Roma, 24 giugno 2020
A tutti i lavoratori
Monitoraggio Protocollo 15 maggio 2020
Il 23 giugno u.s. su richiesta delle scriventi Organizzazioni si è tenuta una riunione per fare
il punto della situazione rispetto allo stato di attuazione del Protocollo del 15 maggio 2020.
Monitoraggio che, ricordiamo, è possibile attivare esclusivamente grazie alla previsione
inserita all’interno del predetto Protocollo dalle organizzazioni sindacali firmatarie e che
permette di poter verificare la corretta applicazione delle linee guida previste nel testo e
successivamente declinate in maniera più dettagliata per le varie professionalità interne
all’Istituto, oltre a permettere la partecipazione di chi, comunque, ha ancora difficoltà a
capire la finalità del documento prodotto congiuntamente all’Amministrazione in supporto
alle Strutture territoriali chiamate a riavviare gradualmente le proprie attività in presenza
a seguito della ripresa e dell’incremento della domanda di servizi da parte del tessuto
produttivo del Paese.
Un O.d.G. molto impegnativo, ulteriormente arricchito dalla presentazione, appunto, di tre
distinti documenti in conformità con gli impegni assunti in sede di sottoscrizione e che
implementano le regole sulla sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento alle
attività esterne all’Istituto, come l’attività di verifica degli impianti, quella di vigilanza e
quella sanitaria.
Quest’ultimo documento, per la verità, consegnato tardivamente rispetto all’adozione dello
stesso da parte del gruppo di lavoro chiamato a delinearne i contenuti, pertanto nessuna
valutazione di merito è stata avanzata dai presenti, se non il plauso per il gran lavoro
prestato dai colleghi.
La richiesta di attivazione del Tavolo, nata a seguito della forte esigenza
manifestata dai lavoratori nel corso delle numerose e partecipate assemblee
telematiche, ci ha permesso di segnalare alcune distorte letture delle indicazioni fornite
con il Protocollo e divulgate dal Direttore Generale, con particolare riferimento all’assenza,
in alcuni casi, del previsto confronto con RSU ed Organizzazioni Sindacali, alla previsione
di rientri da parte del personale senza aver avviato la necessaria rilevazione dei lavoratori
cd. fragili a cura del medico competente, nonché al richiamo in servizio di alcune particolari
tipologie di personale in assenza di qualsiasi motivazione a supporto di tale scelta.
Nel corso dell’incontro, si sono anche affrontate alcune tematiche “off topic”, ma che
rientrano a pieno titolo nell’opportunità di evitare fughe in avanti da parte di alcuni
responsabili di sede.
A tale ultimo riguardo, si è colta l’occasione per ribadire l’assenza di un vincolo
domiciliare per il lavoratore che opera in lavoro agile per emergenze, la necessità
di non avviare l’individuazione di Progetti speciali in assenza del previsto accordo nazionale
e con modalità mai condivise tra le parti, potendosi configurare a tal proposito una condotta
antisindacale che non avremmo remore a denunciare in caso di necessità, nonché per
stigmatizzare l’inaccettabile silenzio rispetto alla discussione su tutti gli istituti
giuridici ed economici spettanti al personale che opera in modalità agile per
emergenze.
Nel rivendicare l’utilità del meccanismo del monitoraggio introdotto all’interno del
Protocollo, che ricordiamo è attivabile da tutti i sottoscrittori dello stesso, anche da coloro
che, spacciandosi per tutori dei lavoratori, attendono sia l’Amministrazione a convocarli per
rappresentare la propria infallibilità, riteniamo insoddisfacente l’esito dell’incontro, in
quanto ennesima occasione persa per riconoscere al personale il merito di aver tenuto
la barra dritta nonostante le enormi difficoltà vissute all’interno del periodo
emergenziale.
A. Mercanti M. Molinari F. Savarese