Roma, 9 marzo 2020

Alla c.a.

Segretario Generale del MiBACT Dott. Salvatore Nastasi

Direttore Generale Organizzazione Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali Prof. Alessandro Benzia

Oggetto: Emergenza Corona Virus. Smart working per il personale AFAV.

Le scriventi OO.SS., in riferimento all’emergenza in atto dovuta alla diffusione del Corona Virus e attese le disposizioni di chiusura e sospensione dell’apertura di musei e luoghi della cultura di cui al DPCM 8 marzo 2020, ritengono non più rimandabile la modifica della Circolare 10 del 2020 del Segretariato Generale con cui si escludevano gli AFAV da tale provvedimento regolatorio della fruizione dello Smart working. Ribadiamo con forza infatti che tale personale deve avere accesso al lavoro agile, eventualmente secondo il principio della rotazione al fine di garantire il presidio necessario per la sicurezza dei luoghi della cultura, alla stessa maniera del restante personale, tanto più se applicato da tempo ad altre mansioni. Si evidenzia altresì che molte delle attività previste dal profilo di cui alla Circolare 393 del 2011, possono essere oggetto di prestazione da svolgere in modalità di lavoro agile, in collaborazione con il personale della terza area. Solo a titolo esemplificativo: redazione di elenchi relativi ai beni presenti, trascrizione di inventari da cartaceo a digitale, redazione di progetti di didattica, guide didattiche per adulti e bambini, percorsi didattici, report servizi educativi, redazioni testi espositivi e traduzione pannelli didattici, progetti di comunicazione social, elaborazione e montaggio di filmati su musei e aree archeologiche da inserire sul sito istituzionale dell’istituto al fine di permettere la fruizione anche a porte chiuse, organizzazione servizio e piano ferie, raccolta e comunicazione presenze agli uffici amministrativi, punti informazione on line, digitalizzazione cataloghi, didattica on line con pubblicazione percorsi in italiano e inglese, revisione schede informatiche, statistiche varie e report attività svolte, attività ricognitive sulle criticità dei luoghi di lavoro. In questo momento il lavoro agile è una grande opportunità e per le zone soggette a misure restrittive è una necessità, motivo per cui chiediamo di monitorare e intervenire urgentemente sui numerosi istituti che ancora ad oggi non stanno attivando il lavoro agile o lo stanno facendo in modalità insufficienti a garantire la tutela della salute dei lavoratori. Certi che le S.L. possano convenire con quanto esposto si porgono distinti saluti.

FP CGIL                    CISL FP                          UIL PA                          FLP UNSA

Meloni                     Nolè/ Di Stefano         Trastulli Satolli               Urbino

CORONAVIRUS: ITALIA ZONA ROSSA

 

Consapevoli che l’INPS, quale Ente Pubblico ed erogatore di servizi pubblici, deve adempiere le Ordinanze disposte dalle Autorità Competenti, l’emergenza non ci ha fatto scivolare in richieste all’Amministrazione fuori dall’alveo delle sue disponibilità. In questi giorni in molti hanno rincorso il consenso sulla paura e preoccupazione dei colleghi. Noi siamo stati impegnati, e lo siamo ancora, a tutelare i lavoratori chiedendo e pressando l’Amministrazione per l’attuazione degli adempimenti disposti dalle Ordinanze e nel fare richieste su ciò che l’Amministrazione era competente a decidere in autonomia. Oggi coerentemente, visto l’ultimo DPCM di ieri sera, anticipato dalla Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio, chiediamo all’Amministrazione alla luce delle nuove disposizione di adeguare subito la modalità di relazione con il pubblico previsto nel Hermes n. 1013 del 09/03/2020 per le zone rosse individuate nel DCPM del 08 marzo (Lombardia e altre province assimilate) a tutto il territorio nazionale.

