“Per un caso fortuito non ci sono stati feriti, ma non ci si può affidare al caso e alla fortuna quando si tratta della salute e della sicurezza dei lavoratori” commenta il sindacato dei servizi pubblici, e aggiunge: “La sede di Napoli era già stata oggetto, anche nelle settimane precedenti, di altre aggressioni. Questi sono fatti prevedibili. Infatti, una recente ricerca dell’Ordine degli assistenti sociali ha dimostrato che 9 professionisti su 10 hanno subito nell’espletamento del loro lavoro una forma di minaccia o aggressione”. Non a caso, la Fp Cgil fa sapere che avevano segnalato da tempo che la situazione sociale, in particolare nella seconda fase dell’emergenza Covid-19, avrebbe potuto diventare incontrollabile e pericolosa se non si fosse messo mano ad un rafforzamento dei servizi sociali sul territorio, a nuove assunzioni e alla stabilizzazione del personale precario, al pieno e costante finanziamento dei servizi, anche attraverso l’integrazione socio sanitaria sul territorio. “Purtroppo si è tornati presto alla peggiore normalità”, commenta il sindacato.
“Come per il personale sanitario e socio sanitario, anche per chi opera nel servizio sociale, nel pubblico come nel privato, è sempre più grave il rischio di vedere ricadere su di sé, nel peggiore dei modi, la frustrazione di un’utenza anch’essa messa alla prova da limiti e carenze della risposta al disagio“, spiega la Fp Cgil. “Per questo il disegno di legge ‘in materia di sicurezza per gli esercenti, le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’, oggi in terza lettura al Senato, deve essere approvato rapidamente, confermando con certezza la tutela per il personale, pubblico e privato, dei servizi sociali territoriali. Non è più possibile attendere. Nessuna amministrazione, nessuna forza politica, nessun dirigente si possono permettere di attendere anche solo un ulteriore atto di violenza“, conclude.