Corona virus

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo, in riferimento all’emergenza epidemiologica in atto in merito alle procedure per il riconoscimento di deceduti in servizio e di vittime del dovere.

A FIN – Federazione Italiana Nuoto
Pres. Paolo Barelli

e p.c.

Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
On. Vincenzo Spadafora

Al Ministro dell’Economia e Finanze
Prof. Roberto Gualtieri

Al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Economia e Finanze
Pres. Luigi Carbone

Al Capo di Gabinetto del Ministro
per le Politiche giovanili e Sport
Prof. Giovanni Panebianco

Alla società Sport e Salute S.p.a.
Pres. Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Oggetto: Avvio esame congiunto procedura per richiesta assegno ordinario ex
art.30 comma 1 del D.lgs. n. 148/2015 – causale “emergenza Covid – 19”.

In relazione alla comunicazione fatta pervenire da codesta Federazione Sportiva
Nazionale lo scorso 23 aprile, ed avente ad oggetto “Art. 19 comma 2 del Decreto Legge n. 18
del 17/03/2020: Informativa, richiesta di consultazione ed esame congiunto ai fini dell’attivazione
della procedura per richiesta di «assegno ordinario «ex art. 30, comma 1 del D.Lgs. 148 del 2015 –
Causale “emergenza COVID – 19” –” le scriventi OO.SS. con la presente chiedono l’avvio
dell’esame congiunto.
Al fine di consentire un proficuo e celere svolgimento dei lavori, anche considerati i
tempi ristretti previsti dall’art. 19 D.L. 18/2020, si espongono fin da subito le seguenti
considerazioni, con riserva di integrarle nel proseguito dell’esame.
Codesta Federazione Sportiva Nazionale è un’associazione senza fini di lucro, con
personalità giuridica di diritto privato, che non opera in un mercato concorrenziale ed
è destinataria di notevoli contributi pubblici, erogati oggi per il tramite della Società Sport
e Salute e precedentemente dal CONI.
A tal riguardo, dall’esame degli ultimi dati contabili consolidati resi pubblicamente
disponibili (bilancio consuntivo anno 2018), si evince come la Federazione ricevesse dal
CONI complessivi “contributi per il personale già a contratto federale, e contributi costo lavoro
personale ex CONI Servizi SpA”, pari a € 4.120.698 , a fronte di costi del personale
dipendente pari ad euro 3.969.624 , comprensivi degli oneri previdenziali, assicurativi, tfr,
buoni pasto e premi di produzione, al netto dei costi per lavoro straordinario e dei
rimborsi per le spese di missione. L’incidenza dei predetti contributi risultava così essere
pari al 103,8% della spesa sostenuta per il personale, che alla fine, considerando anche le
retribuzioni per lavoro straordinario (€ 130.894), e i rimborsi destinati alle spese di
missione (€ 53.046), arrivava comunque complessivamente al 99,2%.
Come si desume dai dati sopra richiamati il costo del personale si dimostra quindi –
e immaginiamo lo sia tuttora – completamente a carico delle finanze pubbliche. Tale
asserzione risulta valida anche in relazione alle novità introdotte nel modello di
erogazione dei contributi alle Federazioni Sportive Nazionali per il 2020. Ed infatti,
sebbene nel nuovo sistema non siano più specificati i contributi relativi alle spese per il
personale, questi devono comunque essere ricondotti all’interno del modello di calcolo
algoritmico. Pare inoltre opportuno evidenziare come, in linea più generale, la massa di
contributi erogati dal CONI prima e da Sport e Salute oggi incida sulla Federazione
Italiana Nuoto per una percentuale estremamente elevata sul valore totale della
produzione della predetta Federazione. Difatti, nel 2018 il totale dei contributi erogati dal
CONI, pari a € 13.633.219, incideva per il 31,1% sul valore totale della produzione. E nel
2020 il contributo previsto per la Federazione risulta pressoché invariato (€ 13.408.661).
Benché già solo dall’esame degli elementi sopra riportati si potrebbe concludere, a
giudizio delle scriventi, sulla illegittimità al ricorso a strumenti di integrazione salariale da
parte di codesta Federazione, in quanto già destinataria di ingenti contributi pubblici,
riteniamo comunque opportuno valutare ulteriori argomenti, di seguito meglio specificati.
In particolare si evidenzia come, con nota datata 21 aprile 2020, indirizzata a tutti i
presidenti federali, il Presidente e Amministratore delegato di Sport e Salute S.p,A. abbia
comunicato di aver “dato mandato agli uffici di disporre il pagamento a favore della Federazione
della 2a tranche del contributo 2020 (parte disponibile) deliberato dal CdA della Società il 6
dicembre 2019. Pertanto, nelle prossime ore si provvederà all’accredito nella liquidità federale”. Il
