BENEFICI, PROGRESSIONI E NUOVE VERIFICHE “ANTICOVID”

Il 27 aprile si è svolto un tavolo di negoziazione relativo al regolamento per la concessione di benefici di natura assistenziale sociale in favore dei dipendenti relativi agli anni 2017 e 2018 e per l’individuazione delle modalità delle progressioni verticali.
Tuttavia, alla luce delle previsioni contenute nel DPCM del 26 aprile – che prevede un diretto coinvolgimento dell’INL nell’ambito dei controlli in materia di salute e sicurezza sul lavoro – abbiamo chiesto di fissare un incontro urgente sul tema con il neonominato Direttore Centrale della sicurezza, vigilanza e tutela del lavoro, nonché un intervento deciso da parte del Direttore dell’INL per chiarire e precisare gli ambiti di competenza della vigilanza.
Lo ribadiamo per l’ennesima volta: senza formazione e senza sicurezza dei lavoratori non è, per noi, possibile programmare alcuna attività.
Abbiamo nuovamente confermato la necessità di arrivare a un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno, anche per uniformare le richieste e le condotte delle Prefetture con i nostri Uffici territoriali.
In riscontro alle nostre richieste, ci è stato preannunciato l’invio di una nota che dovrebbe chiarire – speriamo definitivamente! – , i molti dubbi da noi sollevati negli ultimi giorni.
Inoltre, in vista di una parziale futura riapertura degli uffici, abbiamo avanzato la proposta di un protocollo d’intesa con le OO.SS. per la gestione della “Fase 2”. Rispetto a questo, riteniamo che: la percentuale di personale in smart-working debba restare molto alta, gli uffici debbano garantire tutte le misure necessarie al contenimento del contagio da COVID 19 e si debba gestire in modo nuovo e diverso il rapporto col pubblico.
Nella prospettiva di offrire una maggiore tutela ai lavoratori, avevamo proposto all’Amministrazione di stipulare una polizza assicurativa “rischio COVID 19” per tutto il personale. Tale proposta è stata accolta e a breve verrà data comunicazione ufficiale della sottoscrizione di questa polizza.
Venendo agli argomenti all’ordine del giorno, ci è stato anzitutto comunicato che il FRD 2019 ha passato il vaglio del collegio dei revisori dei conti ed è stato inviato al MEF e al DFP per la certificazione, atto da cui dipende l’avvio delle procedure per le progressioni orizzontali.
Relativamente ai benefici assistenziali, abbiamo concordato sul regolamento da adottare e sull’esigenza di accelerare la conclusione delle relative procedure. Questo primo accordo ci è servito anche per evidenziare delle modifiche che dovranno essere apportate nel futuro, ad esempio sull’aumento dell’ISEE per poter accedere ai benefici, ad oggi probabilmente troppo basso.
Rispetto alle progressioni verticali, (per cui ricordiamo i posti messi a bando sono complessivamente 113: 95 per il passaggio dalla II alla III Area e 18 dalla I alla II), abbiamo chiesto all’Amministrazione di predisporre un database dei quesiti, da cui estrarre quelli che saranno oggetto della prova, mettendolo a disposizione dei colleghi con congruo anticipo, così da dar modo ai lavoratori di prepararsi. Abbiamo anche chiesto che il numero dei posti sia tale da consentire il passaggio di tutti coloro in possesso del titolo di studio previsti dalla legge. In questa stessa prospettiva, abbiamo chiesto di abbassare il voto minimo richiesto alla prova scritta per poter accedere alla prova orale, ricomprendendo chi ha avuto la sufficienza. Sebbene non sia materia di contrattazione, abbiamo infine proposto la sottoscrizione di un verbale d’intesa con le OO.SS. firmatarie del CCNL.

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Ancora annunci, ma nessun atto che concretamente faccia corrispondere un riconoscimento vero alle tante belle parole spese per ringraziare il personale sanitario“. Questa è la sintesi delle tre sigle sindacali del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil alla lettura del testo di conversione del Decreto Legge n.18/2020, così detto ‘Cura Italia’.

