All’On.le Ministro della Giustizia
Alfonso Bonafede
Oggetto : Cosa accadrà dopo il 30 giugno 2020 negli istituti penitenziari?
Il 30 giugno scade il periodo di emergenza per gli istituti penitenziari.
Immaginiamo che il Dicastero da Ella diretto abbia già elaborato lo schema di un decreto che disciplini il ritorno alla “ normalità” ovvero che siano state concordate linee guida che consentano il ripristino dell’ ordinaria vita penitenziaria : colloqui, lavoro all’esterno , rientro dei semiliberi, attività lavorative e trattamentali con il ritorno delle associazioni di volontariato all’interno delle strutture penitenziarie.
Le esperienze anche drammatiche che l’Amministrazione penitenziaria ha vissuto nei mesi passati
sono state causate anche da difetti di comunicazione e da intempestività delle disposizioni varate in
tema di gestione della pandemia in carcere.
Se è utile imparare dagli errori, siamo certi che questo Dicastero abbia già disposto in tal senso e probabilmente nelle prossime ore sarà possibile avere lettura delle disposizioni organizzative che sono state elaborate in materia.
Certamente in tema di disposizioni sanitarie occorrerà poi che ogni istituto si interfacci con l’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio, chiedendo disposizioni relative agli strumenti di prevenzione del rischio da contagio per i nuovi ingressi in carcere, obbligo o meno di attendere l’effettuazione di un tampone per organizzare il trasferimento di un detenuto, il controllo all’ingresso in istituto dei familiari, avvocati, volontari; disposizioni relative ai periodi di quarantena ( una settimana o quattordici giorno o sono sufficienti tre giorni ?)
Nel nostro paese ci sono 196 istituti penitenziari ed 11 provveditorati responsabili di un territorio che, in sei casi, copre fino a tre regioni e le regole applicate in un istituto non sono le stesse applicate in un altro.
Tutti ormai sappiamo bene come il sistema sanitario nazionale sia diverso da regione a regione da città a città e da liberi cittadini ci adattiamo a queste diversità spesso subendole.
Ma la diversità del sistema sanitario all’interno degli istituti penitenziari pone seri problemi anche di ordine pubblico. Su questi non è più rinviabile un SUO intervento politico perché insieme al Ministro della Salute sia convocata urgentemente la Conferenza Stato Regioni per elaborare ed attuare un protocollo UNICO da applicare in TUTTI gli istituti penitenziari del territorio nazionale anche in deroga alle differenti disposizioni varate dalle singole regioni in tema di gestione del contagio da COVID-19.
La sicurezza e la tutela dei diritti di tutti , detenuti e lavoratori del settore penitenziario – devono essere garantiti .
Certi della sua sensibilità ed attenzione confidiamo in una Suo autorevole e tempestivo intervento.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio