Siamo arrivati al 15 settembre, data in cui la modalità di lavoro agile non verrà più considerata
attività “ordinaria”. L’attuale quadro normativo prevede che ogni singola Amministrazione debba
fare un elenco delle cosiddette attività “smartabili”, per le quali il personale potrà chiedere di essere
messo in smart working. La quantità di lavoratori da porre in sw sarà del 50%. Evidenziamo il fatto
che, a tutt’oggi, nessuna comunicazione è pervenuta dal MEF e che nel frattempo la maggioranza
dei dirigenti sta chiedendo al proprio personale di rientrare in ufficio, bypassando l’emanazione
della “policy” che l’Amministrazione si era impegnata a condividere con le OO.SS., così come
previsto dal Protocollo sulla sicurezza firmato a fine luglio.
Di solito assistiamo a “fughe in avanti” da parte di dirigenti che operano in “periferia”, ma come
infettati da uno strano virus, questa volta dobbiamo purtroppo segnalare che anche negli uffici
centrali si stanno verificando casi di questo genere.
Crediamo che sia giunto il momento di avere questo elenco, non sono più accettabili ritardi che
incidono direttamente sulle condizioni di lavoro del personale, a maggior ragione se in attesa, i
dirigenti decidono di attivarsi in ordine sparso senza il benchè minimo confronto sindacale.
Fp Cgil Nazionale
Americo Fimiani