AI LAVORATORI DOGANALI
Riteniamo urgente e necessario confermare a tutti i nostri colleghi che le spettanze economiche, relative all’accordo “a stralcio” sul Fondo 2018, saranno erogate, come avevamo già comunicato, con il mese di agosto.
Perché ne siamo certi?
Perché gli organi di controllo non hanno affatto, come sostiene radio Kabul, mosso rilievi – che avrebbero bloccato i pagamenti – ma hanno più semplicemente espresso valutazioni di carattere tecnico. La Funzione Pubblica ha ricordato – come ha fatto per tutte le amministrazioni centrali – che si dovrà tener conto, nell’accordo definitivo sul Fondo, del riconoscimento della performance individuale. La Ragioneria ha rammentato, con argomentazioni assolutamente discutibili, che dal 2018 lo
straordinario non può essere parte del salario accessorio.
Rispetto a queste valutazioni degli organi di controllo noi possiamo garantirvi con chiarezza che la nostra posizione resta quella che avevamo assunto il 31 dicembre 2019 quando proclamammo lo stato di agitazione del personale e che continueremo a lavorare per portare a casa un risultato che non penalizzi il Fondo dei lavoratori doganali, consapevoli che si può anche perdere ma convinti che non lo faremo senza combattere.
Ci pare invece che altri si siano sfilati da quella vertenza che proclamammo tutti lotta………
Ma i lavoratori doganali meritano informazioni chiare e non fasulle anche sulla importante questione del lavoro in smart working.
Venerdi scorso eravamo stati convocati per rimodulare i termini dell’intesa del 18 maggio 2020 che scade il prossimo 31 luglio.
La convocazione ci era pervenuta per motivi di urgenza non solo per l’imminente scadenza dell’intesa, ma per l’approssimarsi della approvazione del D.L. n.77/2020, il cosiddetto “Decreto Rilancio”, che contiene nuove disposizioni e limiti del lavoro a distanza. Tutte le pubbliche amministrazioni, in sintesi, devono ora adeguare l’operatività alle esigenze di cittadini ed imprese tramite la indicazione delle attività che non possono essere svolte a distanza, applicando il lavoro agile al 50% del restante personale.
L’Agenzia aveva scelto di aggiornare l’intesa precedente prima della pubblicazione della legge proprio per evitare di dover definire le attività da assicurare in presenza il che, per la tipicità delle attività della nostra Agenzia, comporterebbe il rientro in servizio di interi settori, in particolare per le funzioni strategiche e di presidio istituzionale. Ci era stata così proposta una sola modifica dell’intesa del 18 maggio, precisamente al punto 6: l’incremento dei limiti di presenza media sarebbe passato dal 45 al 55%, elevabile – nell’ambito di intese regionali – al 65%. Tutto il resto,compresa la concessione dei buoni pasto e dell’indennità di rischio, rimaneva invariato.
La proposta non ha trovato la disponibilità di gran parte delle sigle presenti,
nonostante l’Agenzia abbia chiaramente indicato quale fosse la posta in gioco.
E con un po’ di sconcerto abbiamo dovuto prendere atto delle posizioni di sigle che hanno chiesto, di fatto, l’applicazione della nuova norma che presuppone appunto l’individuazione preliminare delle attività che vanno coperte al 100%!!!!
L’amministrazione, grazie a questa genialata, si trova nella condizione di dover applicare le nuove previsioni del Decreto Rilancio appena pubblicato, con l’effetto che risultano del tutto vanificati i contenuti positivi che avevamo portato a casa con l’intesa del 18 maggio. Bel risultato per i lavoratori non c’è che dire!!
Tuttavia garantiamo a tutti i colleghi che noi stiamo, in queste ore, provando in ogni modo a recuperare alcuni contenuti positivi per il personale, pur nella certezza che su questa materia il livello delle relazioni sindacali che aveva portato all’intesa è stato da costoro innegabilmente compromesso.
Due parole sul CCNI. Già prima dell’inizio delle trattative, che altre sigle stanno facendo di tutto per bloccare, avevamo diffuso a tutti, per la verità insieme anche ad Unsa, le nostre contro-proposte rispetto al testo presentato dall’Agenzia, trovando poi la condivisione anche di altre sigle. Abbiamo presentato, lo ricordiamo ancora una volta, soluzioni su tutti gli aspetti del Contratto: sulle nuove aliquote e l’organizzazione dei turni, sul sistema degli orari e della loro incentivazione, sulle indennità, sulla mobilità del personale, tanto per citarne alcune.
La trattativa, nonostante ogni tipo di impedimento che è stato messo in atto, è nella fase conclusiva. Tuttavia stiamo ancora aspettando di conoscere le proposte di chi, forse perché ha la coda di paglia, si è autodenunciato come nemico del Contratto per conto terzi.
Roma 22 luglio 2020
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino Fanfani Procopio