Che qualcuno all’interno dell’Istituto viva sull’Olimpo ed operi slegato dalla realtà del territorio da semplice sospetto si è tradotto in una triste ed amara constatazione leggendo la nota con la quale la Direzione centrale Pensioni, scrivendo alle Direzioni regionali, ha richiamato le sedi, nel quadro “dell’obiettivo di realizzare un sistema di rilascio dell’estratto conto certificativo ai dipendenti pubblici … alla tempestiva gestione delle domande di riscatto e ricongiunzione e di ogni altra prestazione, comprese le RVPA, ancora in carico all’Istituto al fine di validare le posizioni assicurative degli interessati entro e non oltre il 31.12.2020 per consentire la gestione delle eventuali richieste di rilascio dell’estratto conto certificativo e la successiva valutazione consulenziale nelle funzioni Ipotesi di pensione interna ad Unicarpe e a La Mia Pensione Futura”. Avete letto bene: entro il 31 dicembre 2020 si chiede in sostanza alle sedi, con riferimento a specifiche liste contenenti i nominativi di dipendenti pubblici “per i quali le posizioni assicurative non risultano ancora totalmente sistemate e certificate”, di operare tutte quelle sistemazioni propedeutiche al rilascio dell’estratto conto certificativo al pari di quanto già avviene per gli all’Assicurazione Generale Obbligatoria.
Non sappiamo quale mente eccelsa abbia partorito un simile messaggio, ma una cosa è certa: chi lo ha scritto evidentemente non conosce le procedure che portano a certificare una posizione di P.A. visto che da metà novembre a fine dicembre è materialmente impossibile, a meno che non si viva su Marte, istruire la singola posizione, attivare l’Amministrazione referente, ricevere in tempo utile tutte le correzioni richieste per riscatti, ricongiunzioni e rvpa, procedere al loro inserimento ed a quant’altro ci sia da fare, preoccupandosi, allo stesso tempo, di garantire la tempestività delle prestazioni di gestione pubblica connesse alla gestione del conto!
Tutto ciò è a dir poco folle!
Siamo ormai quasi a fine novembre e si sta per chiudere un anno straordinario per l’impegno profuso dai colleghi su molteplici versanti, un anno che ha fatto registrare incrementi della produttività certificati dalla stessa Amministrazione nei suoi documenti ufficiali e l’Istituto cosa fa? Chiede alle sedi, in una sorta di spremitura del limone, attività che per loro natura hanno un respiro organizzativo e procedurale molto più ampio del termine del 31.12.2020: se questa non è follia cos’è?
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola