Pubblichiamo il comunicato ONA in merito all’ attivazione con la compagnia Unisalute una stipula per il personale assicurato che si trovi in quarantena a causa dell’emergenza epidemiologica COVID 19

“Prime misure che sono sicuramente un passo in avanti ma serve ragionare su ulteriori interventi che possano deflettere la pressione nelle carceri in queste ore”. A chiederlo sono Cgil e Funzione Pubblica Cgil in merito a quanto sta accadendo negli istituti penitenziari, in relazione alla emergenza coronavirus, spiegando che: “Riteniamo che le prime misure adottate nel decreto legge 11 dell’8 marzo 2020 sono sicuramente un passo in avanti, a partire da quella che prevede che i colloqui svolti a distanza, tramite collegamenti telematici o mediante corrispondenza telefonica, possono essere autorizzati oltre i limiti previsti dalla legge. Al contempo, si vietano le visite ai detenuti, e si concedono, come alternativa, colloqui via skype. Ma già da più strutture si fa sapere delle difficoltà di accesso e di utilizzo di postazioni skype, peraltro insufficienti, così come le linee telefoniche a disposizione”.



Tuttavia, precisa il sindacato, “riteniamo sbagliato non ragionare di ulteriori interventi che possano deflettere la pressione nelle carceri in queste ore, a partire dall’estensione del ricorso ai domiciliari, ad un provvedimento sotteso all’assolvimento anticipato della pena fino ad un massimo di un anno per alcuni reati minori e al potenziamento urgente e straordinario di Polizia penitenziaria al pari di come si sta procedendo in altre amministrazioni pubbliche in ragione dell’emergenza Covid-19″. Non da oggi, proseguono Cgil e Fp, “sappiamo che l’edilizia carceraria, la condizione dei lavoratori della Polizia Penitenziaria e dei detenuti, espone a rischi di tensioni e di salute psicofisica per chi vive la realtà del carcere, compresi gli educatori, gli assistenti sociali, il personale del Ministero della Giustizia. Al 5 marzo infatti la situazione era già drammatica in termini di sovraffollamento già preesistente al coronavirus: 61.230 detenuti a fronte di una capienza di 47.231”.



In queste ore, reclama il sindacato, “ci vogliono segnali di apertura al dialogo e certezza delle responsabilità di chi sta gestendo le ricadute dell’emergenza sanitaria, vanno garantiti infatti protocolli specifici di protezione delle persone che vivono la dimensione del carcere per lavoro o restrizione della libertà personale, ponendo al centro salute e sicurezza. Per questo va garantito il presidio sanitario e la profilassi prevista per il Covid-19 con particolare specificità per questo settore. Ad oggi le misure adottate dal Governo e l’azione dell’Amministrazione non sono né sufficienti né adeguate. La Polizia penitenziaria e le altre Forze dell’ordine, come sempre, hanno garantito il ripristino del governo delle rivolte, a loro il ringraziamento per la gestione di momenti di tensione che purtroppo vedono registrare decessi, feriti, a cui va data una risposta forte anche in termini di accertamento tempestivo delle responsabilità che compete alla Magistratura ma anche alla direzione politica”, concludono.

Al DIRETTORE Agenzia Dogane e Monopoli

Prof. Marcello Minenna

Roma

Oggetto: Covid-19. DPCM 9 marzo 20220. Richiesta ulteriori disposizioni atte a contrastare la diffusione del virus e a salvaguardare la salute dei dipendenti dell’Agenzia.

Gentilissimo Direttore, in relazione alle ultime misure varate dal Governo per il contenimento della propagazione del Covid-19 e basate principalmente sulla rarefazione massima degli assembramenti e di contatti tra le persone, le scriventi OO.SS. chiedono l’immediata diramazione di univoche direttive che indichino in maniera dettagliata quali attività siano da considerare “inderogabili” e riconducibili alle “comprovate esigenze lavorative” per le quali il lavoratore è autorizzato agli spostamenti sul territorio. Ciò consentirebbe che ai lavoratori che non rientrano in tali tipologie di essere assegnati a prestazioni in smart working, ovvero in caso di momentanea impossibilità di utilizzo di tale modalità, il ricorso a forme analoghe di prestazione lavorativa presso la propria abitazione. Le scriventi fanno inoltre presente che in molte realtà territoriali non risultano essere state convocate le Organizzazioni sindacali per affrontare nello specifico le esigenze dei singoli Uffici e per delineare nuove forme di “flessibilità di orario” come invece richiesto nella Sua circolare dell’08.03.2020 e dalle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio. Si segnala infine, perché non ben specificato e purtroppo di fatto oggetto di singolari dubbi interpretativi da parte di taluni dirigenti territoriali, che sarebbe utile integrare il punto 1 – Attività di controllo – della Direttiva da Lei emanata in data 8 marzo, con le attività riguardanti anche il settore delle “accise”. I provvedimenti del Governo, dettati da una reale e diffusa situazione di pericolo, hanno generato nei Lavoratori grande allarme e preoccupazione per la garanzia del loro diritto, costituzionalmente garantito, alla salute che va preservato con ogni adeguata misura. In tal senso le scriventi, chiedono un Suo puntuale e tempestivo intervento e restano in attesa di riscontro Distinti saluti.

Roma 10 marzo 2020

FPCGIL                      CISLFP                         UILPA             CONFSAL/Unsa

Iervolino                        Fanfani                     Procopio              Veltri

Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito la riduzione di risorse destinate alle assunzioni di cui decreto legge del 2 marzo 2020 n° 9

“Per curare i pazienti serve sicurezza per operatori”

“Un decreto atteso e necessario per dare risposte urgenti al rafforzamento del nostro sistema sanitario, a partire dalle necessarie assunzioni di personale, ma a cui dovranno seguire ulteriori provvedimenti per fronteggiare l’emergenza e rafforzare il sistema dei servizi essenziali, in particolare la Sanità”. Così Cgil e Fp Cgil commentano il decreto legge che prevede primi interventi straordinari sul sistema sanitario nazionale per far fronte all’emergenza coronavirus.

Il decreto, osservano, “contiene quindi importanti misure che vanno nella direzione di dare risposte emergenziali, in particolar modo sulle assunzioni e sulle forniture per il Servizio sanitario nazionale, ma anche misure che ci preoccupano e che andrebbero radicalmente modificate”. Tra queste, osserva il sindacato, “quella prevista all’articolo 7 del decreto 14 del 9 marzo 2020 in cui si prevede che la quarantena non si applica agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali, che dovranno sospendere l’attività solo nel caso di sintomatologia respiratoria e esito positivo per Covid-19”.

Tale previsione, secondo Cgil e Fp Cgil, “oltre a non chiarire a quale perimetro di servizi essenziali si riferisce, innestando per questa ragione molte richieste di chiarimenti, non può di certo essere la normale prassi di gestione delle misure precauzionali e di controllo. Al personale sanitario, che deve essere anzitutto dotato di tutti i dispositivi di prevenzione utili a tutelare la propria salute e quella dei pazienti solo in caso straordinari e di assenza di sostituzioni, può essere richiesto il ricorso a specifiche deroghe. Crediamo quindi che la norma vada superata da misure che hanno carattere straordinario di gestione dell’emergenza che non rischino di ingenerare condizioni per le quali chi lavora nel Ssn sia più esposto in termini di salute perché mancano le misure di prevenzione e sicurezza. In emergenza prima si curano i pazienti ma per farlo gli operatori devono farlo in sicurezza”, concludono.

Pubblichiamo la disposizione testé emanata dal Segretariato Generale del Mibact che amplia la misura del ricorso al lavoro agile in applicazione delle ultime disposizioni governative che hanno rafforzato su tutto il territorio nazionale le misure di prevenzione.
Vi invitiamo a curarne la puntuale applicazione negli Uffici specificando che la stessa estende agli Afav, nei giorni non direttamente impegnati nelle funzioni di tutela e custodia dei siti, e che tali disposizioni hanno carattere imperativo verso tutti gli Uffici dell’Amministrazione, per cui non occorre attendere alcuna ulteriore direttiva da parte delle Direzioni Generali. Restiamo a disposizione per qualunque richiesta di chiarimento

Cari saluti
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale Mibact

Pubblichiamo la nota nella quale si chiede che vengano messe in campo ogni possibile iniziative, organizzative e operative, a tutela del personale del CNVVF  a seguito  dell’emergenza epidemiologica COVID 19

Pubblichiamo la nota ricevuta in data odierna in cui l’amministrazione, dopo le precedenti circolari ministeriali e la nostra netta opposizione, ripristina il diritto allo straordinario ed al riposo compensativo  per tutti i lavoratori impegnati per l’attività nell’ambito delle commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali, come da parere Aran.

Pertanto consideriamo superate le circolari precedentemente emanate.
        Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno

Pubblichiamo la circolare che dispone la chiusura temporanea degli Sportelli Unici per l’Immigrazione quale misura in materia di contenimento del diffondersi del
virus COVID-19.

Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno

Il DPCM firmato ieri sera le misure previste per la zona cosiddetta rossa dal precedente dell’ 8 marzo sono estese a tutto il territorio nazionale. Pertanto, da oggi la sospensione degli esami di idoneità per il rilascio della patente di guida, stabilita dalla lettera t) art.1 del DMPC 8 marzo, viene estesa a tutto il territorio nazionale. Una misura necessaria per garantire la salute dei lavoratori delle motorizzazioni civili e contemporaneamente degli utenti. Le normali attività di sportello continueranno con le limitazioni stabilite dalle varie misure di prevenzione regolando gli accessi al pubblico secondo quanto disposto dai responsabili delle sedi. Con ministeriale n.11394 del 6 marzo 2020 è stato attivato lo smart working straordinario al fine di consentire ai soggetti individuati dalla Direttiva Dadone n.1/2020 di permanere presso le proprie abitazioni limitando il rischio del contagio, ma ci risulta che non è stato autorizzato in tutte le sedi periferiche del Ministero. Vi chiediamo quindi di segnale eventuali criticità nell’attivazione di tale modalità lavorativa per poter intervenire e rimuovere eventuali ostacoli. Vi chiediamo, altresì, di accertarvi che tutte le misure igienico sanitarie previste dai DPCM siano assicurate rinnovando l’invito alle RSU di chiedere incontri (anche in videoconferenza), ai sensi dell’art.7 comma 7 punto k) del CCNL 16/18, per consentirci di monitorare la situazione. A tutela della salute dei lavoratori è indispensabile che sia prevista la sanificazione di tutti gli ambienti, in particolar modo quelli aperti al pubblico. Da ultimo, al fine di contemplare l’esigenza di tutelare la salute dei lavoratori e contemporaneamente garantire l’operatività degli uffici, chiediamo a tutte le RSU e a tutti i lavoratori di segnalarci situazioni di criticità presenti nelle sedi periferiche del Ministero.

la coordinatrice Fp Cgil Mit                                p.la Fp Cgil Nazionale

Carmen Sabbatella                                                  Paolo Camardella

COMUNICATO AI VERTICI DELL’ISTITUTO E AL PERSONALE EMERGENZA SANITARIA DA COVID-19 PRESSO LA CORTE DEI CONTI

In questo momento di emergenza epidemiologica da COVID-19 che sta interessando il nostro Istituto, le scriventi OO.SS. desiderano esprimere piena solidarietà al collega della Corte dei conti di Roma risultato positivo al coronavirus e formulano i migliori Auguri di una prontissima guarigione, nonché vicinanza a quel personale posto in quarantena per motivi precauzionali e alle loro famiglie. Nel contempo, con senso di responsabilità, dichiarano pieno apprezzamento per le misure di prevenzione poste in essere dai Vertici dell’Istituto con l’immediata disposizione di chiusura delle Sedi centrali dell’Istituto, al fine di consentire le operazioni di sanificazione degli ambienti di lavoro e gli ulteriori accertamenti del caso. A tal riguardo, queste OO.SS. chiedono che la chiusura delle Sedi centrali e di via del Maggiolino debba perdurare sino ad ultimazione delle suddette misure di bonifica, nonché di ogni ulteriore misura precauzionale finalizzata ad evitare il rischio contagio tra il personale. Ritengono, inoltre, che tali misure di sanificazione degli ambienti di lavoro, considerata l’emergenza epidemiologica estesa sull’intero territorio nazionale, debba riguardare tutte le Sedi centrali e regionali della Corte dei conti. Chiedono inoltre che, per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonché per salvaguardare la salute pubblica, alla riapertura delle sedi vengano attivati i sistemi di controllo previsti, quali installazione di termo scanner per tutti gli accessi agli stabili in questione, oltre che applicazione di tamponi su base volontaria, come già prospettato dal Segretario generale nella prima riunione sul tema. Per il personale che di recente si fosse recato nelle regioni limitrofe alla zona rossa e/o arancione (zone sciistiche o turistiche) venga richiesta la procedura prevista per legge. Considerato il procrastinarsi della chiusura delle scuole, chiedono con urgenza che si faccia ogni sforzo per garantire la massima diffusione dello Smart Working presso tutte le sedi centrali e territoriali dell’Istituto, come opportunità in grado di garantire la produttività dell’Istituto e la salute dei dipendenti. Queste OO.SS. nel garantire la massima vigilanza e controllo, unitamente all’Amministrazione, sulle iniziative da intraprendere a tutela della salute, trasmettono nuovamente le misure impartite dal Ministero della salute da seguire attentamente.

Roma, 9 Marzo 2020

S. Di Folco   A. Guarente    F. Amidani    U. Cafiero    A. Benedetti    F. Stefanangeli   F. Dell’Armi

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