore e del cane.

SMART WORKING UNA PARTITA APERTA

Ritorniamo a chiedere all’amministrazione l’avvio della contrattazione nazionale per la regolamentazione dello smart working, che da strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro si è trasformato, con la pandemia, in misura di tutela della salute ed in “una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa. (DM 19.10.2020)
Oggi, infatti, la medesima prestazione lavorativa può essere fornita anche da un luogo fisico diverso dalla tradizionale postazione in un ufficio e questa nuova modalità non può giustificare la riduzione di diritti e tutele garantiti ai lavoratori da tutte le recenti norme di legge e dal CCNL.
I temi li abbiamo più volte esplicitati verbalmente nel corso delle riunioni e per iscritto in diversi comunicati e ritorniamo a sintetizzarli nei seguenti punti:

• riconoscimento della pari dignità giuridica ed economica rispetto al lavoro reso in presenza fisica, principio di non discriminazione sancito dall’art. 20 delle legge n.81/2017), con conseguente riconoscimento del buono pasto (riconoscimento comprensivo, a maggior ragione, delle ipotesi di smart-working forzato, cioè non volontario in quanto legato alle chiusure delle diverse sedi, per l’obbligatoria sanificazione, oppure dovuto al rispetto della percentuale massima di presenze fisiche) e della possibilità di svolgere attività di lavoro straordinario;
• introduzione dello smart-working frazionato, ossia la possibilità, nella medesima giornata, di eseguire la prestazione lavorativa in parte all’interno dei locali aziendali ed in parte all’esterno;
• diritto alla disconnessione dagli strumenti tecnologici di lavoro;
• individuazione delle fasce di contattabilità;
• garanzia dell’applicazione di tutti gli istituti contrattuali;
• previsione di un rimborso forfettario per le spese sostenute dagli smart-workers in termini di dotazioni informatiche e di connessione alla rete.

Mentre si attende un Tavolo nazionale in merito, sono apprezzabili talune iniziative, nell’ambito della propria autonomia gestionale, di qualche dirigente che prova a dare regole chiare e precise in merito al diritto alla disconnessione.
Non sono condivisibili altre iniziative che impongono alle lavoratrici madri, al termine del congedo obbligatorio di maternità, la presenza fisica in ufficio in questo momento in cui si è ritornato allo smart-working diffuso nell’Istituto, e la negazione dei riposi giornalieri delle lavoratrici madri, durante il primo anno di vita del bambino, situazione portata all’attenzione della DCRU per un intervento essendo una palese violazione della norma in atto.

Appare chiaro che in questa fase si stia evidenziando la capacità manageriale illuminata, ma anche quella poco o per niente illuminata.
Alla luce di ciò ritorniamo a ribadire con forza un accordo che disciplini lo smart-working.

Roma, 20 novembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Si è tenuto nel pomeriggio del 18 novembre, in modalità video, l’ulteriore incontro con i vertici di Misericordie per il rinnovo del CCNL attualmente fermo al triennio 2010-2012. In occasione del confronto, tenutosi lo scorso 29 ottobre, le OO.SS, pur avendo preso atto delle difficoltà di natura economica denunciate da parte datoriale a causa degli effetti del COVID19 sul tessuto economico-sociale del Paese, hanno comunque manifestato la volontà di arrivare ad un incremento economico sul tabellare che si attestasse sulle percentuali raggiunte per il rinnovo delCCNL ANPAS 2017-19, ovvero il 5,72% su livello economico C3, pari a 85 euro. Ciò al fine di garantire il giusto riconoscimento a quei lavoratori che, anche in periodo di pandemia, hanno continuato ad operare senza mai far mancare il loro supporto e che, così come già avvenuto per tanti altri colleghi del terzo settore, meritano di usufruire dei benefici derivanti dal rinnovo contrattuale. I vertici di Misericordie hanno sì aperto ad un allineamento sul tabellare del contratto ANPAS, a condizione però che tale equiparazione avvenga eliminando alcuni istituti contrattuali, determinando di fatto un rinnovo a “isorisorse”. Le OO.SS. hanno chiesto la formalizzazione della suddetta proposta, al fine di poter consultare le lavoratrici e i lavoratori dell’associazione.
FP CGIL FP CISL UIL FPL
Michele Vannini Franco Berardi Bartolomeo Perna

Comuni: Fp Cgil, proposta Decaro su polizia locale va estesa a servizi educativi e sociali

“Approviamo e sosteniamo la richiesta di Decaro di fare assunzioni in deroga della polizia locale per il periodo di emergenza Covid. I corpi di polizia locale necessitano in questa fase di un rafforzamento, visto il ruolo centrale assunto nell’attività di controllo di questi mesi”. Questo il commento della Fp Cgil in merito alla richiesta di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, aggiungendo che “questa proposta dovrebbe essere estesa ai servizi sociali e ai servizi educativi, oggi tra i più esposti alla pandemia, per potenziarli”.

“È importante – aggiunge la categoria dei servizi pubblici della Cgil – che la proposta di Decaro sia un primo passo nell’ottica di un rafforzamento strutturale dei corpi di polizia locale che deve passare in primo luogo attraverso la ripresa della discussione della riforma della polizia locale che è ferma in Parlamento e attraverso l’inserimento dell’attività della polizia locale tra quelle considerate usuranti”.

