FSN e Sport e Salute: lettera Unitaria ai Presidenti

04 Maggio 2020

 

Ai Presidenti

delle Federazioni Sportive Nazionali

e. p.c.

Al Ministro per le Politiche giovanili e Sport

On. Vincenzo Spadafora

 

Alla Società Sport e Salute S.p.A.

Presidente e Amministratore delegato

Avv. Vito Cozzoli

 

Al Direttore Risorse Umane

Dott. Riccardo Meloni

 

A tutte le lavoratrici e i lavoratori

Federazioni Sportive Nazionali

 

Egregi,
con il recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato in data 26 aprile u.s., “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, sono state come noto introdotte e contestualmente ribadite, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, una serie di vincolanti misure di intervento a tutela della collettività. In tal senso, e per quanto rileva ai fini della presente comunicazione, l’art 1, lett. gg), hh), e ii) ai punti a), b) c) e d) del predetto decreto ribadisce e raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere l’attuazione di una serie di misure già previste dalle norme di legge emesse a seguito dell’esplosione della pandemia. Misure che, per quanto attiene ai lavoratori di Sport e Salute e Federazioni Sportive Nazionali, sono state dapprima recepite dalle parti con l’accordo sottoscritto lo scorso 6 marzo, mai disdetto, e poi reiterate nel successivo del 21 aprile u.s. In particolare, lo smart working o lavoro agile, misura comunemente definita in sede di accordo come prevalente rispetto all’eventuale ricorso e/o attivazione di tutti gli altri strumenti previsti dalle norme contrattuali vigenti per il personale dipendente. Tuttavia ancora oggi, pur in presenza della validità delle norme e accordi richiamati, e malgrado i due interventi già prodotti nei vostri confronti per sollecitare l’esatta, precisa e puntuale applicazione di quelle disposizioni di legge per tutto il personale dipendente, continuiamo a ricevere reiterate doglianze dalle lavoratrici e dai lavoratori impiegate/i in particolare presso talune Federazioni, tra queste sicuramente FIM e FIP, costrette/i a subire scelte unilaterali e incondivisibili. Stando a quanto ci risulta, queste ultime e talune altre Federazioni si ostinerebbero a non voler ricorrere, se non per una limitata quota di personale dipendente, che andrebbe peraltro esaminata, al lavoro agile o smart working. Eppure trattasi di una misura di contrasto al COVIT-19 che ha dimostrato essere estremamente importante nel contrasto alla pandemia, come ribadito anche dal DPCM sopra menzionato, e che rimarrà comunque in vigore come “modalità ordinaria di
svolgimento della prestazione lavorativa” almeno fino al 30 Luglio p.v., termine fissato dal Decreto con cui il governo ha dichiarato lo Stato di Emergenza Nazionale. Non solo. Si continua arbitrariamente ad imporre ai lavoratori l’utilizzo delle ferie anno 2020, che peraltro in taluni casi sono già state quasi interamente consumate in danno dei dipendenti coinvolti – azione consentita dalle vigenti disposizioni solo con riferimento alle ferie pregresse -, pure in presenza della possibilità di ricorrere a tutti gli altri strumenti contrattuali previsti dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dalla predetta normativa, che oggi peraltro include misure più favorevoli per i lavoratori, come l’art. 87 del D.L. n. 18 del 17.04.2020 convertito in legge di recente, in costanza di una sostanziale e pressoché generalizzata forte riduzione di tutte le attività. Comportamenti inaccettabili e forse anche dispotici, a giudizio delle scriventi, perchè oltre a marcare la reiterata inosservanza dei predetti dettami, denotano quell’assenza di attenzione e reale disponibilità nei confronti dei bisogni e delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in questo particolarissimo momento che non può essere spiegata solo con l’improbabile mancata conoscenza delle norme e degli accordi richiamati, bensì forse solo rispolverando quell’atavica ed insana idea di gestione del potere secondo la quale chi pensa di detenerlo crede anche di avere la possibilità di disporre liberamente dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e, quindi, delle persone. Un concetto antidemocratico di società che abbiamo sempre combattuto e fermamente contrastato, e sul quale ci opporremo sempre. Nel rimettere alla vostra attenzione la responsabilità che assume il datore di lavoro nei confronti del rispetto della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, sia in sede penale che civile, nel caso di mancata, parziale o errata applicazione delle norme di legge emanate per contrastare la grave emergenza epidemiologica determinata dal COVID-19, vi invitiamo nuovamente a disporre il rispetto delle prerdette disposizioni e degli accordi menzionati a tutela del personale amministrato e dell’intera collettività. In ulteriore difetto, fatte salve le valutazioni già in corso sul pregresso novellato, le scriventi OO.SS. si riterranno libere di valutare assieme ai rispettivi uffici legali l’avvio di tutte le iniziative legali ritenute idonee a tutelare i diritti dei lavoratori rappresentati.
Cordiali saluti

FP CGIL                      CISL FP                UILPA                   CISAL FIAL

Francesco Quinti    Alessandro Bruni     Paolo Liberati          Dino Carola

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