PROFESSIONISTI:
SIAMO ANCORA A ZERO
Ci avviamo ormai verso la fine dell’anno e non sono state ancora nemmeno avviate le trattative per il CCNI 2020 Professionisti e Dirigenti.
Questa prassi, in verità abituale e già tante volte denunciata, risulta tuttavia quest’anno particolarmente pregiudizievole.
Come già più volte segnalato, il nuovo CCNL (2016/2018) ha introdotto delle novità importantissime:
– innanzi tutto il CCNI da quest’anno avrà durata triennale e non più annuale (salvo per quanto attiene la ripartizione del fondo fra le varie finalità di utilizzo);
– viene introdotta inoltre la differenziazione della retribuzione di risultato tra professionisti, sulla base dei diversi livelli di valutazione della performance raggiunti, secondo criteri da definirsi in sede di contrattazione integrativa;
– ancora, i criteri dei sistemi di valutazione della performance sono ora oggetto di confronto in sede sindacale.
E’ da tempo, da molto prima dell’entrata in vigore del CCNL 2016/2018, che la CGIL chiede (e l’amministrazione promette) tavoli tecnici per la realizzazione di un sistema oggettivo di valutazione dell’attività dei professionisti: basato per un verso sulla misurazione ponderata dei carichi di lavoro, da effettuarsi attraverso procedure informatiche aggiornate ed utili a censire tutti i prodotti dell’attività
professionale; per altro verso su criteri di valutazione della prestazione individuale oggettivi ed uniformi sul territorio, e non rimessi alla libera interpretazione del singolo valutatore.
Oggi, alla luce delle novità introdotte dal CCNL, l’apertura di tali sessioni tecniche e negoziali non è più rinviabile.
Invitiamo ancora una volta l’amministrazione ad aprire tali sessioni in un clima di confronto vero con tutte le OO.SS., evitando di proporre ancora una volta un prodotto preconfezionato (o preconcordato).
Lo stesso invito reiteriamo ancora una volta per quanto riguarda la revisione dei regolamenti sull’attribuzione degli incarichi di coordinamento e sull’attribuzione dei livelli differenziati di
professionalità.
Materie rispetto alle quali il metodo del prodotto preconfezionato (o preconcordato) ed immodificabile ed il rifiuto di un reale confronto sindacale hanno portato a discipline fortemente divisive, che hanno svilito la professionalità e l’indipendenza dei professionisti dell’Istituto, generando un evitabilissimo contenzioso giudiziario (che vede peraltro l’amministrazione soccombente).
Anche in questo caso non si può più rinviare.
Risulta infatti impossibile oggi, vigente il nuovo CCNL, andare all’attribuzione di incarichi di coordinamento o di livelli differenziati di professionalità sulla base di procedure apertamente difformi dalle norme contrattuali.
Roma, 20 novembre 2020
FP CGIL FP CGIL
Maria Assumma Matteo Ariano
Giuseppe Cipriani Antonella Trevisani