SMART-WORKING:
RIBADIAMO LE NOSTRE RICHIESTE
Dopo il messaggio Hermes 3295 sulle nuove modalità di lavoro agile, con il quale l’Istituto sembra fare un passo
indietro rispetto a quanto accaduto finora, abbiamo reiterato con un precedente comunicato le nostre richieste già
presentate al tavolo dell’11 settembre, che qualche altra sigla non ha sentito o compreso, visto che c’è chi sostiene
che eravamo silenti o addirittura compiacenti.
Per questo, ribadiamo per la terza volta le nostre istanze:
– va previsto un periodo transitorio, così da garantire a tutte le strutture di potersi organizzare per tempo
ed evitare l’effetto caos che deriverebbe da tempi così risicati. Del resto, alcune Regioni lo hanno già
previsto, quindi è ora necessario garantire che tutte le altre lo prevedano, compresa la Direzione Generale.
– va esplicitato che i lavoratori fragili devono essere esclusi dal computo del 50% del personale ammesso
allo smart-working;
– va eliminata la non cumulabilità dei due giorni, elemento di eccessiva rigidità che non permette
un’organizzazione flessibile, che tenga presente i vari interessi da contemperare.
– Vanno riconosciuti i buoni pasto.
Nei giorni scorsi, altre Amministrazioni hanno emanato direttive sul lavoro agile; alcune hanno espressamente
chiarito che “la quota di personale da collocare in lavoro agile possa essere anche superiore alla percentuale
indicata”, ovvero la fatidica soglia del 50% del personale, “a condizione che la soluzione adottata consenta il
regolare svolgimento dell’azione amministrativa e il soddisfacimento delle esigenze dell’utenza, nel pieno rispetto
dei protocolli di sicurezza”. Altre Amministrazioni ancora, hanno riconosciuto i buoni pasto al personale in lavoro
agile e hanno previsto la possibilità per le strutture di porre il personale in questa modalità lavorativa fino a quattro
giorni a settimana, ovviamente ferme restando le garanzie dello svolgimento dei servizi.
Ci chiediamo cosa impedisca all’INPS, che fino a qualche anno fa era l’avanguardia dell’innovazione nella Pubblica
Amministrazione, di fare altrettanto.
Se si vuole, si è ancora in tempo per correggere la rotta.
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
FIALP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti