VVF: Proclamato lo stato di agitazione

29 Settembre 2020

L’arroganza del governo e dell’amministrazione utilizzata per distribuire le risorse di cui all’art 1, comma 133 della legge di bilancio 2020, frutto di lotte sindacali durate mesi, è l’emblema della violazione delle normative vigenti e delle correte relazioni sindacali. Un atteggiamento, quello del governo e dell’amministrazione ritenuto sin dall’inizio incomprensibile, inadeguato e in contrasto con gli obiettivi prefissati e con il principio di valorizzazione economica del personale del Corpo, a tal punto da penalizzare una cospicua parte di lavoratori, quella più esposta al rischio, costretta, per l’effetto dell’equiparazione agli altri Corpi dello Stato, a beneficiare di incrementi economici irrisori.

A questa operazione che abbiamo contrastato e ritenuto inaccettabile, rimanendo fermi sul tema delle mancate relazioni sindacali, aggiungiamo una serie di problematiche più volte rappresentate all’amministrazione sulle quali, ancora oggi, non abbiamo avuto nessuna risposta. Questa modalità ormai consueta nel Dipartimento è la conseguenza, annunciata a suo tempo dalla Fp Cgil VVF, del diritto pubblico.
Una pagina oscura della storia del Corpo che rappresenta per il Sindacato in generale la necessità immediata di ritornare al confronto tra le Parti e rilanciare la contrattazione come unico strumento democratico in grado di migliorare la vita, il futuro delle donne e gli uomini del Corpo in termini economici, di diritti e di tutele personali e collettive a partire dalle risorse di cui all’art. 1, comma 133 della Legge di bilancio 2020.

Ecco tutti i perché dello stato di agitazione proclamato dalla Fp Cgil VVF

 

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