Al Direttore dell’Agenzia delle entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini
Al Direttore Risorse Umane Organizzazione
Dott. Carlo Palumbo
Oggetto: Questionario smart working
Veniamo informati dell’intendimento, da parte dell’Agenzia, di realizzare un’indagine rivolta a tutto il personale in smart working finalizzata ad acquisire contributi per la messa a punto di un modello che “bilanci al meglio le esigenze organizzative con quelle dei dipendenti”.
Stigmatizziamo come in nessuno degli ultimi incontri l’Agenzia abbia ritenuto opportuno condividere con le OO.SS. le modalità e le finalità questa iniziativa.
La nota trasmessa parte, a nostro avviso, da un assunto fuorviante: che quanto “testato” dai colleghi rappresenti una declinazione dello smart working.
È necessario sottolineare come, nella realtà, si sia trattato più di una tipologia di lavoro domiciliare che di una modalità “smart” in deroga, oltretutto, agli accordi precedentemente sottoscritti.
L’assenza di regole condivise, per questa Organizzazione, non lo rende un modello da prendere a riferimento.
Auspichiamo l’indispensabile abbandono di ogni remota velleità autoreferenziale da parte dell’Ente al fine di discutere, con le Organizzazioni sindacali, adeguati strumenti di Work Life Balance, ivi compreso un modello di “smart working” coerente con il suo significato letterale.
È necessario, quindi e per restare in tema di modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, definire le flessibilità dello “Smart working” affinché consenta una effettiva conciliazione delle esigenze organizzative con la vita personale del dipendente.
Definizione dei carichi di lavoro individuali, messa a disposizione di strumenti aziendali, fasce di contattabilità, luoghi dai quali erogare la prestazione, flessibilità negli orari entro i quali garantire la prestazione lavorativa, diritto alla disonnesione e, aspetto non secondario, il rispetto del CCNL tanto nel contenuto economico che nel contenuto normativo rappresentano, per la FP CGIL, alcuni degli elementi cardine per la condivisione di un accordo quadro finalizzato al bilanciamento dei tempi di vita/lavoro.
Dobbiamo infine rilevare il grave ritardo da parte dell’Agenzia nella riorganizzazione dei servizi e dei processi: ancora una volta i dipendenti rischiano di trovarsi ad essere oggetto di campagne stampa che ne mortificano l’impegno e la professionalità.
Questo ritardo, per noi, è inaccettabile.
Attendiamo di essere convocati per conoscere le finalità e i contenuti del questionario in via di somministrazione al personale in tema di Smart Working nel più ampio ragionamento di rivisitazione delle modalità di erogazione dei servizi all’utenza.
FP CGIL Nazionale
Coord. Agenzia dell’entrate