INPS: Unitario – Incontrocon il CDA INPS

30 Settembre 2020

INCONTRO CON IL CDA INPS

Come richiesto già prima della pausa estiva, accogliendo una sollecitazione che le scriventi organizzazioni sindacali avevano ribadito al Presidente in occasione dell’incontro del 15 settembre scorso, si è svolto ieri, sempre in modalità remota, l’incontro con l’intero Consiglio di Amministrazione dell’Istituto.
Dopo aver rivolto un saluto e formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo Organo di vertice dell’INPS che ritrova una dimensione di collegialità dopo 10 anni di gestione monocratica (introdotta dalla Legge n.122/2010) ed aver ribadito la solidarietà al Presidente, alla Vice-Presidente ed ai Consiglieri per la vergognosa campagna denigratoria messa in piedi da chi è portatore di interessi che non hanno nulla a che vedere con la funzione sociale del nostro Istituto, ci siamo soffermati nei nostri interventi su una serie di problematiche che ben riassumono i temi dell’agenda di confronto con l’Amministrazione, invitando nel contempo il CdA a valutare l’ipotesi, non nuova nella storia dell’INPS, di individuare un Consigliere al quale affidare la delega della gestione politica delle relazioni sindacali e di superare l’attuale regolamento di organizzazione, che ha creato uno squilibrio tra gli organi di vertice.
Un primo tema sul quale abbiamo richiamato l’attenzione del CdA è quello della valorizzazione del personale da realizzare sia attraverso i percorsi di riqualificazione dei colleghi, progressioni verticali e orizzontali, sia attraverso una politica assunzionale mirata ad immettere nei ruoli dell’Istituto nuove energie in grado di tamponare l’emorragia di uscite da pensionamento che negli ultimi 12 mesi hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 2.010 unità di personale: quasi il 7% in meno confrontando il dato di settembre 2020 rispetto allo steso mese del 2019! È necessario invertire la direzione del trend negativo e procedere in tempi brevi non solo all’approvazione ed alla successiva pubblicazione dei bandi per l’assunzione di nuovo personale, personale dell’ambito amministrativo, dei profili specialistici, del settore medico (età media 63 anni!) e degli altri profili professionali, ma serve anche accelerare i percorsi di riqualificazione professionale con particolare riferimento all’area A e B che rappresentano oggi circa il 20% dell’intera forza lavoro dell’Istituto. Su quest’ultimo tema, pur riconoscendo il lavoro di “moral suasion” fatto a dicembre 2019 dal Presidente nei confronti del Ministero della Funzione Pubblica per “rimuovere il macigno” dei titoli di studio per l’accesso all’area superiore valorizzando l’anzianità di servizio, tentativo non riuscito per le rigidità ministeriali, abbiamo invitato tutto il CdA a farsi portatore presso l’ARAN e presso il Governo delle specificità del nostro comparto e del nostro Ente nel momento in cui si andrà a discutere l’ordinamento professionale nel nuovo CCNL delle Funzioni Centrali. Un sostegno dell’INPS alle piattaforme sindacali sarebbe un ottimo viatico per risolvere definitivamente il problema di tanti colleghi che oggi svolgono attività riconducibili a inquadramenti professionali non corrispondenti alle qualifiche possedute.
Altro tema affrontato è stato quello degli investimenti nel settore informatico. Investire sull’implementazione della dorsale informatica dell’Istituto rappresenta un’opzione indifferibile, dopo anni in cui la mannaia del legislatore ha tagliato pesantemente le risorse a disposizione dell’Istituto (4.312.100.000 € nel periodo 2012-2018) per effetto delle riduzioni di spesa che hanno comportato il versamento delle relative economie al Bilancio dello Stato: un taglio che ha colpito tutti i settori, ma in modo particolare l’informatica che, per definizione, considerato l’elevato tasso di innovazione, proprio di quel mondo, necessita di investimenti costanti. L’investimento nell’informatica è, a nostro parere, strategico in una prospettiva di medio termine rivolta all’esterno (ossia nei rapporti con la cittadinanza e che, quindi, riguardi sia un ripensamento del sito internet sia un utilizzo maggiore delle tecnologie) ma anche all’interno (pensiamo all’implementazione dello smart-working e all’acquisto di dotazioni informatiche per i lavoratori, ad esempio).
Affrontando altri argomenti, dal superamento del ruolo ad esaurimento della vigilanza ispettiva alla riorganizzazione dell’area medico-legale, alla eccessiva litigiosità che vede troppo spesso l’Istituto soccombere e rifondere spese, abbiamo ricordato al CdA il tema del welfare rivolto ai dipendenti pubblici, ambito nel quale, lo ricordiamo ai nostri interlocutori, l’INPS non solo cura la gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, il famoso contributo dello 0.35%, 0.15% per i pensionati ex dipendenti pubblici, per il quale abbiamo risollecitato il Presidente ad esercitare pressioni sul MEF in vista dell’emanazione del decreto interministeriale che riaprirà operativamente i termini di adesione al Fondo, ma soprattutto è depositario di strutture sociali, dalle case albergo ai collegi e convitti disseminati in diverse regioni, da rilanciare e sulle quali investire.
I temi da sviscerare in questa sede sarebbero tanti e ci siamo limitati a ricordarne alcuni. Il tempo, quattro anni è l’arco temporale del mandato del CdA, per affrontarli attraverso un percorso di condivisione c’è: noi ci siamo!

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

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