BUONI PASTO: IL CORAGGIO DI OSARE
Questa mattina sul quotidiano “La Repubblica” è apparso un interessante articolo dal titolo significativo: ”La babele dei buoni pasto. Negli uffici pubblici c’è chi li toglie e chi no”. Nel pezzo, la giornalista fa il punto della situazione sulle varie Amministrazioni che stanno erogando i buoni pasto in questo periodo e il quadro è di totale confusione tra Amministrazioni che li erogano, come l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e Amministrazioni che non li erogano più, come l’INPS.
Questa confusione nasce da un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica che, in data 28 agosto scorso, risponde espressamente, a una Amministrazione ce chiedeva lumi sul riconoscimento dei buoni pasto che: ”Il riconoscimento dei buoni pasto, in assenza di specifiche previsioni ostative rinvenibili nella disciplina normativa e contrattuale vigente, rappresenta una decisione rimessa esclusivamente alle autonome scelte organizzative e gestionali di ciascuna amministrazione ed alle conseguenti misure intraprese per garantirne l’osservanza”.
In sostanza, il Dipartimento della Funzione Pubblica lascia all’autonomia delle singole Amministrazioni la scelta se riconoscere o meno i buoni pasto ai propri dipendenti. Proprio alla luce di questo, torniamo a chiedere all’Amministrazione di valersi di questa autonomia, facendosi forza di questo autorevole parere, e tornare a riconoscere i buoni pasto ai propri dipendenti, in un momento in cui i lavoratori sono sostanzialmente costretti a lavorare da remoto per ragioni di salute pubblica.
Roma, 26 novembre 2020
FP CGIL
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI
CISL FP
Paolo SCILINGUO
CONFSAL-UNSA
Franco VIOLA