“I nostri professionisti sono descritti come eroi. Tuttavia, alla prova dei fatti, ancora una volta non si vuole affrontare il nodo del riconoscimento economico per il contributo di professionalità e di sacrificio personale che hanno dato e stanno dando per l’emergenza sanitaria” affermano le segreterie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che continuano “non è stato recepita nessuna delle proposte emendative proposte per avere più risorse e più flessibilità di utilizzo, sia delle poche risorse previste dall’articolo 1 del cura Italia solo per lo straordinario e sulla possibilità di usare le risorse aggiuntive che le singole regioni hanno a disposizione per dare un doveroso riconoscimento al personale della sanità”.

“Orari di lavoro dilatati, turni senza soluzione di continuità, tutto determinato dall’esigenza di non sguarnire reparti che si affollano, di minuto in minuto, di pazienti affetti da Covid19 da curare senza una terapia specifica, con difficoltà nei processi diagnostici, in carenza di ventilatori, senza protocolli omogenei che da subito definissero percorsi separati dai pronto soccorso alle degenze. Questo è lo scenario che molti professionisti si trovano a dover affrontare oramai da oltre tre mesi: la risposta del Governo non coglie il dramma umano e professionale che i lavoratori hanno vissuto in prima linea e sulla propria pelle”, continuano i tre sindacati confederali di categoria”.

“In queste ore – concludono – è in corso un confronto con le Regioni, con molte delle quali abbiamo o stiamo definendo accordi per dare un riconoscimento tangibile a tutti gli operatori impegnati nell’emergenza, per chiedere insieme al Governo che nel Dpcm prossimo siano garantite risorse adeguate, da erogare utilizzando veicoli normativi che permettano di superare vincoli, resistenze burocratiche e scarsità di risorse. Dalle indennità per malattie infettive, alla turnistica usurante e alle deroghe sull’orario di lavoro, non si può accettare che chi salva la nostra vita rischi in prima persona e si veda anche svalorizzato. Un Paese civile premia chi promuove il benessere della collettività. Senza sanità siamo tutti più fragili e il paese non riparte, per questo diciamo al Governo che non c’è Fase2 senza interventi a sostegno della sanità e che il tempo è scaduto visto che ci sono pochi giorni per non deludere le aspettative legittime del personale”.

Pubblichiamo l’appunto  del Dipartimento in merito alla tabella dei posti disponibili per la scelta concorso Capo Squadra decorrenza 2019

Luca Infantino, Coordinatore regionale dei Vigili del fuoco Funzione pubblica: Costerà ai cittadini fino a 7 volte di più del servizio VVF

Luca Infantino Coordinatore Fp Cgil VVF Liguria, spiega che probabilmente già da giugno il servizio sarà affidato a privati. Il bando pare sia stato affidato a un’azienda lombarda che durante l’emergenza Covid ha cessato i servizi, mentre noi Vigili del Fuoco abbiamo continuato ad effettuarli, anche per trasporti di malati potenzialmente infetti . Cade l’ultimo baluardo di servizio pubblico in questo ambito, anche con la complicità dei vertici del Corpo che negli ultimi 10 anni non hanno inviato nuovi piloti e ha fatto sì che ci fossero carenze di organico tra specialisti e piloti talmente ampie che non consentono, se non attraverso lo sforzo dei colleghi, di coprire il servizio.
Quello della Liguria era l’ultimo elisoccorso d’Italia pubblico. Era rimasta anche la Sardegna, ma con l’avvento della giunta di centro-destra è stato cancellato anche lì – prosegue il sindacalista -. Tutto questo ha pesanti ricadute sul servizio pubblico e sulle tasche dei contribuenti.
Ma quanto costa il servizio privato rispetto a quello pubblico? Non conosco i termini del bando – risponde Infantino -, ma in Abruzzo, dove c’è una densità abitativa simile alla Liguria, la Regione spende per il servizio privato 7 volte quello che ha sempre speso la nostra Regione.

Dott. Fulvio Baldi

Capo di Gabinetto

 

Dott.ssa Barbara Fabbrini

Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

 

Dott. Alessandro Leopizzi

Direttore Generale del personale e della formazione

 

Dott. Francesco Basentini

Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria

 

Dott. Massimo Parisi

Direttore Generale del personale e delle risorse

 

Dott.ssa Gemma Tuccillo

Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

 

Dott. Vincenzo Starita

Direttore Generale del personale, delle risorse

e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

 

Dott. Renato Romano

Direttore Generale degli Archivi Notarili

 

Oggetto: “premio ai lavoratori dipendenti” – individuazione modalità di pagamento

L’art. 63 del DL 18/2020, al primo comma, riconosce a ciascuno lavoratore, entro un limite di reddito complessivo da lavoro di pendente di 40.000 euro, un premio di cento euro, non concorrente alla formazione del reddito, da rapportare ai giorni di presenza in ufficio nel mese di marzo: “ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che possiedono un reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese”.

Poiché dalle circolari emanate da codeste amministrazioni nulla è stato detto in merito al pagamento della predetta somma, tenuto conto delle sollecitazioni che arrivano dai lavoratori interessati e di quanto sta avvenendo nelle altre pubbliche amministrazioni, CGIL CISL e UIL chiedono che ciascuna amministrazione fornisca formali indicazioni agli uffici centrali e periferici sulle modalità di pagamento della predetta somma.

Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 27 aprile 2020

FP CGIL                          CISL FP                          UIL PA

Meloni\Prestini              Marra                               Amoroso

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla ricognizione per l’individuazione del personale in servizio presso l’Area Romana  per prestare servizio presso il Dipartimento di Medicina Legale di Roma Cecchignola a supporto dell’attività della Commissione Medica Ospedaliera

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale FP Cgil VVF in merito alla procedura di scelta sede per il concorso Capo Squadra decorrenza 2019

Pubblichiamo la nota unitaria inserita al verbale dalle OO.SS. Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF, Confsal VVF, Usb e Conapo,  a seguito dell’incontro con il Direttore Regionale, dove sono state evidenziate molte lacune da parte di alcuni Comandi nella gestione organizzativa e di sicurezza per il personale del Corpo, in merito all’emergenza epidemiologica in atto

COMUNICATO alle Lavoratrici e ai Lavoratori dell’ENAC

Come richiesto dalle Scriventi, si è svolto oggi l’incontro tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali rappresentate dalle Segreterie nazionali e dai Coordinatori ENAC.

Il Presidente Zaccheo in apertura della riunione, come nel corso della stessa, ha sottolineato la volontà e la necessità di condividere con le Organizzazioni Sindacali le informazioni, le modalità e le iniziative che caratterizzeranno la così detta fase 2 di ripresa delle attività lavorative in ENAC. A tale proposito l’Amministrazione ha predisposto, sulla base del testo sottoscritto tra le Confederazioni sindacali nazionali e la Ministra per la Pubblica Amministrazione, una bozza di un protocollo riguardante la prevenzione e la salute dei dipendenti pubblici una volta ripresa l’attività ordinaria negli uffici, che ci verrà inviato nel pomeriggio, congiuntamente ad un calendario di riunioni necessarie per le valutazioni delle Scriventi, ai fini della sottoscrizione. Le Scriventi OO.SS. hanno chiesto, in ottemperanza a quanto il Ministro ha concordato con le Confederazioni su scala nazionale, l’istituzione di un Comitato permanente formato da delegati dell’Amministrazione, dai rappresentanti sindacali, RLS e medico competente, per l’approvazione e il continuo adeguamento di tale protocollo alle disposizioni che saranno emanate dagli Organi preposti, nonché del monitoraggio sulla corretta applicazione dello stesso. Abbiamo sottolineato l’inadeguatezza delle dinamiche relative alle relazioni sindacali tenute da ENAC nel periodo dal 23 febbraio ad oggi, chiedendo che vengano ristabilite da subito nella maniera corretta, come regolati dai CCNL vigenti. Nonostante la modalità dell’incontro odierno presentasse da subito una prassi non corretta, ovvero discutere di un documento non trasmesso anticipatamente alla controparte sindacale, il nostro senso di responsabilità ci ha portato a glissare su tale aspetto per accogliere l’unico elemento positivo dell’incontro, la ripresa del confronto che si rivolgerà principalmente alla tutela della salute dei lavoratori senza però dimenticare le attività da portare avanti rispetto all’applicazione degli istituti contrattuali e degli accordi sottoscritti.

Vi terremo aggiornati sulla sperata continuazione del confronto.

AL MIBACT

Sig. Capo di Gabinetto

Prof. Lorenzo Casini

Segretario Generale MiBACT

Dott. Salvatore Nastasi

Direttore Generale Organizzazione

Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali

Prof. Alessandro Benzia

Al Direttore Generale ABAP

Arch. Federica Galloni

Al Direttore Generale Musei

Dott. Antonio Lampis

Al Direttore Generale Archivi

Dr.ssa Annamaria Buzzi

Al Direttore Generale Biblioteche

Dr.ssa Paola Passarelli

Oggetto: Emergenza Corona Virus. Comunicazioni in relazione alla cosiddetta ‘fase 2”.

In relazione all’oggetto risulta alle scriventi OO.SS. che è in atto, perlomeno da parte della D.G. Archivi e della D.G. Musei, una intensa attività istruttoria che sembrerebbe indirizzata a garantire la riapertura di una parte degli Uffici a partire dal 4 maggio prossimo venturo. Se tale notizia corrispondesse al vero, e le scriventi OO.SS. hanno verificato che purtroppo sembrerebbe proprio di sì, ci troveremmo nella singolare situazione che vede una clamorosa contraddizione rispetto alle rassicurazioni avute proprio ieri sul tavolo nazionale in riscontro alla richiesta, formalmente avanzata, in data 20 aprile u.s., di avvio del confronto per l’applicazione del Protocollo di Intesa sottoscritto il 3 aprile 2020 dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e le Segreterie Nazionali FP CGIL, CISL FP e UIL PA. Rassicurazioni sia in ordine alla tempestività di convocazione al momento dell’adozione delle misure che in relazione ai tempi ed alla gradualità di avvio delle fasi di ripresa delle attività negli Uffici, con particolare riferimento alle riaperture al pubblico dei servizi. Per quanto di conoscenza delle scriventi, appare del tutto improbabile, in relazione alle misure previste nel citato Protocollo di Intesa ed alla luce delle linee guida relative alla prevenzione da contagio nelle fasi di ripresa degli afflussi negli Uffici, licenziate dall’INAIL, che l’insieme degli Uffici interessati possa essere in condizione di garantire adeguate misure di sicurezza per i lavoratori e gli utenti il 4 maggio. E peraltro la parte sindacale è tuttora all’oscuro, sia a livello nazionale che periferico, delle misure specifiche che sono state programmate con particolare riferimento agli aggiornamenti dei DVR, alla dotazione dei dpi, alle procedure di sanificazione degli ambienti lavorativi, al necessario contingentamento degli spazi e dei flussi di visitatori, ai controlli preventivi attuabili agli ingressi dei luoghi della cultura. Ciò stante si ribadisce la necessità e l’urgenza della convocazione di un tavolo di confronto al fine di definire un protocollo specifico che recepisca, in relazione alle specificità presenti nell’ambito di codesta Amministrazione, quanto previsto nel sopra citato Protocollo di Intesa del 3 aprile u.s., anche al fine di salvaguardare le prerogative esercitabili dalla parte sindacale, della RSU e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza nella delicata attuazione delle fasi progressive di rientro nella ordinarietà della condizione lavorativa. In assenza di riscontro, ed in presenza di atti unilaterali finalizzati alla riapertura senza la necessaria predisposizione e condivisione rispetto alle procedure adottate, si valuterà ogni opportuna iniziativa conseguente a tutela, nel rispetto delle norme vigenti, della salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Si resta in attesa di formale e urgente riscontro.

Distinti saluti

FP CGIL               CISL FP                          UIL PA

Claudio Meloni          Giuseppe Nole’           Federico Trastulli

Valentina Di Stefano

MI MUR Incontro su misure di contenimento corona virus

E’ proseguita ieri l’interlocuzione con l’Amministrazione iniziata lo scorso 6 aprile a seguito della
richiesta fatta da FP CGIL, CISL FP e UIL PA.
Il Capo Dipartimento Dott.ssa Boda, ha anticipato alle OO.SS. che è in corso di predisposizione un
documento con le Linee Guida per le modalità di rientro di parte del personale presso le sedi di
lavoro se verrà confermata la possibilità a partire dal prossimo 4 maggio. Ha assicurato che in ogni
caso le modalità di rientro saranno disposte in ottemperanza delle disposizioni sanitarie previste dai
provvedimenti del Governo.
A questo scopo è in fase di definizione una intesa con il medico del lavoro e la Croce Rossa
Italiana per garantire assistenza continua sia presso le sedi centrali che quelle territoriali affinhè
siano osservate tutte le misure di prevenzione disposte, (eventuale misurazione della temperatura
con termoscanner, sanificazione dei locali, DPI per il personale, rispetto del distanziamento sociale
etc.).
E’ stato poi comunicato dal Direttore del Personale Dott.Greco che è in preparazione una
circolare con ulteriori indicazioni in applicazione della circolare n.2/2020 del Ministro della Pubblica
Amministrazione. Le anticipazioni rispetto al contenuto della circolare sono state decisamente
insoddisfacenti, poiché a fronte dell’impegno ad approfondire alcuni dei temi posti dalle OO.SS.
nella riunione dello scorso 6 aprile ci è stato comunicato che in linea generale tutti gli istituti
contrattuali connessi alla misurazione dell’orario di lavoro sarebbero incompatibili con la modalità
di lavoro in Smart Working e che quindi in questa ipotesi non sarebbe neanche possibile
riconoscere il diritto alla corresponsione dei buoni pasto, sebbene su quest’ultimo punto, come
pure sul tema dell’utilizzo dell’istituto delle ferie pregresse e esenzione abbiano coinvolto l’ARAN
nell’auspicio di avere una risposta che possa dare indicazioni omogenee a tutte le Amministrazioni.
Come OO.SS. abbiamo richiamato la volontà di entrare nel merito di tutte le singole questioni e
riproposto una serie di criticità che riteniamo opportuno chiarire sia per quanto riguarda il periodo
appena trascorso sia in vista di un eventuale parziale rientro del personale dopo il 4 maggio che
della permanenza di parte del personale in smart working.
Non possiamo correre il pericolo di vanificare i risultati delle misure fin oggi intraprese e per questo
motivo riteniamo opportuno continuare a garantire massimi livelli di sicurezza per i lavoratori anche
con la definizione di regole precise relativamente allo smart working ed una adeguata dotazione
degli strumenti necessari all’esercizio della propria prestazione lavorativa da remoto,
principalmente per i dipendenti che in questo periodo hanno dovuto sopperire la mancata
presenza in servizio con varie tipologie di congedo.
E’ stato inoltre sollecitato un riscontro alle richieste della revisione del DVR, del monitoraggio dei
dipendenti risultati positivi al Virus e circa l’attivazione di convenzioni per autoparcheggi nelle zone
adiacenti alle sedi lavorative.
In particolare abbiamo chiesto all’amministrazione di adoperarsi per implementare quanto prima
le strumentazioni informatiche al fine di consentire il più ampio utilizzo dello smart working che, a
nostro avviso, dovrà essere utilizzato dalla maggioranza dei lavoratori anche successivamente alla
parziale riapertura ordinaria degli uffici.
Abbiamo inoltre espresso le nostre perplessità sulla possibilità che ARAN possa dirimere in maniera
univoca temi che la legge e la stessa circolare della Funzione Pubblica espressamente
demandano alle responsabilità delle singole amministrazioni.
Su tutti questi punti e su quelli emersi durante la discussione abbiamo chiesto all’amministrazione la
disponibilità alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa prima del 4 maggio che contenga le
indicazioni per le misure organizzative da adottare per la tutela e la sicurezza del personale
nonché per chiarire in maniera univoca gli istituti previsti dall’art.87 del DL 18/2020Per questo
motivo abbiamo chiesto che il prossimo incontro si svolga in tempi utili a consentire la possibilità di
sottoscrivere un protocollo d’intesa utile a definire, prima del 4 maggio, modalità organizzative e
comportamenti da adottare sia dal punto di vista della sicurezza che degli istituti contrattuali,
fornendoproponendo da parte nostra di elaborare a questo scopo una piattaforma su cui aprire
la discussione.
L’amministrazione ha convenuto su questo ultimo punto e, ribadendo l’impegno a giungere al
prossimo incontro con risposte definitive rispetto ai temi ancora in sospeso, ha assicurato la
convocazione di un incontro nel corso della prossima settimana e la disponibilità a discutere della
piattaforma che invieremo unitariamente.

FP CGIL                                     CISL FP                                   UILPA
Anna Andreoli                      Michele Cavo                        Alessandra Prece

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