Roma, 12/3/2020

Al Direttore Generale del Personale Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Capo Dipartimento per i trasporti, navigazione, gli affari generali ed il personale Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Capo Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Ministero Infrastrutture e Trasporti

E p.c. Capo di Capo di Gabinetto

Oggetto: Misure di prevenzione emergenza Covid 19

Le scriventi Organizzazioni Sindacali sono venute a conoscenza che le autorizzazioni al lavoro agile non sono concesse con celerità in tutte le sedi del territorio nazionale. Il recente DPCM 11/3/2020 ribadisce che le amministrazioni devono autorizzare lo smart working per tutte le attività, fatta eccezione quelle da svolgersi obbligatoriamente in sede. In particolare al punto 6) riporta “le pubbliche amministrazioni assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza”. Per evitare applicazioni a macchia di leopardo si chiede di precisare le attività da svolgersi obbligatoriamente in presenza per consentire il massivo utilizzo dello smart working cosi come previsto ed auspicato all’interno del DPCM. A tal fine siamo disponibili, anche in videoconferenza, ad un incontro per l’individuazione di tali attività.

Si chiede, inoltre, la sanificazione dei luoghi di lavoro nelle sedi in cui non è stata effettuata con esposizione della relativa certificazione e maggior rigore nell’attuazione delle misure di prevenzione che risultano ancora non adottate completamente in tutte le sedi periferiche.

L’emergenza richiede da parte dei dirigenti maggior attenzione soprattutto nei luoghi in cui si svolgono attività indifferibili che comportano contatti con il pubblico o con soggetti terzi, attività su cui vanno assolutamente garantiti adeguati standard e strumenti per la tutela della salute dei lavoratori.

FP CGIL                       CISL FP                                        UIL PA

Camardella                   De Vivo                                       Lichinchi

Sabbatella                     Casamassima                                Carino

Corona virus

Pubblichiamo la circolare del Capo del Corpo in merito alle misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di lavoro richiamate nel DPCM del 11 marzo 2020, per l’emergenza epidemiologica da COVID 19

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO. SS. territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF, in merito all’organizzazione da adottare per svolgere il soccorso a tutela del personale, vista l’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto.

Al Ministro dell’Interno

Luciana Lamorgese
segreteriatecnica.ministro@interno.it

caposegreteria.ministro@interno.it

Gent. Ministra, in riferimento al DPCM 11 marzo 2020, che prevede espressamente che “Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza” si chiede che vengano individuate con la massima urgenza le attività indifferibili da rendere in presenza nei diversi uffici e date conseguentemente le necessarie disposizioni affinché con la massima tempestività tutto il personale non impegnato nelle attività indifferibili possa rendere la propria prestazione lavorativa con la modalità dello smart working. E’ di tutta evidenza che lo spirito della norma appena emanata, così come quelle precedenti, ha il primario obiettivo di rendere effettivo il distanziamento sociale al fine di contenere la diffusione epidemiologica da COVID 19. La mancata applicazione o il ritardo rispetto a quanto disposto rappresenterebbe un intollerabile aumento del rischio per la salute dei lavoratori e dei cittadini . Certi che siamo tutti impegnati nello sforzo di superare questa difficile fase nel più breve tempo possibile attendiamo un riscontro in tempi brevissimi.

FP CGIL                                                                 CISL FP                                                  UILPA

Anna Andreoli /Adelaide Benvenuto                    Paolo Bonomo                                 Vincenzo Candalino

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale della Formazione con la quale annulla la precedente,  in merito alla prosecuzione dei corsi  87° e 88° per AAVVF e il  XI° corso per VDP

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Confsal VVF in merito alla richiesta dell’adeguamento a seguito dei DDCPM del 08 e 11 marzo 2020 a tutela del personale del CNVVF

Al Ministro dell’Istruzione

On. Dott.ssa Lucia AZZOLINA

segreteria.ministro@istruzione.it

Al Ministro dell’Università e Ricerca M.R.

Prof. Gaetano Manfredi

segreteria.ministro@miur.it

ministropa@governo.it
e p.c.

al Capo di Gabinetto MI

Cons. Luigi Fiorentino

luigi.fiorentino@istruzione.it

Al Capo Dipartimento Risorse Umane Finanziarie e Strumenteali

Dott.ssa Giovanna Boda

giovanna.boda@istruzione.it
e, p.c.

Al Direttore Generale Risorse Umane Finanziarie e Contratti

Dott. Jacopo Greco

jacopo.greco@istruzione.it

On.li Ministri, in riferimento alla recentissima dichiarazione da parte dell’OSM dello stato di “pandemia” e al DPCM 11 marzo 2020, che prevede espressamente che “Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza” si chiede che vengano individuate con la massima urgenza le attività indifferibili da rendere in presenza nei diversi uffici e date conseguentemente le necessarie disposizioni affinché con la massima tempestività tutto il personale non impegnato nelle attività indifferibili possa rendere la propria prestazione lavorativa con la modalità dello smart working.
E’ di tutta evidenza che lo spirito della norma appena emanata, così come quelle precedenti, ha il primario obiettivo di rendere effettivo il distanziamento sociale al fine di contenere la diffusione epidemiologica da COVID 19. La mancata applicazione o il ritardo rispetto a quanto disposto rappresenterebbe un intollerabile aumento del rischio per la salute dei lavoratori e dei cittadini .
Certi che siamo tutti impegnati nello sforzo di superare questa difficile fase nel più breve tempo possibile attendiamo un riscontro in tempi brevissimi.
Le scriventi sono disponibili eventualmente ad un incontro informativo in videoconferenza.

FP CGIL                                   CISL FP                                                  UILPA

Anna Andreoli                  Michele Cavo                                            Alessandra Prece

Corona virus

Pubblichiamo le risposte  della Direzione Regionale VVF Marche, in merito all’organizzazione, al soccorso e alla tutela e sicurezza del personale del CNVVF che la stessa ha predisposto insieme alle direttive centrali, per il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF sull’organizzazione operativa del soccorso a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID 19

SMART-WORKING: URGENTE INDIRIZZO OMOGENEO

Continuano a pervenirci segnalazioni di comportamenti eterogenei sulla concessione dello smartworking. Così, c’è chi impone un minimo di punti omogeneizzati da fare, chi prima riconosce lo SW e poi lo revoca parzialmente chiedendo ai colleghi di rientrare in sede, chi ancora non lo riconosce agli ispettori, chi ritiene di riconoscerlo solo per uno o due giorni a settimana … Ribadiamo quanto avevamo chiesto sin dall’inizio di questa situazione: crediamo sia importante avere un quadro a livello nazionale e riteniamo sia importante farlo con la massima urgenza, sia a livello di sedi territoriali che di Direzione Generale. Visto che in questo momento la priorità è quella di restare a casa, a tutela della salute personale e pubblica, certe ritrosie non solo appaiono incomprensibili, ma perfino pericolose. Poiché molti colleghi non dispongono di un proprio pc portatile, chiediamo che i pc disponibili siano dati prioritariamente a loro. Infine, nuovamente ritorniamo a scrivere che, in questo momento, la priorità non può essere la produttività. Per questo, chiediamo che l’Amministrazione chiarisca espressamente con un messaggio che eventuali riduzioni di attività in questo momento saranno opportunamente neutralizzate.
Roma, 11 marzo 2020
FP CGIL                                     FP CGIL

Antonella Trevisani                 Matteo Ariano

Al Capodipartimento DAG MEF

dott.ssa Valeria Vaccaro

CapoDipartimento.dag@Pec.Mef.Gov.it

 

Al responsabile relazioni sindacali

dott. Michele Nardone

relazionisindacali.dag@mef.gov.it

Oggetto: mancata applicazione direttive in merito allo smart working

La scrivente O.S. FP CGIL sta ricevendo numerose segnalazioni dagli uffici centrali e periferici del MEF riguardo una applicazione estremamente diversificata e non allineata con le disposizioni della Funzione Pubblica, del Governo e dello stesso DAG – circolare del Capo dipartimento 6 marzo 2020- sulla applicazione dello smart working per l’emergenza Covid-19, a cui è seguita la “disciplina semplificata e d’urgenza in materia di lavoro agile presso il MEF”. Duole tornare a sottolineare che a disposizioni chiare e adeguate all’emergenza da parte del DAG e del Ministro non corrisponde applicazione effettiva da parte dei dirigenti. Sull’intero territorio nazionale si segnala che a molti lavoratori delle Commissioni Tributarie, anche delle zone “ex rosse” più colpite dall’epidemia, non è stato autorizzato da Roma lo smart working, se non in minima parte. Mentre le Ragionerie territoriali dello Stato sono state chiuse al pubblico sull’intero territorio, le CCTT sono aperte al pubblico e i dipendenti devono continuare a recarsi in ufficio. Alcune RTS, pur con la chiusura al pubblico, sono interessate da autorizzazioni di soli 7 giorni in sw, che non coprono il periodo necessario al contenimento. Si sono verificati casi in Uffici centrali del bilancio in cui è stato autorizzato lo smart working per un solo giorno, visto che i dipendenti dell’amministrazione controllata sono in smart working e calano i carichi di lavoro : “un forte rallentamento tale da non giustificare un alto ricorso a tale strumento deve far si che il contemperamento delle esigenze governative si possa ottenere attraverso altre tipologie di assenza”, scrive un Dirigente, sostanzialmente negando ai dipendenti MEF quanto autorizzato ai dipendenti di altri Ministeri, e chiedendo di interrompere la prestazione lavorativa e di assentarsi. Si segnalano casi di dirigenti “illuminati”, che hanno aiutato i lavoratori con le domande e autorizzato prestazioni di lavoro agile 4 o 5 giorni su 5, organizzando le presenze minime e collaborando alla tutela della salute pubblica. Appare quindi ancora più intollerabile e incomprensibile la condotta dei Direttori e Dirigenti che stanno limitando l’accesso al lavoro agile ai dipendenti MEF, e quindi sostanzialmente bloccando l’attività lavorativa in favore di soluzioni deresponsabilizzanti in termini di progetto e monitoraggio, quali ferie e recuperi, che ricadono sulle spalle dei lavoratori.
Si segnala infine la necessità di una programmazione per i lavoratori addetti alle portinerie e agli accessi che tuteli la loro salute e sicurezza. Questa OS chiede pertanto un intervento immediato di controllo e coordinamento da parte di codesto Capodipartimento nei confronti dei Dirigenti che disponga procedure autorizzative univoche e allargate al più ampio numero di lavoratori. Alla luce delle decisioni comunicate dal Capo del governo nella serata dell’11 marzo, le nostre richieste assumono carattere di urgenza indifferibile. Confermando lo spirito di collaborazione per superare l’emergenza comune, questa OS resta in attesa di formale riscontro.

Fp Cgil nazionale

Americo Fimiani

 

FP Cgil Roma Lazio

Francesca Valentini

Polizia Locale manovra

Al Ministro dell’Interno
Luciana Lamorgese
Al Presidente ANCI
Antonio Decaro
Al Presidente UPI
Michele De Pascale

In riferimento all’oggetto, ai decreti, le ordinanze e le circolari per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 nonché ai DPCM dell’8 marzo 2020 e del 9 marzo 2020, le scriventi OO.SS. hanno avuto notizia del fatto che le Prefetture stanno, doverosamente, assicurando per il tramite delle Polizie Locali l’adempimento delle misure di contenimento del contagio previste dall’art. 1 del DPCM dell’8 marzo scorso, esteso il giorno successivo a tutto il territorio nazionale.
Stante i rischi connessi alla mobilità delle persone fisiche sotto il profilo della diffusione del virus, riteniamo inderogabile che le amministrazioni garantiscano immediatamente il personale coinvolto nell’attività di monitoraggio delle misure di contenimento del virus, assicurando adeguati dispositivi di protezione individuali (maschere, guanti, soluzioni disinfettanti per le mani, ecc.) e prescrizioni cautelative uguali a quelle previste per le altre forze di polizia ad ordinamento statale. Del resto, riteniamo doveroso che anche per la Polizia Locale vi sia l’elencazione delle attività compatibili con i contenuti del Decreto Ministeriale sopraindicato, evidenziando come l’effettivo espletamento di tali attività resti in ogni caso subordinato alla effettiva dotazione dei D.P.I previsti dalla normativa, di cui, a tutt’oggi, gli appartenenti ai Corpi e Servizi di Polizia Locale risultano in larga parte sprovvisti. Come appare poco comprensibile che, in una situazione di tale gravità, la Polizia Locale continui ad espletare servizi che, pur presentando elevati fattori di rischio, non siano riconducibili ai caratteri di contingibilità ed urgenza.
Più in generale crediamo che tali disposizioni vadano estese a tutto il personale di polizia locale coinvolto in attività esterna o a stretto contatto con l’utenza.
In riferimento poi alla tipologia di maschere da utilizzare le scriventi OO.SS. ritengono indispensabile garantire al personale di polizia locale destinato al servizio di monitoraggio delle misure del dpcm o al servizio esterno, la massima prevenzione e protezione da eventuali contagi che non può che avvenire con appropriati Dispositivi di Protezione Individuali e non con semplici dispositivi medici quali ad esempio le maschere chirurgiche.
Si ritiene altresì fondamentale attivare la maggiore accuratezza possibile nella pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti di lavoro, compresi gli automezzi in dotazione al personale.
Vanno inoltre rinviate, ove possibile, eventuali attività di controllo domiciliare, da parte del personale di polizia locale, che implichinola possibilità di venire in contatto con utenza a rischio, come persone anziane o immunodepresse.
Si rammenta che ai sensi della normativa vigente (D.to L.vo n. 81/2008), la responsabilità di tutelare i lavoratori dal rischio biologico è in capo ai datori di lavoro, con la collaborazione dei medici competenti. Stesso obbligo in capo ai datori di lavoro, ai sensi dell’art. 36 del D.to L.vo n. 81/2008, è quello relativo all’adeguata informazione dei lavoratori sui rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro connessi alle attività svolte, a tal fine si chiede che i medici competenti dispongano i corretti protocolli operativi dedicati e l’immediata rivalutazione del rischio,
Ci aspettiamo che le amministrazioni agiscano con il massimo rigore e senza indugio a salvaguardia del proprio personale e di tutta la cittadinanza.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Cordiali saluti.
FP CGIL CISL FP UILFPL
Federico Bozzanca Luigi Caracausi Daniele Ilari

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