Ai componenti del CdA
Alla Direttrice Generale
Al DC Organizzazione e Comunicazione
Alla DC Risorse Umane
OGGETTO: REASSESSMENT DEL NUOVO MODELLO DI SERVIZIO – OSSERVAZIONI
A seguito della riunione dell’organismo paritetico per l’innovazione, le scriventi sigle ritengono
necessario e opportuno trasmettere le proprie osservazioni.
Ferme restando la nostra forte contrarietà all’avvio di una sperimentazione nel momento attuale,
si ritiene di porre una serie di questioni di merito, riguardo a quanto proposto.
Anzitutto, si ritiene che la nuova struttura che verrà a crearsi andrà a impattare fortemente
sull’organizzazione già esistente, in particolare nelle sedi provinciali, dovendo assorbire la gran
parte del lavoro dei dipendenti della struttura, con probabili ripercussioni negative sui carichi di
lavoro affidati ad ognuno, che non sappiamo come si intendano affrontare, con inevitabili
ricadute sulle attività lavorative quindi sui servizi alla cittadinanza. Inoltre, se questo modello –
come pare – verrà esteso anche alle Agenzie complesse, le criticità potranno aumentare sia in
termini di carichi di lavoro che di risorse umane effettivamente disponibili. Ricordiamo che i
gruppi di lavoro sui prodotti Covid ancora oggi vengono implementati con ulteriore nuovo
personale sia nel territorio che in Direzione Generale.
L’idea di una maggiore trasversalità fra i processi lavorativi può apparire interessante nell’ottica
di rendere più celere la risposta ai bisogni della cittadinanza ma, allo stato attuale, non ci risulta
che l’Istituto sia dotato dell’infrastruttura tecnologica tale da garantire una osmosi fra i diversi
applicativi in uso, elemento propedeutico e imprescindibile se davvero si vuole realizzare nel
concreto questa innovazione. Diventa, quindi, essenziale lavorare anzitutto sull’innovazione
tecnologica, per adeguarla al cambiamento e successivamente procedere alle modifiche
organizzative.
Venendo poi ai rapporti con l’utenza, allo stato attuale, ci sembra che l’Istituto sia ancora
eccessivamente focalizzato solo sul servizio di primo livello, quale momento di risposta ai
bisogni, mentre appare importante avviare una riflessione su come diversificare le modalità di
interazione con la cittadinanza. Nel contesto attuale, ad esempio, può essere molto utile
intensificare il ricorso a modalità di interazione da remoto e puntare sull’attività di consulenza, la
cui efficacia è testimoniata dal fatto che l’utenza spesso non torna più in sede, proprio perché le
sono già state risolte le questioni poste.
Ulteriore criticità di non poco conto è rappresentata dall’intervento sulle Posizioni Organizzative,
con novità anche professionali di cui non sono noti né definiti gli ambiti e che si pone in conflitto
con la dichiarazione congiunta n. 1, del CCNI 2019 delle Aree, nella quale ci si impegnava a
“rivisitare, nell’ambito del CCNI 2020, tutto il sistema indennitario correlato […] al diverso livello
di responsabilità di posizioni organizzative”. L’aver prefigurato la modifica delle Posizioni
Organizzative nelle Direzioni Provinciali ed Agenzie Complesse rappresenta, invece, una fuga in
avanti che rischia di vincolare a monte la contrattazione integrativa.
Roma, 14 ottobre 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
Fabrizio Ottavi
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFSAL-UNSA
Francesco Viola
Piergiuseppe Ciaraldi
FIALP/CISAL
Donato Genchi
CIDA
Lucio Paladino