Rilancio…!!!
Nel corso delle recenti e partecipatissime assemblee abbiamo assunto degli impegni con i lavoratori che intendiamo rispettare e con determinazione vogliamo onorare. Si muoveva in tale ottica l’iniziativa emendativa che si voleva inserire nel testo del DL 34/2020 (cd Rilancio), una proposta sottoposta e sostenuta da vari esponenti politici ma che purtroppo, a causa dell’enorme mole di emendamenti depositati non è entrata a far parte di quelli “segnalati”. Come da nostra storia, non ci siamo abbattuti e dopo aver definito un testo in coerente rispetto della ratio contenuta all’interno dell’emendamento, lo abbiamo riproposto sotto forma di ordine del giorno, affinché fosse discusso e approvato dall’Aula.
L’intento era di valorizzare l’importante ruolo assunto dalla pubblica amministrazione, e dal suo personale, anche in occasione della crisi epidemiologica da Covid-19, dove grazie all’utilizzo di quegli stessi strumenti informatici, che hanno “livellato” nel tempo le professionalità facendo emergere con forza il fenomeno del cd. mansionismo, ha continuato a garantire servizi eccellenti alla cittadinanza, nonché incassare l’impegno del Governo “a valutare l’opportunità di adottare, anche per il tramite della propria Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), tutti i necessari provvedimenti utili a garantire la riqualificazione del personale dipendente della pubblica amministrazione, anche attraverso la riformulazione dell’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”. Infatti, si chiedeva di “verificare la possibilità di rimuovere il riferimento ai titoli di studio necessari a partecipare alla prevista riserva dei posti (possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno), salvaguardando la piena e totale discrezionalità in capo alle singole amministrazioni di poter decidere autonomamente i criteri con cui far partecipare il personale di ruolo, utilizzando ai fini della compensazione del titolo di studio anche l’anzianità di servizio all’interno della qualifica precedente rispetto a quella per la quale si decide di concorrere.”
Nel corso della seduta di ieri (n. 369 del 9/7/2020) il predetto Ordine del giorno, presentato da varie forze politiche (9/2500-AR/128, 9/2500-AR/191, 9/2500-AR/369) è stato accolto favorevolmente dal Governo, assumendo l’impegno a valutare l’opportunità di approfondire la tematica rappresentata ed adottare i necessari provvedimenti atti a risolverla.
La condivisione di quanto da noi proposto non era per nulla scontata specie perché arriva in un clima di rinnovato attacco alla Pubblica Amministrazione e al suo Personale da parte dei soliti noti e di alcune new entry politiche ed industriali.
Non sfuggirà, infatti, come sia di fondamentale importanza rimarcare in questo preciso momento la necessità di avere più servizio pubblico in luogo di un’indiscriminataconcessione alla gestione privata di infrastrutture, sanità e altri diritti dei cittadini che in questi anni e particolarmente nella fase emergenziale ha prodotto in efficienza e grave danno al nostro Paese.
Ovviamente, oltre a ciò, non possiamo e non dobbiamo dimenticare, come ribadito in precedenza, tutte quelle partite ancora aperte all’interno del nostro Istituto e che ancora attendono una concreta risposta.
Partendo dall’abbassamento dei tassi di interesse su mutui e prestiti (questi ultimi, dopo una proposta avanzata dall’amministrazione, giacciono tutt’ora tra “color che son sospesi”), passando per il confronto sul riconoscimento degli istituti giuridici ed economici al personale che opera in regime di lavoro agile per emergenze (vedi nostra proposta di Verbale d’intesa per emergenze già inoltrato all’Amministrazione ed ai lavoratori), per giungere a garantire con le competenze del corrente mese di luglio la corresponsione di un acconto a tutto il personale (come tradizione vuole, nonostante qualche slancio “revisionista”), acconto che, grazie a nostri insistenti interventi, sappiamo essere già in pagamento con la cedola del mese di luglio.
Va, altresì, fatta chiarezza sulla certificazione del CIE 2019, sul cui iter non abbiamo avuto notizie ma che è “conditio sine qua non” per addivenire alla sottoscrizione del CIE 2020 in tempi utili per far partire le procedure per le progressioni economiche all’interno delle Aree.
Sempre in tema di progressioni, non si può ulteriormente tergiversare sulla necessità di rivedere le modalità di svolgimento del concorso bandito tramite RIPAM (ns. proposta del 15/06/2020: Riqualificazione professionale – Fase 2) e partire con quello che, al momento, risulta essere l’unico meccanismo attualmente previsto per valorizzare il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni – la norma transitoria introdotta dalla riforma Madia e ripresa dal DL 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazione con legge 28 febbraio 2020, n. 8.
È passato ormai un mese dalle assemblee sopra richiamate, dove tantissimi colleghi hanno dimostrato vicinanza e condivisione rispetto alle scelte, a volte difficili, assunte dalle scriventi Organizzazioni sindacali in tutto il periodo emergenziale e non siamo disposti a farne passare un altro nella perenne attesa di una Amministrazione sempre più alla ricerca di sé stessa e sempre più lontana dalle esigenze dei lavoratori.
Prepariamoci ad un innalzamento della nostra mobilitazione e ad una
GRANDE ASSEMBLEA NAZIONALE…!!!
A. Mercanti M. Molinari F. Savarese