Corona virus

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo, dove conferma e da nuove indicazioni a seguito dell’emanazione del DPCM del 22 marzo 2020.

Pubblichiamo la circolare emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali in merito alla richiesta di una nuova ricognizione dati, riguardo l’affidamento del servizio di ristorazione per il periodo maggio 2021–aprile 2024


Agevolare smart working, lavoro agile e garantire tutela lavoratori

“Abbiamo bisogno di misure che aiutino la Sanità, oramai allo stremo, e per farlo è urgente abbassare il livello di contagio in modo da non sovraffollare i reparti Covid-19 e mettere in sicurezza tutto il personale sanitario ospedaliero, delle residenze assistite e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, compresi i settori privati che operano nell’emergenza Covid-19. Per questo occorre dettagliare meglio quali attività della Pa debbano essere svolte con obbligo di presenza e ricorrere maggiormente al lavoro da remoto. Il personale della Sanità sta pagando un contributo altissimo alla gestione di questa emergenza e non è tollerabile che le misure di contenimento adottate non garantiscano il drastico calo del rischio contagio”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, sostenendo che: “Dopo l’approvazione del Dpcm, insieme alle Confederazioni, stiamo lavorando per indicare al Governo l’esigenza di distinguere nell’ambito dei servizi pubblici cosa è realmente essenziale e cosa invece può essere svolto in altre modalità o differito”.

Le categorie di Cgil, Cisl e Uil ricordano infatti come “la circolare 2 del 2020 del Ministero della Pa, insieme ad altri provvedimenti, dispone che la stragrande maggioranza delle attività oggi in capo alle pubbliche amministrazioni possano essere svolte da remoto, contribuendo così a garantire misure di contenimento che, pur offrendo la continuità delle attività e dei servizi resi ai cittadini, tutelino la salute dei lavoratori e della popolazione”. Per i sindacati, “in quell’elenco così generico, allegato al Dpcm, inserire tutta la Pubblica amministrazione, gran parte dei servizi pubblici a gestione diretta o da terzi, in concessione o in appalto, all’interno dei servizi essenziali, senza andare a qualificare quelle che sono le attività indispensabili e quelle invece differibili, rischia di generare ulteriore caos e di essere in contrasto con le volontà di contenimento annunciate e da altri provvedimenti dello stesso Governo”.

Per Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, “bisogna chiarire subito quali attività delle pubbliche amministrazioni possono essere agevolate da tutte le misure previste, sia dal decreto ‘Cura Italia’ che dalle direttive della Pa. Così come chiediamo che il Ministero della Pa solleciti tutte le amministrazioni affinché ci sia un più largo ricorso al lavoro agile e al lavoro da remoto o alle tutele previste dal cura italia nel caso in cui il lavoratore che non svolge un’attività indispensabile non possa svolgerla in smart working.. Registriamo in queste ore molte resistenze da parte dei dirigenti ad utilizzare tutti gli strumenti alternativi che possono contribuire al contenimento dell’emergenza Covid-19. Abbiamo bisogno di far lavorare tutto il personale in sicurezza e di dare continuità di servizi ai cittadini. Possiamo farlo diversamente, ed è quello che stiamo chiedendo in queste ore al Governo. Ci auguriamo che la mobilitazione dei servizi e delle attività produttive facciano capire al Governo che il Dpcm appena approvato va modificato. La salute di tutti è un bene primario”, concludono.

Solidarietà e vicinanza a tutto il personale

Care colleghe, cari colleghi,

sono giorni assai difficili quelli che viviamo in quest’inizio di 2020. Siamo abituati alle grandi calamità e a convivere con le difficoltà ma certo, un nemico così insidioso, subdolo e invisibile, mai a memoria nostra era stato affrontato.


La presente vuole solo essere espressione di vicinanza e affetto per tutti gli appartenenti al CNVVF, sia quelli che quotidianamente, senza esitazione, operano a servizio della collettività sia per coloro i quali nell’adempimento del proprio dovere hanno contratto sfortunatamente per loro questo terribile virus.

A loro e alle loro famiglie esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro affetto, a tutti ci sentiamo vicini.

Questa speriamo possa essere l’occasione per riscoprire, insieme e uniti, il valore della Solidarietà e della Partecipazione.

Grazie per esserci.

Coordinatore Nazionale

FP CGIL VVF

Area Dirigenti e Direttivi

Ugo D’ANNA

Coordinatore Nazionale

FP CGIL VVF

Mauro GIULIANELLA

Pubblichiamo la nota della Segreteria Fp Cgil territoriale, indirizzata al Prefetto della città di Cosenza e al Comandante VF  nella quale chiede che vengano adottate tutte le misure del caso per contrastare l’emergenza epidemiologica COVID 19 in atto.

Al Cons. Luciana Lamorgese Ministro dell’Interno

Oggetto: Misure di contenimento del contagio da Covid-19.

Gentile Ministro, le scriventi sono costrette a segnalare nuovamente, nonostante i ripetuti richiami da parte dei vertici dell’amministrazione affinché ovunque vengano adottate misure atte al contenimento della diffusione del contagio da COVID-19, che risultano tuttora situazioni molto diversificate sull’intero territorio nazionale, nonché resistenze da parte di diversi uffici ad applicare i decreti e le direttive adottate dal governo e dal ministero; da ultimo il decreto legge 17 marzo 2020 n.18, con particolare riferimento all’articolo 87, commi 1 e seguenti, che non da adito ad alcuna interpretazione. In troppi uffici non sono stati individuati i servizi indifferibili, non è stato ancora compreso che la modalità ordinaria di svolgimento dell’attività lavorativa è lo smart working e non è stato applicato l’istituto dell’esonero. Allo scopo di mettere in sicurezza i tanti lavoratori che ancora oggi si trovano inspiegabilmente in ufficio riteniamo necessario un richiamo alle responsabilità individuali dei dirigenti, nella loro qualità di datori di lavoro. Signor Ministro, confidiamo in un attento monitoraggio ed in un suo autorevole intervento a salvaguardia della salute dei lavoratori dell’amministrazione civile dell’Interno. Se dovessero perdurare situazioni di grave negligenza segnaleremo nelle sedi opportune i casi di inosservanza delle disposizioni normative volte a tutelare la salute dei lavoratori e ad evitare il diffondersi del contagio, chiedendo inoltre che nei confronti dei responsabili siano adottati i conseguenti provvedimenti.

FP CGIL                            CISL FP                       UIL PA

Anna Andreoli             Paolo Bonomo             Enzo Candalino

Adelaide Benvenuto

Serve un approvvigionamento urgente di mascherine.

Pubblichiamo l’ulteriore sollecito fatto all’Amministrazione.

FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL, UILTuCS, CONFCOOPERATIVE FEDERSOLIDARIETA’, LEGACOOPSOCIALI, AGCI SOLIDARIETA’ firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore dei servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento lavorativo della cooperazione sociale ringraziano tutti i lavoratori e tutte le cooperative sociali impegnati congiuntamente, in una fase così drammatica per il Paese, a tutelare l’occupazione nel rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Le lavoratrici ed i lavoratori con grandi difficoltà stanno continuando a prestare la propria professionalità, nei territori, per erogare servizi alle persone in difficoltà, ovvero persone anziane, minori, persone con disabilità sia presso le residenze sanitarie che a domicilio, presso le comunità psichiatriche, presso le strutture per persone con dipendenze, senza fissa dimora e migranti.

Tali servizi essenziali per gli utenti, ed indirettamente per le loro famiglie, sono diffusi in tutt’Italia, occupano oltre 350.000 lavoratrici e lavoratori e garantiscono in quota parte il welfare italiano e conseguentemente la tenuta sociale ed economica del Nostro Paese.
Vanno pertanto sostenuti dalle strutture pubbliche deputate, in primis la Protezione Civile, affinché siano agevolmente dotati dei necessari dispositivi di protezione.
Va, inoltre, sostenuta e garantita la continuità dei servizi e dei redditi valorizzando, anche attraverso una necessaria azione congiunta con il sistema delle autonomie, quanto previsto dal Decreto Cura Italia.

Va, ora, sostenuto e strutturato un Piano Nazionale a sostegno dei servizi sociali, sociosanitari ed educativi per il contenimento del coronavirus in quattro punti:
– tutelare e garantire la continuità dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, consentendo che siano riorganizzati nelle modalità più consone al momento;
– garantire la continuità del reddito alle lavoratrici ed ai lavoratori attraverso l’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18;
– dotare i servizi sociali, socio-sanitari ed educativi di idonei dispositivi di protezione e strumenti adeguati affinché si possa evitare il contagio degli operatori che lavorano, oggettivamente, in condizioni precarie. Tali dispositivi dovranno essere distribuiti anche alla rete che fa assistenza nei centri residenziali e domiciliare fin da subito a partire dalle zone in difficoltà;
– costituire un fondo nazionale straordinario e temporaneo di sostegno e compartecipazione per la continuità dei servizi sociali e socio-sanitari essenziali.

Michele Vannini
FP CGIL
Franco Berardi
CISL FP
Fabrizio Ferrari
FISASCAT CISL
Bartolomeo Perna
UIL FPL
Paolo Proietti
UILTuCS

Giuseppina Colosimo
Agci Solidarietà
Stefano Granata
Confcooperative Federsolidarietà
Eleonora Vanni
Legacoopsociali

Il personale ha bisogno di chiarezza, in particolare quello che presta servizio in un Comando diverso da quello di residenza.

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione, subito un incontro per chiarire il trattamento economico riconosciuto e come garantire a questi lavoratori vitto e l’alloggio.

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione dove chiediamo di attivarsi immediatamente al fine di sostenere e tutelare il personale sotto pressione almeno attraverso il supporto alla pari.

Cgil Cisl e Uil sono in prima linea per combattere contro l’emergenza Coronavirus. Non solo con le parole, ma con un gesto concreto per permettere a tutti di aiutare, ognuno nel suo piccolo, i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari che da settimane si battono per il Paese mettendo a rischio anche la propria salute e la propria vita. Per questo i sindacati hanno voluto fare la propria parte con l’apertura di un conto bancario sul quale sarà possibile fare donazioni e il cui ricavato andrà interamente alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale. Un conto con un primo contributo di Cgil Cisl e Uil di 200mila euro, cui seguiranno altre donazioni da parte dei sindacati.

“Un modo per noi di testimoniare il sostegno di lavoratori, pensionati e di tutto il sindacato Confederale al Servizio Sanitario Nazionale. Medici, infermieri e tutti gli operatori del nostro Servizio Sanitario Nazionale ormai da quasi un mese affrontano turni di lavoro massacranti e rischi personali enormi per fronteggiare una situazione emergenziale inedita e grave, che purtroppo risente anche degli effetti negativi di anni di tagli e mancati investimenti nella sanità pubblica”.

Il conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena (Iban: IT 5O I 01030 03201 000006666670) è intestato a ‘Cgil Cisl Uil emergenza coronavirus’. Ogni cittadino, lavoratore o pensionato potrà dare il proprio contributo. Per fare le donazioni sarà sufficiente inserire la causale: ‘Aiuta chi ci aiuta’.

“Siamo partecipi del dolore di tanti – troppi – che hanno perso un loro caro a causa del virus e siamo solidamente vicini alle molte e ai molti che si sono ammalati e si ammalano e che hanno il diritto di essere curati al meglio”.

Le lavoratrici e i lavoratori di questi settori, pubblici e privati, continuano a lavorare  in condizioni a volte drammatiche con grande professionalità e spirito di servizio.

In questa emergenza, i dispositivi di protezione individuale e la sanificazione degli ambienti di lavoro devono essere la priorità assoluta, perché proteggere chi cura è prendersi cura degli utenti. 

Ogni mancanza di Dpi va denunciata, perché chi ha la responsabilità crei le condizioni di sicurezza necessarie per lavoratori e utenti

Non possiamo permettere che strutture come le Rsa, le case di riposo e le case famiglia diventino luoghi di isolamento ed esposizione per i pazienti e il personale.

Servono:
– Dispositivi di protezione individuale
– Sanificazione degli ambienti e dei mezzi

Mettiamo in sicurezza i lavoratori, proteggiamo chi cura.

#GrazieAChiLavora

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