“A causa dei numerosi ricorsi arrivati, infatti, – prosegue il dirigente sindacale – il Mur ha ritenuto necessario bloccare la pubblicazione per un principio di autotutela, mettendo in grave difficoltà 23 mila famiglia che dovranno attendere non si sa per quanto prima di conoscere i risultati per i quali hanno lavorato e studiato per mesi”.
In questo modo, continua Filippi, “si bloccano i medici e si paralizzano le scuole. Per noi è inaccettabile: il Miur ha il dovere di pubblicare le graduatorie formulate secondo le regole stabilite dal bando. Prima di tutto va tutelato lo stato di diritto, poi se i ricorsi daranno ragione ai ricorrenti, si dovrà riparare allargando i posti che peraltro sono comunque necessari, come dimostrano le gravi carenze di medici specialisti. Un problema che il Miur deve risolvere non può ricadere su 23 mila professionisti”, conclude.