Maggiori risorse, un nuovo sistema di relazioni sindacali, l’elezione delle Rsu, l’introduzione dell’Inail e della previdenza complementare. Sono queste alcune delle rivendicazioni avanzate dalla Funzione Pubblica Cgil in occasione dell’apertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale dei Vigili del Fuoco per il triennio 2019/2021, alla presenza della ministra della Pa, Fabiana Dadone. La Funzione Pubblica Cgil, rappresentata dal segretario nazionale, Florindo Oliverio, e dal coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella, “ha avanzato una serie di questioni tra cui la necessità di stanziare maggiori risorse economiche per il rinnovo del contratto per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, così come per tutti i contratti pubblici”.
Inoltre, ha osservato la categoria, “serve perfezionare il sistema delle relazioni sindacali immaginando che per tutte le materie considerate riserva di legge, attualmente non oggetto di contrattazione tra le parti, possano diventare oggetto di istituti di partecipazione, informazione e confronto. Quanto accaduto con la distribuzione delle risorse dell’ultima legge di bilancio al personale del corpo dei Vigili del Fuoco, avvenuta in maniera unilaterale con il decreto legge n. 76 del 2020 non dovrà più avvenire e l’occasione del rinnovo del contratto ci vedrà protagonisti nel rivendicare una preminenza della contrattazione fino a richiedere la modifica di quanto distribuito unilateralmente”.
Tra gli obiettivi che la Fp Cgil si pone con il rinnovo del contratto 2019/2021, “oltre a dare seguito a tutte le materie citate nell’addendum 2016/2018: le elezioni democratiche delle Rsu, il riconoscimento di una adeguata assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali (Inail) e avviare immediatamente la previdenza complementare per il personale accedendo al fondo del pubblico impiego Perseo Sirio, un riordino del sistema di classificazione del personale e l’aumento in termini economici di tutte le indennità oggi esistenti con una rivisitazione e snellimento delle procedure emergenziali. Punti che fanno del contratto – conclude la Fp Cgil – non un costo ma un investimento per il paese, rimanendo in attesa di una prossima convocazione”.