In prima linea in contrasto emergenza Covid19, basta attese

Le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata e delle Rsa hanno diritto al rinnovo del contratto nazionale. Per interrompere l’assordante silenzio che investe questa vicenda Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione del personale, con iniziative di mobilitazione in tutti i territori”. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil rilanciano così la mobilitazione della Sanità Privata e delle Rsa per il rinnovo del contratto nazionale, disegnando un percorso per arrivare, in assenza di un riscontro risolutivo, all’indizione dello sciopero generale nazionale.

Da oltre 13 anni, scrivono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una lettera indirizzata ai vertici di Aris e Aiop e, per conoscenza, al ministro della Salute Speranza e al presidente delle Regioni Bonaccini, “le lavoratrici e i lavoratori che operano presso le strutture della Sanità Privata stanno attendendo il rinnovo del contratto nazionale: professioniste e professionisti che, al pari dei loro colleghi che operano nelle strutture pubbliche, sono stati pienamente coinvolti nella gestione dell’emergenza Covid-19, subendone anche loro le conseguenze. A differenza però dei loro pari colleghi del settore pubblico non stanno vedendo riconosciuto in alcun modo il loro ‘lavoro quotidiano’, sia nell’ordinarietà che dovrebbe tradursi nel diritto al giusto rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che nella straordinarietà dell’attuale momento che vedrà riconoscere al personale pubblico ulteriori elementi economici”.

Dopo oltre due anni e mezzo di trattativa per giungere al rinnovo del contratto della Sanità Privata, ripercorrono i sindacati, “di accordi raggiunti anche al Ministero della Salute e disattenti dalle controparti Aris e Aiop, pur nella consapevolezza della delicata situazione che il paese sta vivendo, non possiamo più accettare che tale problema continui ad essere rinviato. Siamo in attesa, ormai da diverse settimane, di una convocazione che possa porre fine a questa situazione e consenta la rapida conclusione della trattativa”. Insieme a questa vertenza, continuano, “si aggiunge la situazione nella quale versano i lavoratori delle Rsa che meritano una risposta altrettanto tempestiva, che garantisca anche a loro di vedere rinnovato il contratto collettivo nazionale”.

Per queste ragioni, “alla luce dell’assordante silenzio a cui stiamo assistendo, non siamo più disposti ad attendere ancora: i lavoratori della Sanità Privata e delle Rsa hanno diritto al rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro. È pertanto proclamato lo stato di agitazione a livello nazionale, con conseguente sospensione di ogni forma di lavoro supplementare e/o straordinario di tutto il personale delle suddette strutture. In tutte le regioni saranno definite ulteriori iniziative da svolgersi a livello regionale/locale/aziendale. Contestualmente si procede con la formale comunicazione agli organismi preposti di richiesta del tentativo obbligatorio di conciliazione onde poter procedere, in assenza di qualsiasi riscontro che consenta la rapida conclusione della vertenza, all’indizione dello sciopero generale nazionale”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Affrontare anche tema redistribuzione risorse previste da legge di Bilancio

Immediata apertura del tavolo negoziale sulle risorse per il rinnovo del contratto nazionale 2019/2021 e su quelle già previste dalla legge di Bilancio per il Corpo dei Vigili del Fuoco“. A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale in una lettera inviata al governo e ai vertici del Corpo.

“L’attuale momento fortemente vincolato alle drammatiche condizioni sociali ed economiche venutesi a creare a causa dell’emergenza Covid-19 – prosegue la Fp Cgil – sta dimostrando in maniera inconfutabile l’importante ruolo svolto dal personale della Pubblica Amministrazione nei confronti del Sistema Paese, a partire proprio dai servizi resi dal personale del Soccorso in generale tra cui rientrano anche le donne e gli uomini del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.

Per tale ragione, “al fine di valorizzare economicamente il ruolo e il lavoro svolto dal personale del Corpo, chiediamo l’immediata apertura del tavolo negoziale sia delle risorse del CCNL 2019/2021 sia di quelle inerenti l’art.1, comma 133 e 138 della Legge di bilancio 2020”, conclude la Fp Cgil.

Roma, 5 maggio 2020

UN, DOS, TRES , UN PASITO ADELANTE

Si è svolto ieri pomeriggio, in videoconferenza, l’incontro di contrattazione su Sussidi e Peo 2020 dove la FP CGIL ha innanzitutto stigmatizzato il metodo, ovvero, di aver ripresentato da parte dell’Amministrazione, gli stessi, precisi, immutati documenti, senza aver tenuto minimamente conto delle proposte inviate dal tavolo unitario, per entrambi gli argomenti (per memoria in allegato). Un atteggiamento offensivo, non rispettoso delle corrette relazioni sindacali e delle modalità della contrattazione. Dopo un’ampia e vivace discussione sui Sussidi, l’Amministrazione ha dichiarato che ci sono a disposizione per gli eventi del 2018 e del 2019, circa 1.200.000 €, tenuto anche conto dell’avanzo di circa 200.000 € del 2017 ed ha accolto la proposta di parte sindacale di sottoscrivere un accordo per entrambi le annualità. Si è anche dichiarata disponibile a recepire alcune modifiche e correttivi migliorativi come il contributo alla frequenza delle scuole secondarie di secondo grado. Pur apprezzando l’apertura, la FP CGIL ha chiesto all’Amministrazione di valutare attentamente le proposte inviate, meritevoli di approfondita attenzione, e di condividere con le OO.SS. i criteri contenuti nell’atto di indirizzo, prima della pubblicazione, per evitare futuri addendum. Inoltre, la FP CGIL ha chiesto che vengano valutate TUTTE le richieste che perverrano che, seppur non individuabili nelle categorie previste, siano meritevoli di considerazione.
Sulle Peo 2020, la FP CGIL ha ribadito quanto contenuto nella nota inviata, ovvero, vista la particolare e contingente situazione da Covid-19, DI SCORRERE LE GRADUATORIE 2019 PER UNA PERCENTUALE ED IL RESTO DEI POSTI DISPONIBILI DA RIMETTERE A BANDO, NONCHÉ I SEGUENTI PUNTI:

• AUMENTARE a 35 il punteggio massimo sia per l’anzianità di servizio che per i titoli di studio;

• ISTITUIRE UN BONUS DI 5 PUNTI PER COLORO CHE ABBIANO ESPLETATO TUTTE LE PROVE NEL 2019, MA NON SIANO RISULTATI VINCITORI;

• EQUIPARARE la valutazione del personale in posizione di comando out se diversa da quella dell’Istituto;

• PREVEDERE una formazione in house ed on-line, con esame finale da remoto;

• PREVEDERE un percorso agevolato per il personale diversamente abile con problematiche psichiche CON IL SUPPORTO DI UN TUTOR, sia per la fase formativa, che durante la prova d’esame on-line. La FP CGIL, infine, ha chiesto lo stato dell’arte sul bonus di 100 €, previsto dal Decreto Cura Italia, per coloro che abbiano prestato servizio nel periodo emergenziale Covid-19. Ci è stato risposto che, a breve, il Mef darà indicazioni sulle procedure di liquidazione. Queste le nostre richieste che l’Amministrazione si è riservata di valutare e sulle quali vi terremo informati.

La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti

Susanna Di Folco Roma

PROTOCOLLO CONDIVISO DI REGOLAZIONE DELLE MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS COVID-19 NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Ieri c’è stato un nuovo incontro con l’Amministrazione sul protocollo della sicurezza .
Ricordiamo ai colleghi che questa materia è oggetto di contrattazione in base all’art. 7 di quel CCNL Funzioni Centrali 2016 /2018 che qualcuno ancora oggi mette in discussione.
Non vogliamo tediarvi con discorsi su firme tecniche o non tecniche o con discorsi su chi, semplicemente con grande senso di opportunismo, pur non condividendo i contenuti, firma dopo tempo i contratti solo per potersi sedere ai tavoli di contrattazione non si sa se nell’interesse loro o dei lavoratori.
Ma non possiamo non evidenziare che quella contrattazione è stata ottenuta da chi come CGIL CISl UIL ci ha messo da subito la faccia e si è assunta la responsabilità consentendo di avere un CCNL che prevede uno strumento forte come la contrattazione su temi fondamentali come la salute e la sicurezza dei dipendenti.
Ma veniamo agli argomenti e alla sostanza che certamente più interessa ai lavoratori, anche se permetteteci di dire che c’è chi parla e chi come CGIL CISL E UIL lavora e fa proposte all’amministrazione per tutelare davvero tutti i dipendenti.
Nei giorni scorsi, dopo aver esaminato la prima bozza di protocollo dell’amministrazione, CGIL CISL UIL hanno, infatti, inviato un documento con alcune proposte di modifica e integrazione.
Nella bozza che oggi ci è stata presentata molte nostre proposte sono state accolte dall’ amministrazione.
Il protocollo prevede due sezioni : una riguardante le attività indifferibili da rendersi in presenza e la gestione del personale che dovrà presidiare i servizi individuati; la seconda che riguarda invece le misure più strettamente di tutela della salute e della sicurezza.
Con riguardo alle attività indifferibili per la sede centrale abbiamo cercato di enunciare con molta chiarezza le attività cosi da evitare eventuale discrezionalità dei dirigenti nella valutazione delle attività come indifferibili e, quindi, una differenza di trattamento tra colleghi.
Quanto agli uffici territoriali sono state individuate come attività indifferibili le convalide e la consegna documentazione STA . L’amministrazione ha deciso, inoltre, di riaprire gli sportelli STA al pubblico e lo sportello Tasse. Questo per rispondere alle esigenze della utenza professionale e dell’utenza non in grado di utilizzare i servizi digitali.
Pur condividendo la esigenza di rendere il servizio al pubblico di qualità che è stata sempre il punto di forza di ACI , abbiamo chiesto che, per tutelare la salute dei lavoratori ma anche della stessa utenza, fosse stabilito un servizio minimo e un accesso contingentato .
Nel protocollo verranno, quindi, specificate le modalità generali di svolgimento del servizio e alcuni aspetti saranno rimessi alla contrattazione territoriale. In generale, infatti, abbiamo chiesto che venisse valorizzato il ruolo della contrattazione territoriale considerato le differenze logistiche e organizzative degli uffici.Quanto alla gestione del personale è confermato, come stabilito dalla legge, che il lavoro agile rimane la modalità ordinaria di prestazione della attività lavorativa.
Il presidio minimo necessario delle attività indifferibili sarà garantito a rotazione.
In ogni caso negli uffici potrà essere presente solo una percentuale di persone che verrà stabilita in sede di contrattazione territoriale.
Nella definizione dei presidi prima di applicare altri criteri abbiamo chiesto che si verifichi la disponibilità volontaria dei dipendenti.
L’Amministrazione ha proposto di garantire una particolare tutela ai lavoratori “ fragili” ovvero più esposti ai rischi perché portatori di patologie particolari o con familiari con particolari situazioni di rischio.
Condividendo la impostazione della Amministrazione volta a allargare la tutela dei lavoratori fragili, rispetto a quanto già previsto dalle leggi, abbiamo chiesto che venga riconosciuto il diritto per questi soggetti e per i genitori con figli disabili ad essere esclusi dalla rotazione fermo restando che potranno partecipare alla rotazione se vogliono, salvo eventuale diversa indicazione del medico competente che valuterà il singolo caso per i portatori di patologie; la rotazione , infatti, non deve penalizzare economicamente nessuno.
Per evitare problemi nella gestione delle rotazioni, soprattutto negli uffici più piccoli, abbiamo chiesto che, a salvaguardia della tutela della salute di ogni dipendente, si introduca un limite alle giornate di servizio in presenza che ciascuno potrà effettuare; per rendere concreto il criterio della rotazione va inoltre introdotta la possibilità di alternare aperture e chiusure tecniche degli uffici.
La necessità di tutela della salute in relazione a determinate categorie di dipendenti ( ultra sessantenni, dipendenti con familiari conviventi con particolari patologie) va, inoltre, considerata anche rispetto all’eventuale esonero in ordine alle funzioni da svolgere in presidio con particolare riferimento alle attività di sportello .
Ai fini della organizzazione della rotazione si terrà conto anche di ulteriori situazioni quali quella di genitori con figli di età uguale o inferiore a 12 anni; familiari anziani o con patologie, conviventi; età (ultrasessantenni); impossibilità di raggiungere la sede di lavoro con mezzi alternativi al trasporto pubblico.
In merito, invece, alla parte relativa alla sicurezza abbiamo proposto di introdurre l’utilizzo del termo scanner come misura di sicurezza .L’Amministrazione si e’ riservata di fare valutazioni in merito dal momento che la ritiene una misura invasiva.
Si sono proposte misure anche per gli ingressi della utenza , alcune specifiche riguardo la pulizia degli ambienti, gestione degli ingressi , utilizzo dei dispositivi.
In ogni caso nessun ufficio potrà aprire se non ci sono tutte le condizioni e la disponibilità dei presidi di protezione.
Abbiamo richiesto che venga specificato riguardo alle squadre di emergenza che nel caso in cui siano individuati nuovi addetti gli stessi non potranno operare fino a quando non avranno fatto la formazione prevista dalla normativa in materia .
Per chi era già addetto l’Amministrazione ci ha assicurato la intenzione di procedere, comunque, ad un aggiornamento anche in relazione ai nuovi rischi.
Abbiamo proposto di inserire anche un apposito paragrafo per disciplinare la situazione dei dipendenti ACI destinatari delle posizioni organizzative presso gli AC .
Domani continueremo la discussione con l’Amministrazione su alcuni punti.
In ogni caso dopo la firma del Protocollo nazionale andranno avviate le contrattazioni territoriali e solo a conclusione di queste gli uffici potranno riaprire.
Abbiamo posto poi alla Amministrazione altre questioni .
In primo luogo abbiamo chiesto di verificare quanti computer l’amministrazione può mettere a disposizione dei dipendenti.
Considerato che il lavoro agile continuerà nel tempo e il carico di lavoro da gestire a distanza potrebbe significativamente aumentare , ci sembra necessario mettere i dipendenti nelle condizioni di lavorare meglio con una strumentazione adeguata.
Una volta stabilito il numero occorrerà poi stabilire i criteri per la distribuzione degli stessi.
Abbiamo poi richiesto all’amministrazione di chiarire i criteri che danno diritto all’esonero dal servizio previsto dall’art.87 del Decreto Cura al fine di stabilire parità di trattamento tra i dipendenti.
E’ nostra intenzione, inoltre, proporre all’Amministrazione di introdurre tra le misure di welfare anche contributi per l’acquisto di tablet o strumentazione informatica considerato che con la didattica a distanza sono diventati fondamentali e che molti dipendenti con figli hanno dovuto o dovranno provvedere al loro acquisto.
Proponiamo, inoltre, che venga dato un contributo economico ai dipendenti a ristoro delle spese per l’utilizzo della strumentazione propria.

FP CGIL ACI                                   FP CISL ACI                                  UILPA ACI ACP
Derna Figliuolo                            Marco Semprini                                Paola Piccirilli

Non servono strane alchimie, non servono strane alleanze, serve rivendicare il diritto democratico della contrattazione, venuta meno a causa della pubblicizzazione del contratto.

Per questo abbiamo nuovamente chiesto al governo e all’Amministrazione l’apertura immediata il tavolo di negoziazione sia sulla partita contrattuale, scaduta già da un anno, sia sulla distribuzione delle risorse stanziate in legge di Bilancio 2020.

Il momento delle chiacchiere, del polverone, dei doppiogiochisti non rientra nelle logiche della Cgil.

La Cgil ha sempre mantenuto una sua posizione, lo ha fatto coerentemente e nel rispetto delle donne e degli uomini del Corpo, anche cercando un dialogo aperto, costruttivo e leale. Questo purtroppo non c’è mai stato e la responsabilità non è certo della Cgil.

Inutile alleanze promiscue quindi, la discussione al tavolo negoziale dovrà riguardare CONTRATTO, VALORIZZAZIONE ECONOMICA E PROFESSIONALE, PROGRESSIONE IN CARRIERA, PENSIONE INTEGRATIVA, 6 SCATTI SU BASE PENSIONABILE, INAIL, RSU, CONTRATTO UNICO, DELEGIFICAZIONE e SBUROCRATIZZAZIONE DEL MODELLO DIPARTIMENTALE VVF.

Il resto, sono solo chiacchiere

Corona virus

Pubblicchiamo l’informativa  del Capo del Corpo, in merito le procedure di sicurezza e prevenzione per il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID 19.

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito all’assunzione e alla mobilità per  Operatori e Assintenti, in seguito al bando di concorso per 198 posti nella qualifica di Operatore.

“Le notizie secondo le quali si starebbe preparando un provvedimento legislativo che vedrebbe la trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico suscitano forti preoccupazioni”. Così commentano Fp Cgil, Cisl Fp, Fit Cisl, Uil Pa e Uiltrasporti le dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’Enac, Nicola Zaccheo, a un quotidiano nazionale. “Dei contenuti dell’intervista apprezziamo molte cose – continuano le organizzazioni sindacali -. Per esempio lo sforzo che l’Ente ha profuso e intende continuare per sostenere il comparto del trasporto aereo”.

“La trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico – concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Fit Cisl, Uil Pa e Uiltrasporti – sarebbe il primo passo per arrivare a una configurazione societaria di una Spa. Se questo è il percorso, siamo nettamente contrari in quanto è un déjà vu di un vecchio schema che ciclicamente ritorna, oltretutto in un momento non opportuno per il.crollo del mercato del trasporto aereo causato dal covid 19, generando anche rischi circa le prerogative di autofinanziamento. Si tratterebbe dell’ennesima privatizzazione italiana che porterebbe solo nocumento al Paese, oltre che alle lavoratrici e ai lavoratori italiani e al sistema del trasporto aereo e richiederebbe, inevitabilmente, il trasferimento di tutte le funzioni caratterizzate da terzietà”.

– COMUNICATO ESITI RIUNIONE SPORT E SALUTE –

Si è svolta nella serata di ieri una riunione in modalità telematica tra le OO.SS. e la delegazione datoriale in rappresentanza di Sport e Salute e delle FSN. Anzitutto, corre l’obbligo sottolineare come, diversamente da quanto riportato da alcune agenzie di stampa, non fosse in programma alcun incontro con l’Amministratore Delegato e Presidente di Sport e Salute inerente l’attivazione del ricorso al Fondo di integrazione salariale chiesta da alcune Federazioni Sportive Nazionali, bensì una sessione negoziale finalizzata a valutare l’opportunità di promuovere una proroga dell’accordo sottoscritto il 6 marzo 2020, in seguito reso valido fino al 3 maggio scorso per effetto dell’accordo sottoscritto tra le parti il 21 Aprile. Difatti, a seguito dell’intervento iniziale del direttore delle risorse umane che ha stigmatizzato l’accaduto, si è avuto modo di appurare che la falsa notizia diffusa nell’occasione sarebbe da ricondurre – stando alle giustificazioni fornite al riguardo da una O.S. – da una sorta di corto circuito comunicativo occorso tra l’ufficio stampa di questa O.S. e l’agenzia nazionale della stampa associata. In relazione all’accaduto, pur manifestando fondate perplessità, ma considerata la delicatezza del momento, le scriventi OO.SS. hanno ritenuto opportuno richiamare il tavolo ad un uso maggiormente attento e responsabile dei mezzi di comunicazione, al fine di evitare di l’insorgere di ulteriore confusione nei lavoratori o, peggio, false aspettative. Tornando ai lavori del tavolo negoziale, le parti, considerato che l’allegato n. 3 al DPCM del 26 aprile 2020 non annovera le attività svolte da Sport e Salute e dalle Federazioni Sportive Nazionali tra quelle per le quali è prevista la ripresa con modalità ordinaria dal 4 maggio scorso, hanno condiviso la necessità di prorogare le misure e gli istituti definiti dall’accordo del 6 marzo fino alla data del 17 maggio, facendo salva, peraltro, la possibilità di concordare ulteriori proroghe, coerentemente con l’evolversi della situazione epidemiologica e dei conseguenti provvedimenti governativi eventualmente assunti. A tal riguardo, pare opportuno sottolineare come il nuovo accordo sottoscritto tra le parti ribadisca che “va attuato il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza” ( art.1 comma 1 lettera hh) lettera a) DPCM 26 aprile 2020). Nell’ambito del nuovo accordo, inoltre, in previsione della probabile prossima ripresa delle attività in modalità ordinaria, le parti hanno concordato sulla necessità di avviare tempestivamente un’apposita sessione negoziale finalizzata a disciplinare la fase di riavvio, attraverso la definizione di appropriati istituti e strumenti di gestione, e anche mediante l’adozione di tutte le misure ritenute necessarie a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le scriventi OO.SS., di converso, si sono opposte alla proposta incoerente e incauta avanzata da altra O.S., che chiedeva di inserire nel corpo dell’accordo una disposizione che nelle intenzioni avrebbe dovuto prevedere la sospensione della cassa integrazione in caso di rientro in ufficio dei dipendenti. L’abbiamo definita incoerente, in quanto la modalità di svolgimento della
prestazione lavorativa non impatta direttamente sulla riduzione delle attività prestate; incauta perché incorporare il riferimento alle procedure di integrazione salariale nel testo dell’accordo significa, di fatto, avallarne la legittimità, cosa per noi inaccettabile visto che ne abbiamo sempre e ripetutamente constestata l’ammissibilità. Sul punto ricordiamo che proprio le questioni di legittimità sono state alla base delle contestazioni mosse nei confronti delle FSN che hanno attivato il ricorso al Fondo di Integrazione Salariale, rilievi che le scriventi OO.SS. hanno già posto ufficialmente all’attenzione del Ministro per lo sport, del MEF e di Sport e Salute, e che intendono portare al vaglio degli organi deputati al controllo amministrativo e contabile.

FP CGIL                      CISL FP                                UILPA               CISAL  FIALP

Francesco Quinti           Alessandro Bruni            Paolo Liberati            Dino Carola

AVVIATO IL CONFRONTO SUL PROTOCOLLO DI SICUREZZA , RIPARTE LA TRATTATIVA CON PERSOCIV!

Si è tenuto oggi su richiesta di FP CGIL, CISL FP e UIL PA, dopo alcuni mesi di interruzione dovuta all’emergenza epidemiologica, il primo incontro in conference call con la delegazione di parte pubblica e con Persociv, in particolare per la definizione del Protocollo sulle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” e la definizione degli assetti del lavoro agile. La bozza di documento presentato dall’Amministrazione Difesa, ampiamente rivisto e integrato dalle proposte avanzate dalle scriventi, che si prefigge lo scopo di assicurare i più adeguati livelli di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative, attraverso l’utilizzo di adeguate misure organizzative, di prevenzione e protezione da attuare negli Enti e i Comandi di tutte le Aree del Ministero della Difesa, è stato sostanzialmente accolto e, a breve, dopo i necessari affinamenti, diverrà oggetto del prossimo incontro, che abbiamo chiesto di programmare con grande sollecitudine. In sintesi, i temi trattati sono stati:

– Attuazione completa dell’art. dell’art. 87, comma 1, del D.L. n. 18/2020, di recente convertito in legge 24 aprile 2020 n. 27, in tema di lavoro agile o smart working, prevedendo l’impossibilità dell’A.D. di procedere a controlli fuori dai casi espressamente previsti dalle norme vigenti;

– Esclusione dalle lavorazioni in presenza di coloro che sono affetti dalle particolari patologie a rischio indicate dal Ministero della Salute, e di coloro che convivono con persone affette da tali patologie o con persone anziane ultraottantenni;

– Coinvolgimento del medico competente in tutte le misure di regolamentazione, controllo e sorveglianza sanitaria legate al COVID-19, in collaborazione con il datore di lavoro e i RLS;

– Attuazione della procedura di controllo della temperatura corporea dei lavoratori prima dell’accesso al luogo di lavoro. Le persone con temperatura superiore ai 37,5° saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. La misurazione della temperatura potrà avvenire mediante sistemi di rilevamento automatico a distanza o tramite termometro con funzionamento manuale a distanza a cura del personale sanitario.

