A seguire il testo della lettera unitaria inviata al direttore de ‘La Repubblica’ in merito all’intervento pubblicato dal quotidiano a firma di Tito Boeri e Stefano Perotti

Perché lo sciopero del 9 dicembre è per il paese e non contro

Caro Direttore,
Abbiamo letto l’intervento di Boeri e Perotti che si schierano nella filiera di chi fomenta rancore nei confronti della categoria dei dipendenti pubblici. Alcuni nostri chiarimenti sono però d’obbligo, perché tutti possano formarsi un’opinione.
Lo sciopero del 9 dicembre è per rivendicare più assunzioni, garantire maggiore sicurezza per i lavoratori dei servizi pubblici (mancano, ad esempio, ancora guanti in sanità mentre le educatrici dei nidi chiedono mascherine Ffp2) e sì anche per il rinnovo di un contratto scaduto da due anni.
Parliamo di un contratto che riguarda oltre 3,2 milioni di lavoratrici e lavoratori, ed è per questo che sono in stato di agitazione tutti i comparti pubblici: Funzioni Centrali, Locali e Sanità.
Da Boeri e Perotti – che vivendo in una condizione di privilegio forse sono troppo distanti dalla difficile realtà dei lavoratori dipendenti – ci aspetteremmo un po’ meno qualunquismo e un po’ più di competenza.
Non sono gli “statali” a scioperare ma tutti i pubblici, e lo fanno per chiedere maggiori investimenti, per il loro salario e per innovare la Pa.
Il 4% di incremento citato da Boeri e Perotti è la base per tutti, tiene insieme cioè il magistrato e il cancelliere, il prefetto e il poliziotto, il dirigente e l’educatore, l’operatore sanitario, l’infermiere e il tecnico di radiologia ma anche il direttore generale di un grande ente pubblico.
Una media del pollo che falsa l’esito: il governo ha stanziato risorse che nella forbice della diseguaglianza del nostro sistema di contrattazione non produce i 107 euro stimati da alcuni ma, ad esempio, circa 70 euro, al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, per quegli operatori sanitari che stanno affrontando la pandemia e con il rischio di perdere altri 19 euro (per un lavoratore inquadrato in D in sanità) di retribuzione se non si procede a stabilizzare l’elemento perequativo, ovvero quella misura che colmò il divario nel 2018 di chi non raggiungeva aumenti pari a 85 euro medi mensili lordi dopo dieci anni di blocco della contrattazione.
I 400 milioni previsti dalla manovra, in sostanza, andranno in larga parte alla dirigenza e, ad esempio, non ci consentiranno di fare la riforma del sistema di classificazione del personale.
Non vogliamo perdere la scommessa del miglioramento della Pa, chiediamo per questo di aprire un confronto (al momento negato) per poter affrontare questi e altri nodi.
Si potrebbe ragionare di premiare chi in questi mesi ha dato un contributo importante per la gestione dell’emergenza, costruendo maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse. Quello che non è giustificabile è contrapporre diritti e lavoratori.
Togliere qualcosa ad un dipendente pubblico che guadagna poco più di mille euro non aiuta il precario che ne guadagna un po’ meno.
Il problema è assumere i precari, avere salari dignitosi tutti, pubblici e privati, far ripartire l’economia e contrastare l’emergenza sanitaria con più sicurezza.
Il governo è il nostro datore di lavoro e, da quando gli abbiamo inviato le piattaforme per il rinnovo dei contratti, non ha mai avviato il confronto sul rinnovo.
Questa è l’ultima legge di Bilancio che può intervenire, a normativa vigente nel settore pubblico, sul triennio contrattuale.
Allora serve il dialogo. Se non ora quando?

I segretari generali:

Fp Cgil – Sorrentino
Cisl Fp – Petriccioli
Uil Fpl – Librandi
Uil Pa – Turco

 

Corona virus

Pubblichiamo la nota informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alle misure a sostegno delle famiglie: lavoro agile e congedi straordinari  riguardo all’emergenza sanitaria

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per l’ Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito all’assegnazione di ulteriori ore straordinarie per l’emergenza sanitaria in atto

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla graduatoria di mobilità per il personale del ruolo Capo Reparto e Capo Squadra non specialista

Al Direttore Generale del Personale e della Risorse
Dipartimento Dell’Amministrazione Penitenziaria
Dott. Massimo Parisi

Oggetto: Procedure conferimento incarichi ai dirigenti penitenziari incarichi superiori. Richiesta di
informazioni

Questa Organizzazione sindacale intende portare alla Sua attenzione il tema delle procedure
di conferimento degli incarichi superiori per i dirigenti penitenziari, disciplinato con il DM 28 settembre 2016 la cui efficacia è venuta meno già nel settembre 2019 (cfr. art 15).
Apprendiamo dai nostri iscritti che alcuni provvedimenti di conferma nell’incarico, di nuovo
conferimento e di incarichi aggiuntivi sono stati già emanati da questo Dipartimento.
Pur consapevoli delle prerogative che la legge Le attribuisce in materia di conferimento degli
incarichi ai dirigenti penitenziari, si vuole segnalare che da sempre è buona prassi, in materia di
relazioni sindacali, informare le OOSS rappresentative in particolare quando si tratta di materie afferenti le politiche di gestione delle risorse umane.
La mancanza del primo contratto di categoria, che interverrà anche sulla materia delle relazioni
sindacali, riteniamo non debba ostacolare un sereno flusso di comunicazioni tra le parti. Lo
strumento dell’Informativa rappresenta infatti una modalità di comunicazione degli intenti che
l’Amministrazione persegue ed uno strumento utile per confermare la trasparenza delle scelte operate.
Pertanto questa Organizzazione sindacale attende con fiducia una informativa sul tema esposto
che consenta di conoscere il programma posto in essere e le azioni di mitigazione che si intendono
portare avanti in attesa dell’emanazione del nuovo decreto che disciplini le procedura di conferimento
degli incarichi ai dirigenti penitenziari (artt 7 e 10 del D.legs n 63 del 15 febbraio 2006)
Tutto questo al fine di evitare malcontento e mortificazioni professionali di quanti si sentono
esclusi dalle opportunità di sviluppo di carriera nonché l’avvio di contenziosi che paralizzerebbero
l’attività amministrativa del Dipartimento.
In attesa di riscontro urgente si porgono cordiali saluti.

la coordinatrice nazionale Fp Cgil
Carla Ciavarella

“Mancano medici specialisti, le Aziende non sanno come coprire gli organici, le Regioni chiedono di far lavorare gli specializzandi, ma il Ministero dell’Università e Ricerca continua a rimandare le procedure necessarie all’immatricolazione degli aspiranti medici specializzandi”. A denunciarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi.

“È di ieri la notizia – afferma il dirigente sindacale – che il Mur avrebbe nuovamente modificato la graduatoria per l’ennesimo quiz sbagliato nel test di ammissione alle scuole di specializzazione e che ha generato un altro fiume di ricorsi. Un approccio da dilettanti, in cui il Mur blocca tutto per i suoi stessi errori: un fatto inaccettabile in un’emergenza pandemica. Lo abbiamo sostenuto da subito: la situazione ci obbliga ad essere tempestivi anche nelle immatricolazione degli specializzandi per l’avvio delle scuole, era ed è necessario mettere fine a questa pantomima dei continui rinvii del Mur, avviando immediatamente le immatricolazioni e, casomai, ammettendo in soprannumero successivamente chi vincerà il ricorso”.

Per Filippi, “non si può paralizzare tutto come avviene da più di un mese solo perché non si vuole concedere qualche borsa in più per formare medici specialisti di cui il paese ha bisogno più del pane. A questo punto è un problema politico, ribadiamo la richiesta già fatta un mese fa: intervenga il Governo ed il Ministro della Salute per sbrogliare una situazione che sta lasciando nella confusione 23 mila candidati a fronte della grave carenza di specialisti”, conclude.

MI MUR
PROTOCOLLO SMART WORKING

In data 24 novembre 2020, a seguito delle nostre richieste, siamo stati convocati per discutere della regolamentazione del lavoro agile nel periodo emergenziale.

L’amministrazione ha in primo luogo presentato uno studio effettuato sull’applicazione dello smart working all’interno dell’amministrazione che, partendo dalla fase ordinaria di sperimentazione avviata nel 2018, fotografa l’attuale situazione emergenziale e guarda agli sviluppi ed alle potenzialità futuri di questo strumento per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti e le performance dell’amministrazione.

Ci è stato inoltre comunicato che, come prime iniziative per supportare e migliorare le prestazioni in smart working, sono state stanziate risorse da destinare a tutti gli uffici per la dotazione di PC portatili al personale e per l’acquisto di strumentazioni tecnologiche. Per quanto riguarda l’amministrazione centrale la distribuzione dei pc portatili dovrebbe essere avviata nei prossimi giorni contestualmente all’assegnazione delle risorse, pari a €.700.000 ai vari USR.

Il Direttore della DG Sistemi Informativi, presente all’incontro, ha poi presentato una nuova procedura informatica che consentirà, attraverso la piattaforma SIDI l’assegnazione, il monitoraggio ed in generale la gestione delle attività lavorative del personale.
Sul punto abbiamo chiesto ed ottenuto che venga fornita apposita informativa alle RSU e le OO.SS. territoriali e che sia previsto un percorso di assistenza dedicata e formazione ai lavoratori.

La discussione è poi proseguita con la disamina della bozza di accordo predisposta dall’amministrazione relativa alla regolamentazione del lavoro agile nell’ambito del MI e del MIUR. La richiesta di definire uno specifico protocollo d’intesa, nasce dall’esigenza di rispondere alle sollecitazioni pervenute da parte di molti uffici che hanno più volte segnalato una diversa e spesso non corretta gestione dei rapporti di lavoro agile nell’attuale fase emergenziale.

Nel corso dei nostri interventi abbiamo evidenziato la necessità di integrare l’articolato con indicazioni più stringenti sull’aumento della percentuale di personale da utilizzare in sw, sulla regolamentazione delle cd categorie fragili e loro familiari conviventi, sulle priorità da concedere ai genitori di figli minori e residenti al di fuori della sede di lavoro.

Oltre a ribadire la necessità di coinvolgere le RSU e le OO.SS. abbiamo chiesto ed ottenuto la possibilità di estendere le attuali fasce di flessibilità in entrata ed in uscita e che siano disciplinate, in modo puntuale ed uniforme, le possibilità di attivare percorsi formativi da remoto, il diritto alla isconnessione nonché la possibilità di fruire di tutti gli istituti contrattuali quali permessi congedi e agibilità sindacali.

Naturalmente abbiamo ribadito la richiesta di prevedere, anche attraverso i nuovi applicativi informatici, l’erogazione dei buoni pasto al personale, tema quest’ultimo su cui l’amministrazione continua a manifestare la propria contrarietà.
In ogni caso ci siamo riservati di formulare una dettagliata proposta di modifica dell’accordo prima della prossima riunione che è stata calendarizzata per il 26 novembre prossimo in cui verrà discusso anche l’accordo sul FRD 2019.

Roma 24 novembre 2020

 

FP CGIL                                                                             FP CISL
Anna Andreoli/Davide Perrelli/Carmen di Santo                                        Michele Cavo

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito alla richiesta di chiarimento per i corsi per Ispettori di prossima emanazione

Lunedì 23 novembre, dalle ore 14:30 alle ore 16:10 si è tenuto il seminario on-line organizzato da EURAC Research e Friedrich Erbert Foundation (FES) Italia “La pandemia si cura col federalismo? Le risposte in Italia e Germania a confronto”. Ha partecipato per noi Enrico Lobina che ha redatto un breve e interessante Report che mette a confornto la situazione tedesca e quella italiana.

Buon lavoro.

Nicoletta Grieco
Head of International Department FPCGIL

 

 

Report sul seminario on-line “La pandemia si cura col federalismo? Le risposte in Italia e Germania a confronto”

Lunedì 23 novembre, dalle ore 14:30 alle ore 16:10 si è tenuto il seminario on-line organizzato da EURAC Research e Friedrich Erbert Foundation (FES) Italia sul tema in oggetto.

Il seminario, dopo una breve introduzione di Tobias Morschel e Michael Braun, si è sviluppato con le relazioni di Anna Mastromarino (Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Torino), e Sabine Kropp, della Libera Università di Berlino.

Morsche, della FES, ha chiarito come, a fronte di culture politiche e strutture amministrative diverse (federali quella tedesca, accentratrice quella italiana, con la contraddizione del Titolo V della Costituzione), le risposte siano state differenziate, in entrambi i paesi, a seconda della prima e seconda ondata.

Braun, della FES, registra come in questi mesi in Germania e in Italia si sottolineano gli aspetti negativi del federalismo e del regionalismo.

Mastromarino chiarisce che in Italia non si può parlare di federalismo, bensì di decentramento, e di come tra prima e seconda ondata vi siano state risposte molto diverse. Oggi c’è un problema di coordinamento dei dati, che non sono omogenei e non sono scorporati. Alla base di qualunque progetto di asimmetria c’è bisogno di capire per quale ragione esiste quella asimmetria. Questo è particolarmente difficile in un paese privo di cultura federale, cioè di una cultura al decentramento. Si dice contraria all’inserimento del concetto di “interesse nazionale” in Costituzione, preferendo la realizzazione del principio di “leale collaborazione”.

Kopp sostiene che il federalismo è stato di aiuto per la gestione della crisi, e che contemporaneamente alcuni Land, tra cui la Baviera, si sono detti disposti a cedere poteri allo Stato.

Francesco Palermo, di EURAC, primo discussant si concentra sul fatto che (i) in Italia si confonde il mancato coordinamento con il decentramento, (ii) la diversità di approccio nelle fonti del diritto, con l’Italia che ha eliminato qualunque risposta legislativa alla pandemia, a differenza della Germania e (iii) la diversa operatività delle corti, con la Corte costituzionale italiana che non si è espressa sulla compressione dei diritti fondamentali della persona.

Jens Woelk, altro discussant, concorda sul fatto che In Italia non c’è dibattito sui diritti fondamentali, a differenza della Germania.

Nelle repliche, e nelle risposte a domande provenienti dalla chat, Matromarino ha affermato che (i) Milano è un esempio di come una città metropolitana non riesce ad organizzarsi, (ii) oggi il concetto di area vasta manca completamente nella gestione dell’epidemia, (iii) la scelta degli epidemiologi nelle diverse regioni ha in Italia forse ha fatto la differenza e (iv) dobbiamo capire che rapporto avere tra diritto e scienza.

La Kopp ha invece spiegato come viene interpretato il concetto di “leale cooperazione” in Germania.

Il seminario ha complessivamente stabilito che, per ragioni storiche e politiche le risposte di Germania e Italia sono state, riguardo la relazione tra federalismo e pandemia, diverse a seconda della prima e della seconda ondata e, sostanzialmente, si può segnalare una maggiore organicità in un approccio che realizzi un pieno decentramento (per usare un termine italiano) il quale sia accompagnato da un vero coordinamento o, per usare un concetto sia tedesco che italiano, una leale collaborazione.

Il tema dell’assetto delle autonomie locali, e dell’attuazione dell’art. 6 della Costituzione, rimane un nervo scoperto in Italia.

Enrico Lobina FPCGIL Cagliari

Il 17-18-19 Novembre 2020 si è tenuta la seduta plenaria del Comitato Aziendale Europeo di Korian. Sono stati 3 giorni ricchi di significato e di lavoro intenso. Il Comitato è stato informato dalla Direzione riguardo:
-I progetti delle Direzioni delle Risorse Umane dei vari Paesi in cui il gruppo opera,
– l’impatto della crisi Covid sulla strategia del gruppo,
-La situazione finanziaria e contabile del Gruppo,
-L’istituzione di un fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza in partnership con l’Onu
Ogni sessione informativa è stata seguita, poi, da una proficua serie di dibattitti e di scambi di opinioni tra i membri del gruppo e la Direzione Centrale.

Nieddu Gilberto Antonio
Mebro Titolare Cae Korian per l’Italia

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane con la quale indice una ricognizione per assegnazione temporanea per il personale inquadrato nei ruoli Direttivi Antincendio e Logistico-Strumentali, Ispettori Antincendio e Vigili del Fuoco, presso la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica

Pubblichiamo la nota dell’Ufficio di collegamento del Capo del Corpo in merito alla convenzione con la Società Formula Guida Sicura s.r.l. per dipendenti e familiari del personale del CNVVF

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