Nella giornata di martedì 28 luglio l’Agenzia ha incontrato le Organizzazioni sindacali per definire e sottoscrivere l’accordo per lo svolgimento in sicurezza delle attività esterne attraverso l’adozione di misure di prevenzione e protezione specifiche, da concordare anche a livello locale con il coinvolgimento anche delle RSU e delle rappresentanze sindacali territoriali, in relazione ai rischi associati alle diverse attività.
Con questo accordo -che sancisce il principio per il quale la responsabilità dei datori di lavoro nelle scelte organizzative e gestionali non possono pregiudicare il diritto alla tutela della salute dei lavoratori- riteniamo si sia avviato un percorso relazionale che dovrà avere come elemento caratterizzante il continuo confronto “Agenzia-Ooss” in materia di misure dirette a gestire il rientro al lavoro garantendo le migliori condizioni di salubrità e sicurezza dei lavoratori.
In coda alla riunione abbiamo nuovamente rappresentato all’Agenzia due temi:
– l’impegno assunto reciprocamente per definire e implementare -attraverso un percorso condiviso- la disciplina degli strumenti di conciliazione vita/lavoro quali lo smart working, il telelavoro e il co-working;
– Il riconoscimento del principio che il lavoro da remoto, ancorché adottato per rispondere ad una fase emergenziale, non pregiudica il rispetto del Contratto Collettivo di Lavoro in tema di diritti economici (buono pasto, ad esempio) e normativi (a titolo esemplificativo e non esaustivo il ricorso ai permessi ex articolo 32 e 35).
L’Agenzia ha nuovamente tergiversato non assumendo una posizione.
Non ci siamo. Rileviamo come l’Agenzia non abbia, in questo momento, alcuna visione prospettica. Da chi sottolinea di avere al centro del proprio agire il benessere organizzativo ci aspettiamo una qualità relazionale maggiore: le strategie “attendiste” e dilatorie lasciamole ad altri Tavoli o ad altre circostanze. Il ricorso a questo tipo di astuzie per non assumersi responsabilità su questi punti alimentano il forte sospetto che si voglia arrivare all’atto unilaterale.
Il “benessere organizzativo” si costruisce e lo si alimenta anche attraverso la contrattazione.
La FP CGIL non si sottrarrà ad un confronto finalizzato a far coesistere una Struttura efficace ed un ambiente lavorativo sicuro, orientato al più ampio benessere organizzativo.
Sappia, l’Agenzia, che percorrendo questa strada troverà la ferma opposizione della FP CGIL e che non sottoscriveremo accordi “a sanatoria” di scelte alle quali non siamo stati chiamati a contribuire.
Il Coordinamento
FP CGIL Agenzia delle entrate