– Rimodulazione degli spazi di lavoro nell’ottica del distanziamento sociale e dell’articolazione del lavoro, che potrà essere ridefinita con orari differenziati (mantenendo sempre e in ogni caso una distanza interpersonale di almeno un metro, privilegiando per le comunicazioni interne modalità digitali o telefoniche evitando, ove possibile, di accedere nelle stanze di lavoro dei colleghi; evitando in ogni luogo di lavoro assembramenti di qualsiasi genere);

– Al fine di evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa è necessario un azione integrata con i piani di mobilità locale dei trasporti pubblici o incentivando forme di trasporto differenti;

– Previsione, per le mense e i bar ancora aperti, della loro pulizia/sanificazione giornaliera e periodica, e della ventilazione continua, e organizzazione del servizio nel rispetto delle misure generali di prevenzione e sicurezza dei dipendenti, disponendo l’accesso a turni e/o con modalità di distanziamento/separazione dei fruitori e sanificazione degli ambienti dopo ogni turno, prima dell’accesso del turno successivo; le stesse precauzioni andranno prese per tutti gli spazi comuni, quali spogliatoi, docce, ecc.;

– Assicurazione della pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti, delle aree comuni, delle pulsantiere degli ascensori, delle superfici esterne dei distributori automatici, dei mezzi di trasporto e/o di lavoro di servizio e/o aziendali. Programmazione altresì della sanificazione e igienizzazione periodica dei suddetti luoghi e degli impianti di aerazione e condizionamento/climatizzazione tramite aziende specializzate e con l’utilizzo dei prodotti aventi le caratteristiche previste dall’Autorità sanitaria.

– Distribuzione a carico dell’Amministrazione dei dispositivi di protezione individuale (mascherine guanti monouso, ecc.), secondo le indicazioni fornite dal documento Tecnico dell’Inail del 9 aprile 2020. L’amministrazione continuerà a curare, con l’obiettivo di massimizzare la sicurezza e la salute dei lavoratori e dell’utenza, l’installazione e distribuzione di dispenser di prodotti disinfettanti per le mani.

– Impegno a condividere con le OO.SS., ai diversi livelli interessati, tutte le informazioni e le iniziative volte a contemperare la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, anche attraverso la revisione/integrazione del DVR in tutti i luoghi di lavoro del Ministero della Difesa e, al contempo, a garantire la continuità dell’azione amministrativa;

– Impegno a garantire che in ogni sede di contrattazione integrativa territoriale sia avviata la contrattazione sulle misure concernenti la salute e la sicurezza sul lavoro ai sensi dell’articolo 7, comma 6, lettera k) del CCNL Funzioni Centrali in linea con le previsioni dell’accordo;

– Previsione, per le attività indifferibili già articolate su turni, ai sensi dell’art. 19 del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2016-2018 da svolgere necessariamente in presenza, lo svolgimento in modalità agile (alternanza di prestazioni in presenza ed in modalità remota). Ai dipendenti che prestano l’attività lavorativa in tale modalità spetta l’indennità di turno, sia per le ore in presenza che per le ore di lavoro agile prestato nei medesimi segmenti orari, per i quali sono tenuti ad assicurare comunque la prestazione in presenza (ad essere cioè disponibili) in caso di necessità o di assenza dei colleghi (si rammenta che il Protocollo tra il Ministro della Pubblica Amministrazione e le OO.SS. prevede che i piani di turnazione o rotazione dei dipendenti non incidano sugli aspetti retributivi);

– Affermazione che la prestazione lavorativa in modalità agile equivale a quella resa soltanto presso l’abituale sede di lavoro, anche sotto il profilo disciplinare, e costituisce servizio prestato a tutti gli effetti. Non può essere attribuita, per specifica statuizione normativa, penalizzazione alcuna sotto il profilo professionale, formativo, retributivo e di carriera. Il personale in lavoro agile non matura il compenso straordinario o il recupero orario (per l’eventuale attribuzione del buono pasto si rimanda all’esito della discussione);

– Attuazione, per i lavoratori che dovranno necessariamente recarsi in ufficio, dei criteri di rotazione e favorendo eventuali richieste di differenziazione dell’orario di entrata/uscita al/dal posto di lavoro, al fine di ridurre il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e di evitare il più possibile i contatti tra colleghi sia in entrata che in uscita;

– Rinvio alla previsione della circolare del Ministero della Salute del 29 aprile 2020 relativa all’attività del Medico competente, di sorveglianza sanitaria e di DVR.

Al termine dell’incontro le Parti hanno dichiarato l’impegno a proseguire il confronto, e di prevedere un tavolo permanente per il monitoraggio dell’efficacia del protocollo e il suo eventuale aggiornamento, anche in funzione dell’effettivo andamento epidemiologico sul territorio nazionale e dell’evoluzione normativa collegata.
A latere del confronto sono state anche sollecitate urgenti azioni volte ad ottenere il celere pagamento delle voci arretrate del FRD 2019, ed è stato chiesto di conoscere l’ammontare del FRD 2020, compresi i risparmi conseguiti in virtù delle disposizioni contenute nella legge 244/12, al fine di avviare il confronto sulle progressioni economiche orizzontali ed eventualmente, qualora vi fosse la necessaria capienza economica, anche su quelle verticali. Vi terremo come sempre costantemente aggiornati sull’evolversi del confronto.

