IL TEATRO DELL’ASSURDO

In queste settimane stiamo vivendo una difficile fase di emergenza per il Paese. Una situazione che in diversi settori ci ha trovati impreparati, perché una tale repentina diffusione delle criticità e delle misure restrittive non era certo prevedibile. La buona volontà di tutti non è certo mancata e, ognuno nel proprio posto di lavoro, sta cercando di dare il proprio contributo, sebbene con compiti diversi, per superare al più presto questi momenti.
Dispiace quindi dover constatare come, in questo momento dove l’attenzione dovrebbe essere massima, ci sono alcuni direttori e dirigenti che, invece, hanno deciso di fare scelte in controtendenza rispetto alle indicazioni del Governo e della stessa Amministrazione: hanno pensato di obbligare il personale a mettersi in ferie, anche a coloro interessati dalla sanificazione della propria sede, anche se lo smart-working va inteso nella sua accezione più ampia (ad es. la formazione a distanza lo è, come anche rispondere a chiamate telefoniche ).
La FP CGIL si oppone fermamente a questo comportamento a dir poco sconcertante, che dimostra da parte di certa dirigenza, davvero scarsa sensibilità. Nel momento della fragilità di ognuno, agire d’imperio, anche andando contro Messaggi della propria Amministrazione (ci riferiamo al Messaggio Hermes 1142) è davvero fuori luogo. In questa fase, quel che conta è la tutela della salute
personale e pubblica; chi non considera questo aspetto, rischia di assumersi serie responsabilità.
Chiediamo pertanto a Presidente, Direttore Generale e Direttore Risorse Umane, di pretendere comportamenti uniformi dalla propria dirigenza – centrale e territoriale –, in rispetto di norme e disposizioni, affinché anche in questa fase così critica, il personale non si debba sentire ulteriormente messo in difficoltà da simili discutibili decisioni.
Infine, com’era prevedibile, la contemporanea connessione di più lavoratori sta fortemente rallentando le attività da remoto. Potrebbe essere utile, quindi, individuare un’organizzazione degli accessi al fine di consentire al personale l’attività lavorativa, per garantire la continuità dei servizi alla cittadinanza ed evitare un effetto “imbuto” che blocchi, poi, tutti e tutto.

FP CGIL

Antonella Trevisani     Matteo Ariano

Al Direttore Generale del Personale Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Capo Dipartimento per i trasporti, navigazione, gli affari generali ed il personale Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Capo Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e Ministero Infrastrutture e Trasporti

E p.c. Capo di Capo di Gabinetto

Oggetto: Misure di prevenzione emergenza Covid 19

Le scriventi Organizzazioni Sindacali sono venute a conoscenza del caso di contagio da COVID 19 di un dipendente del Ministero in servizio presso la sede di Porta Pia. Pur prendendo atto della tempestiva disposizione di sanificazione degli ambienti dell’intera sede ministeriale che rimarrà chiusa nei giorni di oggi e domani, esprimono forte preoccupazione per le eventuali conseguenze per il personale che è stato, nei giorni precedenti, in contatto con il lavoratore contagiato e che mercoledì dovrà riprendere servizio. Considerato che il predetto lavoratore contagiato è stato in ufficio, ha interagito con i colleghi e ha soggiornato in spazi comuni, si chiede di conoscere quali ulteriori misure sanitarie sono state adottate per tutelare la salute dei lavoratori in servizio. Si coglie l’occasione per reiterare la richiesta di individuare, con urgenza, le attività indifferibili da rendere in presenza per poter garantire, presso ogni sede del Ministero, il massivo utilizzo dello smart working che rappresenta oggi la modalità ordinaria della prestazione lavorativa. La direttiva del Ministero della funzione Pubblica n.2/2020 ribadisce, infatti, che deve essere limitata la presenza fisica negli uffici garantendo solo “un contingente minimo di personale da porre a presidio”. Ci giungono dalle sedi periferiche, invece, ancora notizie di difformità nelle autorizzazioni allo svolgimento dell’attività in smart working e nell’individuazione delle attività indifferibili da rendere in presenza

FP CGIL                                                 CISL FP                                               UIL PA

Camardella                                               De Vivo                                              Lichinchi

Sabbatella                                            Casamassima                                            Carino

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, quale componente fondamentale del Servizio nazionale della Protezione Civile, può e deve, anche in questa emergenza COVID-19, collaborare con tutte le figure professionali facenti parte di quel sistema integrato. La nostra competenza e professionalità a sostegno alla popolazione. (Art. 10 del Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018, codice della protezione civile) 

Pubblichiamo la nota inviata ai vertici del Corpo.

Lettera aperta ai Lavoratori civili della Difesa

– Al Ministro della Difesa

On.le Lorenzo Guerini

– Al Sottosegretario delegato
On.le Angelo Tofalo

E,p.c.

– Stato Maggiore della Difesa

– Segretariato Generale della Difesa

– Direzione Generale del Personale Civile – Ai Capi di Stato Maggiore delle FF AA

Oggetto: Emergenza sanitaria e misure contenimento contagio . Inadempienze Enti del Ministero della Difesa.

Signor Ministro,
malgrado quanto più volte rappresentato dalle scriventi OO.SS., continuiamo a registrare all’interno del Dicastero, compresa l’Agenzia Industria Difesa, una grave inosservanza delle direttive governative emanate per affrontare l’emergenza sanitaria, con il risultato di rischiare di pregiudicare la salute del personale e di alimentare una colpevole diffusione del contagio per l’intera comunità.
In particolare
– Mancano adeguati livelli di protezione e di prevenzione, come previsti dal Testo unico 81/2008 e dalla direttiva della Funzione Pubblica 2/2020, così come non sono stati resi disponibili i DPI al personale che garantisce i livelli minimi essenziali e l’apertura degli enti e gli strumenti per l’igiene e la pulizia della cute; – Non sono state generalmente attivate le operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, molti addirittura ancora privi della pulizia ordinaria, in particolare nell’area industriale e tecnico operativa; – In riferimento alle mense, pur consapevoli delle direttive contenute nel DPCM 11 marzo 2020, la maggior parte risulta priva dei requisiti minimi di salubrità e inapplicate risultano le misure per prevenire gli assembramenti; – Risultano inerzie, ritardi negligenti e deliberate violazioni della direttiva Funzione Pubblica n 2/2020 la quale, al fine di ridurre al minimo la presenza dei dipendenti sui luoghi di lavoro, prevede prioritariamente il “ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di
svolgimento della prestazione lavorativa, senza distinzione di categoria di inquadramento e di tipologia di rapporto di lavoro e con modalità semplificate”; – L’obiettivo della rarefazione delle presenze risulta disatteso in molti Enti fra i quali si segnalano, a titolo di esempio, il CISAM di Pisa (dove ai dipendenti è precluso il Lavoro agile nonostante l’assenza di attività indifferibili), la Scuola Sott.li della Maddalena, la Magistratura Militare, il Grafico di Gaeta, i Carabinieri di diverse Regioni che adducono di attendere “ordini superiori”, Maricenprog, taluni stabilimenti A.I.D., e molti altri; – Risulta disattesa la previsione dell’art.2 della direttiva n 2/2020 FP che dispone “per le attività che, per la loro natura, non possono essere oggetto di lavoro agile le amministrazioni… adottano strumenti alternativi quali, a titolo di esempio, la rotazione del personale, la fruizione degli istituti di congedo, della banca ore o istituti analoghi, nonché delle ferie pregresse nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro”. Pare, infatti, che in molti Enti anziché ricorrere prioritariamente al Lavoro agile, alla rotazione del personale, ecc., i responsabili stiano collocando unilateralmente i dipendenti in ferie pregresse, violando la disciplina del CCNL FC o, addirittura, in ferie a carico dell’anno in corso. Nel sottolineare il comportamento censurabile di chi, in un momento così drammatico, ha lasciato l’iniziativa alle singole articolazioni dell’amministrazione che hanno emanato disposizioni tra loro non coordinate, determinando condizioni paradossali, in particolare nei sedimi dove convivono realtà di FF.AA diverse, vi invitiamo a disporre l’immediata l’osservanza delle direttive emanate per contenere la diffusione del contagio e la rimozione delle criticità così come innanzi illustrate.
Evidenziamo, infine, che l’atteggiamento responsabile delle scriventi OO.SS. e dei lavoratori civili del Ministero della Difesa, necessario per gestire l’emergenza sanitaria in un momento drammatico della storia del nostro paese, non esimerà da ricercare le responsabilità dei Dirigenti inadempienti per le eventuali conseguenze sulla salute pubblica.
Si invita a dare cortese e urgente riscontro.
Distinti saluti.

FP CGIL                                       CISL FP                                    UIL PA
Francesco Quinti                          Massimo Ferri                      Sandro Colombi

Roberto De Cesaris                          Franco Volpi

 

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale nella quale invita l’Amministrazione ad applicare le direttive impartite dalla stessa.

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF Usb VVF, Conapo e Ugl nella quale chiedono misure di sorveglianza sanitaria

Comunicato stampa Emergenza Covid-19 “Intesa Sindacale” (Cisl Medici, Simet, Sumai Assoprof, Fp Cgil Medici)



Medicina Generale avamposto strategico per arginare l’epidemia, dare assistenza ai cittadini e alleggerire gli Ospedali



In questa grande, impegnativa e difficile fase di contenimento dell’epidemia da Covid-19, che vede protagonisti tutti gli operatori sanitari degli Ospedali e del Territorio del SSN pubblico e privato, si distinguono importanti iniziative del Governo come quella che, con l’art 8 del Decreto Legge n 14 del 9 Marzo 2020, istituisce le Unità Speciali di Continuità Assistenziale dedicate all’assistenza domiciliare dei pazienti positivi  che non necessitano di ricovero ospedaliero. Tali unità, di concerto con le cure primarie, garantiscono l’assistenza domiciliare continua ed il ruolo strategico di contenimento dell’epidemia attraverso la sorveglianza sanitaria.
In  queste ore gli operatori del Servizio Sanitario Nazionale stanno drammaticamente subendo le conseguenze della carenza delle Dotazioni di Protezione Individuale oltre che di provvedimenti legislativi che pur mirati al contenimento dell’epidemia da Covid-19 non tutelano la sicurezza di tutti gli operatori sanitari protagonisti dell’emergenza.
La situazione è drammatica proprio perché i numeri crescenti del contagio stanno mettendo in crisi la tenuta dei Servizi Ospedalieri e Territoriali in termini di strutture, attrezzature e personale.
In tal senso l’assistenza sanitaria Territoriale con le cure primarie e l’istituzione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, unitamente al Servizio di Emergenza Urgenza Territoriale,  rappresenta
l’avamposto principale per svolgere la funzione di filtro necessaria a contenere l’afflusso negli Ospedali, per assistere i pz positivi al Covid-19  e per curare presso il domicilio i pazienti sintomatici.
Tuttavia la fornitura delle Dotazioni di Protezione Individuale nei servizi Territoriali è del tutto inadeguata a garantire la sicurezza dei professionisti e quindi l’attività dei Servizi di Medicina Generale.
Per assicurare l’assistenza sanitaria ai cittadini è tanto più importante tutelare la salute di quei medici che visitano quotidianamente i pazienti presso il loro domicilio sprovvisti di filtri organizzativi, strutturali, e strumentali, saranno esposti ad un elevato numero di soggetti potenzialmente infetti  e contagiosi. Se non adeguatamente protetti, tutti finiranno per contagiarsi, mettendo a rischio la salute propria e dei familiari conviventi e diventando involontariamente volani dell’infezione  per gli assistiti anziani e immunodepressi.
E’ necessario, inoltre, costruire una fitta rete di servizi che, partendo dal territorio, consenta una presa in carico continua ed adeguata della cittadinanza; l’attività dei Medici di Medicina Generale deve essere potenziata nell’integrazione con i presidi per le visite e la diagnostica specialistica  anche attraverso  consulenze telefoniche  specialistiche di I° livello.
Non possiamo fare a meno di sottolineare, infine, che molti dei professionisti di questi servizi da anni  garantiscono la tutela della salute dei cittadini con contratti precari  che minano la continuità dell’assistenza.

Pertanto alla luce delle criticità evidenziate e per la tutela dei professionisti chiediamo:


* che venga adeguata la distribuzione dei DPI per tutti i professionisti della Medicina Generale,

* che siano introdotte  adeguate coperture assicurative per i medici  delle istituende Unità Speciali di Continuità assistenziale

* che venga potenziata l’integrazione con la specialistica ambulatoriale e  la diagnostica di I livello

* che vengano infine previsti processi di stabilizzazione di tutti i Medici precari delle Cure Primarie, della Continuità  Assistenziale e dell’Emergenza Territoriale.



Biagio Papotto – Segretario Nazionale Cisl Medici
Mauro Mazzoni – Segretario Nazionale Simet
Antonio Magi – Segretario Nazionale Sumai Assoprof
Andrea Filippi – Segretario Nazionale Fp Cgil Medici

Pubblichiamo la lettera del Coordinamento Toscana in merito alla situazione che il Corpo Nazionale e tutta la Nazione sta vivendo

COMUNICATO AL PERSONALE

Queste OO.SS. comunicano che, nonostante le grandi difficoltà di questo periodo dovute al protrarsi dell’emergenza sanitaria da COVID-19 – si segnala, tra l’altro, che a seguito della temporanea chiusura della sede Centrale i contatti con i vertici di Istituto, in particolare con il Segretario generale della Corte dei conti, proseguono via mail – con nota unitaria del 13 marzo u.s. (che si allega) hanno sollecitato interventi diretti a migliorare la nuova polizza sanitaria ASDEP, operativa dal 1° marzo 2020. A tale nota, contenente le valutazioni delle scriventi sulla nuova formula assicurativa nonché le richieste/proposte di integrazioni delle prestazioni in essa contenute, ha fatto seguito l’impegno del Cons. Massi (cfr. allegata mail del Segretario generale del 13 marzo) di: – “sottoporre agli organi di governance di ASDEP le proposte (di queste sigle), affinché ne tengano conto, se non nell’immediato, quantomeno in sede di rinnovo; – valutare la possibilità di estendere al massimo possibile le coperture per tutto il personale amministrativo della Corte”. Si informa, inoltre, che con nota unitaria del 12 marzo, queste OO.SS. hanno dato definitivamente impulso alle procedure di liquidazione del Fondo 2018, esprimendo un parere diretto a chiarire in maniera univoca e condivisa con la parte pubblica il contenuto dell’accordo 2018, rimuovendo le attuali penalizzazioni a carico del personale in part-time in sede di attribuzione del premio individuale base e maggiorato. A questo punto, pur con la consapevolezza che l’esecuzione delle procedure possa richiedere, soprattutto in questo periodo di difficoltà, un aggravio di lavoro da parte del personale del Servizio trattamento economico, si ritiene che siano venuti meno tutti gli ostacoli al pagamento e si auspica pertanto che detto pagamento possa avvenire entro il mese di aprile p.v.. A seguito del mancato incontro di contrattazione, si continua a lavorare sui temi di maggiore interesse. In tale ambito, appena l’emergenza sanitaria lo potrà permettere, PRIORITA’ ASSOLUTA deve essere data alle PEO 2020. Il calendario degli incontri dovrà prevedere, con urgenza, anche un nuovo accordo sui criteri dei sussidi 2019 che tenga conto di opportune modifiche ed integrazioni rispetto a quello del 2018. Auspicando che le decisioni assunte per contenere il contagio nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso diano al più presto i risultati sperati, le scriventi OO.SS. richiamano tutto il personale ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni necessarie a garantire la tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro. Sarà nostra cura tenervi informati sugli sviluppi degli incontri anche se “virtuali” con i vertici dell’Istituto.

 

Susanna Di Folco    Fernanda Amidani     Umberto Cafiero   Arturo Benedetti

Il Coordinamento Nazionale oggi più che mai si unisce all’augurio di una pronta guarigione per Lorenzo e Davide e con tutti coloro che stanno vivendo questa situazione così particolare e difficile da gestire

Roma, 15 marzo 2020

AL Segretario Generale del Mise Dott. Salvatore Barca

A tutti Direttori Generali del MISE

In relazione al DPCM 11 marzo 2020, e nello specifico alle disposizioni di cui all’art.1, comma 6, che si riporta di seguito fedelmente: “Fermo restando quanto disposto dall’art. 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8marzo 2020 e fatte salve le attivita’ strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attivita’ indifferibili da rendere in presenza.”, le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono se siano state individuate da ogni direzione le attività indifferibili di cui sopra e se siano state individuate conseguentemente le figure professionali necessarie, per le quali è prevista la presenza in sede. Inoltre, stante la situazione relativa ai casi di positività registrati in ambito Direzione Generale Incentivi alle Imprese, nella sede ministeriale di Viale America, 201 e a seguito della sanificazione della sede, svolta in data odierna, chiedono quando il personale individuato per lo svolgimento delle stesse attività indifferibili di cui al dpcm 11 marzo 2020, possa tornare nella sede di lavoro di cui sopra in condizioni di sicurezza secondo le indicazioni dell’Autorità Sanitaria. Infine avendo appreso che saranno sanificate le altre sedi del Ministero sia di Via Molise che di Via Sallustiana chiediamo che lo stesso avvenga in maniera contestuale per la sede di V.le Boston, in stretto coordinamento con il Maeci, soprattutto in considerazione che appartenendo allo stesso Polo gli scambi tra il personale avvengono in maniera ordinaria quotidianamente.

Restiamo in attesa di un urgente riscontro alla presente.

FP CGIL                                             CISL FP                                                    UIL PA

Roberto Copioli                                 Carlo Filacchioni                                        Stefano Fricano

Roma, 15 marzo 2020

Direttore Generale del Personale e delle Risorse del D.A.P

Dott. Massimo PARISI

R O M A

E, p.c.:

Direttore Generale del Personale e delle Risorse

del D.G.M.C

Dott. Vincenzo STARITA

ROMA

Oggetto: piano di mobilità a domanda collegato con le assegnazioni degli allievi agenti polizia penitenziaria.

Egregio Direttore generale, in riferimento al piano di mobilità proposto, dopo una attenta analisi dei dati da lei forniti, questo Coordinamento nazionale ha rilevato degli errori riguardo il numero di personale amministrato nei vari istituti e quelli indicati come previsione del D.M. 2.10.2017, di fatto ciò che ci ha proposto non sembra rispecchiare la realtà. Inoltre, crediamo sia improprio considerare le carenze organiche del ruolo Agenti/Assistenti unite alle carenze per i Sovrintendenti per la determinazione della mobilità.

Appare evidente che le assegnazioni ipotizzate non solo siano prive di fondatezza, ma anche incomplete poiché nelle assegnazioni gli istituti del DGMC non sono stati presi in considerazione.

Alla luce di quanto sopra esposto chiediamo una nuova ripartizione delle risorse o comunque porre rimedio con la mobilità prevista al termine del 177° corso di formazione Allievo Agenti.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Coordinatore Nazionale FP CGIL

Polizia Penitenziaria

Stefano BRANCHI

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