“Inoltre – prosegue il sindacato -, questa proposta dovrebbe essere estesa. La crisi occupazionale degli enti locali è gravissima. In dieci anni sono scomparsi quasi 100mila addetti. Ad oggi tutti i settori occupazionali necessitano di un potenziamento, in particolare i servizi educativi e i servizi sociali, attraverso assunzioni semplificate e la stabilizzazione dei precari”, conclude la Fp Cgil.

SCIOPERO DEI SERVIZI PUBBLICI IL 9 DICEMBRE!

Le ragioni e le rivendicazioni.
Scarica in basso i volantini unitari.

 

RINNOVIAMO LA PA! FIRMA LA PETIZIONE

BUONI PASTO, SUSSIDI E PROGRESSIONI ECONOMICHE

GLI ESITI DELLA RIUNIONE DEL 17 NOVEMBRE SCORSO

Si è svolto il 17 novembre scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione. Per quest’ultima erano presenti oltre al Direttore generale del personale, anche il Capo di gabinetto, il Vice capo di Gabinetto e il Capo della segreteria del Ministro.

L’incontro è stato fortemente sollecitato da FP CGIL, CISL FP e UIL PA per affrontare principalmente il tema dei buoni pasto i quali, come è noto a tutti, sono fermi ad agosto 2020. Sul punto le scriventi organizzazioni hanno rappresentato la loro inamovibile posizione: i buoni pasto vanno riconosciuti e quindi attribuiti a tutto il personale anche in questa nuova fase dell’emergenza epidemiologica poiché il quadro normativo di riferimento, almeno fino al 31 dicembre p.v., è ancora quello emergenziale. Non solo, la tipologia della prestazione lavorativa resa a distanza anche in questa ulteriore fase dell’emergenza non è in nessun modo riconducibile al lavoro agile “ordinario” il quale come è noto prevede: il diritto alla disconnessione, l’introduzione delle cosiddette fasce di contattabilità, l’utilizzo esclusivo dei dispositivi informatici dell’amministrazione, la misurazione della prestazione lavorativa attraverso il livello di raggiungimento di specifici obiettivi ed altro ancora.

Su tale tematica il Direttore generale ha chiarito che per l’amministrazione resta fermo ciò che è stato concordato con il Segretario Generale e le rappresentanze sindacali a seguito della sottoscrizione del protocollo condiviso sulla sicurezza e che pertanto nulla è cambiato e nulla osta all’erogazione dei buoni pasto. Ovviamente CGIL CISL e UIL hanno colto di buon grado tale affermazione ma hanno altresì chiesto con urgenza all’amministrazione a dare tempestiva indicazione a tutti i CDR. In mancanza di un rapido riscontro, hanno già anticipato che adotteranno ogni ulteriore iniziativa a tutela dei diritti dei lavoratori.

In ordine alle provvidenze l’amministrazione ha rappresentato che per l’anno 2019 a fronte di n. 45 domande sono stati erogati 33 sussidi per una spesa totale di 39.853 euro andando così ad esaurire, per l’anno di riferimento, tutte le disponibilità. L’amministrazione ha altresì comunicato che per l’anno 2020 le predette provvidenze verranno comunque erogate con le medesime modalità. L’obiettivo, in futuro, è quello di individuare soluzioni più evolute di welfare integrativo attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative sulla salute per tutto il personale. Sul punto CGIL CISL e UIL hanno manifestato piena disponibilità. L’amministrazione ha comunicato che sul tema verrà fissato non appena possibile un ulteriore e più specifico incontro.

In relazione alle progressioni economiche, le cui procedure com’è noto sono quasi al termine il Capo di Gabinetto ha rappresentato le difficoltà riscontrate in ordine alla valutazione individuale del personale della “diretta collaborazione” il quale sembrerebbe essere privo di valutazione. Sul punto CGIL CISL e UIL hanno rappresentato all’amministrazione che il percorso negoziale necessario ad arrivare alla sottoscrizione della ipotesi di accordo (maggio 2019) si è svolto in costanza della presenza di uno o più rappresentanti degli Uffici di Diretta Collaborazione e che tale problematica, quella della mancata valutazione individuale di tale personale, non è mai stata sollevata.

In ogni caso CGIL CISL e UIL hanno invitato l’amministrazione e i rappresentanti del Gabinetto a dare indicazione a tali uffici affinché vengano rese ai lavoratori interessati almeno a partire dall’anno 2019, anno di sottoscrizione dell’Ipotesi di accordo sulle progressioni economiche, le valutazioni individuali, così come previsto dalla normativa vigente.

Restiamo a disposizione dei colleghi per ogni ulteriore chiarimento.

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF inviata all’ autorità comunale nella quale sollecita le promesse fatte dalla stessa Amministrazione 

clicca qui: 2020/11/16/ministero-difesa-lettera-unitaria-al-neo-direttore-generale-di-aid

Nessuno ha mai parlato di recuperare dieci anni di blocco della contrattazione, che sarebbero oltre 9 punti percentuali di incremento salariale. Quello che stanno chiedendo le lavoratrici e i lavoratori della sanità, della scuola, degli enti locali e dello Stato, nonché delle forze dell’ordine, è di vedersi riconosciuti aumenti salariali in linea con la condizione economica delle famiglie e, soprattutto, di non vedersi sottratte dalla busta paga somme già erogate in questo momento, a partire dall’elemento perequativo. Su questo la ministra non ci ha mai risposto”. Così i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco, replicano alle affermazioni della ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.

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