FP CGIL                                    CISL FP                                           UIL PA

Francesco Quinti                      Massimo Ferri                                Sandro Colombi

Roberto De Cesaris                     Franco Volpi

FASE 2 E VERIFICHE COVID

Nella giornata del 4 maggio è proseguita l’interlocuzione con l’Amministrazione per fornire chiarimenti in merito alle verifiche “COVID” ed alla parziale ripresa dell’attività degli uffici nella cd Fase 2.
In primo luogo è stato ribadito che queste specifiche verifiche riguarderanno esclusivamente il rispetto delle norme di sicurezza, previste nei protocolli sottoscritti dalle parti sociali e governo e che per l’espletamento dell’attività saranno previsti idonei DPI.
L’amministrazione ci ha poi anticipato i contenuti della nota uscita in tarda serata in merito alle tematiche oggetto dell’incontro e sulle quali abbiamo sollevato diverse osservazioni. Quanto alle specifiche attività da svolgere in supporto alle Prefetture è stato chiarito che le verifiche avranno un ambito limitato, considerando che – al di fuori dell’edilizia – INL non ha competenze in materia di salute e sicurezza e che verrà privilegiata la composizione di nuclei integrati con forze di polizia ed ASL.
Nel caso si rilevino inadempienze, il personale ispettivo riferirà al Prefetto a cui è demandato il compito di assumere l’eventuale provvedimento finale. Nell’edilizia, invece, si svolgerà la consueta attività di vigilanza, nel cui ambito si effettueranno anche le verifiche “Covid”. Le nuove disposizioni chiariscono inoltre che prima dell’attività di verifica, sarà anche possibile svolgere attività di informazione e predisposizione di materiale divulgativo per le imprese, secondo quanto già previsto dall’art. 8 del D.lgs. 124/2004.
Consapevoli che il quadro normativo e amministrativo finora delineatosi, non sempre ha indicato chiaramente limiti e competenze di chi è chiamato a svolgere queste attività di verifica, necessiti di norme di riferimento che stabiliscano ambito e competenze entro cui ci si dovrà muovere. Per questo, oltre a ribadire l’importanza di un’interlocuzione organica con il Ministero dell’Interno, abbiamo altresì evidenziato la necessità di un intervento sul legislatore perché ponga rimedio alla confusione determinatasi, anche per evitare che in tutto ciò si possano creare interferenze con l’autonomia organizzativa dell’INL.
Accanto alle verifiche Covid, abbiamo anche chiesto – ricevendo rassicurazioni in tal senso – di predisporsi per la vigilanza in agricoltura e sugli ammortizzatori sociali, e altri settori meritevoli di particolare attenzione.
Siamo stati informati che l’Amministrazione ha ottenuto la presentazione di due emendamenti a provvedimenti di prossima approvazione ed emanazione, attualmente in discussione in Parlamento, che prevedono l’assunzione di funzionari in favore di INL, e la possibilità di dotarsi di autovetture a noleggio.
Sul primo punto, abbiamo chiesto che le assunzioni riguardino sia funzionari ispettivi e sia amministrativi e che si possano adottare procedure semplificate in modo da consentire una rapida immissione in servizio. Considerata la grave carenza di personale – che da tempo denunciamo – è di fondamentale importanza mettere l’INL nelle condizioni di svolgere appieno il suo ruolo in questa delicata fase, anche alla luce delle nuove incombenze che sarà chiamato ad assolvere. Per questo, tutte le iniziative in tal senso ci appaiono importanti e chiediamo alla Ministra del Lavoro di sostenerle con forza. Sul secondo punto, invece, abbiamo chiesto di evitare possibili soluzioni a svantaggio dei lavoratori.
Riguardo alla “Fase 2”, ci sono state anticipate le direttive date alle strutture territoriali su come prevedere una graduale ripresa delle attività in presenza. Si tratta di linee guida che consentono di ampliare gradualmente la presenza di personale in ufficio, come anche il numero di giornate di lavoro in presenza.
Il rientro sarà previsto prioritariamente su base volontaria, tenendo conto delle reali necessità operative e del rispetto delle misure di sicurezza, per questo si è stabilito di fissare il limite massimo della presenza di una persona per stanza.
L’orario di attività in presenza sarà comunque ridotto – dalle 8 alle 16 – consentendo al personale che si reca in sede, la possibilità di completare l’orario di lavoro, sia all’inizio che alla fine dell’attività lavorativa, in smart-working.
Prima dell’operatività di queste disposizioni, fissata per l’11 maggio, sarà necessario, e questo è ben precisato, un preventivo coinvolgimento di Sindacati ed RSU, RLS, RSPP e medico competente, mediante apposite riunioni in videoconferenza, per un confronto sulle misure di sicurezza adottate o da adottare, che potrebbero diversificarsi secondo le necessità territoriali. Vi invitiamio, pertanto, ad attivarvi sul percorso già delineato, nei precedenti comunicati per richiedere urgentemente la convocazione di appositi incontri e assicurarsi che la ripresa di qualsivoglia attività sia preceduta da specifica formazione ed informazione al personale.
Al momento, non risulterebbero problemi nell’approvvigionamento di DPI, comunque incrementabili se necessario e per questo stanno per essere stanziati altri cinque milioni allo scopo.
Ovviamente abbiamo chiesto che le misure di sicurezza siano rispettate non solo dai dipendenti dell’INL, ma anche dai lavoratori delle aziende di pulizia e manutenzione, che si recano negli uffici.
Inoltre, in vista della futura ripresa delle attività in presenza, occorre approntare al più presto pannelli in plexiglass, che consentano protezione e distanziamento fisico dagli interlocutori esterni, e ragionare sulle modalità di svolgimento di tutte quelle attività che richiedono la partecipazione dell’utenza (ad es. turno, commissioni di conciliazione, conciliazioni monocratiche, audizioni etc.) anche valutando la possibilità di implementazione telematica di queste procedure ed il loro svolgimento da remoto.
Per questo, appare essenziale proseguire nell’opera di consolidamento dell’infrastruttura tecnologica, così da rendere fruibili da remoto tutti gli applicativi e creare una vera e propria scrivania virtuale.
A questo fine, abbiamo appreso – con piacere e con l’augurio che sia davvero così – che da luglio sarà finalmente operativa una piattaforma INL in cloud, accessibile tramite connessione a internet, che consentirà di avere uno spazio di archiviazione personale, in qualsiasi momento ed in ogni luogo, ma anche altri utili servizi applicativi offerti. Questo, con enorme sollievo, consentirà di affrancarsi dall’avvalimento dei servizi informatici del Ministero del lavoro.
Ci è stato inoltre comunicato che sono in consegna gli attesi nuovi pc portatili in dotazione agli ispettori, ed a seguito delle nostre richieste e in ragione della sperimentata attività in smart-working, che si provvederà a una nuova gara CONSIP per l’acquisto di pc analoghi, da destinare al restante personale per continuare a svolgere l’attività in smart-working.
Considerato che lo smart-working ha dato buoni risultati – come avevamo ripetutamente, ampiamente e inutilmente evidenziato già all’epoca della sperimentazione dell’orario di lavoro – abbiamo chiesto, alla luce dell’esperienza maturata, di sottoscrivere finalmente un accordo nazionale che lo disciplini prevedendo, ad es., il diritto alla disconnessione e il diritto al buono pasto. Accogliendo la nostra richiesta, l’Amministrazione si è resa disponibile ad aprire il confronto sul tema. Abbiamo anche sollecitato che l’Amministrazione dia le opportune disposizioni in relazione alle previsioni dell’art. 63 DL n.18/2020, che riconosce a ciascun lavoratore, con un reddito complessivo da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro, un premio di cento euro, da rapportare ai giorni di presenza in ufficio nel mese di marzo. Attendiamo, perciò, una convocazione dedicata a questi argomenti. Da ultimo confermiamo che la nostra richiesta di prevedere una apposita assicurazione “Covid” per tutto il personale è stata definitivamente accolta con la sottoscrizione della relativa polizza che verrà nei prossimi giorni inviata a tutto il personale.
Attendiamo, perciò, una convocazione dedicata a questi argomenti.

FP CGIL
Matteo ARIANO

CISL FP
Michele CAVO

UIL PA
Bruno DI CUIA

Roma, 05 maggio 2020

Al Ministro della Giustizia
On. Alfonso Bonafede
Roma

E, p.c.
Vice capo D.A.P.
Dott. Roberto Tartaglia
Roma

Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Roma

Oggetto: colloqui dei detenuti con i familiari – Emergenza epidemiologica Covid-19 –Fase 2

Egregio,
come da disposizioni impartite dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in questa prima fase di emergenza sanitaria i colloqui dei detenuti sono stati garantiti attraverso videochiamate effettuate con telefoni cellulari, ma ad oggi, con la fine di questa prima fase potrebbe verificarsi il ripristino dei colloqui visivi.
A tal proposito, riteniamo opportuno che prima di ripristinare i colloqui sarebbe necessario adeguare i locali adibiti a tale servizio alle linee guida emanate dal Ministero della salute per la prevenzione del contagio da Covid-19 e impartire linee guida per regolare l’ingresso e l’uscita dalle sale colloqui, gli interventi di sanificazione dei locali e quant’altro ritenuto utile per assicurare che detto servizio possa essere svolto in sicurezza.
Con l’occasione ricordiamo che al momento non sono stati ancora stipulati protocolli d’intesa con le organizzazioni sindacali riguardanti le norme da attuare all’interno degli istituti penitenziari per la prevenzione del contagio, come invece è previsto.

In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

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