Roma, 10 marzo 2020

FP CGIL                                         FP CGIL

Antonella Trevisani               Matteo Ariano

Pubblichiamo la bozza della Circolare emanata dalla Direzione Centrale per l’emergenza, il Soccorso Tecnico e l’ Antincendio Boschivo  in merito all’organizzazione del settore operativo Cinofilo

Pubblichiamo la nota unitaria dellle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF  in merito all’ organizzazione che il Comando intende adottare, per l’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto, in particolare sulla gestione del soccorso, della formazione e della  sanificazione e igienizzazioni delle sedi nel rispetto e nella tutela del personale tutto

Firmato definitivamente il contratto della dirigenza delle Funzioni centrali, relativo al triennio 2016/2018. Oggi all’Aran la firma conclusiva, dopo l’intesa raggiunta lo scorso 19 ottobre, su di un contratto che riguarda una platea di circa 6.700 dirigenti e professionisti dello Stato, 400 dei quali di prima fascia. Un contratto, spiega la Fp Cgil, “che arriva a oltre un anno dalla sua scadenza e ciò denota già la complessità di mettere assieme le diverse storie contrattuali della dirigenza di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e, per questi ultimi, anche di professionisti e medici. Dopo dieci anni di mancato rinnovo era per noi fondamentale innanzitutto ripristinare il diritto al contratto e alla contrattazione. Abbiamo rinnovato nel complesso un buon contratto, con aspetti positivi sulle relazioni sindacali, sulla parte normativa e su quella economica, ma sottolineiamo, come abbiamo fatto in due anni di trattativa, la nostra contrarietà a svilire la funzione dirigente nell’ambito del ministero della salute e dell’AIFA nel nome di una incomprensibile parificazione al Servizio Sanitario Nazionale”.

Il nuovo testo contrattuale, spiega la Funzione Pubblica Cgil in uno speciale sul contratto, “regola in modo esaustivo i principali istituti contrattuali, molti dei quali adeguati ai numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti negli ultimi anni. In particolare, è stata riformulata in modo completo la parte che riguarda le relazioni sindacali, anche partecipative, con una regolazione semplificata ed unitaria della materia. Si è proceduto anche all’attualizzazione e alla riscrittura, in armonia con le nuove norme di legge, delle disposizioni concernenti la responsabilità disciplinare. Sono state, infine, ampliate ed innovate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le ferie e i riposi solidali per i dirigenti che debbano assistere figli minori bisognosi di cure”.

Sotto il profilo economico, prosegue, “il contratto riconosce incrementi a regime del 3,48%, distribuito in modo equilibrato per la rivalutazione della parte fissa della retribuzione e delle risorse utilizzate per la remunerazione dei risultati raggiunti e degli incarichi dirigenziali. In tale ambito, è stata operata una rivalutazione degli stipendi tabellari a regime per tredici mensilità, a cui si aggiungono gli ulteriori incrementi che hanno interessato la parte accessoria del salario. L’accordo prevede incrementi tabellari, che vanno dai 160 euro per i dirigenti di prima fascia e di 125 euro per quelli di seconda fascia, dai 150 euro per i professionisti di primo livello ai 124 per quelli di secondo livello. Incrementi, ai quali, andranno poi sommate le diverse voci accessorie”, conclude la Fp Cgil.

CORONA VIRUS:MISURE URGENTI

In vista dell’incontro urgente convocato dall’Amministrazione per oggi pomeriggio, segnaliamo alcune criticità persistenti: rispetto al riconoscimento dello smart-working “straordinario” si evidenzia
ancora una forte eterogeneità di comportamento tra le varie sedi. Tra l’altro, risulta che in alcuni casi l’accesso al lavoro agile sia subordinato allo svolgimento di un numero minimo di punti omogeneizzati o limitato esclusivamente alle categorie di lavoratori indicate nella direttiva 1/2020 del Ministro della Pubblica Amministrazione. In entrambi i casi, si tratta di limiti inaccettabili che chiediamo siano superati.
Proprio per questo, ribadiamo l’urgenza e la necessità di far accedere al lavoro agile il più ampio numero di lavoratori, nel più breve tempo possibile, superando gli incomprensibili ostacoli che ancora vengono frapposti a uno strumento che comunque farebbe salve le attività lavorative tutelando, al tempo stesso, la salute dei lavoratori, principale bene da proteggere in questo momento difficile.
L’emergenza sanitaria evidenzia, inoltre, anche gli effetti delle scelte discutibili degli anni passati sulla riduzione dei nostri spazi di lavoro in nome della spending-review e le scarse manutenzioni effettuate nelle sedi, che oggi sono divenute piccole, vecchie – se non fatiscenti – potendo anche apparire inadeguate alle misure di sicurezza eccezionali per contenere il contagio nei luoghi di lavoro. Per questo riteniamo opportuno un intervento dei medici competenti, affinché verifichino l’idoneità deglispazi di lavoro degli uffici delle Sedi, a tutela della salute dei lavoratori Inps.
Inoltre, considerando che la situazione attuale avrà un sicuro impatto anche sulla produttività delle Sedi, ribadiamo l’esigenza che nessun lavoratore sia penalizzato, per cui chiediamo un intervento urgente sul piano della performance e la convocazione di un incontro in merito.
Infine, chiediamo sia valutata la possibilità di una sospensione dei pagamenti delle rate di mutui e piccoli prestiti, sempre tenendo presente il momento difficile che si sta affrontando.

FP CGIL                                    FP CGIL
Antonella Trevisani           Matteo Ariano

Pubblichiamo la nota del Coordinamento provinciale Fp Cgil VVF nella quale chiede quali misure si stiano prendendo a tutela del personale della sede di Montelibretti a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID 19. La sede è situata all’interno del  perimetro della struttura della Scuola Operativa Operativa

Corona virus

Pubblichiamo la direttiva da adottare per l’emergenza epidemiologica COVID 19 emanata dal Ministero dell’Interno, a seguito del DPCM dell’ 08 marzo 2020

Pubblichiamo la nota dekka Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie  in merito alle direttive della Circolare INPS n°19 del 07 febbraio 2020 riguardo l’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2020

Corona virus

Pubblichiamo le ulteriori disposizioni a firma del Capo del Corpo in merito all’emergenza epidemiologica COVID 19 a seguito del DPCM del 08 marzo 2020

Lettera aperta ai Lavoratori civili della Difesa

E’ IL TEMPO DELLA COESIONE SOCIALE E DELLA RESPONSABILITÀ’
MA È ANCHE L’ORA DI DECISIONI ORGANICHE E TEMPESTIVE PER SUPERARE CONFUSIONE, INCERTEZZE E DISPOSIZIONI CONTRADDITTORIE!

– Al Ministro della Difesa On.le Lorenzo Guerini

– Al Sottosegretario delegato
On.le Angelo Tofalo

E,p.c.
– Stato Maggiore della Difesa

– Segretariato Generale della Difesa

– Direzione Generale del Personale Civile

Oggetto: Emergenza sanitaria e misure contenimento contagio. Occorrono chiarezza e rispetto verso il personale civile.

Stiamo assistendo sconcertati alla profusione, ormai quasi senza soluzione di continuità, di una serie di iniziative, comunicazioni e circolari diramate in ambito Difesa sull’emergenza sanitaria in corso senza che vi sia un’unica e responsabile cabina di regia in grado di assumere le misure ritenute necessarie a contenere il corona virus e, contestualmente, diramare univoche direttive applicative nei confronti di ambedue le componenti lavorative del ministero.
Così accade che ciascuna F.A. emani motu proprio disposizioni solo per una parte del personale , che il Segretariato Generale disponga solo per le strutture e il personale di propria competenza, e Persociv esclusivamente per i suoi dipendenti.
Assistiamo poi a svariati comportamenti assunti dai singoli responsabili di Ente che, nella stragrande maggioranza dei casi, anziché agire applicando le disposizioni contenute nei decreti legge e DPCM diramati di recente dal Governo tenendo in considerazione anche i diritti e i bisogni di tutto il personale dipendente, in particolare quello impiegato nelle zone più esposte al contagio, dimostrano per lo più scarsa sensibilità nella ricerca di possibili misure atte a
contemperare l’esigenza di contenere il contagio e le necessità, anche familiari, dei lavoratori dettate proprio dall’attuazione di quelle norme.
E’ sicuramente il momento della responsabilità e della coesione, ed è noto che da questo punto di vista FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno sempre rappresentato un presidio fondamentale nelle crisi sociali nel nostro paese, ma ciò non toglie che abbiamo il dovere di segnalare i problemi che stiamo incontrando in funzione del rispetto dei diritti e della tutela dei circa 26000 lavoratori civili, come pure delle lacune ravvisate nel sistema di prevenzione adottato dal Ministero della Difesa.
Per questo occorrerà che nell’ambito dell’esercizio delle Sue precipue responsabilità di Governo anche del Ministero della Difesa, si adottino quanto prima possibile i necessari correttivi normativi e imposta l’osservanza delle norme vigenti affinché:
– Le assenze dal lavoro determinate dalla necessità di contenere il contagio siano considerate come “servizio prestato a tutti gli effetti di legge”;
– Le mense ove si concentrano ogni giorno centinaia di migliaia di persone vengano tempestivamente chiuse e siano immediatamente attribuiti i buono pasto ai lavoratori;
– Si consenta in tutti i modi possibili ai lavoratori di esercitare la tutela della genitorialità e la sorveglianza dei figli minori soprattutto in ragione della sospensione delle attività didattiche:
– Si interpellino gli RLS in ogni posto di lavoro, concordando con loro le misure più opportune sui luoghi di lavoro per il rispetto della salute e della sicurezza dei la voratori;
– Non siano unilateralmente adottate iniziative tese a modificare l’orario di lavoro che è materia di confronto obbligatorio con le OO.SS.
Come già evidenziato da FP CGIL CISL FP e UIL PA nella lettera del 5 marzo u.s., e prima ancora in quella del 27 febbraio, rimaste tuttora incredibilmente senza risposta, non sono consentiti errori, indugi ed incertezze che possano determinare, mai come in questa circostanza, problemi alla salute delle persone e scarsa considerazione dei bisogni e delle esigenze dei lavoratori.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

FP CGIL                                    CISL FP                                                UIL PA
Francesco Quinti                      Massimo Ferri                                  Sandro Colombi
Roberto De Cesaris                          Franco Volpi

Ennesima sconfitta gestione Ministero Giustizia e Dap

“Le drammatiche notizie che giungono dai penitenziari, presi in ostaggio da rivoltosi, con morti e feriti sia dalla parte dei detenuti sia dalla parte degli agenti di polizia, rappresentano ancora una volta la sconfitta della gestione attuata dal Ministro della Giustizia Bonafede e dal Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Basentini”. Questo il commento della Fp Cgil circa le rivolte nelle carceri italiane legate all’emergenza Coronavirus, che chiede “una immediata inversione di rotta”.

La categoria confida “nell’azione della Magistratura che dovrà accertare, in tempi rapidi, ogni responsabilità di quanto sta accadendo in queste ore. Da troppo tempo rimangono inascoltati i nostri appelli sulla mancanza di sicurezza sui posti di lavoro, sulle gravi carenze di organico e sulla mancanza di investimenti in tutto il settore dell’esecuzione penale. Anche al Ministro della Pa Dadone, nel porre il tema della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti per l’emergenza Covid-19, dell’allestimento di opportune aree per la prevenzione come nei pronto soccorso, avevamo segnalato anche il tema della prevenzione e della verifica dello stato di salute dei detenuti, garantendo di conseguenza il diritto alla salute anche degli operatori”.

Inoltre, prosegue la Fp Cgil, “ancora pochi giorni fa avevamo richiesto investimenti importanti per incrementare gli organici di quanti operano nell’esecuzione penale, a partire da quelli della Polizia Penitenziaria, per mettere mano a una grande opera di adeguamento delle strutture carcerarie ormai obsolete e fatiscenti in molti casi, per adottare misure utili a fronteggiare problemi vecchi e nuovi del lavoro in carcere, solo aggravati dal sovraffollamento della popolazione carceraria. La situazione di queste ore assume ormai un carattere di emergenza nell’emergenza sanitaria del paese. Per questo ci attendiamo misure urgenti da parte del Presidente del Consiglio, per ripristinare al più presto la situazione di ordinarietà nella gestione delle strutture detentive, non escludendo provvedimenti anche straordinari nella guida dell’amministrazione penitenziaria italiana. Per quanto riguarda le responsabilità politiche appaiono ormai di tutta evidenza. Per questo chiediamo una immediata inversione di rotta che possa garantire il rispetto del mandato costituzionale e la sicurezza sul lavoro di tutti gli operatori penitenziari, a partire da quelli più esposti”, conclude la Fp Cgil.

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