GESTIONE UNITARIA DELLE PRESTAZIONI CREDITIZIE E
SOCIALI: A CHE PUNTO SIAMO?
A fine 2019 avevamo dato notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge
27 dicembre 2019, n.160 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020
e bilancio pluriennale per il triennio 2020/2022” con la quale è diventata norma del
nostro ordinamento la possibilità, per i dipendenti pubblici e per i pensionati, già
dipendenti pubblici, non iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali,
di aderire alla stessa gestione nota anche come “Fondo dello 0,35%” per via del prelievo
dello 0,35% della retribuzione contributiva dei dipendenti pubblici che obbligatoriamente o
volontariamente vi aderiscono.
Il dispositivo legislativo prevede l’adozione, entro novanta giorni dall’entrata in vigore
della Legge di Bilancio, quindi entro il 30 marzo 2020, di un decreto ministeriale,
adottato dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali di concerto con l’omologo
responsabile del MEF, con il quale definire le disposizioni attuative della nuova norma:
solo a quel punto le lavoratrici ed i lavoratori del pubblico impiego, nonché i
pensionati ex dipendenti pubblici non iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni
creditizie e sociali, potranno aderire, adesione irrevocabile, entro sei mesi dalla data
di entrata in vigore del medesimo decreto, con una comunicazione scritta indirizzata
all’INPS secondo le forme e le modalità sancite nello stesso provvedimento ministeriale.
Ad oggi non ci risulta, dopo circa due mesi da quella scadenza che i Ministeri
coinvolti abbiano adottato il decreto previsto dalla norma, disattendendo con ciò non
solo ad una disposizione di legge, ma soprattutto danneggiando, di fatto, tutti quei
colleghi che aspettano il provvedimento governativo onde poter materialmente aderire
alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e finalmente poter attivare tutte
le possibilità in termini di prestazioni, prestazioni di welfare e credito, che il Fondo offre.
Auspichiamo da parte dei Vertici dell’Istituto, ad iniziare dal suo Presidente, un
intervento sul Ministro del Lavoro affinché il decreto sia adottato in tempi brevi: abbiamo
atteso 13 anni dal lontano 2007, DM n.45 DEL 7 marzo 2007, ed ogni ulteriore ritardo
si traduce in un danno per migliaia di colleghi INPS e di altre amministrazioni pubbliche
ancora oggi impossibilitati ad aderire al Fondo dello 0,35%.
FP CGIL
Matteo ARIANO
Antonella
TREVISANI
CISL FP
Paolo
SCILINGUO
UIL PA
Sergio CERVO
CONFINTESA/FP
Francesco VIOLA
CONFSAL-UNSA
CIARALDI
PEPPETTI