DISCIPLINA FASE 2 EMERGENZA DA COVID-19 PRESSO DGMC E DAP
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI
Oggi si sono tenuti i due incontri previsti con il Direttore Generale del personale del DGMC, dott. V. Starita, e con il Direttore Generale del personale del DAP, dott. M. Parisi. Entrambi gli incontri hanno riguardato la implementazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro da realizzare nell’ambito della cd Fase 2 dell’emergenza sanitaria in atto.
CGIL CISL e UIL, in entrambe le riunioni, hanno sollevato preliminarmente la richiesta di redigere un apposito accordo in coerenza con quanto convenuto da Ministro della Funzione Pubblica, CGIL CISL UIL ed altre oo ss nel protocollo siglato all’inizio di aprile del corrente anno. Risulta assolutamente incomprensibile come mai si facciano accordi su tante materie e non sulla sicurezza in epoca COVID-19. L’importanza di un protocollo recante le linee guida su questo delicatissimo argomento, soprattutto adesso che si avvia la Fase 2 dell’emergenza, è necessario proprio per rendere esigibile sul territorio quanto pattuito a livello centrale e per evitare disapplicazioni o “fughe in avanti” della dirigenza delle strutture. CGIL CISL e UIL hanno rilevato come la Giustizia sia, al momento, l’unico settore della PA in cui un accordo in materia di misure di protezione da COVID-19 allo stato non sia stato ancora sottoscritto. Tale circostanza sembra sottendere la volontà della Giustizia di relegare le organizzazioni sindacali ad un ruolo meramente consultivo, ruolo che CGIL CISL e UIL non sono disposte ad accettare. Sul punto i Direttori Generali hanno affermato di non poter sottoscrivere un protocollo solo per DAP e DGMC poiché tale atto deve riguardare l’intero Ministero. Per tale motivo gli stessi si sono riservati di approfondire la questione direttamente con il Ministro.
Nel merito della discussione, per il DGMC, il dott. Starita ha rivendicato il grande sforzo fatto a livello centrale dal gruppo di lavoro appositamente costituito per l’emergenza COVID-19. I componenti di gruppo di lavoro sono stati sempre presenti on site per sostenere l’azione dei servizi territoriali volta a proteggere quanto più possibile la salute dei lavoratori. Inoltre lo stesso ha sottolineato come il lavoro agile sia adesso la modalità lavorativa utilizzata dalla quasi totalità del personale e che esso, pur essendo suscettibile di ulteriori modifiche normative, rappresenta lo strumento essenziale per il futuro sviluppo organizzativo dell’amministrazione minorile e di comunità.
Su sollecitazione di CGIL CISL UIL il DG Starita ha assicurato che sulla sicurezza dei luoghi di lavoro l’attenzione è massima. Per tale motivo ha richiesto agli uffici l’adeguamento rapido del DVR e lo svolgimento di sanificazioni anche solo per i casi di contagio sospetto. Sul punto ha invitato le OO.SS. a segnalare eventuali disservizi direttamente alla sua attenzione. Lo stesso DG ha assicurato, su sollecitazione di CGIL CISL UIL, che il lavoro agile rimarrà la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa anche nella fase dell’emergenza e che il Dipartimento sarà disponibile verso ulteriori forme di prestazioni lavorative delocalizzate ad esempio attraverso l’apertura di sportelli dedicati più vicini all’utenza al fine di limitare la mobilità di lavoratori e cittadini sul territorio. Sull’argomento CGIL CISL e UIL hanno espresso perplessità ed hanno evidenziato la necessità di definire convenzionalmente la disciplina di ogni ulteriore forma di prestazione lavorativa delocalizzata in relazione anche alla natura del territorio in cui la stessa deve essere resa.
CGIL CISL e UIL hanno sottolineato la necessita che il rientro alla normalità avvenga in maniera graduale e che in ogni caso sia garantito ai lavoratori in smart working il diritto alla disconnessione. Inoltre hanno chiesto di: mantenere, anche in questa fase, la prevalenza della prestazione lavorativa mediante il lavoro agile; prevedere la massima flessibilità negli orari di lavoro del personale accogliendo tutte le istanze dei lavoratori anche per tipologie di orario non contemplate dalla disciplina dell’orario di lavoro adottata nelle singole direzioni; prevedere modalità di accesso agli uffici subordinate al controllo della temperatura corporea mediante i cosiddetti termo scanner; provvedere alla sanificazione costante degli ambienti di lavoro; prevedere
una accurata pulizia quotidiana degli ambienti di lavoro; dotare tutto il personale dei necessari DPI (mascherine, guanti, visiere, etc.) e provvedere, ove non sia stato già fatto, all’installazione di erogatori di soluzioni disinfettanti a funzionamento automatico; prevedere in via cautelativa l’obbligo di indossare la mascherina protettiva per tutto il tempo di permanenza nel luogo di lavoro, con la sola eccezione di quando si permane, da soli, nella propria stanza; prevedere in via cautelativa l’obbligo di indossare la mascherina protettiva per tutti coloro che fanno accesso dall’esterno; predisporre limitazioni dell’accesso del pubblico se non previa prenotazione telefonica o telematica; disporre limitazioni degli orari di apertura al pubblico; prevedere per il personale che maneggia documenti, corrispondenza, plichi e fascicoli cartacei, ovvero merce di qualsiasi genere proveniente dall’esterno, l’utilizzo obbligatorio di guanti protettivi monouso; prevedere l’utilizzo di divisori in plexiglass per gestire in piena sicurezza gli spazi interni ed eventuali postazioni di front office con particolare riferimento all’imminente insediamento dei nuclei di polizia penitenziaria all’interno degli UEPE; prevedere il divieto assoluto di assembramento di persone nei luoghi comuni, nei corridoi e nelle stanze; assicurare in tutti gli ambienti di lavoro la necessaria distanza di sicurezza fra le persone; prevedere che in ciascuna stanza possa trovare allocazione una sola persona, a prescindere dalle postazioni di lavoro ivi esistenti a meno che la stessa non sia di metratura adeguata ad ospitare più persone e sia dotata di finestra e quindi costantemente areata; rafforzare la sorveglianza sanitaria mediante la continua interazione tra medico competente, datore di lavoro, RLS.
Nessun riscontro è arrivato in merito alle richieste avanzate da CGIL CISL e UIL su utilizzo dei dpi, sulla sanificazione periodica, sulla riduzione dei contatti con l’utenza, sulla concessione del buono pasto, sul blocco di trasferte e servizi esterni, su approvvigionamento di strumenti tecnologici per il lavoro da remoto e su altre questioni come la creazione del comitato previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020.
CGIL CISL UIL, fermo restando la questione relativa all’accordo sulle misure in tema di sicurezza dei lavoratori e prevenzione del rischio di contagio ed il mancato riscontro alle proposte presentate al Dgmc, hanno convenuto sul percorso proposto dal DG Starita in merito a rimodulazione piante organiche, avvio delle procedure di mobilità, definizione dei criteri di nomina dei capi area dei servizi minorili, realizzazione delle procedure verticali ex D.L.vo 75/2017 e definizione della disciplina contrattuale dello smart working.
Successivamente si è svolto l’incontro con il Direttore generale del personale del DAP, Dott. M. Parisi, preceduto dal saluto del nuovo Vice-Capo Dipartimento, dott. R. Tartaglia, il quale ha assicurato la massima disponibilità ad ascoltare le argomentazioni dei rappresentanti dei lavoratori del Comparto Funzioni Centrali.
Ferma restando la pregiudiziale sul protocollo di cui si è già detto, CGIL CISL e UIL hanno fermamente contestato al Direttore Generale Parisi l’applicazione a “macchia di leopardo” del lavoro agile sul territorio nazionale. Lo stesso, infatti, è stato applicato poco e spesso male dalla dirigenza territoriale perché il Dipartimento non ha indicato le attività indifferibili non delocalizzabili diversamente da quanto fatto dal DGMC e dagli altri dipartimenti. Tale carenza ha determinato un completo scollamento del centro rispetto alla periferia nonché pericolose fughe in avanti di dirigenti che hanno revocato – come il PRAP di Bologna – anche quel poco di lavoro agile già precedentemente autorizzato. CGIL CISL UIL hanno anche giudicato severamente alcuni dirigenti per il comportamento contraddittorio avuto verso il personale educativo non sempre ammesso al lavoro agile.
Nel merito del documento trasmesso alle oo ss a titolo di informazione preventiva, CGIL CISL e UIL hanno ricordato con forza che il lavoro agile rappresentando a tutt’oggi la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa non può non essere applicato in tutti gli uffici centrali e periferici dell’amministrazione. In merito all’eventuale ricorso a turnazioni CGIL CISL e UIL, pur non essendo aprioristicamente contrarie, hanno manifestato perplessità sulla reale applicazione di tale istituto ed hanno indicato i tavoli di contrattazione locali quali luoghi deputati a prendere ogni decisione in merito. Anche per il DAP, CGIL CISL e UIL hanno convenuto sulla necessità di attivare al più presto tavoli negoziali per affrontare argomenti di grande impatto come la mobilità, il transito del personale del Corpo della Polizia Penitenziaria nei ruoli del Comparto Funzioni
Centrali a seguito di giudizio inidoneità psicofisica, lo smart working come modalità da utilizzare anche dopo la fase emergenziale, la definizione dell’accordo FUA 2018 per la sede dipartimentale, la compensazione di personale distaccato tra i dipartimenti della Giustizia.
Infine in entrambe le riunioni CGIL CISL e UIL hanno fortemente esortato i due Dipartimenti, che condividono la Direzione Generale di scopo, ad adottare la piattaforma e-learning per la formazione professionale continua, aperta a tutto il personale, sul modello realizzato al DOG. Solo con tale modalità, infatti, per CGIL CISL e UIL si potrà effettuare l’attività formativa continuativamente ed a favore di tutte le figure professionali.
CGIL CISL e UIL infine hanno rappresentato la necessità per entrambi i dipartimenti di dotare tutti i lavoratori della Carta Nazionale dei Servizi.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini Marra Amoroso