Il Decreto legge 34 e la vertenza tirocinanti: una risposta significativa, ma ancora problemi.

Il decreto legge appena emanato contiene una significativa novità per la vertenza tirocinanti. L’art. 255 prevede l’assunzione a tempo determinato di 1000 unità lavorative con la qualifica di operatore Area Seconda F1, per una durata biennale, con la finalità di abbattimento dei tempi processuali tramite l’implementazione della digitalizzazione. La selezione, indetta ai sensi della legge 56/87, prevede la valutazione dei titoli formativi acquisiti con i tirocini ed un colloquio di idoneità.
Va detto preliminarmente che questo nuovo pacchetto assunzioni si aggiunge ai precedenti, ovvero alle 616 assunzioni a tempo indeterminato, alle 109 assunzioni di autisti, ed alle 1095 assunzioni a tempo determinato di durata massima annuale previste dal cosiddetto “decreto sicurezza bis”.
Portando a 2820 il pacchetto complessivo delle assunzioni previste per le quali si possono spendere i titoli formativi.
Abbiamo chiesto, nell’ultima riunione, al Capo Dipartimento di chiarire meglio lo svolgimento dei bandi che devono essere emanati e la situazione per quello in corso.
Per quanto riguarda il bando in corso ci è stato comunicato che sono riprese le attività dei Centri per l’Impiego relative a quella procedura e quindi siamo in attesa delle graduatorie non ancora pubblicate in alcune Regioni.
E ci è stato detto che è quasi pronto l’avviso per la selezione dei 1095, che si articolerà nelle medesime modalità prevista per i 616, quindi tramite i Centri per l’Impiego.
Ci è stato infine confermato che il percorso assunzionale relativo ai 1000 operatori invece non seguirà le modalità di selezione tramite i CPI, che si sono rivelati scarsamente funzionali, e si articolerà in un processo selettivo, basato sui titoli indicati nella norma ed un colloquio di idoneità.
Una novità assai significativa: per la prima volta viene prevista una selezione gestita interamente dal Ministero, senza passare per i Centri per l’Impiego. In sostanza riconoscendo quanto più volte abbiamo sostenuto, ovvero che l’Amministrazione può procedere a svolgere una selezione che tenga in considerazione il particolare curriculum formativo del concorrente, tenendo conto della mansione specifica che dovrà svolgere.
A fronte di uno scenario che propone importanti passi avanti nella difficile vertenza, sia dal punto di vista dei numeri che dei criteri utilizzabili per le 1000 nuove assunzioni a tempo determinato biennale, definendo per la prima volta un quadro complessivo di opportunità concrete per questi  lavoratori, occorre ancora mantenere una necessaria cautela  sulla funzionalità dell’intero processo, in particolare per quel che riguarda le selezioni che sono dovute passare e passeranno per i CPI.
Su questo punto occorre anzitutto verificare l’esito delle selezioni relative ai 516 operatori, per comprendere quanto realmente hanno pescato dal bacino di lavoratori interessato.
La seconda questione riguarda il concorso per i 1095, il quale, pur avendo finalità analoghe al concorso per i 1000, si svolge con modalità diverse ed inoltre l’ampliamento degli 800 originari all’attuale numero, non seguita da un aumento delle risorse, ha contratto la durata del tempo determinato a otto mesi.
Non si capisce perché. Se la procedura con i CPI si è rivelata farraginosa, caotica e poco funzionale agli obiettivi, non si comprende per quale ragione la si mantiene con i 1095.
Per questo occorre a nostro avviso agire in due direzioni:
la prima riguarda un incremento delle risorse finalizzato almeno a garantire la durata annuale del
contratto.
La seconda riguarda la necessità di uniformare le procedure con la selezione per i 1000, in considerazione delle caratteristiche professionali analoghe richieste per entrambi i bandi e degli obiettivi previsti dalle norme che li hanno autorizzati. E a nostro avviso va valutata anche la loro tempistica, che è breve rispetto ai tempi previsti per la loro emanazione e sarebbe del tutto singolare che entrambi proseguissero il loro cammino per strade differenti.
Su questi passaggi che riteniamo molto importanti chiederemo anzitutto un chiarimento politico all’Amministrazione e seguiremo con grande attenzione l’iter parlamentare della norma, sollecitandone miglioramenti nel senso sopra indicato.
Vi terremo informati su ogni sviluppo.

Felicia Russo                                                              Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL Giustizia                          FP CGIL Nazionale

Pubblichiamo il protocollo sulle misure di contrasto del virus covid-19, a seguito di formale sottoscrizione avvenuta il 28 maggio.
Adelaide Benvenuto
Fp Cgil Ministero Interno

 

Download Link 1/1: PROTOCOLLO SICUREZZA SOTTOSCRITTO 28 MAGGIO (3).pdf

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali in merito all’aggiornamento dell’applicativo Sipec a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID 19

Pubblichiamo la nota del Coordinamento territoriale in merito alla mobilità interna Capo Squadra

Al via assemblee on line: partecipa e fai sentire la tua voce!

È il momento di dare seguito a quanto già ottenuto con il contratto 16-18 in materia di riconoscimento professionale attraverso l’estensione generalizzata dei sistema degli incarichi.
Come FP CGIL, CISL FP, UIL FPL abbiamo già presentato la nuova piattaforma per il rinnovo del Ccnl della Sanità Pubblica che ha, tra i suoi obiettivi, quello di riconoscere l’accrescimento delle competenze, delle responsabilità e dell’autonomia che i professionisti hanno acquisito, anche in un’ottica di progressiva armonizzazione fra i contratti dei dipendenti del comparto e della dirigenza.
Per questo adesso possono finalmente partire le assemblee on line di consultazione sulla piattaforma per il rinnovo e per ottenere ora più che mai il contratto che tutti i professionisti della sanità meritano. Il contratto è lo strumento per dare le risposte che le lavoratrici e i lavoratori aspettano.
Fatti sentire, partecipa!

Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione, nella quale chiediamo l’immediata riapertura del Tavolo Tecnico della Formazione, inolre nel rispetto della salute e la sicurezza per il personale, si ribadisce la necessità di chiarezza sulla formazione e sull’operatività degli allievi dei corsi in ingresso 87° e 88° corso.

“Sono ingenti le risorse stanziate dal governo nel Dl rilancio per potenziare l’assistenza sanitaria territoriale ed ospedaliera, soprattutto in termini di personale, ma mancano gli psicologi: tutelare la salute psichica dei cittadini deve essere una priorità del Servizio sanitario nazionale”. A segnalarlo è la Fp Cgil Medici e Dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, aggiungendo che: “Sono anni che non vengono assunti i Dirigenti Psicologi nei servizi sanitari, la loro fondamentale funzione viene costantemente marginalizzata e depotenziata a danno dei cittadini, trascurare la salute psichica per occuparsi solo di quella fisica è un segnale di arretratezza culturale che propone una scissione dell’essere umano che rifiutiamo radicalmente”.

“Nella fase 2 – affermano Patrizia Fistesmaire e Norma Sardella della Fp Cgil Medici e Dirigenti del SSN – sarà fondamentale ripensare i bisogni di salute in un’ottica biopsicosociale. Le persone hanno sofferto le misure restrittive, le condizioni sociali ed economiche mutate all’improvviso e la precarietà del futuro, i bisogni psicologici sono aumentati nella loro complessità. Servono assunzioni per potenziare i servizi in una visione multiprofessionale e multidisciplinare dell’offerta di salute”.

“Non basta – proseguono – l’offerta di prestazione psicologiche da remoto che il Ministero della Salute ha messo in campo nell’emergenza Covid, attraverso discutibili convenzioni con gli studi privati. È necessario da subito investire sui servizi pubblici potenziando la presa in carico anche psicologica della cittadinanza per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Con questa emergenza si è evidenziato che la sanità territoriale pubblica è la risposta più adeguata per la presa in carico precoce della cittadinanza, non solo ai fini del contenimento efficace del contagio, ma soprattutto per la tutela del benessere psicofisico che condiziona tutto il processo di vita e la capacità di adattamento delle persone”, concludono.

Al Direttore Generale
Al Direttore Centrale R.U.

Oggetto: Fase 2 – ulteriori precisazioni

In data 15 maggio u.s. è stato sottoscritto, dalle scriventi organizzazioni sindacali, il
Protocollo di accordo Inail “Indicazioni per la prevenzione e il contenimento dell’emergenza
sanitaria”. Nella medesima data, con nota prot. n. 2970, il Direttore Generale inoltrava a
tutte le Strutture centrali e territoriali il predetto accordo, quale strumento per fronteggiare
l’impatto che la ripresa di alcune attività produttive avrebbe potuto avere sul lavoro delle
sedi ed in attesa che venissero definiti una serie di ulteriori documenti tecnici di maggiore
dettaglio rispetto alle attività da porre in essere una volta ripristinate le normali condizioni
lavorative, ovvero esclusivamente per le sole attività indifferibili da rendere in presenza da
individuarsi attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali territoriali e le RSU.
Ora, consapevoli di quanto accaduto nella prima fase dell’emergenza epidemiologica, dove
abbiamo dovuto registrare tentativi di “fughe in avanti” da parte di alcuni Responsabili
(pochissimi fortunatamente), abbiamo ravvisato la necessità di inserire all’interno del
Protocollo del 15 maggio la previsione di un tavolo nazionale per il monitoraggio sulla
corretta applicazione delle indicazioni ivi impartite che, occorre ricordare, rappresentavano
una cornice da riempire a cura delle varie realtà territoriali.
Purtroppo, ad oggi, nonostante nulla sia intervenuto a modificare il quadro previsto,
dobbiamo registrare nuovamente alcuni tentativi di fuga rispetto ai tempi ed alle modalità
da rispettare per gestire quella che potrà essere una futura ripresa delle attività lavorative,
prevedendo addirittura un rientro tout court del personale già a partire dal prossimo 3
giugno.
A tal proposito, ci corre l’obbligo di ricordare che qualsiasi piano di rientro non può
prescindere dall’adozione di tutte le regole di cui Inail ed organizzazioni sindacali si sono
dotate e che il Direttore Generale ha prontamente condiviso con tutte le strutture.
Chiediamo pertanto che si faccia chiarezza in tal senso, rammentando, con apposita nota,
che nessuna iniziativa potrà essere messa in campo se non previa adozione di tutte le
indicazioni fornite, placando sul nascere eventuali slanci creativi ad opera di chi,
probabilmente, ritiene che le regole ed il rispetto di queste ultime appartengano sempre ad
“altri”, vivendo nella presunzione di poterne disporre a proprio uso e consumo.

A. Mercanti             M. Molinari                F. Savarese

In questi giorni da tutti i colleghi degli Uffici Territoriali ci stanno arrivando
segnalazioni preoccupanti: difficoltà e malfunzionamenti SW agli sportelli, criticità nella
convalida digitale, problemi nella distribuzione delle convalide digitali attuata senza alcun
criterio ragionevole.
Gli Uffici Territoriali che hanno riaperto gli sportelli si sono ritrovati le stesse
difficoltà (se non maggiori) che avevamo più volte denunciato prima del lockdown.
Ci era stato assicurato che la riapertura sarebbe avvenuta nella massima tranquillità
perché le difficoltà iniziale erano ormai superate. E invece ?
Le procedure GUT presentano malfunzionamenti, l’assistenza tecnica spesso non
riesce a fornire risposte adeguate e tempestive e, a volte, non è neanche in grado di
intervenire, le istruzioni si affastellano rendendo ancora più difficile il lavoro; tutto questo
determina lungaggini e a volte l’impossibilità di arrivare a conclusione della formalità.
Gli utenti sono insoddisfatti e i colleghi sono costretti a gestire comprensibili
rimostranze e lamentele.
In grave difficoltà sono anche i colleghi che si trovano a dover convalidare le
pratiche, sia con la procedura cd. di Convalida nazionale che con quella DL98.
Le procedure SW anche in questo caso presentano problemi sia nella presa in
carico delle pratiche che nella assegnazione di un esito. Anche in questo ambito si
determinano difficoltà e lungaggini nel lavoro rischiando di non dare risposte neanche alle
esigenze della utenza professionale.
Inoltre, il numero di convalide digitali assegnate dal sistema agli Uffici Territoriali non
appare comprensibile e adeguato e sta creando ulteriori problemi. Mentre alcuni PRA si
vedono assegnate moltissime convalide, altri PRA un numero decisamente molto
contenuto; Uffici piccoli si vedono assegnato un carico di lavoro che è a volte il quadruplo
di quello che normalmente lavorava, senza che si tenga in conto il numero di dipendenti
dell’ufficio.
Tale stato di cose sta rendendo problematica e pesantissima la situazione di lavoro
dei dipendenti nonché la reale possibilità di rispondere adeguatamente alle attese
dell’utenza privata e professionale.
Una situazione di caos e mancanza di chiarezza nella quale la professionalità e la
buona volontà dei dipendenti non basta a garantire i livelli di servizio che ACI, in passato,
aveva sempre assicurato.
I dipendenti ACI sono pronti a a svolgere il proprio ruolo e sono orgogliosi di poter
il erogare un servizio pubblico ma devono essere messi nelle condizioni di poter
lavorare.
Di contro, mancano risposte e certezze su tutta una serie di questioni molto
importanti per i lavoratori come, ad esempio, l’erogazione dei buoni pasto anche in regime
di lavoro agile (oramai avvenuta in numerose altre amministrazioni), il riconoscimento del
pagamento turni e altre indennità, nonchè certezze applicative di istituti previsti dai vari
decreti emergenziali volti a sostenere le categorie più deboli (permessi L.104 , regime più
favorevole per assenze malattia, ecc.).
Le condizioni attuali sono molto critiche e richiedono un’attenzione speciale da parte
dell’Amministrazione.
Chiediamo, quindi, un immediato incontro con i Vertici dell’Ente e ci riserviamo fin
da ora, in assenza di adeguate e celeri riscontri, di porre in essere ogni azione sindacale
utile a tutelare adeguatamente i lavoratori ACI.

FP CGIL ACI    FP CISL ACI    UILPA ACI  ACP    CONFSAL   UNSA ACI
D. Figliuolo      M. Semprini         P. Piccirilli                   A. G. Cappelli

Mobilitazione INAIL. Calendario assemblee regionali in videoconferenza.
in allegato invio il comunicato unitario ai lavoratori dell’INAIL sul calendario di assemblee programmato nell’ambito della mobilitazione in atto nell’Istituto al fine di definire accordi sulla regolamentazione del lavoro agile nella “fase 2” dell’emergenza, sulla valorizzazione professionale dei dipendenti, nonché su altre misure a sostegno dei redditi del personale.
Ciò al fine di permettere a tutti voi il maggior coinvolgimento dei nostri iscritti e anche di interagire
con le restanti lavoratrici e lavoratori dell’INAIL in questa fase (senza perdere di vista gli
obiettivi di proselitismo che ci siamo dati).
Nei prossimi giorni, coerentemente con il calendario allegato, sarete informati dal nostro
coordinatore nazionale sulle piattaforme e le modalità di collegamento alle assemblee in streaming
programmate dal prossimo 4 giugno.
Augurandovi buon lavoro

Il coordinatore nazionale INAIL                  Il segretario nazionale
Alessio Mercanti                                                   Florindo Oliverio

Su protocollo e FRD 2018 ancora un rinvio

Questa mattina si è tenuto il previsto incontro tra l’amministrazione del MI e MUR e le organizzazioni sindacali sul Protocollo sulle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti del MIMUR ed FRD 2018 per il personale del comparto. All’ordine del giorno erano anche la contrattazione integrativa per i dirigenti sempre relativa al 2018 ed il protocollo per Viale Trastevere.
Come FP CGIL abbiamo sottolineato come fosse quanto meno poco opportuno il tipo di convocazione, che metteva assieme materie e soggetti contrattuali con competenze diverse (per il protocollo della sede di Viale Trastevere la Competenza è ovviamente delle RSU e delle OO.SS. territoriali e per i dirigenti ovviamente sono titolari le rappresentanze dei dirigenti…. )
Protocollo prevenzione e sicurezza
Per quanto riguarda il testo prodotto per il Protocollo su Misure di prevenzione e sicurezza abbiamo riproposto una serie di modifiche per recuperare le proposte che avevamo già avanzato e che a nostro avviso se contenute nel testo del Protocollo Nazionale garantirebbero una maggiore
partecipazione delle OO.SS. e delle RSU nonché misure quanto più possibili omogenei a livello
delle diverse sedi. Su questo punto abbiamo registrato anche da parte delle altre OO.SS.
una certa convergenza, tanto che lo stesso direttore del personale ha dovuto poi ammettere che
molte delle osservazioni sono ragionevoli ed accoglibili ed ha chiesto di farle pervenire per iscritto
entro il prossimo 3 giugno per la predisposizione di un nuovo testo.
Con l’occasione abbiamo chiesto di provvedere ad una comunicazione alle strutture che precisi che per quanto riguarda il rientro in servizio la normativa non prevede necessariamente mutazioni organizzative rispetto a quanto fatto finora nel periodo di emergenza e che quindi per il rientro in sede è necessario venga definito il Protocollo di sicurezza.
FRD 2018
Per quanto riguarda il FRD 2018, di cui ricordiamo che l’ipotesi di accordo è stata sottoscritta
dopo una lunghissima contrattazione il 9 novembre scorso e si era ancora in attesa della
certificazione è da segnalare che l’IGOP ha riscontrato un errore contabile che riporta al fondo oltre è3.999.000 Euro. Al di là delle preoccupazioni per un errore di tale consistenza e della soddisfazione per l’aumento del fondo che adesso si attesta ad oltre 14.000.000 di Euro la sostanza
è che necessario sottoscrivere una nuova ipotesi di accordo che recepisca le modifiche.
Per quanto ci riguarda, assieme alla CISL FP abbiamo chiesto di mantenere interamente l’impianto complessivo dell’accordo utilizzando le ulteriori risorsi per aumentare le quote destinate alle performance individuali e organizzative (quindi per tutto il personale) per poi poter passare rapidamente a definire gli accordi per il FRD 2019 e soprattutto per il 2020, anno che consentirebbe, se si evitassero ulteriori ritardi, di proseguire le procedure per le progressioni orizzontali del personale.
In realtà alcune OO.SS. hanno pensato bene di cogliere l’occasione per tentare di riproporre aumenti sulle posizioni particolari (compresa la maggiorazione del premio individuale) che andrebbe a vantaggio solo di una piccola parte del personale ma soprattutto in questo modo hanno permesso all’amministrazione di prendere ancora tempo per una decisione e quindi di dilazionare
(fino a qundo?) la possibilità sia di corrispondere le cifre del FRD 2018 sia le tempistiche per aprire le trattative per gli anni successivi, rischiando peraltro di vanificare nuovamente le possibilità di giungere in tempo utile ad un accordo sulle progressioni.
A nostro avviso questo comportamento è incomprensibile e dannoso per la grande maggioranza dei lavoratori. Contiamo quindi che l’Amministrazione, e le stesse OO.SS. proponenti, si rendano conto del fatto che ulteriori modifiche siano da discutere in sede di contrattazione sui prossimi fondi, in modo che tutti possano avanzare le proprie legittime proposte senza per questo danneggiare i lavoratori in particolar modo in un momento tanto delicato.
Trasformazione rapporti di lavoro part-time in full time
In coda all’incontro abbiamo chiesto alcune informazioni di carattere generale, tra cui la situazione
relativa alle trasformazioni dei contratti di lavoro part-time in contratti full time per chi stia per maturare i 3 anni dall’assunzione.
Su questo punto l’amministrazione ha comunicato di avere mandato una comunicazione alla Funzione Pubblica, anticipando l’intenzione di trasformare i contratti man mano che ognuno raggiunga il compimento del periodo contrattualmente previsto.
A questo proposito la Direzione Generale del Personale sta provvedendo a contattare tutti i possibili
candidati per acquisire le manifestazioni di interesse alla trasformazione.
Su questo punto possiamo dire che le continue pressioni da parte nostra sembrano aver portato
l’amministrazione a procedere con maggiore celerità rispetto al passato.
Con l’occasione abbiamo inoltre ricordato la necessità di coinvolgere in maniera attiva e non solo
con una mera informativa le OO.SS. per quanto riguarda la definizione delle linee guida per il lavoro agile in un incontro ad hoc.
Vi anticipiamo che, per discutere dei temi dell’incontro odierno e prepararci ai prossimi convocheremo a breve la riunione del Coordinamento Nazionale.
Il nostro lavoro continuerà per raggiungere i risultati auspicati.

I coordinatori nazionali Esecutivo Nazionale

FP CGIL MI – MUR                               FP CGIL Funzioni Centrali
Davide Perrelli Carmen di Santo                      Anna Andreoli

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali in merito al nuovo contratto assicurativo per i mezzi VF terrestri e nautici

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