A FIN – Federazione Italiana Nuoto
Pres. Paolo Barelli
e p.c.
Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
On. Vincenzo Spadafora
Al Ministro dell’Economia e Finanze
Prof. Roberto Gualtieri
Al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Economia e Finanze
Pres. Luigi Carbone
Al Capo di Gabinetto del Ministro
per le Politiche giovanili e Sport
Prof. Giovanni Panebianco
Alla società Sport e Salute S.p.a.
Pres. Avv. Vito Cozzoli
Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni
Oggetto: Avvio esame congiunto procedura per richiesta assegno ordinario ex
art.30 comma 1 del D.lgs. n. 148/2015 – causale “emergenza Covid – 19”.
In relazione alla comunicazione fatta pervenire da codesta Federazione Sportiva
Nazionale lo scorso 23 aprile, ed avente ad oggetto “Art. 19 comma 2 del Decreto Legge n. 18
del 17/03/2020: Informativa, richiesta di consultazione ed esame congiunto ai fini dell’attivazione
della procedura per richiesta di «assegno ordinario «ex art. 30, comma 1 del D.Lgs. 148 del 2015 –
Causale “emergenza COVID – 19” –” le scriventi OO.SS. con la presente chiedono l’avvio
dell’esame congiunto.
Al fine di consentire un proficuo e celere svolgimento dei lavori, anche considerati i
tempi ristretti previsti dall’art. 19 D.L. 18/2020, si espongono fin da subito le seguenti
considerazioni, con riserva di integrarle nel proseguito dell’esame.
Codesta Federazione Sportiva Nazionale è un’associazione senza fini di lucro, con
personalità giuridica di diritto privato, che non opera in un mercato concorrenziale ed
è destinataria di notevoli contributi pubblici, erogati oggi per il tramite della Società Sport
e Salute e precedentemente dal CONI.
A tal riguardo, dall’esame degli ultimi dati contabili consolidati resi pubblicamente
disponibili (bilancio consuntivo anno 2018), si evince come la Federazione ricevesse dal
CONI complessivi “contributi per il personale già a contratto federale, e contributi costo lavoro
personale ex CONI Servizi SpA”, pari a € 4.120.698 , a fronte di costi del personale
dipendente pari ad euro 3.969.624 , comprensivi degli oneri previdenziali, assicurativi, tfr,
buoni pasto e premi di produzione, al netto dei costi per lavoro straordinario e dei
rimborsi per le spese di missione. L’incidenza dei predetti contributi risultava così essere
pari al 103,8% della spesa sostenuta per il personale, che alla fine, considerando anche le
retribuzioni per lavoro straordinario (€ 130.894), e i rimborsi destinati alle spese di
missione (€ 53.046), arrivava comunque complessivamente al 99,2%.
Come si desume dai dati sopra richiamati il costo del personale si dimostra quindi –
e immaginiamo lo sia tuttora – completamente a carico delle finanze pubbliche. Tale
asserzione risulta valida anche in relazione alle novità introdotte nel modello di
erogazione dei contributi alle Federazioni Sportive Nazionali per il 2020. Ed infatti,
sebbene nel nuovo sistema non siano più specificati i contributi relativi alle spese per il
personale, questi devono comunque essere ricondotti all’interno del modello di calcolo
algoritmico. Pare inoltre opportuno evidenziare come, in linea più generale, la massa di
contributi erogati dal CONI prima e da Sport e Salute oggi incida sulla Federazione
Italiana Nuoto per una percentuale estremamente elevata sul valore totale della
produzione della predetta Federazione. Difatti, nel 2018 il totale dei contributi erogati dal
CONI, pari a € 13.633.219, incideva per il 31,1% sul valore totale della produzione. E nel
2020 il contributo previsto per la Federazione risulta pressoché invariato (€ 13.408.661).
Benché già solo dall’esame degli elementi sopra riportati si potrebbe concludere, a
giudizio delle scriventi, sulla illegittimità al ricorso a strumenti di integrazione salariale da
parte di codesta Federazione, in quanto già destinataria di ingenti contributi pubblici,
riteniamo comunque opportuno valutare ulteriori argomenti, di seguito meglio specificati.
In particolare si evidenzia come, con nota datata 21 aprile 2020, indirizzata a tutti i
presidenti federali, il Presidente e Amministratore delegato di Sport e Salute S.p,A. abbia
comunicato di aver “dato mandato agli uffici di disporre il pagamento a favore della Federazione
della 2a tranche del contributo 2020 (parte disponibile) deliberato dal CdA della Società il 6
dicembre 2019. Pertanto, nelle prossime ore si provvederà all’accredito nella liquidità federale”. Il
MEF ha infatti garantito puntualità nei pagamenti, mettendo quindi la Società nella condizione di
rispettare la propria pianificazione di tesoreria, liquidando 3 mensilità anticipate dei contributi
assegnati rispetto al periodo di riferimento (aprile-giugno). Nella misura in cui il contributo statale
pervenga nel rispetto della pianificazione di tesoreria concordata con il MEF, si prevede che
l’erogazione della 3a e 4a tranche avvenga rispettivamente nei mesi di luglio ed ottobre p.v.. Tale
tempistica di erogazione costituisce un miglioramento a beneficio delle Federazioni rispetto al
passato in cui, come si ricorderà, i contributi dell’esercizio venivano liquidati nell’arco di periodo
dal dicembre dell’anno prima al dicembre dell’anno di competenza.”
Nella medesima nota si anticipa inoltre:“che Sport e Salute, con l’obiettivo di
fronteggiare le situazioni di bisogno emerse a causa dell’attuale emergenza sanitaria, in particolare
per supportare la base del movimento sportivo (ASD/SSD, tesserati), intende attivare nel brevemedio
termine alcune misure di sostegno economico/finanziario. Ciò sia offrendo un supporto nel
consentire alle Federazioni la possibilità di riallocare, nell’ambito dei propri bilanci, parte dei
contributi già assegnati (tenendo conto del contestuale venir meno di alcune voci di spesa, come
conseguenza dello stravolgimento della programmazione sportiva/calendario delle gare), per le
nuove finalità “emergenziali”, sia e soprattutto ridefinendo priorità e linee di intervento della parte
dei contributi assegnati ma non immediatamente disponibili (es. quota 5% da destinare a “Sport di
tutti”) e sulle risorse ancora da assegnare, tra cui le (eventuali) risorse statali integrative destinate
alla contribuzione agli OO.SS., che dovessero esserle attribuite, come nello scorso esercizio, in sede
di assestamento del bilancio dello Stato 2020.”
Tali ulteriori agevolazioni e strumenti, finalizzati a dare risposta, da un lato alle
esigenze in termini di liquidità delle Federazioni e, dall’altro, alle sofferenze palesate dalla
base del movimento sportivo, si assommano a quanto già previsto dall’art. 14 decreto
legge n. 23 dell’8 aprile scorso, che consente l’accesso a finanziamenti a costo zero per le
Federazioni Sportive Nazionali attraverso l’Istituto per il Credito Sportivo.
In considerazione di quanto sopra esposto, si sollevano seri dubbi sulla liceità del
ricorso a simili forme di integrazione salariale da parte di codesta Federazione. Ed infatti,
tale ulteriore sovvenzione andrebbe così a sovrapporsi a quelle già ottenute attraverso i
contributi ordinari già erogati, determinando per questa via la possibile distrazione di
risorse pubbliche dalle finalità a cui sono destinate, nonché a quelle ulteriori forme di
sovvenzione/agevolazioni previste dai recenti provvedimenti sopra richiamati.
In tal senso, e anche al fine di scongiurare azioni tese ad accertare l’eventuale
insorgenza di plausibili responsabilità di natura contabile, le scriventi OO.SS. chiedono al
Presidente e Amministratore delegato della società Sport e Salute, quale soggetto
incaricato all’erogazione dei finanziamenti destinati alle Federazioni Sportive Nazionali,
al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, e al Ministero dell’Economia e delle
Finanze, destinatari per conoscenza della presente comunicazione, di valutare
attentamente la particolarità della presente segnalazione e gli eventuali profili di
legittimità in ordine al paventato ricorso da parte della Federazione Italiana Nuoto al
Fondo di integrazione salariale.
Va infine sottolineato come in data 6 marzo c.a. le scriventi OO.SS. abbiano
sottoscritto con la società Sport e Salute Spa e le Federazioni Sportive Nazionali, un
accordo finalizzato a definire modalità e istituti contrattuali atti a fronteggiare l’emergenza
epidemiologica Covid 19, strumenti che, peraltro, stando a quanto ci risulta, sono stati
agiti solo parzialmente dalle Federazioni Sportive Nazionali in favore del proprio
personale, tra questi in particolare lo smart working.
Tenuto conto che tale accordo non prevede il ricorso ad alcuna forma di
integrazione salariale, che il medesimo è stato di recente (21 aprile u.s.) prorogato fino alla
data del 3 maggio, e rilevato che nel frattempo non è pervenuta alcuna disdetta da parte di
codesta Federazione, né di tutte le altre, si ritiene che le previsioni ivi contenute siano ad
oggi pienamente efficaci e vincolanti e, conseguentemente, sia da escludersi, anche sotto
tale profilo, la legittimità in ordine al ricorso da parte della Federazione Italiana Nuoto al
predetto Fondo di integrazione salariale.
Si resta in attesa di riscontro.
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP
Francesco Quinti Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola