Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito alla richiesta per la tutela del personale, un’ ulteriore sorveglianza sanitaria per contrastare l’emergenza epidemiologica in atto.

Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

Oggetto: misure di sicurezza sanitaria nell’attività UNEP

Il tema della sicurezza per le attività degli UNEP, già affrontato nella disposizione del 12 marzo u.s.
del Direttore Generale dott. Leopizzi, va ora disciplinato anche in prospettiva della cosiddetta
“Fase 2”.
Per quanto concerne l’attività interna, le problematiche e le soluzioni sono analoghe a quelle di
tutti gli altri uffici. Occorre pertanto ridurre e disciplinare gli accessi delle persone (sia lavoratori che
utenti).
Va ribadita l’esigenza di informatizzare l’accettazione e di arrivare all’applicazione del progetto Tablet
(che informatizza anche la restituzione). L’obiettivo deve essere quello dell’accesso al servizio
da remoto, con riduzione delle presenze fisiche e della necessità di mobilità dell’utenza. Sul fronte
dei lavoratori va agevolato per quanto possibile il ricorso allo smart working, come strumento di
prestazione dell’attività lavorativa non necessariamente correlato all’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda l’immediato, occorre scaglionare le presenze, come ormai in uso negli esercizi
commerciali, disponendo l’attesa all’esterno dei locali per le persone in coda. Taluni uffici,
nell’attuale fase emergenziale, hanno perfino istituito un sistema di prenotazione; tale soluzione,
però, appare più macchinosa da attuare in fase di ripresa dell’attività ordinaria.
All’interno dei locali occorre disporre, sia per l’utenza che per gli addetti, di indossare necessariamente
la mascherina. Inoltre, gli sportelli, ove non presente un vetro di separazione dal pubblico,
vanno dotati almeno di una protezione in plexiglass, come disposto per le casse di molti esercizi
commerciali. Va curato il distanziamento delle scrivanie tra i lavoratori, provvedendo, in caso di
necessità, alla separazione con plexiglass o allo scaglionamento delle presenze in ufficio. Ovviamente
l’aerazione e l’igiene dei locali sono elementi fondamentali, così come la dotazione di dispositivi
di protezione individuali ragionevoli.

La peculiarità dell’UNEP rispetto ad altri uffici sta però nel servizio esterno, che pone problematiche
del tutto originali da analizzare e richiede soluzioni diverse. L’ufficiale giudiziario effettua quotidianamente decine di accessi sul territorio. Essendo ogni contatto interpersonale una potenziale
fonte di rischio, vanno adottate tutte le misure di limitazione e di precauzione.

Per le attività che si svolgono in forma di notifica, che costituiscono parte significativa del carico di
lavoro, vanno definite modalità protette, che consentano di evitare la necessità del contatto diretto
con il consegnatario (ivi incluso soprassedere alla firma da parte del portiere o del vicino di casa).

Problema più complesso si ha per le esecuzioni, che comportano la necessità ineludibile di accesso
al domicilio dell’ esecutando.
Per quanto concerne il rilascio di immobili ad uso abitativo il problema è doppio, perché oltre a
quello della sicurezza del lavoratore si aggiunge anche quello della improcedibilità nell’ipotesi in
cui nell’abitazione alloggino persone malate o in quarantena. Per questa circostanza, al fine di soprassedere all’esecuzione e disporre direttamente un rinvio d’ufficio, appare utile il canale di comunicazione con le autorità sanitarie, a cui fa riferimento il Direttore Generale dott. Leopizzi nel documento sopra citato, di cui si chiede l’immediata applicazione Ad ogni modo molti esperti concordano sulla presenza di numerosi soggetti positivi al virus non censiti (si parla addirittura del decuplo di quelli ufficialmente registrati), per cui questo strumento si rivela drammaticamente insufficiente a proteggere il lavoratore nell’esercizio delle sue funzioni.
La vera tranquillità operativa si ha con la dotazione di adeguati DPI (e sappiamo che non basta
una semplice mascherina chirurgica o antipolvere). In mancanza di questi strumenti, ad avviso della
scrivente, il lavoratore che non ritenesse garantite le condizioni operative di sicurezza potrebbe
legittimamente omettere l’accesso, dandone adeguata motivazione a verbale.
Tale condizione di limitazione forzata del servizio deve spingere a pervenire finalmente all’adozione
degli strumenti più adeguati a consentire all’ufficiale giudiziario di svolgere la propria funzione
istituzionale di recupero del credito: intendiamo ovviamente l’applicazione della riforma dell’art. 492
bis, che consente di rendere l’accesso fisico al domicilio del debitore un elemento del tutto secondario
e marginale nel processo di pignoramento.
Confidiamo che queste riflessioni possano contribuire positivamente alle attese determinazioni di
Codesta Amministrazione per il prossimo futuro.
La Cgil, per quanto sopra esposto, chiede un incontro al fine di verificare le misure che codesta
amministrazione intende applicare al fine di garantire la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori,
tenendo conto delle proposte di riorganizzazione più volte avanzate e richiamate, anche nella presente
nota.

Per FP Cgil
La coordinatrice Giustizia
Felicia Russo

NIENTE COLPI DI MANO

Che la situazione fosse complessa e difficile da gestire per tutti lo avevamo ben presente sin da quando venerdì 10 aprile è stata diramata la nota del Direttore dell’INL, con cui anticipava che il personale ispettivo sarebbe stato coinvolto in nuovi tipi di accertamenti.
Sarebbe molto facile limitarsi a dire semplicemente “no, non ci stiamo”, sapendo che l’Amministrazione andrebbe avanti per conto suo perché il Prefetto può già chiedere per le prerogative che la legge gli attribuisce, in qualità di rappresentante del Governo sul territorio, la collaborazione di altre Amministrazioni. Sarebbe facile limitarsi a dire semplicemente “no, non ci stiamo”, sapendo che il Parlamento sta per approvare una norma che attribuisce – ci auguriamo non in modo arraffazzonato – questa nuova competenza al personale dell’INL.
E’ per questo che, sin dall’inizio, abbiamo posto la nostra massima attenzione su due aspetti, su cui anche nell’incontro di ieri siamo tornati: la salute e la sicurezza dei colleghi e la loro adeguata formazione, inerente all’attività che si andrà a svolgere e l’utilizzo corretto dei DPI.
Salute e sicurezza: abbiamo chiaramente ribadito, ai vertici dell’Amministrazione, che senza idonei DPI nessun ispettore potrà e dovrà svolgere queste verifiche. Anzi, potrà legittimamente rifiutarsi di farlo, senza che questo determini alcuna conseguenza nei suoi confronti. Questo deve essere chiaro ai vertici dell’INL e ai dirigenti del territorio – che, siamo certi non vorranno assumersi eventuali responsabilità civili e penali, per aver inviato ed obbligato un lavoratore a effettuare verifiche senza le dovute cautele, per sé e per gli altri, e senza aver adottato tutte le iniziative possibili per tutelare l’incolumità di tutto il
personale. A quest’ultimo proposito, ribadiamo la necessità di stilare e sottoscrivere un protocollo d’intesa col Ministero dell’Interno, per chiarire ambito, condizioni e modalità di svolgimento di queste verifiche.
Sempre a proposito di salute e sicurezza dei lavoratori, devono essere costantemente coinvolti il medico competente e i RSPP e data costante informativa ai RLS, non solo per definire i DPI più idonei allo svolgimento di tali attività ma, più in generale, per aggiornare i DVR in relazione ai rischi specifici che incontreranno i lavoratori che, a qualsiasi titolo, saranno chiamati ad operare fuori dalla sede di lavoro, ma anche nelle sedi di lavoro in relazione alla futura ripresa delle attività ordinarie.
Il medico competente, inoltre, dovrà essere interessato nell’individuazione di coloro che, pur avendo dato la disponibilità a svolgere questa attività di verifica, presentano un quadro clinico personale pregiudizievole. Appare quindi una chiara lesione della privacy il dover comunicare al dirigente o al responsabile eventuali impedimenti di carattere sanitario, che chiediamo di eliminare immediatamente dalla direttiva.
E’ assolutamente necessario chiarire la periodicità dei tamponi cui sottoporre il personale da adibire a queste verifiche: riteniamo che esso debba essere sottoposto a tampone prima di effettuarle, ma anche con successiva frequente periodicità, al pari di quanto disposto per le forze dell’ordine.
Si devono anche impartire precise disposizioni per effettuare screening e monitoraggi sullo stato di salute dei dipendenti tutti. Quindi, quando sarà il momento analoghe, ancorché diverse, dovranno essere le attenzioni per il restante personale.
Restiamo molto perplessi dal fatto che la sanificazione del mezzo proprio sia demandata ai colleghi, cui dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo!) fornito del disinfettante. Probabilmente, bisognerebbe pensare a soluzioni alternative o quantomeno a prevedere l’obbligo per gli uffici di rivolgersi a ditte di sanificazione.
Formazione: ribadiamo l’assoluta necessità di una formazione adeguata, svolta da personale competente, anche con modalità a distanza (videoconferenza o video tutorial). Conseguentemente affermiamo che nell’immediato non si sia nelle
condizioni di partire. Ci si prenda il tempo che serve, per fare le cose seriamente, visto che queste verifiche non dureranno pochi giorni.
Quanto alle modalità di svolgimento di questa attività, abbiamo fatto presente l’importanza dello smart-working: infatti, una volta acquisita la disponibilità del lavoratore e una volta che questi abbia ricevuto l’indicazione delle aziende da verificare, dovrà essere rimessa all’ispettore la scelta dell’orario e della data di verifica, senza alcun rientro in ufficio ed anche considerando che, nella situazione attuale, molti colleghi devono conciliare ancor di più la vita familiare con quella lavorativa. Pensiamo ad es. a chi abbia figli piccoli da assistere, disabili, persone con 104, etc.
Si può pensare ad un nuovo ruolo, dettato dall’emergenza, per il personale ispettivo dell’INL, ma il modo in cui ciò avviene farà la differenza: se anche stavolta l’INL, nelle sue articolazioni territoriali, si muoverà in ordine sparso e confusionario, rischiando addirittura di porre a repentaglio la salute dei propri dipendenti, avrà perso un’occasione storica per il suo rilancio con evidenza del suo valore sociale, anzi, avrà definitivamente spianato la strada per il suo declino.
In questa stessa prospettiva, ieri abbiamo ricordato ai vertici dell’Ente che urge un’interlocuzione con la Ministra e con la politica, considerando che la probabile riduzione dei fondi derivanti dalle sanzioni potrà avere un impatto negativo sui lavoratori. Occorre battere i pugni sul tavolo e rivendicare quelle risorse certe e stabili troppe volte inutilmente promesse e mai concesse!
Da parte nostra, in queste ore torneremo a sollecitare un incontro urgente proprio con la Ministra Catalfo e con i vertici del Ministero, che sembrano totalmente silenti e disattenti a quanto sta accadendo nell’INL.
Infine, non possiamo tacere che il modo in cui è stata gestita tutta questa vicenda non ci può trovare affatto d’accordo: le buone relazioni sindacali sono fondamentali ed importanti. Solo attraverso il dialogo con i lavoratori ed il loro coinvolgimento per il tramite delle loro rappresentanze possono venire soluzioni condivise e condivisibili per tutti, senza inutili forzature o colpi di mano.
Per questo, chiediamo subito la fissazione di un incontro la settimana prossima, per avere l’aggiornamento su quanto sta accadendo.

Roma, 21 aprile 2020

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane nella quale trasmette l’appunto delle istanze di trasferimento temporaneo a vario titolo

To Fire Brigade Union General Secretary
Matt Wrack
to all FBU comrades

Dear Secretary,
Dear comrades,

on behalf of the our General Secretary of FPCGIL Serena Sorrentino we want to
thank you for the video in which you express your solidarity with Italian Firefighters
singing Bella Ciao, a very important song for us that is the symbol of the liberation
from Nazi Fascism, that we celebrate on 25th of April.
We were really moved by it and all our comrades too.
Solidarity is very important for people and for workers, we always need support
and above all in a difficult moment as the one we are all living now.
We send back our solidarity to all UK Firefighters, to all Firefighters in the world, to
all UK workers, to all workers in the world.
We know that the crisis is hitting hard also in your country and we wish we can all
overcome it.
Thank you so much
In solidarity

Rome, 22th of April 2020

Mauro Giulianella                                                          Nicoletta Grieco
FPCGIL Firefighters coordinator               Head of FPCGIL International Department

Strumento di ascolto e sostegno psicologico per lavoratori in prima linea

“Al via ‘Funzione Protettiva’ per prendersi cura di chi ci cura”. Questo il nome scelto dalla Funzione Pubblica Cgil, sull’acronimo Fp, per un servizio di ascolto digitale rivolto agli operatori sanitari in prima linea nell’emergenza Coronavirus con l’obiettivo di prendersi cura del loro benessere psicologico.

Un pool di circa 40 persone tra psicologi e psichiatri, riporta la Fp Cgil, “hanno offerto la loro totale e gratuita collaborazione per offrire supporto e sostegno agli operatori impegnati in queste ore in varie mansioni nella gestione dell’emergenza”. Per accedere al servizio bisognerà compilare un form sulla pagina www.fpcgil.it/funzioneprotettiva e si verrà ricontattati con la proposta di un primo appuntamento video. Il servizio, erogato attraverso la piattaforma Webex Meetings, sarà attivo dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20.

