COMUNICATO UNITARIO ASSEMBLEA LAVORATORI ENAC
DEL 11 AGOSTO 2020
Sono stati oltre 250 i collegamenti in video conferenza all’assemblea di ieri, convocata da
FP-CGIL, FP-CISL, FIT-CISL, UIL-PA, USB-P.I., FLP e CIDA per fare il punto sulla vertenza
relativa all’ipotesi di trasformazione dell’ENAC in Ente Pubblico Economico (EPE).
Una partecipazione persino oltre le aspettative in un periodo di ferie (dietro molti schermi vi
era più di una persona), di tutte le professionalità dell’Ente e di tutti i territori, su cui dovrebbe
riflettere chi ha dichiarato che la privatizzazione non si farà senza il consenso dei lavoratori
dell’ENAC e delle parti sociali: ci riferiamo alla Ministra De Micheli ed al Presidente Zaccheo.
Con intelligenza e passione, le lavoratrici ed i lavoratori hanno espresso le loro
preoccupazioni e, in molti interventi, la decisa contrarietà al progetto di trasformazione
dell’ENAC in un soggetto di diritto privato, quale sarebbe l’EPE. Un Ente al quale di pubblico
resterebbe soltanto il nome (e le risorse finanziarie!); un attore fra gli altri in chissà quale
mercato, iscritto al registro delle imprese con lo scopo di lucro, ma privo di un ruolo
economico riconoscibile, che perderebbe la capacità di esercitare con le dovute garanzie di
indipendenza, imparzialità e trasparenza quei poteri autoritativi pubblici in materia di
regolazione, vigilanza, controllo del trasporto aereo e sicurezza del volo che gli sono propri.
Un progetto oscuro nelle sue finalità, bene occultate in un breve articolato da inserire in
qualche maxi provvedimento legislativo, dove l’ideologismo di chi propugna la fuoriuscita
dalle regole del rapporto di lavoro pubblico come strumento per “riformare” la pubblica
amministrazione sembra sposarsi con le mire di chi vuole un ENAC “controllore” più morbido
con i “controllati” e gli appetiti di chi vorrebbe gestire le risorse dell’ENAC (lo ripetiamo:
risorse pubbliche, derivanti dai canoni di concessione demaniali degli aeroporti) come
fossero cosa propria, lontano il più possibile dal controllo democratico.
Un progetto che non porterebbe nessun reale vantaggio né al sistema paese né ai lavoratori, specie in un momento storico in cui si nazionalizza Alitalia e si chiede maggior controllo dei concessionari pubblici, avverso il quale le scriventi OO.SS. hanno da tempo presentato, sia al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sia al Presidente dell’ENAC, delle valide alternative, che nel consentire un rafforzamento dell’Ente sotto tutti gli aspetti anche per quanto riguarda le risorse economiche e umane, lo manterrebbero all’interno del perimetro delle amministrazioni dello Stato.
E non sono mancate, negli interventi di ieri, le denunce dei lavoratori dello stato insoddisfacente (di più: allarmante, se riferito all’emergenza sanitaria ancora in atto) delle relazioni aziendali che caratterizza l’Ente, certo non promettente se il futuro dovesse spostare gli equilibri a favore dell’arbitrio e a danno delle regole.
Costante di tutti gli interventi l’orgoglio e la consapevolezza di lavorare nell’interesse della collettività, la forte determinazione e il desiderio di continuare a farlo. Al servizio esclusivo del Paese come vuole la nostra Costituzione.
Pertanto, le scriventi OO.SS. annunciano la programmazione di uno sciopero per la prima data utile, dopo aver avviato la procedura di raffreddamento al Ministero del Lavoro; contemporaneamente, metteranno in campo tutte le azioni di informazione, politiche, sindacali a loro disposizione per contrastare questo dannoso progetto di privatizzazione e guadagnare una sede di confronto vero, non viziato da posizioni preconcette e ideologiche, sulle diverse alternative possibili. Non solo con i vertici dell’ENAC e con la Ministra, ma con il governo e tutti i decisori politici, con le commissioni parlamentari; perché la scelta ultima sia fatta in piena consapevolezza e assunzione di responsabilità.
Roma, 12 agosto 2020