Tra le motivazioni la necessità di reclutare medici per l’emergenza sanitaria

“Accogliamo con favore il pronunciamento del Consiglio di Stato che accoglie i ricorsi di 50 medici per l’ammissione ai posti delle scuole di specializzazione vacanti da anni e mai riassegnati. Tra le motivazioni l’emergenza Covid-19 e la necessità di reclutare immediatamente medici”. Così la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn in merito al pronunciamento del Consiglio di Stato che, con decreto 1210/2020 e altri decreti che si stanno susseguendo, ha accolto i ricorsi di 50 medici patrocinati dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.

“Parliamo di circa 300 posti persi ogni anno – precisa Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn -. Fondamentale è rilevare che tra le motivazioni si legge un chiaro riferimento all’emergenza Covid-19 e alla necessità del reclutamento immediato dei medici riassegnando i posti delle specializzazioni che anno dopo anno non sono stati coperti e che oggi contribuiscono a determinare i problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Il Consiglio di Stato, con un provvedimento illuminato a firma del Presidente Sergio Santoro della sesta sezione, ha quindi compreso la necessità urgente di aumentare gli specializzandi”.

“Auspichiamo che presto il Governo proceda nella direzione di questa importante sentenza, dopo che nel decreto Cura Italia approvato ieri è scomparso l’articolo che prevedeva l’aumento dei posti di formazione specialistica dei medici. Un provvedimento che attendevamo già prima dell’esplosione dell’emergenza Covid-19 e che oggi si rivela ancora più necessario per dare ossigeno al SSN”, conclude Filippi.

“Bisogna attuare in maniere stringente le norme di contenimento alla propagazione del virus all’interno della struttura del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. A sostenerlo è il coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Stefano Branchi, in merito alle notizie” che circolano, e che vogliamo siano verificate, di uno o più operatori di Polizia penitenziaria del servizio di vigilanza al Dap positivi al Covid-19″.

Per il dirigente sindacale, “preso atto della presenza di possibili contagiati all’interno della struttura del Dap, si deve rendere necessaria l’attuazione delle norme di contenimento della propagazione del virus emanate dal Ministero della Salute. Ci riferiamo alla distribuzione dei dispositivi di protezione individuali, alla fornitura di sapone nei bagni, alla sanificazione degli ambienti, al rispetto delle distanze all’interno degli uffici”.

Ancor prima, prosegue Branchi, “il Dap è in dovere di informare tutto il personale che, a qualsiasi titolo, presta servizio all’interno del palazzo affinché sia consapevole di ciò sta accadendo e possa con maggiore scrupolo seguire le linee per la prevenzione della diffusione del corona virus. È ora, più che mai, indispensabile la verifica della temperatura corporea, con apposita pistola termometrica, a tutti coloro che entrano all’internano della struttura con lo scopo di isolare il prima possibili ulteriori contagiati e arginare la diffusione virale”, conclude.

Al Direttore Generale della Direzione Generale

PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Dr.ssa Stefania Cresti

 

e p.c.:

Al Dirigente della Div. II della Direzione Generale

PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Dott.ssa Emanuela Cigala

 

Oggetto: Chiarimenti situazione emergenziale COVID-19

Nel prendere atto delle positive iniziative intraprese in questi giorni e delle note tempestivamente diramate a tutti gli Uffici per limitare i rischi all’interno del Ministero, si rappresenta in ogni caso l’urgenza di prevedere, la distribuzione dei dpi igienico sanitari al personale chiamato a presidiare gli uffici (in particolare mascherine, guanti, gel igienizzante ed alcol). Di verificare, inoltre, se è possibile, come noi riteniamo, di mettere in smart-working altri servizi (es. il centralino ect. ect.) Pur comprendendo le grandi difficoltà legate all’approvvigionamento del materiale in questione, infatti, riteniamo necessario garantire a tutti i colleghi, con particolare riguardo a coloro che gestiscono gli accessi, di effettuare con la massima sicurezza la prestazione lavorativa. In attesa, poi, delle ulteriori disposizioni che verranno emanate a seguito della pubblicazione del d.l. 18/2020 si chiede di fornire indicazioni operative per consentire l’utilizzo dell’art. 87, comma 3 del citato decreto, quantomeno per il personale che non possa essere autorizzato a effettuare la prestazione lavorativa in modalità agile, nel caso in cui non possa utilizzare ferie pregresse, congedi o banca ore o in alternativa pianificare progetti che possano consentire di lavorare da remoto.

In attesa di un cortese urgente riscontro si porgono distinti saluti.

FP CGIL

Giuseppe Palumbo /Francesca Valentini

CISL FP

Michele Cavo /Marco Sozzi

UIL PA

Bruno Di Cuia/ Orlando Grimaldi

Roma, 18 marzo 2020

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Avv. Ernesto Maria Ruffini

p.c.

a tutti i Direttori Regionali dell’Agenzia delle Entrate

e a tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate

Oggetto: obbligo domiciliare e rientro in ufficio;

Con i DPCM dell’8 del 9 e dell’11 marzo u.s., il Governo italiano ha disposto ed esteso su tutto il territorio nazionale il divieto di spostamento di ogni cittadino salvo comprovate esigenze lavorative , situazioni di necessità ovvero per motivi di salute; questi obblighi vengono ribaditi quotidianamente con messaggi istituzionali sulle maggiori reti televisive nazionali, avvisando che la violazione può comportare la denuncia ai sensi dell’art. 650 del c.p. (attualmente ne sono state emesse quasi 46.000). Parimenti, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha emanato due direttive (nn. 1/2020 e 2/2020) finalizzate a ridurre la presenza dei dipendenti pubblici negli uffici e ad evitare il loro spostamento (…) al fine di garantire uniformità e coerenza di comportamenti del datore di lavoro per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Con queste disposizioni ha stabilito che per le Pubbliche Amministrazioni – tra cui l’Agenzia delle Entrate (AdE) – la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa è il lavoro agile e che la presenza del personale in ufficio deve essere limitata allo svolgimento di attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza ed alle attività indifferibili. Con le note del 12 e del 13 marzo u.s., emesse a firma dell’avv. Ruffini, sono state individuate attività indifferibili da assicurare in presenza ed attività semplicemente indifferibili da assicurare sia in presenza sia in smart-working (giusto per non creare confusione e dare indicazioni precise). Ebbene, premesso che alla luce dell’odierna pubblicazione del d.l. n. 18/2020 il suddetto elenco di attività andrebbe rivisto, considerato altresì che il decreto
dispone la sospensione dei termini relativi alle attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione e contenzioso, lamentiamo che negli Uffici dell’AdE si stanno programmando rientri di personale generalizzati, generici ed automatici. Queste disposizioni – impartite senza prerogative datoriali – non solo contraddicono le norme e le prassi summenzionate ma vieppiù sottopongono i lavoratori ad una possibile denuncia ex art. 650 del c.p. perché indotti ad abbandonare il loro domicilio privi di comprovate esigenze lavorative ed altresì li espongono a danno della loro salute e di quella di chi li circonda senza valide – ed indifferibili – ragioni. Ancora oggi i colleghi incaricati c.d. POER (giammai i Direttori Regionali e Provinciali, che tuttavia hanno fornito loro precise indicazioni verbali, di fatto gravandoli del peso di questo illogico modus operandi) dispongono rientri settimanali senza comunicare quale attività indifferibile il lavoratore richiamato in sede dovrà svolgere. Un meccanismo automatico che, data la sua generalizzata applicazione, svela il suggerimento ricevuto dalla ribalta del datore di lavoro e in modo più profondo rivela l’incapacità culturale di approcciarsi alla modernità del lavoro, che dev’essere caratterizzata anche dal binomio fiducia-autonomia verso il lavoratore e non esclusivamente dalla logica vintage controllo-punizione (di questo ne riparleremo). Per tale via, sollecitiamo un intervento del Direttore Generale dell’AdE, affinché cessi questa rischiosa gestione dei lavoratori ed affinché si chiarisca che il datore di lavoro deve comprovare formalmente le ragioni che giustificano un pubblico dipendente ad abbandonare il proprio domicilio per recarsi in ufficio. Parimenti – od in mancanza di indicazioni al riguardo – invitiamo sin da subito tutti i lavoratori, ai quali si chiede di rientrare in sede in modo generico ed immotivato, ad opporsi a tali richieste inviando una e-mail al proprio responsabile (POER) e per conoscenza all’Area Gestione Risorse di competenza, per chiedere quali siano le indifferibili attività da svolgere al rientro in ufficio e precisare che in mancanza di formale disposizione non sarà violato l’obbligo domiciliare imposto dai provvedimenti governativi per rispetto della legalità, della coscienza collettiva e per non incorrere nelle conseguenti sanzioni.

FP-CGIL Coordinamento Nazionale Agenzia delle Entrate

Corona virus

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo nella quale impartisce misure urgenti riguardo l’organizzazione per la gestione dell’emergenza epidemiologica COVID 19

 Tra l’emergenza e l’ordinario Circolare n.18/2020 – ancora sulle misure di prevenzione

Abbiamo accettato con fatica una convocazione dell’Amministrazione con all’ordine del giorno le posizioni organizzative e la materia relativa alle misure di emergenza relegata alle varie ed eventuali. Ma certo in questo momento ogni occasione di confronto è utilissima per affrontare questo tema prioritario.. Fortunatamente abbiamo dedicato una buona parte della riunione per un confronto specifico che riguarda la gestione della fase attuale e quello che occorre fare affinché le misure di sicurezza e di prevenzione siano finalmente poste in atto. Nonché per alcune segnalazioni, prodotte da tutte le OO.SS. presenti, in ordine alle modalità di gestione della fase emergenziale con l’ingiustificabile impasse che stiamo registrando in tutto il territorio dove assistiamo al solito classico, ed in questo caso incredibile, gioco al rimpallo delle responsabilità per cui alcuni dirigenti periferici attendono le decisioni in materia di prestazioni indifferibili delle Direzioni Generali afferenti, che ancora irresponsabilmente non arrivano. Altri sembra non abbiano ancora capito quale livello di responsabilità grava sulle loro spalle in materia di tutela della salute pubblica e ancora non determinano comportamenti coerenti con le disposizioni governative. Noi a questo punto riteniamo invece che non ci siano più alibi e occorre procedere con la massima speditezza all’applicazione delle misure previste, indipendentemente dai tempi che si prendono le Direzioni Generali per le linee guida. Per questo abbiamo chiesto un tavolo di confronto a livello nazionale che attui un monitoraggio continuo sullo stato di attuazione delle misure contenute nella Circolare n.18/2020 del Segretariato Generale. Proposta che è stata valutata percorribile dall’Amministrazione presente al tavolo ma che naturalmente deve essere sottoposta al vaglio del Segretario Generale. Ma deve essere chiaro che la responsabilità rispetto all’attuazione delle misure ricade per intero sui dirigenti periferici, in quanto datori di lavoro ai sensi della vigente normativa generale e sulla base di quanto previsto nei provvedimenti governativi e nelle stesse disposizioni ministeriali. Quindi i dirigenti sono chiamati nel caso specifico a responsabilità di tutela della salute pubblica. Vanno di conseguenza rilevate tempestivamente le eventuali violazioni ed i ritardi attuativi e segnalati allo stesso datore di lavoro, al Segretariato Regionale e, nei casi più gravi o di permanente inadempienza, alle autorità individuate per il controllo sull’attuazione delle misure stesse, in primis i Prefetti. Il tutto in raccordo con le nostre Segreterie Territoriali, con cui vanno coordinate le iniziative da assumere in questi casi. E vi preghiamo inoltre di predisporre report dai singoli territori contenenti le segnalazioni di criticità perché l’impegno che abbiamo assunto oggi è quello di segnalarle unitariamente al Segretariato Generale proprio in funzione del sopradetto monitoraggio. Le misure adottate con la Circolare 18 sono le seguenti: il lavoro agile è la modalità ordinaria con la quale si articola l’attività lavorativa degli Uffici. Tutte le qualifiche professionali possono accedervi e coloro che svolgono attività non telelavorabili possono collaborare ad altre attività riconducibili all’area di appartenenza in relazione con le professionalità superiori. Le norme hanno transitoriamente derogato alle procedure ordinarie ed il dirigente può semplicemente disporre la messa in smart working dei lavoratori; le prestazioni indifferibili sono di conseguenza quelle che determinano la necessità di presenza fisica di lavoratori all’interno del luogo di lavoro e tale necessità si determina solo in relazione al fatto che dette attività non sono espletabili a distanza e /o corrispondono ad obblighi di legge in materia di tutela e custodia del patrimonio culturale. Il dirigente decide, anche in assenza di linee guida delle Direzioni Generali, quali possono essere e adegua subito alle stesse l’organizzazione dell’Ufficio:
i lavoratori che devono continuare a garantire la presenza fisica sul luogo di lavoro devono essere dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti; il riferimento alla fruizione delle ferie è esplicitamente riferito a quelle pregresse, conto 2019 e la dizione congedo ordinario contenuta nella Circolare non si riferisce alle ferie 2020; il riferimento ad altri istituti analoghi è rapportabile in questa fase anzitutto ai recuperi per riposi compensativi di cui può essere chiesta la fruizione; deve essere attuata la sanificazione degli ambienti di lavoro. A queste misure si aggiungono quelle contenute nel D.L. 18/2020 appena emanato, alcune delle quali, come l’estensione dei permessi ex legge 104 o i congedi parentali, immediatamente fruibili. Ma sul complesso di norme che compongono questo importante atto governativo rinviamo alle valutazioni tecniche e politiche che farà la nostra Organizzazione ed ai successivi atti applicativi. Infine le questioni ordinarie: abbiamo fatto il punto sull’andamento nell’attribuzione delle posizioni organizzative 2019, è stato deciso per il momento di attribuire le medesime 44 posizioni di risulta attribuite sulle economie dell’accordo 2018 e di valutare, solo sulla base delle posizioni che sono risultate definitivamente non riassegnabili, ulteriori ampliamenti della platea. Per quanto riguarda l’accordo 2020 è quasi giunto alla conclusione, c’è l’adesione comune ad un testo che renderemo disponibile appena possibile, resta da stabilire il quantum da attribuire a questa voce a valere sul Fondo di quest’anno e ancora rimane aperto il confronto sulla cosiddetta indennità per i funzionari datori di lavoro, ovvero i Direttori di Archivi e Biblioteche non dirigenziali. Per il prosieguo del confronto si è stabilita la ripresa, tramite videoconferenza, dei tavoli di confronto infrasettimanali. Noi abbiamo chiesto di affrontare il tema della costituzione del Fondo 2020 e della sua ripartizione ed in tale contesto abbiamo chiesto di avviare un confronto finalizzato alla gestione della produttività connessa con la sopravvenuta ordinarietà del lavoro agile, anche al fine di tutelare e mantenere, in questa difficile situazione, i rendimenti salariali dei lavoratori. Accanto a questo ci attendiamo una sollecita convocazione del tavolo di monitoraggio richiesto. Ci pare giusto che il tavolo nazionale di contrattazione dia un segnale forte di continuità di lavoro a tutela dei lavoratori che devono continuare a garantire il servizio e di quelli che dovranno operare a distanza. Perché noi ci siamo e ci saremo.

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione nella quale chiediamo che tipo di sorveglianza sanitaria intende adottare al fine di garantire la salute e la sicurezza al personale.

Corona virus

Pubblichiamo la nota dell’ Ufficio Coordinamento Attività Sanitarie e di Medicina Legale nella quale proroga la validità delle visite mediche per il personale operativo

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF nella quale richiedono il lavoro agile per il personale presenti nella struttura e una maggiore informazione e comunicazione.

Roma, 18 marzo 2020

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Avv. Ernesto Maria Ruffini

Oggetto: COVID-19 (Coronavirus) – Tutela della Salute dei dipendenti

Nella precedente nota abbiamo sottolineato come l’assenza di un coordinamento centrale autorevole in tema di lavoro da remoto abbia consentito a direttori centrali, regionali e provinciali di manifestare, diffusamente, una visione burocratica e ostativa nella realizzazione di questo progetto. Non può sfuggire a nessuno che le forme di lavoro da remoto rappresentano, in questo contesto, un tema confluente e convergente alla più ampia finalità della norma: il contenimento del rischio di contagio anche attraverso la sicurezza nel posto di lavoro. Come già detto nelle precedenti comunicazioni la Salute viene prima di tutto, anche rispetto agli obiettivi di Struttura, ed è responsabilità diretta del datore di lavoro garantirla. La “leggerezza” o, peggio, la spregiudicatezza (o l’immobilismo) nell’adozione delle disposizioni organizzative possono far discendere anche profili di tipo penale. Ribadiamo la necessità di contenere il più possibile i presidi e mantenere il Front-Office, comunque ad orario ridotto, solo laddove siano disponibili i dispositivi di protezione individuale e sia possibile il rispetto di tutte le norme generali di condotta sanitaria, compresa la distanza minima di in metro tra le persone. Si rende necessario -dove non già fatto- pianificare un programma di sanificazione di tutte le sedi di lavoro e delle attrezzature in uso ai dipendenti. Oltre alla sanificazione, una volta realizzate le condizioni di sicurezza, sarà necessario mantenerle. Per questa ragione chiediamo che in tutte le sedi: -si provveda ad una pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei locali, delle postazioni di lavoro (tastiera, schermi touch, ad esempio) e delle aree comuni; -si provveda a mettere a disposizione dei dipendenti idonei mezzi detergenti per le mani e di adeguati dpi.
FEDERAZIONE LAVORATORI FUNZIONE PUBBLICA CGIL VIA LEOPOLDO SERRA, 31 – 00153 ROMA Tel. +39 06 585441 | PEC: organizzazione@pec.fpcgil.net | posta@fpcgil.it |
L’articolazione dell’Agenzia competente per funzione o territorio, in qualità di stazione appaltante del servizio di pulizia, avrà -ad avviso della scrivente- l’onere di verificare che il soggetto che fornisce il servizio di pulizia operi coerentemente e in linea alle finalità delle norme in materia di protezione dei propri dipendenti.

FP-CGIL Coordinamento Nazionale Agenzia delle Entrate

Il Direttore Generale

Comunicato al personale

In relazione all’emergenza epidemiologica in corso, causata dal Coronavirus denominato COVID – 19, l’ENAC, in aderenza e nel pieno rispetto delle disposizioni adottate dall’autorità di Governo e dalle altre istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica, ha posto in essere incisive azioni di contrasto alla diffusione del contagio, che di seguito si riportano. In primo luogo, si è provveduto ad applicare la modalità di lavoro agile alla maggioranza dei dipendenti che, alla data di oggi, ammonta a oltre 490 unità, ossia a circa il 70% del personale. Contemporaneamente, sono state fatte salve le esigenze di funzionalità minima e di presidio delle strutture, definendo con i dirigenti delle medesime programmi di attività compatibili con il mantenimento dei necessari livelli di sicurezza. Per tale finalità, è stata data disposizione a tutto il personale dirigenziale di non allontanarsi dalla Regione di appartenenza, così da poter garantire la presenza nella sede di servizio in caso di necessità. Al fine di rendere operativa nel più breve tempo possibile e per il maggior numero di dipendenti la predetta modalità agile di lavoro, si è provveduto a fornire al personale dispositivi informatici e, nel caso in cui ciò non sia stato possibile, a configurare dispositivi personali, previa acquisizione della disponibilità dei dipendenti interessati, in modo tale da renderli funzionali allo svolgimento dell’attività lavorativa. Il criterio adottato nella distribuzione è stato quello di dare priorità ai servizi essenziali quali stipendi, mandati di pagamento indifferibili, protocollo, logistica, sia sul territorio sia in Direzione generale. Sono state inoltre prese in considerazioni le richieste dei singoli direttori al fine di garantire i servizi essenziali. Considerati i tempi tecnici necessari, tale attività è tuttora in corso e si confida di concluderla entro la settimana. Per quanto riguarda i dispositivi per il lavoro da remoto, al momento risultano consegnati oltre 350 PC ENAC e sono configurati 36 Dispositivi personali. I restanti dispositivi saranno attivati nei prossimi giorni, in funzione delle priorità indicati dai Direttori e dalla disponibilità di dispositivi personali. Per quanto concerne l’acquisto dei materiali utili alla gestione delle misure di prevenzione, già in data 28 febbraio 2020 si è provveduto ad avviare la relativa attività e il 5 marzo è stato disposto l’ordinativo alla Società contraente del materiale disponibile. Tale materiale è in via di consegna, sia sul territorio sia presso la Direzione Generale. Più precisamente, l’ordinativo ha riguardato complessive:

– 372 confezioni da 14 mascherine; – 82 confezioni da 12 pezzi da 100 ml di igienizzante; – 19 confezioni da 100 pezzi di guanti monouso;
– 19 confezioni da 6 pezzi di 100 ml di gel sanificante per mani, da inserire in piantana; – 21 piantane per dosatore per rilascio prodotto sanificante.
Si è provveduto, inoltre, ad integrare l’approvvigionamento con un ulteriore ordinativo in data 13 marzo che sarà consegnato il 23 marzo prossimo. Riguardo alla fornitura di mascherine protettive, sono state riscontrate difficoltà da parte del fornitore a reperire quanto da noi richiesto. A tale riguardo è stata interessata sin dai primi momenti l’unità di crisi presso la Protezione civile.
Inoltre, a seguito di segnalazione di un caso di positività al Coronavirus di un dipendente in servizio presso la Direzione Generale, come ulteriore misura di prevenzione e fermo restando che già dallo scorso 3 marzo era stata avviata una igienizzazione delle tre sedi con prodotti ospedalieri, è stata disposta l’integrale sanificazione degli uffici della Direzione Generale che pertanto, come già comunicato, resteranno chiusi fino al termine delle operazioni. È chiesto ufficialmente alla ASL di competenza di conoscere le modalità da seguire al momento della riapertura della sede. Stessa richiesta è stata inoltrata anche al medico del lavoro della Direzione Generale. Le risposte verranno comunicate a tutti prontamente, in modo tale che il rientro in servizio dei dipendenti avvenga in condizioni di massima sicurezza.
Si è altresì provveduto ad individuare ed avvertire singolarmente il personale venuto a contatto diretto con la persona contagiata negli ultimi giorni secondo le indicazioni del Ministero della Salute, chiedendo a ciascuno di contattare il proprio Medico di famiglia e le Autorità sanitarie per la segnalazione di quanto accaduto e l’adozione delle misure previste dal protocollo in simili casi.
Analogamente, anche per le Direzioni Aeroportuali e le Direzioni Operazioni è stata data indicazione ai dirigenti responsabili di provvedere ad acquisire il servizio di sanificazione degli uffici. Le relative operazioni sono già state effettuate in diverse sedi e saranno comunque realizzate per tutte le sedi nei prossimi giorni.
Questo comunicato viene pubblicato su INTRANET e inviato via mail ad ogni dipendente. Nei giorni seguenti seguiranno altri comunicati riguardanti.

#andràtuttobene

Alessio Quaranta

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in riferimento all’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto, per l’ assegnazione provvisoria del personale, ai sensi del DPR del 7 maggio 2008

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