Gli operatori sanitari, spiega la Funzione Pubblica Cgil, “sono stati e saranno esposti a stress intensi, sia sul piano fisico che su quello psicologico. Le condizioni di lavoro sono improvvisamente mutate, così come gli assetti organizzativi e la definizione della propria attività. Questa è la prima pandemia della storia e nessuno era preparato a gestirla. Gli operatori sanitari vivono l’emergenza in prima linea, il disorientamento e l’angoscia possono diventare pervasive e intervenire sul benessere psicologico. Prendersi cura del loro benessere è fondamentale nella tenuta del nostro Servizio sanitario nazionale. Ed è proprio per queste ragioni che, tra le nostre attività di tutela, abbiamo deciso di aggiungere un ulteriore servizio, ovvero Funzione Protettiva, lo sportello di ascolto digitale. Perché prendersi cura di chi ci cura è centrale nella difesa del nostro Sistema sanitario nazionale”, conclude.

Funzione protettiva

Corona virus

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo in merito alle procedure medico-legali per il riconoscimento delle lesioni traumatiche da causa violenta con Modello MLC. Nota dell’Ispettorato Generale della Sanità Militare del 9 aprile 2020 e la relativa nota emanata dallo Stato Maggiore della Difesa.

La Fp Cgil il 18 aprile u.s. aveva sollecitato l’Amministrazione a mettere in campo ogni iniziativa utile per riconoscere al personale, anche per il Covid-19, la causa di servizio e le vittime del dovere.
Ancora una volta i lavoratori del Corpo, alla pari di quelli militari e del comparto sicurezza, sarà costretto a dimostrare l’esposizione al rischio per aver riconosciuti tali benefici. Se da un lato arrivano timide risposte, dall’altro possiamo dire convintamente che il sistema INAIL è migliore rispetto all’attuale. A pagarne le conseguenze sempre il personale.
Per la Cgil le risposte sono inadeguate.

Pubblichiamo la nota della Segreteria Fp Cgil e del Coordinamento regionale Fp Cgil VVF nella quale chiedono che vengano garantiti tutti i sistemi di sicurezza all’interno delle sedi,  in previsione della fase 2^ dell’emergenza epidemiologica COCVID 19, nella quale il personale si troverà ad operare anche con il contatto con il pubblico, inoltre ribadisce la necesità di provvedere ad incontro per definire l’attribuzione del buono pasto per le lavoratricie i lavoratori inlavoro agile

 

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Scarica in basso il volantino con tutte le indicazioni.

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Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF nella quale chiedono l’emanazione per la sicurezza della salute dei Vigili del Fuoco, di direttive in particolar modo nella valutazione del rischio nell’ utilizzo del filtro P3 monouso

 

In questa emergenza silenzio assordante del Dap


”Attivare i protocolli sanitari negli Istituti Penitenziari del Paese”. A lanciare questo grido di allarme sono in una nota unitaria Sappe, Osapp, Uilpa Pp, Sinappe, Fns Cisl, Uspp e Fp Cgil, nel sottolineare: “Una storia senza fine, quella che sta vivendo attualmente nelle carceri italiane. Troppi sono i silenzi assordanti del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, nella gestione emergenza epidemiologica che, ormai da tempo, sta flagellando l’intero panorama nazionale”.

Le organizzazioni sindacali rappresentative del Corpo di Polizia Penitenziaria evidenziano, “ancora una volta, i precari approvvigionamenti di dispositivi di protezione e l’attuazione di concreti ed efficienti protocolli sanitari, a tutela dell’incolumità fisica di tutta la collettività penitenziaria. Siamo esausti ed amareggiati di restare spettatori di una consolidata inerzia e del tracotante oscurantismo istituzionale nei confronti di donne ed uomini in divisa che, quotidianamente, espletano la loro attività lavorativa, con spirito solerte ed impavido, nonostante le forti preoccupazioni che attanagliano la loro giusta serenità”.

Per i sindacati, inoltre, “occorrerebbe l’urgente necessità di sottoporre tutto il personale a test sierologici o tamponi faringei, al fine di individuare anche soggetti asintomatici, adeguare dispositivi di protezione, avviare percorsi formativi, attivare protocolli sanitari (di concerto con le rispettive AA.SS.LL. competenti), con seri percorsi e piattaforme, nonché incrementare le sanificazioni negli ambienti di lavoro. Il tutto, nella sana ottica di prevenzione e salvaguardia dei lavoratori e delle proprie famiglie. Andremo avanti nella nostra lotta, senza arretrare di un solo millimetro fino a quando non vedremo apodittici cambi di rotta e seri autorevoli indirizzi. Saremmo anche disposti a scendere immediatamente in piazza, per manifestare il nostro dissenso, ma siamo responsabilmente consapevoli degli imperativi normativi attuati in questo triste momento storico, ma non escludiamo gli eventuali interessamenti dei nostri uffici legali”, concludono.

Il documento con le proposte di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – alla luce dell’esperienza della gestione dell’emergenza Coronavirus – su come rilanciare il sistema della Salute nel nostro Paese.

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