OPERAZIONE VERITA’
Un antico detto contadino recita che non è importante che la gallina faccia l’uovo, quanto piuttosto che canti forte quando ciò accade. Al di là della metafora bucolica, l’adagio ben si adatta alla situazione attuale del nostro Istituto che, nonostante i risultati raggiunti in termini di prestazioni erogate in un contesto di piena emergenza sanitaria senza mai interrompere la relazione in remoto con l’utenza, non veicola all’esterno l’enorme lavoro svolto dai colleghi, diventati, come tutto il pubblico impiego, il facile bersaglio in queste settimane di una pubblica opinione aizzata contro il mondo del lavoro pubblico da organi di stampa che hanno qualificato come “vacanza” il lavoro svolto in remoto nella forma dello smart working oppure da singoli rappresentanti politici nazionali e locali, in cerca di facili consensi, che hanno additato, con la complicità di qualche masochistica “quinta colonna” della nostra Amministrazione, l’INPS come capro espiatorio di tutti i problemi legati all’erogazione dei benefici economici previsti dal Governo a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese.
È di oggi l’episodio gravissimo, rivendicato dall’associazione di estrema destra “Casa Pound Italia” sui social e stranamente non riportato sui siti web di quegli stessi organi di stampa pronti a “sparare” sull’INPS, dell’affissione, su quasi tutto il territorio nazionale, presso le sedi del nostro Istituto, di volantini listati a lutto che inveiscono contro l’INPS, definito, nel loro delirante comunicato, quale “baraccone indecente” che “ … si è fatto trovare impreparato a fronteggiare l’emergenza aggravando una situazione già critica con disservizi e lentezza nella lavorazione delle pratiche …”. Il gesto non ci stupisce affatto, non solo perché in linea con le modalità di azione di questo gruppo di neofascisti che ancora oggi occupa abusivamente a Roma un immobile di proprietà della Banca d’Italia, ma anche perché si pone nel solco della ripresa di un più generale attacco al lavoro pubblico.
E’ bastato, infatti, che l’emergenza pandemica si attenuasse, per far sì che i tanti ringraziamenti verso i lavoratori pubblici si trasformassero in attacchi, rispolverando stereotipi sempre utili all’occorrenza: fannulloni, sempre in vacanza, privilegiati.
Non v’è dubbio che c’è chi mira a creare una frattura tra lavoratori, contrapponendo strumentalmente il lavoro pubblico a quello privato. Allo stesso modo, non v’è dubbio che una eccessiva sovraesposizione mediatica dell’Inps abbia contribuito a far finire l’Ente nel mirino di chi, attaccando l’Istituto di previdenza sociale, vorrebbe attaccare il lavoro pubblico, facendo credere che i dipendenti siano al momento inattivi. La realtà, noi lo sappiamo, dice altro: i lavoratori dell’INPS hanno lavorato tutti i giorni per garantire ai cittadini le prestazioni sociali cui hanno diritto e a loro va il nostro ringraziamento e sostegno.
Ciò che necessita di una seria e approfondita riflessione, invece, è l’infrastruttura tecnologica dell’Istituto, che abbisogna di urgenti investimenti per poter proiettare nuovamente l’INPS nella modernità. In questa prospettiva intendeva muoversi anche l’accordo siglato lo scorso 3 giugno; con esso, l’Istituto si impegna a innovare il proprio rapporto con la
cittadinanza, implementando maggiormente i canali telematici e telefonici, così da non rendere più sempre necessario per i cittadini recarsi nelle proprie Sedi. E’ questa la svolta – che dimostra come la Pubblica Amministrazione possa essere anche fonte di innovazione – che chiediamo all’INPS, al di là di attacchi, beceri e strumentali, costruiti a uso e consumo di chi magari pensa di ridurre il perimetro del lavoro e della previdenza pubblici.
Per questo motivo chiediamo ai vertici dell’Istituto, Presidente, Vicepresidente, Consiglio di Amministrazione e Direttore generale di non limitarsi agli atti di solidarietà interni, ma di far sentire nella comunicazione esterna, con la forza dei numeri di produzione che sono nella disponibilità dell’Amministrazione, la voce dell’INPS: rappresentare e veicolare all’esterno, su tutti gli organi di comunicazione, l’enorme mole di prestazioni erogate in questi mesi è un doveroso atto di giustizia e di rispetto a tutela della dignità e del lavoro di tutto il personale.
Quando accadrà tutto ciò?
Roma, 08 luglio 2020
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
CONFINTESA/FP
Francesco Viola
CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti