#CuriAmoSempre, il segretario generale della Fp Cgil sulla giornata internazionale dell’infermiere

“Celebrati ma non valorizzati. Così arrivano alla giornata internazionale loro dedicata gli infermieri e le infermiere nel nostro Paese. Una data, quella di oggi, che si inscrive peraltro nell’anno dedicato dall’Oms proprio agli infermieri, insieme alle ostetriche. Ma nel frattempo gli infermieri sono pochi, spesso precari, con scarse retribuzioni e con contratti scaduti da anni nel privato”. Questo il quadro che fornisce la Funzione Pubblica Cgil annunciando per oggi una diretta Facebook alle 14, sulla pagina @fpcgilsanita, dove, in collegamento diretto dagli ospedali, si ascolteranno le testimonianze degli infermieri.

“Sono stati mesi drammatici e davanti il futuro potrebbe riservarci altre sorprese – afferma il segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino -, dobbiamo essere pronti ma se non facciamo le scelte giuste non lo saremo. Nei prossimi mesi, fino a che non avremo un vaccino e una cura specifica, dovremmo convivere con il Covid19 e dobbiamo quindi mettere in sicurezza il Servizio sanitario nazionale, perché di fronte a nuove emergenze abbiamo registrato che i lavoratori ci hanno protetto ma il prezzo pagato è stato altissimo. Sulla tutela della salute e della sicurezza, dai dpi alla gestione dei test, il sistema ha mostrato troppe falle, prova ne è l’alto numero di contagi e di vittime tra il personale sanitario.”

La condizione in cui versa il comparto sanità è tutta nei numeri. “La retribuzione media del personale sanitario del comparto, esclusi i dirigenti, è di 33.317 euro annuo, secondo dati Istat, – ricorda la Fp Cgil – mentre la diminuzione del personale, sempre in sanità, tra il 2009 e 2018 è stata di 44 mila unità. E intanto il personale invecchia, con un’età media di 50,7 anni”. Inoltre, aggiunge la Fp Cgil, “il rapporto Health at a Glance Europe 2018 certifica che in Italia ci sono molti meno infermieri rispetto alla media Ocse (5,5 ogni mille abitanti) su 451 mila professionisti iscritti all’ordine quelli che lavorano nel settore pubblico sono circa 270 mila. Il tutto mentre i precari sono circa 35 mila, come emerge dai dati del Conto Annuale, a fronte di una richiesta delle Regioni al Governo di autorizzare circa 20 mila assunzioni tra medici e infermieri solo per affrontare la fase acuta dell’emergenza pandemica, la nostra stima è di un fabbisogno che supera le 60 mila unità tentando conto dei pensionamenti e quota 100”.

Male nel privato, da anni si attende rinnovo dei contratti

Se questo è il quadro pubblico, le cose nel settore privato sono ancora più drammatiche. “Ci sono poi circa 40 mila infermieri della sanità privata – osserva Sorrentino – che da oltre 13 anni aspettano il rinnovo del contratto nazionale e che si preparano allo sciopero nazionale di fronte a datori di lavoro associati, Aiop e Aris, che neanche dopo lo straordinario contributo offerto dai lavoratori nel corso di questi mesi sono disponibili ad adeguare i salari a fronte dei ricavi maggiori accumulati in questi anni. Per non parlare delle professioni infermieristiche che lavorano nelle Rsa: anche loro attendono il contratto da 8 anni e hanno pagato il prezzo per essere all’interno della fiera dell’assistenza, uno dei segmenti più fragili per quanto fondamentali. Infine, ci sono infermieri anche nella cooperazione sociale che fanno assistenza, soprattutto domiciliare, anche loro in attesa di un’adeguata valorizzazione professionale. Una evidente scarsa valorizzazione mentre, sempre di più in questi anni, i lavoratori che rientrano nelle professioni infermieristiche hanno fatto un investimento nelle competenze, universitarie, specialistiche, di aggiornamento professionale costante attraverso gli Ecm”.

Dl rilancio insufficiente, serve confronto con governo per dare valore al pubblico

In queste ore, fa sapere la dirigente sindacale, “abbiamo visto ancora una volta una risposta insufficiente nel Dl Rilancio alle rivendicazioni dei lavoratori della Sanità: abbiamo fatto accordi nelle regioni per riconoscere le attività aggiuntive e straordinario nonché i rischi da Covid19 per il personale del Ssn e ci ritroviamo limiti e restrizione assurde imposte dal Ministero dell’Economia che impone limiti e tetti alla contrattazione che non sono tollerabili. Auspichiamo che a breve il governo risponda alla richiesta delle organizzazioni sindacali di avviare un confronto su occupazione, rinnovo dei contratti e valorizzazione professionale del lavoro pubblico, e che le controparti private la smettano di rivendicare risorse e facciano gli imprenditori rinnovando i contratti della Sanità Privata e delle Rsa, equiparando il trattamento salariale dei lavoratori pubblici e privati”.

Bene Ministro Speranza, ora costruire insieme Patto per la Salute

Quegli stessi lavoratori aggrediti nei pronto soccorso a fine dello scorso anno, ricorda ancora Sorrentino, “per i quali promuovevamo le campagne per lo stop alle aggressioni, oggi finalmente sono applauditi: questa consapevolezza del valore del servizio pubblico, soprattutto in Sanità, non va dispersa. Bene il ministro Speranza che finalmente dopo anni parla di investimento nel Ssn, nella medicina territoriale, nel sistema delle cure primarie dove gli infermieri possono vedere ruoli sempre più di maggiore responsabilità in sistemi multidisciplinare ed equipe territoriali che tengano insieme e integrino su progetti e obbiettivi di salute costruiti su persone e comunità. Possiamo guardare alle risorse comunitarie con attenzione se c’è un disegno di come rilanciare e potenziare prevenzione, cura e riabilitazione. Abbiamo chiesto al Ministro e alle Regioni di costruire un percorso partecipato che aggiorni il Patto per la Salute, soprattutto sulle politiche che riguardano i lavoratori: un piano straordinario di assunzione, la riduzione degli orari di lavoro e l’aumento dei salari, un vero sistema di riconoscimento professionale da contrattualizzare”.

Ora serve coerenza con affermazioni, dare risposte a lavoratori Sanità

Per il segretario generale della Fp Cgil, “bisogna essere coerenti con l’affermazione ‘che ci si prende cura di chi ci cura’, eppure tutta la discussione di queste ore sulle responsabilità professionali, sul mancato riconoscimento dell’indennità Covid19, l’esclusione dalla sorveglianza sanitaria, l’incertezza sui rinnovi contrattuali pubblici e privati, la mancata stabilizzazione di tutti i precari con le proroghe della legge Madia fino ad esaurimento dei bacini di precariato, che ci consentono di mantenere in piedi reparti e ambulatori, vanno nella direzione contraria. In questa giornata in cui tutta l’attenzione della comunità sanitaria è rivolta alle professioni infermieristiche mandiamo al Governo un messaggio chiaro: o si apre il confronto su come si danno risposte ai lavoratori della Sanità o siamo pronti a proseguire la mobilitazione che non abbiamo dismesso neanche nell’emergenza pandemica”, conclude Sorrentino.

Pubblichiamo la bozza di organizzazione del settore NIA inviata dalla Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica,  che verrà discussa il giorno 14 aprile in videoconferenza con le OO.SS.

Corona virus

Pubblichiamo la nota di chiarimenti della Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie in merito alla dispensa temporanea dalla presenza di servizio del personale operativo in base all’ Art. 87, comma 6, del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18

Pubblichiamo la nota nella quale chiediamo chiarimenti in merito all’erogazione mensile d’indennità e gli arretrati della detassazione per gli specialisti sommozzatori

L’ATTIVITA’ DI VIGILANZA NELLA “FASE 2”

La graduale ripresa delle attività produttive postula una necessaria riflessione in ordine
alla ripartenza degli accertamenti ispettivi in un contesto nel quale vi sono, peraltro,
due aspetti di cui non può non tenersi conto.
Anzitutto, il mutato scenario socioeconomico che rende necessario un cambio di
passo nell’approccio ispettivo, valorizzando l’aspetto qualitativo ed il contrasto nei
confronti dei macro-fenomeni di illegalità che, specialmente in un momento difficile
quale l’attuale, possono acuirsi con particolare serietà.
In questa prospettiva, oltre allo svolgimento dell’ordinaria attività di vigilanza relativa
alle aziende che non hanno mai cessato la propria attività produttiva, diventa essenziale,
in considerazione dell’aumento esponenziale del ricorso agli ammortizzatori sociali
ed alle forme di sostegno al reddito, un impegno per impedire, attraverso l’individuazione
di indici di comportamenti distorsivi, sia gli abusi a danno della collettività,
sia il “dumping” socioeconomico che lede irreversibilmente la retribuzione e la contribuzione
dei lavoratori.
Quanto sopra, anche alla luce della circostanza che con l’approssimarsi della stagione
estiva ed il massiccio uso di lavoratori stagionali (normalmente immigrati) per le “raccolte”,
sarà di fondamentale importanza intervenire al fine di debellare quelle forme di
illegalità che spesso, sconfinando in un vero e proprio sfruttamento nei confronti di lavoratori
più deboli, integrano fattispecie costituenti reato. Peraltro, lo svolgimento di
dette attività all’aperto garantisce maggiore tutela agli ispettori coinvolti.
In sostanza, chiediamo l’impiego del personale ispettivo per avversare i “furbi”, lanciando
un segnale di equità sociale.
Considerata anche la recente riattivazione delle commissioni regionali di programmazione
della vigilanza, appare utile un loro coinvolgimento, al fine di garantire il coordinamento
e la sinergia con le altre Amministrazioni (segnatamente: INL e INAIL), ma
anche per tener conto delle specificità presenti nelle diverse realtà territoriali. In quella
stessa sede, è importante/opportuno concordare anche un raccordo con le Prefetture,
per individuare le aziende che hanno chiesto di riaprire contemporaneamente
fruendo di ammortizzatori sociali.
Dovrà essere rafforzata la sinergia con la vigilanza documentale al fine di individuare,
in una fase preliminare, importanti elementi di valutazione per evidenziare aziende
che possiedono forti elementi di irregolarità; inviare, successivamente, una verifica
ispettiva ove sia necessario un supporto della stessa.
La seconda, ma non meno importante, condizione è rappresentata dalla garanzia
che gli accertamenti siano svolti in sicurezza. Questo significa fornire DPI idonei,
verificare, tramite un intervento diretto del medico competente, che il personale ispettivo
sia nelle condizioni di riprendere l’attività, effettuare attività di formazione
sull’impiego e lo smaltimento dei DPI, focalizzare il target su obiettivi che non mettano
a rischio la salute del personale di vigilanza.
Da ultimo, dovrà prestarsi particolare attenzione alle modalità di definizione delle pratiche
già assegnate sia per quelle in fase istruttoria, sia per quelle concluse ma non
notificate. Per queste ultime sarà necessario coordinare la ripresa dell’attività di notifica
con l’aggiornamento delle procedure e della modulistica implementata dalle modifiche
legislative intercorse nel periodo dell’emergenza, fissando modalità operativa che
garantiscano il personale.
Vista l’importanza degli argomenti, chiediamo l’apertura urgente di una discussione
nell’ambito dei prossimi incontri del tavolo nazionale.

Roma, 11 maggio 2020

FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI

CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO

Esito negativo nel tentativo obbligatorio di conciliazione per il comparto della Sanità Privata, prosegue la mobilitazione di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl con l’obiettivo del rinnovo dei contratti per Sanità Privata e Rsa.

Leggi in basso la nota unitaria.

Pubblichiamo la nota inviata in merito alle procedure adottate per il modulo FAD, riguardo la patente di guida VF di  II^ categoria

La CES ci ha informati del fatto che la Commissione Europea sta valutando un piano per congelare i lavori sulla direttiva per la trasparenza delle retribuzioni e l’intera Strategia per la Parità di Genere.
Per questo stamattina abbiamo scrittoo alla Presidente della Commissione Europea, per sollevare la nostra preoccupazione riguardo al procedere del programma di lavoro della Commissione sulla direttiva, invitando la Commissione a riconsiderare la questione. Riteniamo che un tale approccio sarebbe un errore con conseguenze di vasta portata.

 

Gentile Presidente,
La contattiamo per sollevare la preoccupazione della FPCGIL riguardo al programma di lavoro della Commissione. Ci è stato riferito dalla CES che la Commissione Europea sta valutando un piano per congelare la direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni e l’intera Strategia per la Parità di Genere.
Vi invitiamo a riconsiderare la questione. Nella nostra valutazione un tale approccio sarebbe un errore con conseguenze di vasta portata.
Presidente, lei ha fatto della parità di genere una pietra miliare della sua presidenza. La trasparenza vincolante delle retribuzioni è stato uno dei suoi impegni nei primi 100 giorni. L’azione per garantire l’uguaglianza di genere non può essere messa in discussione anche in tempi di crisi della COVID-19. La parità retributiva è un requisito del Trattato dell’UE, non è un’opzione per tempi traquilli.
C’è una forte interconnessione tra il piano di ripresa dell’UE e l’istituzione della nuova normalità dopo Covid-19, questo sottolinea la necessità di una strategia per la parità di genere. In tutta l’UE, i lavoratori chiave, nei settori in cui il lavoro è svolto prevalentemente da donne, sono sottopagati e sottovalutati. Questo deve essere affrontato come parte della ripresa, le donne lavoratrici non dovrebbero essere messe in fondo alla fila per essere riconsiderate dopo la ripresa.
L’annunciata direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni deve andare avanti e inoltre deve essere riformulata per affrontare le cause alla radice della disuguaglianza e della svalutazione del lavoro. Covid-19 ha messo in luce come i salari iniqui, determinati dal mercato, di lavoratori come gli addetti alle pulizie, alla vendita al dettaglio, ai trasporti, all’assistenza e alla sanità si siano allontanati dal valore reale che essi forniscono alla società e all’economia. È passato molto tempo da quando i lavoratori a basso salario abbiano avuto un aumento permanente del reddito e guadagnato un salario equo con prestazioni adeguate.
La direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni può fare questo includendo disposizioni che aiutano i lavoratori e i loro sindacati a rivalutare la retribuzione e a garantire aumenti che riflettano il valore reale del lavoro per le organizzazioni e la società. Fondamentalmente deve consentire ai sindacati di negoziare per costruire una nuova normalità in cui il lavoro svolto dalle donne sia adeguatamente valorizzato e retribuito.
Questa crisi segnerà un nuovo inizio. Dobbiamo ricordare coloro che lavorano in prima linea, nei servizi, nell’assistenza, nelle pulizie, non possiamo ripetere quello che è successo dopo la crisi del 2008, quando le aziende si sono riprese, ma i lavoratori e l’uguaglianza di genere ne hanno pagato il prezzo.
Attendiamo con ansia una vostra risposta positiva e rimaniamo a disposizione per affiancarvi nei vostri sforzi per garantire un’UE in cui la parità di genere sia una realtà per tutte le donne.

Distinti saluti

La Segretaria Generale
Serena Sorrentino

 

link al sito Epsu per approfondire   https://www.epsu.org/it/node/12350

‘CuriAmo Sempre’, dalle 14 su @fpcgilsanita con testimonianze lavoratori

“Infermieri. CuriAmo Sempre”. Domani (martedì 12 maggio), per la giornata internazionale dell’infermiere, la Funzione Pubblica Cgil promuove una diretta Facebook a partire dalle 14 sulla pagina fb.me/fpcgilsanita: infermiere e infermieri di tutta Italia, in diretta dagli ospedali, dai loro luoghi di lavoro, interverranno per raccontare il loro lavoro e le loro esperienze ma anche le loro aspirazioni e le loro rivendicazioni.

Un’occasione, che cade nell’anno dedicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità all’infermiere per il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, non solo per celebrare la professione, in un momento di forte pressione dettata dall’emergenza sanitaria, ma soprattutto per ascoltare dalla diretta voce delle lavoratrici e dei lavoratori testimonianze su cosa vuol dire essere un infermiere. In questi mesi, infatti, hanno lottato per noi, l’hanno fatto con coraggio, arrivando a sacrificare loro stessi. Domani la Fp Cgil darà voce alle infermiere e agli infermieri, ascoltandoli e sostenendoli, perché il loro lavoro è la nostra salute, la loro cura è il nostro futuro.

A tenere le fila della diretta saranno i segretari nazionali della Funzione Pubblica Cgil, Barbara Francavilla e Michele Vannini, insieme al responsabile nazionale delle professioni infermieristiche per la categoria, Giancarlo Go, mentre nel corso della diretta si alterneranno le testimonianze dei lavoratori collegati da Lecce, Padova, Torino, Napoli, Bergamo, Roma, Olbia e Piacenza. Appuntamento domani a partire dalle 14 su fb.me/fpcgilsanita con ‘Infermieri. CuriAmo Sempre”.

RIAPERTURA DEI LUOGHI DELLA CULTURA: SERVE LA SICUREZZA PER LAVORATORI E CITTADINI

Nonostante gli annunci e le comunicazioni che il Ministro Franceschini in questi giorni ha diffuso in
Parlamento, a tutt’oggi non è ancora stato definito un protocollo univoco per il territorio nazionale
che regolamenti la riapertura in sicurezza di Musei, Archivi, Biblioteche, Parchi e Aree
archeologiche. L’assenza di indicazioni puntuali e l’approssimarsi della data individuata dallo
stesso Ministro per la ripresa delle attività ordinarie, espongono il personale e i visitatori/utenti ai
rischi che ben conosciamo.
Occorre tenere presente che le direttive di carattere generale lasciano margini di iniziativa ai
Dirigenti locali i quali, come abbiamo avuto modo di verificare nei mesi scorsi, assumono talora
iniziative azzardate e certamente non sufficienti a garantire la necessaria tutela della salute di
cittadini e visitatori.
Urge pertanto che il tavolo di confronto fra l’Amministrazione e le OO.SS. finalmente convocato per
il 12 maggio pv. dopo molte sollecitazioni della parte sindacale, conduca, con spirito di
collaborazione costruttiva, nei tempi più rapidi possibili ad una condivisione delle misure di
prevenzione, per arrivare, in piena sicurezza e con la necessaria gradualità, alla sospirata e
invocata ripresa delle normali attività anche dei luoghi della cultura.

Roma, 8 maggio  2020

FP CGIL       CISL FP                   UIL PA           FLP     CONFSAL UNSA
Meloni       Nolè/ Di Stefano     Trastulli         Satolli        Urbino

Dalle 14 su @fpcgilsanita con testimonianze lavoratori

“Infermieri. CuriAmo Sempre”. Martedì 12 maggio, per la Giornata internazionale dell’infermiere, la Funzione Pubblica Cgil promuove una diretta Facebook a partire dalle 14 sulla pagina fb.me/fpcgilsanita: infermiere e infermieri da tutta Italia interverranno per raccontare il loro lavoro e le loro esperienze ma anche le loro aspirazioni e le loro rivendicazioni.

Un’occasione, che cade nell’anno dedicato dall’Organizzazione mondiale della Sanità all’infermiere per il bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, non solo per celebrare la professione, in un momento di forte pressione dettata dall’emergenza sanitaria, ma soprattutto per ascoltare dalla diretta voce delle lavoratrici e dei lavoratori testimonianze dirette su cosa vuol dire essere un infermiere.

A tenere le fila della diretta saranno i segretari nazionali della Funzione Pubblica Cgil, Barbara Francavilla e Michele Vannini, insieme al responsabile del gruppo nazionale infermieri della categoria, Giancarlo Go, mentre nel corso della diretta si alterneranno le testimonianze dei lavoratori. Appuntamento martedì 12 maggio a partire dalle 14 su fb.me/fpcgilsanita con ‘Infermieri. CuriAmo Sempre’.

“Nonostante gli annunci e le comunicazioni che il Ministro Franceschini in questi giorni ha diffuso in Parlamento, a tutt’oggi non è ancora stato definito un protocollo univoco per il territorio nazionale che regolamenti la riapertura in sicurezza di Musei, Archivi, Biblioteche, Parchi e Aree archeologiche”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp e Confsal Unsa, aggiungendo che: “L’assenza di indicazioni puntuali e l’approssimarsi della data individuata dallo stesso Ministro per la ripresa delle attività ordinarie, espongono il personale e i visitatori/utenti ai rischi che ben conosciamo”.

“Occorre tenere presente – proseguono – che le direttive di carattere generale lasciano margini di iniziativa ai Dirigenti locali i quali, come abbiamo avuto modo di verificare nei mesi scorsi, assumono talora iniziative azzardate e certamente non sufficienti a garantire la necessaria tutela della salute di cittadini e visitatori”.

“Urge pertanto che il tavolo di confronto fra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali, finalmente convocato per il prossimo 12 maggio dopo molte sollecitazioni della parte sindacale, conduca, con spirito di collaborazione costruttiva, nei tempi più rapidi possibili ad una condivisione delle misure di prevenzione, per arrivare, in piena sicurezza e con la necessaria gradualità, alla sospirata e invocata ripresa delle normali attività anche dei luoghi della cultura”, concludono.

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