MEF ha infatti garantito puntualità nei pagamenti, mettendo quindi la Società nella condizione di
rispettare la propria pianificazione di tesoreria, liquidando 3 mensilità anticipate dei contributi
assegnati rispetto al periodo di riferimento (aprile-giugno). Nella misura in cui il contributo statale
pervenga nel rispetto della pianificazione di tesoreria concordata con il MEF, si prevede che
l’erogazione della 3a e 4a tranche avvenga rispettivamente nei mesi di luglio ed ottobre p.v.. Tale
tempistica di erogazione costituisce un miglioramento a beneficio delle Federazioni rispetto al
passato in cui, come si ricorderà, i contributi dell’esercizio venivano liquidati nell’arco di periodo
dal dicembre dell’anno prima al dicembre dell’anno di competenza.”
Nella medesima nota si anticipa inoltre:“che Sport e Salute, con l’obiettivo di
fronteggiare le situazioni di bisogno emerse a causa dell’attuale emergenza sanitaria, in particolare
per supportare la base del movimento sportivo (ASD/SSD, tesserati), intende attivare nel brevemedio
termine alcune misure di sostegno economico/finanziario. Ciò sia offrendo un supporto nel
consentire alle Federazioni la possibilità di riallocare, nell’ambito dei propri bilanci, parte dei
contributi già assegnati (tenendo conto del contestuale venir meno di alcune voci di spesa, come
conseguenza dello stravolgimento della programmazione sportiva/calendario delle gare), per le
nuove finalità “emergenziali”, sia e soprattutto ridefinendo priorità e linee di intervento della parte
dei contributi assegnati ma non immediatamente disponibili (es. quota 5% da destinare a “Sport di
tutti”) e sulle risorse ancora da assegnare, tra cui le (eventuali) risorse statali integrative destinate
alla contribuzione agli OO.SS., che dovessero esserle attribuite, come nello scorso esercizio, in sede
di assestamento del bilancio dello Stato 2020.”
Tali ulteriori agevolazioni e strumenti, finalizzati a dare risposta, da un lato alle
esigenze in termini di liquidità delle Federazioni e, dall’altro, alle sofferenze palesate dalla
base del movimento sportivo, si assommano a quanto già previsto dall’art. 14 decreto
legge n. 23 dell’8 aprile scorso, che consente l’accesso a finanziamenti a costo zero per le
Federazioni Sportive Nazionali attraverso l’Istituto per il Credito Sportivo.
In considerazione di quanto sopra esposto, si sollevano seri dubbi sulla liceità del
ricorso a simili forme di integrazione salariale da parte di codesta Federazione. Ed infatti,
tale ulteriore sovvenzione andrebbe così a sovrapporsi a quelle già ottenute attraverso i
contributi ordinari già erogati, determinando per questa via la possibile distrazione di
risorse pubbliche dalle finalità a cui sono destinate, nonché a quelle ulteriori forme di
sovvenzione/agevolazioni previste dai recenti provvedimenti sopra richiamati.
In tal senso, e anche al fine di scongiurare azioni tese ad accertare l’eventuale
insorgenza di plausibili responsabilità di natura contabile, le scriventi OO.SS. chiedono al
Presidente e Amministratore delegato della società Sport e Salute, quale soggetto
incaricato all’erogazione dei finanziamenti destinati alle Federazioni Sportive Nazionali,
al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, e al Ministero dell’Economia e delle
Finanze, destinatari per conoscenza della presente comunicazione, di valutare
attentamente la particolarità della presente segnalazione e gli eventuali profili di
legittimità in ordine al paventato ricorso da parte della Federazione Italiana Nuoto al
Fondo di integrazione salariale.
Va infine sottolineato come in data 6 marzo c.a. le scriventi OO.SS. abbiano
sottoscritto con la società Sport e Salute Spa e le Federazioni Sportive Nazionali, un
accordo finalizzato a definire modalità e istituti contrattuali atti a fronteggiare l’emergenza
epidemiologica Covid 19, strumenti che, peraltro, stando a quanto ci risulta, sono stati
agiti solo parzialmente dalle Federazioni Sportive Nazionali in favore del proprio
personale, tra questi in particolare lo smart working.
Tenuto conto che tale accordo non prevede il ricorso ad alcuna forma di
integrazione salariale, che il medesimo è stato di recente (21 aprile u.s.) prorogato fino alla
data del 3 maggio, e rilevato che nel frattempo non è pervenuta alcuna disdetta da parte di
codesta Federazione, né di tutte le altre, si ritiene che le previsioni ivi contenute siano ad
oggi pienamente efficaci e vincolanti e, conseguentemente, sia da escludersi, anche sotto
tale profilo, la legittimità in ordine al ricorso da parte della Federazione Italiana Nuoto al
predetto Fondo di integrazione salariale.
Si resta in attesa di riscontro.

FP CGIL                      CISL FP                     UILPA                   CISAL FIALP
Francesco Quinti   Alessandro Bruni     Paolo Liberati           Dino Carola

Pubblichiamo la nota di richiesta di chiarimento a seguito della nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane n° 20659 del 14 aprile 2020, riguardo  l’inquadramento del personale SAF 2B nel ruolo degli Elisoccorritori

Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. territoriali Confederali nella quale evidenziano il mancato pagamento degli accessori ed il ritardo nell’assegnazione del buono pasto per il personale dell’Area Romana

Pubblichiamo una nota della DGB e della CGIL (con traduzione) a firma di Maurizio Landini e Rainer Hoffmann , presidente della DGB sulla pandemia.

Nicoletta Grieco


 

RIPARTE LA CONTRATTAZIONE: NOI SIAMO PRONTI!

Nel corso dell’odierno incontro di “pre contrattazione” avuto con l’Amministrazione in web conference, il Segretario generale ha informato le OO.SS. sulle iniziative che si stanno mettendo a punto per la gestione efficace della cosiddetta “Fase 2”, che dovrebbe partire dal prossimo 4 maggio 2020.
Il Segretario generale ha informato che nei prossimi giorni sarà pubblicata una circolare nella quale saranno previste tutte le misure che saranno ritenute necessarie per garantire la tutela della salute del personale, da applicare in tutte le strutture centrali e regionali dell’Istituto. Nel corso dell’incontro sono state anticipate dal Segretario generale alcune soluzioni che saranno adottate per evitare rischi di contagio per tutti coloro che saranno presenti negli uffici. Il ritorno in ufficio, oltre al rispetto del distanziamento, prevederà l’uso delle mascherine. E’ stato ribadito che l’onere dell’acquisto e della distribuzione delle mascherine sarà a totale carico dell’amministrazione. Il liquido gel disinfettante sarà disponibile in prossimità degli ingressi delle sedi, nei corridoi e nei bagni. I guanti saranno usati dal personale che per ragioni d’ufficio dovrà trasportare o consultare i fascicoli e/o la corrispondenza nei rispettivi uffici di appartenenza. Tutti i dispositivi a tutela della salute saranno forniti dall’amministrazione a titolo gratuito. Si prevede la presenza nelle stanze di una sola persona. Per quanto riguarda lo smart working, tale modalità operativa continuerà ad essere quella ordinaria nella fase emergenziale, almeno fino al 31 luglio 2020. Sarà compito dei vertici istituzionali degli uffici, dei dirigenti e dei preposti agevolare la fruizione dello smart working anche nel corso della “fase 2”. Il Segretario generale ha tenuto ad informare che è in costante contatto con la Funzione Pubblica per trovare una regolamentazione, anche di natura normativa, circa la possibilità di assegnare i buoni pasto a chi presta l’attività in modalità smart working.
In attesa della convocazione della prossima riunione in cui si avvierà la contrattazione sui Sussidi e sulle PEO 2020, che è prevista già per la prossima settimana e che si terrà sempre in web conference, queste OO.SS. hanno chiesto una risposta alle proprie proposte unitarie (che si allegano) già inoltrate nei giorni scorsi. Queste sigle hanno insistito, a tutela delle aspettative dei lavoratori, ed in linea con le richieste contenute nelle recenti note indirizzate ai vertici di Istituto, per avere notizie sui tempi delle liquidazioni degli istituti del salario accessorio (Fondo 2018) e sugli inquadramenti giuridici ed economici relativi alle graduatorie PEO 2019. Ci è stato riferito che pur in presenza di problemi connessi alle carenze di organico dell’Ufficio del trattamento
economico, nonché di criticità derivanti dalla ridotta velocità di connessione da remoto ai sistemi informatici in questo periodo di sovraccarico delle linee, a maggio 2020 saranno liquidati gli importi, con gli arretrati, relativi all’inquadramento delle PEO 2019, con decorrenza 1 gennaio 2019. Per quanto riguarda le liquidazioni degli importi relativi al Fondo 2018, il pagamento degli importi a maggio è subordinato alle conclusione delle attività del collegio dei revisori della Corte dei conti, per cui, nonostante tutto l’impegno e le continue sollecitazioni di queste OO.SS., la procedura potrebbe concludersi non in tempo utile per un accredito sul cedolino di maggio, con liquidazioni che pertanto slitterebbero a giugno 2020.
Si allega al presente comunicato la risposta resa dell’Amministrazione alla lettera aperta al Segretario generale, inviata da queste OO.SS. in data 17 aprile u.s., a seguito della pubblicazione della circolare n. 18/2020 che prevedeva il differimento al 15 luglio della rendicontazione dei progetti incentivanti ad opera degli uffici. A tale proposito, lungi dal “voler stressare gli uffici”, le scriventi ci tengono a ribadire, ancora una volta ed anche in questa sede, il proprio massimo sostegno, da sempre dimostrato anche con precisi riferimenti nelle ultime recenti note unitarie, nei confronti del personale degli uffici, come il Servizio Trattamento economico, l’Ufficio Accessi e mobilità, ecc. che da mesi, nonostante le grandi difficoltà, sta svolgendo il proprio lavoro con impegno, determinazione e senso di responsabilità.
In attesa delle ulteriori novità legate agli sviluppi dell’emergenza sanitaria, dei prossimi atti normativi e dei DPCM che potrebbero richiedere eventuali altre misure, aggiuntive rispetto a quelle in precedenza descritte, nonché la pubblicazione di altre circolari, resta massimo il nostro impegno a tenervi costantemente aggiornati.

Roma, 23 aprile 2020

S. Di Folco     F. Amidani       U. Cafiero     A. Benedetti

Emergenza epidemiologica ed attività di verifica degli ispettori del lavoro – invio format richiesta incontro dirigenti

Considerando il coinvolgimento dell’INL nell’ambito delle verifiche sulle modalità di attuazione – da parte dei datori di lavoro – delle procedure organizzative e gestionali prescritte dalle misure di contenimento stabilite dalle Autorità, ma anche nella futura prospettiva di una parziale ripresa dell’attività ordinaria che appalesa l’esigenza di mettere in sicurezza tutto il personale dell’INL, riteniamo utile proporvi un format di richiesta di incontro al dirigente della struttura territoriale dell’Ispettorato, valutando un possibile coinvolgimento delle OO.SS. territoriali.
Il format considera le principali criticità finora emerse. Naturalmente costituisce semplicemente una traccia di lavoro, che potrà essere modificata e ulteriormente integrata in base alle specifiche situazioni locali.
A disposizione per qualsiasi esigenza in questo difficile momento, vi inviamo fraterni saluti.

Roma, 24 aprile 2020

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Per entrare nella fase due serve un cambio di passo nella Pa e quindi anche nei Vigili del Fuoco: garantire al meglio salute e sicurezza del personale, puntare sul lavoro agile, ripristinare corrette relazioni e investire in formazione, dando piena attuazione al protocollo sottoscritto da Ministero e Sindacati

‘Accolta una nostra proposta, ora avanti a tutela lavoratori e cittadini’

“Primi passi in avanti per rendere i servizi anagrafici fruibili online, in linea con le proposte che abbiamo avanzato al Ministero dell’Interno e all’Anci perché, anche in questa fase di assoluta emergenza, i servizi demografici siano garantiti”. Ad affermarlo è la Fp Cgil, aggiungendo nello specifico che: “L’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 664 del 16 aprile 2020 costituisce un importantissimo passo verso la gestione telematica degli atti di morte, a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori dei servizi demografici”.

Ora, prosegue il sindacato, “che la strada per rendere le comunicazioni telematiche delle autorità sanitarie la modalità ordinaria di trasmissione di questi atti è stata tracciata, ci si aspetta che si prosegua in tal senso anche per le dichiarazioni di nascita. Si tratta di indicazioni che non solo riducono i rischi per la salute dei lavoratori dei sevizi demografici, derivanti dal dover svolgere, in presenza, le attività necessarie non differibili, ma anche di indicazioni che possono semplificare la vita ai cittadini, snellendo gli iter burocratici, evitando il peregrinare tra vari uffici della Pa ed una conseguente esposizione a possibili contagi”, conclude la Fp Cgil.

Al Direttore Generale dell’Agenzia
Delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Dott. Rocco Flore

OGGETTO: Codice di Comportamento – Deviazione di chiamate VOIP

Egregio Direttore,
in vista dell’incontro previsto per domani 24 aprile, riteniamo utile anticiparLe che, in queste ore, siamo venuti a conoscenza che verrebbe richiesta ai lavoratori in smart working di attivare la deviazione di chiamata da Voip verso le utenze personali (fisse e cellulari) che i lavoratori hanno comunicato all’Amministrazione solo per essere raggiunti dal proprio ufficio di appartenenza durante l’orario di lavoro, in caso fossero intervenute cause di necessità improcrastinabili.
In merito facciamo presente che le linee telefoniche fisse e cellulari dei dipendenti non possono essere considerate un mezzo ordinario a disposizione dell’Amministrazione, considerato che l’attività in smart working è posta in essere non su base volontaria (come in una situazione ordinaria) ma a seguito di disposizioni che hanno imposto l’attivazione di tale istituto. Per questo i riferimenti delle utenze comunicate debbono restare tutelati, tanto è vero che la messa a disposizione di terzi, di norma il Direttore dell’Ufficio, è espressamente autorizzata.
Una tale iniziativa ci pare ancora più incomprensibile ed inaccettabile perché interviene sulla sfera privata dei lavoratori e, per come ci viene riferito, pare essere utilizzata ai fini di controlli di “audit”.
Tra l’altro, pur comprendendo e riconoscendo le difficoltà connesse all’emergenza COVID 19 che hanno imposto l’attivazione improvvisa ed urgente
dell’istituto dello smart working, riteniamo che – proprio alla vigilia di nuove e diverse disposizioni governative sulla Fase2 che imporranno una più organica strutturazione del lavoro agile nella PA – debba essere attivata una fase di confronto sindacale sulla organizzazione di questa forma di lavoro che non può essere regolamentata in forma autonoma dell’Agenzia.
Siamo pertanto a richiedere – al fine di fornire un utile contributo alla corretta organizzazione dei servizi, anche in smart working – il ripensamento delle iniziative sopracitate e l’apertura di un confronto sindacale celere volto a definire diritti ed obblighi dei dipendenti che aderiscono a tale istituto.
Cogliamo inoltre l’occasione per tornare su quanto già espostoLe nel corso della videoconferenza di 2 settimane fa, in merito alla Nota prot. 106908/RU del 08/04/2020.
In proposito continuiamo ad essere convinti che la nota enunci principi perentori che rischiano di debordare dalle normative vigenti e dalle regole dello stesso Codice di Comportamento a cui si fa riferimento.
Si fa riferimento, come sa, a principi che garantiscono libertà di pensiero e di espressione che non possono essere compressi né sui social network e ancor di più sulle comunicazioni informatiche di messaggistica istantanea (cosiddette chat), che rientrano nel diritto di privacy di ogni cittadino che non può essere limitato rispetto alla divulgazione di notizie.
I lavoratori sono tenuti ad obblighi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta, ma non per questo possono essere privati da ogni diritto di critica ed espressione nell’ambito della propria sfera privata, principio ribadito anche nello Statuto dei Lavoratori.
In questo ambito una riflessione specifica deve essere fatta per le prerogative sindacali dei delegati sui posti di lavoro che, nell’esercizio della loro attività, non possono rientrare in una sfera di subordinazione gerarchica.
Tuttavia, riconoscendo la Sua disponibilità, espressaci in quella occasione, a riconsiderare quanto disposto nella nota in questione, siamo a chiederLe – restando disponibili a fornire ogni utile contributo – di voler diramare un giudizioso chiarimento teso a sistemare tutti quegli aspetti che, come Le abbiamo sottolineato, possono essere in contrasto con norme vigenti.
Infine, altra problematica rimasta in sospeso, riguarda l’effettuazione delle verifiche di cassa di cui alla nota prot. 106189RU del 2 aprile 2020. Gli spostamenti dei Colleghi incaricati del servizio provocherebbero una situazione contraria al
contenimento e al contrasto del coronavirus. Si ritiene, inoltre, che tale attività non sia indifferibile in quanto i previsti monitoraggi possono rimediare temporaneamente all’incombenza necessaria. Rammentiamo che in molte realtà territoriali gli spostamenti dei funzionari incaricati del servizio richiedono la percorrenza di centinaia di chilometri oltre che il viaggio di due persone nello stesso automezzo e quindi senza distanziamento sociale.
Confidando in un fattivo approfondimento domani, porgiamo cordiali saluti.

Roma 23/04/2020

FPCGIL                   CISLFP                     UILPA                          CONFSAL UNSA
Iervolino                Fanfani                    Procopio                             Veltri

Roma, 23 aprile 2020

FIRMATO IL PROTOCOLLO EMERGENZA COVID AL MIT
UN IMPORTANTE RISULTATO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI

Nella giornata di ieri è stato firmato il Protocollo applicativo per la prevenzione e sicurezza dei lavoratori del Ministero Infrastrutture e Trasporti. Si tratta del primo protocollo applicativo firmato a livello ministeriale, che discende dai protocolli nazionali per gli ambienti di lavoro e per la sicurezza dei lavoratori pubblici e racchiude un insieme di norme che l’amministrazione si impegna a rispettare per tutelare i lavoratori sia nell’attuale fase di emergenza che nella cosiddetta fase due. Reputiamo questo risultato di estrema importanza per tutti i lavoratori del MIT e per tutti gli utenti dei nostri uffici.
Il protocollo è il risultato delle nostre proposte e richieste inviate in queste giornate all’Amministrazione, anche a seguito delle numerose segnalazioni dei lavoratori e degli accordi firmati con il Ministro della Pubblica Amministrazione da CGIL, CISL e UIL.
Tra i primi punti del protocollo vi è l’impegno di condividere con le OO.SS. tutte le iniziative riguardanti la salute e la sicurezza che ci garantirà un’ informazione costante sui temi riguardanti il contrasto da contagio COVID 19.
Estremamente rilevante è il punto 2 con il quale abbiamo regolamentato alcuni aspetti del lavoro agile, attivato in forma emergenziale, che sono stati oggetto di contenzioso in alcune sedi del Ministero. Anzitutto abbiamo chiarito che il lavoratore non deve essere penalizzato in alcun modo perché è cambiata solo la modalità di rendere la prestazione lavorativa. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto, anche se inizialmente l’amministrazione era contraria, l’erogazione dei buoni pasto al personale in smartworking. Il personale beneficerà di due buoni a settimana uniformando l’orario di lavoro ad un unico profilo orario (quello con due rientri settimanali) previsto dal CCNL e dal nostro accordo sulle tipologie di orario di lavoro, a decorrere dalla data del protocollo purché attesti un orario di lavoro superiore alle sei ore e trentuno minuti. Tale istituto sarà esteso anche ai lavoratori che attualmente sono in telelavoro.
Nello stesso punto 2 abbiamo precisato che il lavoro agile è previsto sia a giornata intera che frazionata, garantendo così a quei lavoratori che devono recarsi nelle sedi per svolgere attività indifferibili di limitare al minimo la presenza in ufficio, contrariamente a ciò che sta avvenendo in alcuni Uffici periferici soprattutto del settore Trasporti nei quali veniva imposta da alcuni dirigenti l’integrale presenza ordinaria relativa al giorno di presenza.
E’ stata chiarita anche la questione delle ferie pregresse, nel senso che, prima dell’applicazione dell’art. 87, comma 3 (esenzione dal lavoro) si dovranno far fruire le ferie maturate entro il 31 dicembre 2019 e non si possono imporre le ferie maturate nel 2020, salvo esplicita richiesta da parte dei lavoratori medesimi.
Dalla lettura del protocollo, che alleghiamo, emergono una serie di misure di carattere organizzativo e igienico sanitario, tra cui la regolamentazione dell’accesso dell’utenza, la pulizia degli ambienti, l’uso dei DPI, il trattamento dei dati del personale e l’impegno dell’amministrazione a seguire le indicazioni del Ministero della Salute e delle istituzioni competenti. Particolare attenzione deve essere
rivolta alla protezione del personale tecnico/esaminatore dei provveditorati delle motorizzazioni e delle capitanerie di porto, maggiormente esposto a rischi in ragione delle attività svolte
Il punto 13 è a nostro avviso uno dei punti più rilevanti perché abbiamo ottenuto l’impegno dell’amministrazione a mantenere rapporti costanti con i Servizi Prevenzione e Protezione delle varie sedi per le opportune variazioni da apportare ai DVR, nonché a dare attuazione al presente protocollo in sede locale. Abbiamo rimarcato che vanno quanto prima assunte iniziative per preservare, con tutte le garanzie necessarie, la salute dei lavoratori che operano sui territori, a cominciare da quelli che hanno contatti con l’utenza. Adesso i protagonisti saranno le RSU e gli RLS che assieme alle OO.SS. aventi titolo nelle singole sedi dovranno far si che il protocollo di sede debba essere adottato con gli adeguamenti e le specifiche dei singoli uffici.
Da ultimo è stata ribadita la richiesta che l’Amministrazione si impegni ad aggiornare quanto prima il decreto ministeriale di individuazione dei datori di lavoro per eliminare qualsiasi ambiguità in merito alle responsabilità e ai doveri di confronto con i rappresentanti dei lavoratori delle diverse sedi territoriali da parte dei Direttori Generali Territoriali, pervenendo per essi ad un assetto di responsabilità chiaro, come quello individuato per i Provveditori interregionali per le opere pubbliche. Invieremo una nota al Gabinetto del Ministro affinché in tempi brevi, non più procrastinabili, si vada a discutere ed eventualmente a modificare detto decreto.

FP CGIL                               CISL FP                             UIL PA
Camardella                                   De Vivo                           Lichinchi
Sabbatella                                 Casamassima                     Carino

Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo

Oggetto: Protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine
all’emergenza sanitaria da “Covid-19”.- Richiesta avvio confronto.

Egregi,
con riferimento al tema in oggetto le scriventi organizzazioni sindacali lo scorso 8 aprile hanno
trasmesso alla Vostra cortese attenzione una nota con la quale si chiedeva di diramare le
disposizioni ritenute necessarie alla puntuale applicazione dell’intesa raggiunta tra la Ministra
della P.A. e CGIL – CISL e UIL.
Con lettera inviata il successivo 10 aprile allo Stato Maggiore Difesa, al Segretariato Generale della
Difesa e alla Direzione Generale per Personale Civile, il Capo di Gabinetto, facendo riferimento alla
comunicazione inviata dalle scriventi, chiedeva alla delegazione trattante di parte pubblica “di
fornire riscontro alle organizzazioni sindacali, nella convinzione che il particolare momento
emergenziale in atto richiede un dialogo costante con le parti sociali”.
Da allora, però, solo oggi è pervenuto riscontro da parte della Direzione generale per il personale
civile che fissa alla data del prossimo 6 maggio l’avvio della discussione su una serie di temi, tra i
quali solo accennato quello oggetto della presente comunicazione, mentre invece, a causa
dell’assenza di un tempestivo quadro generale di riferimento nazionale, peraltro già
correttamente definito da altre P.A. con le OO.SS. per il proprio personale, sono già iniziati – e in
taluni casi anche conclusi – diversi confronti a livello territoriale e di sede di RSU sui quali stiamo
registrando notevoli complessità.
Premesso quanto sopra, pur nel rispetto dell’invito tardivamente fatto pervenire dalla predetta
D.G., immaginiamo a nome e per conto della delegazione trattante pubblica – alla quale in ogni
caso andrebbe a nostro giudizio aggiunto anche il vertice di AID – le scriventi organizzazioni
sindacali, in considerazione della ristrettezza dei tempi di attuazione e della natura e della
rilevanza politica delle disposizioni contenute nel protocollo in argomento, ritengono
indispensabile avviare sul tema una urgente discussione in sede politica a mezzo VDC alla presenza
almeno del Sottosegretario di Stato delegato, a maggior ragione dopo gli esiti dell’odierna riunione
tenuta tra la Ministra della P.A. e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria di FP CGIL – CISL
FP e UIL PA sulla cosiddetta Fase 2 dell’emergenza sanitaria determinata dal COVID-19.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità

FP CGIL                        CISL FP                          UIL PA
Francesco Quinti        Massimo Ferri            Sandro Colombi
Roberto De Cesaris     Franco Volpi

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