Al Ministro della Difesa
On.le Lorenzo Guerini
Al Sottosegretario alla Difesa
On.le Angelo Tofalo
Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. Pietro Serino
Alla Direzione Generale del Personale Civile
Dott.ssa G. Montemagno
Allo Stato Maggiore Difesa
A Stato Maggiore Aereonautica
Oggetto: Mancata stabilizzazione personale precario del Campalgenio. Sollecito intervento.
Le scriventi OO.SS. rilevano che la previsione di cui dall’art 36 del Dl 14 agosto n 104,
volta a stabilizzare il personale precario dei reparti del Genio Campale dell’A.M. risulta
completamente disattesa a causa della individuazione da parte dell’A.D. di una pluralità di sedi
di assegnazione, di tutte le FF.AA. e in tutto il paese, che non rende possibile raggiungere gli
obiettivi che la norma si proponeva di conseguire.
In proposito, si reputa utile evidenziare che la relazione illustrativa di accompagnamento
del provvedimento normativo che ne ha giustificato l’adozione sottolineava che:
“La disposizione è volta ad assicurare la prosecuzione degli interventi edili, elettrici e
meccanici attraverso l’inquadramento, a esaurimento, di personale qualificato negli specifici profili
professionali della seconda Area funzionale, fascia retributiva F1, con decorrenza dal 1°gennaio
2021, allo scopo di garantire il conseguimento dell’efficienza della Forza armata presso cui lo
stesso è impiegato. Tale personale è risultato di particolare pregio per le sue connaturate
attitudini professionali durante il periodo emergenziale, avendo assicurato la piena funzionalità
delle strutture operative della Forza armata impegnate nell’attività di contrasto alla pandemia da
COVID 19, specialmente durante l’approntamento delle piste dedicate ai voli per il trasporto in
biocontenimento.”
L’aver invece individuato come sedi di assegnazione di quel personale non la Forza
Armata (SMA) ove è attualmente impiegato, ma una pluralità di sedi in tutto il paese, significa
vanificare ovvero non rendere possibile il processo di stabilizzazione previsto dalla norma,
snaturandola, a meno che non si voglia credere che le famiglie di quei lavoratori intendano
spostarsi anche a mille chilometri di distanza, circostanza che integrerebbe non una
stabilizzazione ma una vera e propria deportazione.
Tanto permesso le scriventi organizzazioni sindacali confederali Le chiedono di
intervenire, sig. Ministro, anche considerata la determinazione con la quale si è prodigato per
realizzare la norma volta a superare il precariato alla Difesa, affinché con la medesima
ragionevolezza conferisca agli organismi tecnici e amministrativi delle FF.AA. e alla Direzione
generale del personale civile le disposizioni necessarie a determinare il rispetto dei contenuti
della norma in argomento, individuando come sedi di assegnazione gli enti ove quei lavoratori
sono attualmente impiegati, o quelli comunque più vicini alle loro attuali residenze.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi