– COMUNICATO ESITI RIUNIONE SPORT E SALUTE –
Si è svolta nella serata di ieri una riunione in modalità telematica tra le OO.SS. e la delegazione datoriale in rappresentanza di Sport e Salute e delle FSN. Anzitutto, corre l’obbligo sottolineare come, diversamente da quanto riportato da alcune agenzie di stampa, non fosse in programma alcun incontro con l’Amministratore Delegato e Presidente di Sport e Salute inerente l’attivazione del ricorso al Fondo di integrazione salariale chiesta da alcune Federazioni Sportive Nazionali, bensì una sessione negoziale finalizzata a valutare l’opportunità di promuovere una proroga dell’accordo sottoscritto il 6 marzo 2020, in seguito reso valido fino al 3 maggio scorso per effetto dell’accordo sottoscritto tra le parti il 21 Aprile. Difatti, a seguito dell’intervento iniziale del direttore delle risorse umane che ha stigmatizzato l’accaduto, si è avuto modo di appurare che la falsa notizia diffusa nell’occasione sarebbe da ricondurre – stando alle giustificazioni fornite al riguardo da una O.S. – da una sorta di corto circuito comunicativo occorso tra l’ufficio stampa di questa O.S. e l’agenzia nazionale della stampa associata. In relazione all’accaduto, pur manifestando fondate perplessità, ma considerata la delicatezza del momento, le scriventi OO.SS. hanno ritenuto opportuno richiamare il tavolo ad un uso maggiormente attento e responsabile dei mezzi di comunicazione, al fine di evitare di l’insorgere di ulteriore confusione nei lavoratori o, peggio, false aspettative. Tornando ai lavori del tavolo negoziale, le parti, considerato che l’allegato n. 3 al DPCM del 26 aprile 2020 non annovera le attività svolte da Sport e Salute e dalle Federazioni Sportive Nazionali tra quelle per le quali è prevista la ripresa con modalità ordinaria dal 4 maggio scorso, hanno condiviso la necessità di prorogare le misure e gli istituti definiti dall’accordo del 6 marzo fino alla data del 17 maggio, facendo salva, peraltro, la possibilità di concordare ulteriori proroghe, coerentemente con l’evolversi della situazione epidemiologica e dei conseguenti provvedimenti governativi eventualmente assunti. A tal riguardo, pare opportuno sottolineare come il nuovo accordo sottoscritto tra le parti ribadisca che “va attuato il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza” ( art.1 comma 1 lettera hh) lettera a) DPCM 26 aprile 2020). Nell’ambito del nuovo accordo, inoltre, in previsione della probabile prossima ripresa delle attività in modalità ordinaria, le parti hanno concordato sulla necessità di avviare tempestivamente un’apposita sessione negoziale finalizzata a disciplinare la fase di riavvio, attraverso la definizione di appropriati istituti e strumenti di gestione, e anche mediante l’adozione di tutte le misure ritenute necessarie a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le scriventi OO.SS., di converso, si sono opposte alla proposta incoerente e incauta avanzata da altra O.S., che chiedeva di inserire nel corpo dell’accordo una disposizione che nelle intenzioni avrebbe dovuto prevedere la sospensione della cassa integrazione in caso di rientro in ufficio dei dipendenti. L’abbiamo definita incoerente, in quanto la modalità di svolgimento della
prestazione lavorativa non impatta direttamente sulla riduzione delle attività prestate; incauta perché incorporare il riferimento alle procedure di integrazione salariale nel testo dell’accordo significa, di fatto, avallarne la legittimità, cosa per noi inaccettabile visto che ne abbiamo sempre e ripetutamente constestata l’ammissibilità. Sul punto ricordiamo che proprio le questioni di legittimità sono state alla base delle contestazioni mosse nei confronti delle FSN che hanno attivato il ricorso al Fondo di Integrazione Salariale, rilievi che le scriventi OO.SS. hanno già posto ufficialmente all’attenzione del Ministro per lo sport, del MEF e di Sport e Salute, e che intendono portare al vaglio degli organi deputati al controllo amministrativo e contabile.
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP
Francesco Quinti Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola