Roma, 20 marzo 2020

Al Direttore Generale del Personale e AA.GG.
Ministero Infrastrutture e Trasporti
Dott. Enrico Finocchi
SEDE
dg.personale@pec.mit.gov.it

Alla Direzione Generale per
i Sistemi Informativi e Statistici
segreteria.dgsisc@mit.gov.it

Al Comando Generale del Corpo
Delle Capitanerie di Porto –Guardia Costiera
gcp@pec.mit.gov.it

E p.c.
Capo di Capo di Gabinetto
Ministero Infrastrutture e Trasporti
Dott. Alberto Stancanelli
SEDE
segr.capogabinetto@mit.gov.it

Oggetto: Covid-19 Misure di prevenzione e contenimento della diffusione del contagio
Attivazione Smart Working
Le scriventi organizzazioni sindacali sono venute a conoscenza che solo presso alcuni uffici periferici marittimi è stata attivata la modalità di lavoro in smart working per le ormai note difficoltà di lavorare in remoto di tali uffici. Per tali ragioni la presente nota è indirizzata anche alla Direzione Generale per i Sistemi Informativi e Statistici perché si attivi a rimuovere, con urgenza, gli ostacoli tecnici che impediscono l’attivazione del lavoro agile presso tali sedi.
A differenza di quanto avvenuto per il Dipartimento Trasporti e per il Dipartimento Infrastrutture che hanno emesso il dispositivo riguardante le attività ritenute indifferibili da rendersi in presenza, non ci è ancora pervenuto analogo dispositivo per gli Uffici Periferici Marittimi.
Si chiede, altresì, al Comando Generale di diramare in tutte le sedi periferiche, informazioni più puntuali circa le assenze dal servizio del personale civile, anche alla luce del decreto legge 18/20, perché ci risulta che, in alcuni casi, si fa confusione con gli istituti previsti per il personale militare.

FP CGIL                         CISL FP                         UIL PA
Camardella                     De Vivo                    Lichinchi
Sabbatella                       Casamassima              Carino

Al fine di agevolare il personale, evitandogli il ricorso all’obbligo delle ferie, abbiamo chiesto all’Amministrazione di provare soluzioni diverse.

Pubblichiamo la nota

Pubblichiamo la ministeriale n.0094745.U del 20.3.2020 di cui all’oggetto.

La segretaria generale della Fp: “Il decreto del governo è una prima risposta, ma serve altro. Gli operatori sanitari stanno rispondendo all’appello dell’emergenza, spesso andando oltre i compiti per sostenere i colleghi”

 

Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, partiamo dal decreto legge “Cura Italia”. È un buon punto di partenza o serviva altro?

Per curare l’Italia ci vogliono queste misure ma anche altri interventi. Ne è consapevole anche il Governo che in queste ore annuncia ulteriori interventi ad aprile, perché la notte è buia e lunga, bisogna fare cose emergenziali e contemporaneamente pensare all’immediato futuro. Ho sempre sostenuto che l’emergenza sanitaria era prioritaria perché più agiamo con cura, contenimento, prevenzione, prima usciamo dalla crisi Covid-19 dal punto di vista sanitario e possiamo concentrarci sulla ripresa economica. Se la guardo da questo punto di vista “Cura Italia” è una prima operazione di sostegno di ciò che oggi abbiamo da salvaguardare: Servizio sanitario nazionale, reddito delle famiglie, rete produttiva, dalle pubbliche amministrazioni alle aziende di servizi passando per quelle di produzioni di beni. Gli altri Paesi europei, forse perché li l’emergenza è arrivata dopo, mi pare stiano predisponendo misure analoghe che tuttavia per volumi hanno in se già forme di sostegno alla ripresa. Per questo è importante che il Governo dica che è un primo provvedimento.

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Al Direttore INL

Dott. Leonardo Alestra

Al Direttore Centrale delle risorse umane, Finanziarie e Logistica

Dott. Giuseppe Diana

Al Direttore Centrale Vigilanza, Affari Legali e Contenzioso

Dott. Danilo Papa

Oggetto: Chiarimenti COVID-19 e ingegnerizzazione degli uffici

Giungono a questa O.S. segnalazioni volte a gestire il personale che non è inserito in smart-working e non ha ferie pregresse congedi o banca ore. Si chiede pertanto in relazione a costoro, di formulare, al più presto, indicazioni operative alle sedi territoriali per consentire l’utilizzo dell’art. 87, comma 3, del d.l. 18/2020 (cd. Cura Italia).
Inoltre proprio per favorire al massimo l’utilizzo dello smart-working secondo le indicazioni di funzione pubblica, sarebbe opportuno attivarsi, nel più breve tempo possibile, per ottenere le licenze on-line al fine di assegnare al personale i “nuovi” computer fissi che da dicembre giacciono inutilizzati presso gli uffici e attraverso la loro immediata distribuzione al personale interessato poter liberare eventuali notebook in dotazione da
assegnare al personale che non ha la disponibilità di strumentazioni informatiche per il lavoro da casa.
Allo stesso modo, al fine di dare agibilità in smart-working ad un numero sempre maggiore di personale che svolge attività amministrativa occorrerebbe urgentemente reperire sul mercato chiavette e sim dati utili al collegamento da casa.
Infine, si auspica vivamente che entro il 15 aprile possa essere definito il contratto per l’accesso del personale al “processo civile telematico”, che anche alla luce dell’art. 83, lett. h) del d.l. 18/20 risulta indispensabile per evitare contagi e svolgere in sicurezza l’attività di difesa in giudizio dei verbali ispettivi.
Cordiali Saluti.

Roma, 20 marzo 2020

FP CGIL

Matteo Ariano

CISL FP

Michele Cavo

UIL PA

Bruno Di Cuia

SMART-WORKING IN DEROGA: LA NECESSITA’ DI UN INCONTRO

A seguito dell’emanazione del D.L. n. 18/2020 (c.d. Decreto “Cura Italia”), fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019 il lavoro agile diviene la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.
Riteniamo importante e chiarificatore un incontro con l’Amministrazione sul tema, non solo per vedere come l’Istituto stia applicando questa modalità di lavoro, ma anche per capire come conciliarla rispetto alle tante incombenze che lo stesso D.L. 18 affida all’INPS. Se, infatti, l’85% dei dipendenti dell’INPS è effettivamente in smart-working, ad oggi grazie all’egregio lavoro in questi giorni del personale informatico, per garantire il più alto numero di connessioni ai colleghi – occorre capire e chiarire l’incidenza della mancata organizzazione del lavoro sulla rete che costringe i lavoratori ad una ricerca di connessione h24 e a lavorare nelle ore più assurde del giorno e della notte, nonché di sabato e domenica, per garantire la continuità dei servizi alla cittadinanza. Circostanza questa inaccettabile in un Ente che vanta e si vanta del primato di informatizzazione nella PA. Certo è che, in tale condizione lavorativa, al momento non risolta dall’Amministrazione, eventuali ricadute sui servizi non potranno essere attribuite al personale.
Alla luce di questa situazione contestiamo fermamente, inoltre, le iniziative di molti Dirigenti /Coordinatori che anche in contrasto con l’informativa della DG stanno richiedendo la produttività personale ai lavoratori con report settimanali. Chiediamo al Direttore delle Risorse Umane di intervenire subito per tutelare i lavoratori da queste situazioni di pressione e controllo soggettivo ingiustificate, soprattutto, in una situazione di criticità lavorativa dovuta a problemi tecnici e forse anche a mancate scelte organizzative dell’Amministrazione che impediscono il corretto svolgimento delle attività lavorative del personale.
Ancora, visto che stiamo vivendo una fase emergenziale, occorre superare l’Accordo di luglio 2019 non firmato dalla Cgil , e disciplinare questo smart-working “emergenziale”, per eliminare anche le criticità di quell’accordo come: il mancato riconoscimento del diritto al buono pasto, la connessione internet, le eventuali fasce di contattabilità ecc. ecc.
Alla luce dell’art. 75 del D.L. 18 che, proprio allo scopo di agevolare la diffusione del lavoro agile, autorizza tutte le Pubbliche Amministrazioni ad acquistare beni e servizi informatici, preferibilmente basati sul modello cloud SaaS (software as a service), nonché servizi di connettività, mediante procedure accelerate, chiediamo di sapere se l’Istituto intende avvalersene, così da ampliare il numero dei dispositivi già presenti e garantire pari condizioni di accesso – e di erogazione dei servizi – a tutti i propri dipendenti.
Infine, vorremmo capire come viene garantita la formazione in questo momento, visto che si tratta di attività che potrebbe essere svolta senza particolari difficoltà proprio nell’ambito del lavoro agile e anche alla luce del recente messaggio della competente Direzione Centrale sul punto.
Proprio per questo, crediamo che un incontro in videoconferenza in questo momento possa essere utile e ne chiediamo la convocazione in tempi rapidi.

 

FP CGIL

Antonella Trevisani-Matteo  Ariano

Il Portogallo ci scrive, l’Italia risponde.
In questo difficile e delicato momento per l’Italia, in piena emergenza Covid-19, mentre il nostro personale sanitario si dedica alla cura delle persone e a salvare vite umane con il suo massimo sforzo, gli infermieri del Portogallo (rappresentati dal SEP, Sindicato dos Enfermeiros Portugueses) ci inviano un messaggio di solidarietà. E noi, vogliamo dire grazie.

(Qui il messaggio in lingua originale)

Lettera degli infermieri portoghesi:

Cari colleghi,
La lotta alla pandemia di COVID – 19 richiede a noi infermieri un coraggio e una forza che a volte pensiamo di non avere.

La situazione che voi colleghi italiani state vivendo è profondamente drammatica, non solo per il numero di cittadini infetti, ma anche per il numero di morti.
Il gran numero di vite umane già perse in questa lotta, per noi infermieri che abbiamo abbracciato questa professione per salvare vite umane, è un ulteriore fattore di scoraggiamento, di stanchezza.
Esprimiamo la nostra tristezza per tutte le vite già perse, ma non possiamo non dirvi: coraggio perché molti altri avranno la possibilità di sopravvivere grazie al vostro eroico lavoro.

Noi infermieri portoghesi, come voi e probabilmente come gli infermieri di tutti i paesi, sappiamo che il risultato delle misure di austerità dei nostri governi, i tagli che ci hanno imposto, le restrizioni all’ammissione di più infermieri e i tagli alle attrezzature delle nostre istituzioni sanitarie hanno fatto sì che siamo arrivati in questo momento molto più indeboliti.
In tutti i paesi noi infermieri siamo troppo pochi.
I servizi sanitari nazionali di tutti i paesi sono più deboli a causa dei nostri leader, delle politiche dell’Unione Europea, delle linee guida della Banca Centrale Europea.
Verrà il momento in cui tutti gli infermieri europei si uniranno nelle richieste di responsabilità e chiederanno che situazioni come quella che stiamo vivendo oggi non accadano mai più e, in caso accadano, dobbiamo essere tutti meglio preparati.

Signore e signori,
In questa lotta le nostre armi sono la solidarietà, la disponibilità, la resistenza, l’etica e la deontologia. I nostri compagni in lotta sono i malati e i nostri cittadini. Insieme vinceremo.
A voi, infermiere ed infermieri italiani, un forte abbraccio da tutte gli infermieri ed infermiere portoghesi.

La Direzione Nazionale del Sindacato delle Infermiere e infermieri portoghesi

 

Lettere di risposta:

Carissime compagne e compagni,
vi ringraziamo, a nome di tutte le infermiere e gli infermieri italiani, in prima linea in questo difficile momento, per la vostra vicinanza e solidarietà.
Sentire il vostro calore e la vostra vicinanza è per noi fonte di grande conforto.

Concordiamo con voi che i nostri sistemi sanitari siano stati depauperati ed indeboliti da scelte scellerate prese in nome di logiche economiche che, alla prova dei fatti, stanno pesantemente limitando la nostra capacità di risposta, producendo dolore e morte.
Quando questa dura lotta sarà finita dovremo lottare insieme perché vengano riaffermati i valori europei della solidarietà ed il diritto alla protezione della salute dei cittadini.
Solo in questo modo potremo riaffermare il senso di comunità di un’Europa che ha bisogno di maggiore unità di intenti e di ritrovare i suoi valori fondanti.

Grazie a tutti voi, vi abbracciamo idealmente

Michele Vannini
Segretario Nazionale Sanità FPCGIL

Circolare INAIL su riconoscimento infortunio per contagio da Coronavirus per il personale sanitario

In data 17 Marzo l’Inail ha risposto a più richieste di chiarimenti delle proprie Direzioni in merito al riconoscimento, per tutto il personale dipendente degli enti del Servizio Sanitario Nazionale nonché di tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private, del contagio da Covid-19 quale infortunio professionale sul lavoro, qualora sia accertata l’origine professionale del contagio, avvenuta in ambiente di lavoro o comunque per causa determinata dallo svolgimento dell’attività lavorativa. L’Istituto specifica, opportunamente, che l’origine professionale dell’infortunio si può anche ipotizzare qualora l’identificazione delle precise cause sia difficile da identificare. Sicuramente, per il tipo di situazione emergenziale in cui ci troviamo, questo è un punto molto importante e sul quale occorre prestare la massima attenzione nel caso di contestazioni da parte delle Aziende e degli enti, pubblici e privati, offrendo agli operatori la massima tutela individuale possibile, anche con il supporto del nostro Patronato Inca. L’Istituto, inoltre, precisa ulteriormente che il caso va messo in relazione, anche qui opportunamente, al dato epidemiologico territoriale e, aggiungiamo noi, alla specifica situazione organizzativa dell’Azienda e/o dell’Ente in tema di dispositivi di protezione individuale, della loro adeguatezza, della formazione e dell’addestramento del personale in merito al loro utilizzo. E’ infatti questa, attualmente, la situazione che costantemente monitoriamo. Sono frequenti i casi in cui il personale viene assegnato a reparti di terapia intensiva, sub intensiva e infettivi, senza un adeguato addestramento. L’ Inail fornisce anche alle proprie direzioni territoriali indicazioni che tendono a semplificare, al massimo possibile, le modalità di comunicazione degli eventi sia da parte delle aziende che dei lavoratori e delle lavoratrici, invitando le proprie strutture ad evitare comportamenti di tipo burocratico. La decorrenza dell’infortunio è dal momento del riscontro positivo del tampone. La tutela, in caso di tampone positivo, si estende a tutto il periodo di quarantena. Infine, la tutela scatta anche nel caso di contagio, nel tragitto casa- lavoro. Molte strutture territoriali, a seguito della circolare, si sono già attivate in tal senso e per tutti i casi verificatesi prima dell’uscita della circolare. Sottolineiamo l’importanza di rivolgersi a tutte le Aziende/Enti, pubblici e privati, affinché predispongano tutte le adeguate misure organizzative interne volte a predisporre un monitoraggio interno degli eventi, la comunicazione degli stessi alle RSU/RLS e la conseguente attivazione di tutto il percorsi di tutela individuale.

Simona Ricci

Area Sanità e SSAEP

Funzione Pubblica Cgil Nazionale

Al Ministro della Giustizia

On. A. Bonafede

 

Al Sottosegretario di Stato

On. Le V. Ferraresi

 

Al Sottosegretario di Stato

On. Le A. Giorgis

 

Al Capo di Gabinetto

Dott. F. Baldi

 

Al Capo DOG

Dott.ssa B. Fabbrini

 

Al Direttore Generale Personale e Formazione DOG

Dott. A. Leopizzi

 

Al Capo DGMC

Dott.ssa G. Tuccillo

 

Al Direttore Generale Personale, Risorse DGMC

Dott. V. Starita

 

Al Capo DAP

Dott. F. Basentini

 

Al Direttore generale Personale e Risorse DAP

Dott. M. Parisi

 

Al Direttore Generale Archivi Notarili

Dott. R. Romano

Ministero della Giustizia ROMA

Oggetto: emergenza COVID-19.

Sig. Ministro, Abbiamo accolto con favore l’emanazione del D.L. N.18 del 17.03.2020 cd “Cura Italia”. Tale provvedimento normativo, infatti, introduce importanti novità che possono certamente agevolare la gestione della presente emergenza. In particolare apprezziamo l’estensione del congedo parentale e dei giorni di permesso ex L. 104/92 per i mesi marzo ed aprile. Apprezziamo anche la previsione di cui al 3° comma dell’art.87: “esperite le possibilità di ricorrere al lavoro agile, della fruizione delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri analoghi istituti, con provvedimento motivato, la dirigenza, può esentare il personale dipendente dal servizio e tale periodo di esenzione dal servizio, costituisce servizio a tutti gli effetti di legge”. Tale norma rappresenta certamente lo strumento con il quale la dirigenza territoriale – anche quella più retriva
– potrà assicurare quella presenza minima nei “servizi essenziali” di Giustizia in ottemperanza alle recenti direttive dell’Amministrazione Centrale. Purtroppo dobbiamo riscontrare che le predette direttive a fatica vengono attuate dai capi degli uffici e dai dirigenti nei territori. Per tale motivo informeremo l’Amministrazione Centrale oltre alle altre Autorità competenti dei casi di inosservanza delle disposizioni normative volte a tutelare la salute dei lavoratori e ad evitare il diffondersi del contagio. Chiederemo inoltre che nei confronti dei trasgressori siano adottati i conseguenti provvedimenti. Particolare attenzione a nostro avviso va data alle zone ove maggiore è e sarà il contagio da Covid-19. Per tali territori, al fine di bloccare l’effetto espansivo del COVID-19, chiediamo un ulteriore sforzo, garantendo l’applicazione delle norme contenute nel Decreto-legge 18 del 17 marzo u.s. ed assumendo qualunque iniziativa utile per mettere in sicurezza il personale negli Uffici giudiziari e nei Servizi di Giustizia, limitando ulteriormente le occasioni di contatto fisico del personale con l’utenza, implementando modalità di lavoro alternative che possano contrastare ed eliminare il rischio di contagio, distribuendo immediatamente i necessari dispositivi di protezione individuale. A tal fine le chiediamo anche di favorire il coinvolgimento delle Rsu nelle decisioni che i dirigenti vorranno adottare nei singoli posti di lavoro. Riteniamo che l’applicazione delle norme, tese a realizzare lo spirito e l’obiettivo della tutela della salute, rappresenti in questo momento la priorità che deve ispirare l’azione di chi è al vertice dell’amministrazione della Giustizia. Pertanto auspichiamo un supplemento di attenzione e monitoraggio da parte Sua ed un urgente, quanto deciso ed autorevole intervento a salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini maggiormente afflitti da questa piaga. Cordialità

Roma, 19 marzo 2020

FP CGIL                    CISL FP

Oliverio                     Marinelli

Corona virus

Pubblichiamo le linee guida emanate dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito alla gestione del rischio operativo connesso all’emergenza in atto per il personale della componente aerea

Pubblichiamo la lettera al Presidente della regione e il comunicato stampa unitario delle OO.SS. regionale  Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF , Usb VVF e Conapo  nel quale evidenziano per il personale del Corpo un’attenta sorveglianza sanitaria e misure al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID 19

Pubblichiamo la nota   Fp Cgil VVF  territoriale nella quale  chiede chiarimenti ed interventi riguardo l’organizzazione del personale per arginare e contrastare vista l’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto.

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