“I dipendenti della Federazione italiana tennis non sono affatto dei privilegiati”. Così Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp, replicano alle affermazioni del numero uno della Federtennis, Angelo Binaghi, che ha definito, fanno sapere i sindacati, “‘un gruppo di privilegiati’ collaboratori, lavoratrici e lavoratori che operano per consentire l’ordinario funzionamento della Federazione Italiana Tennis e che contribuiscono, assieme ai colleghi impegnati nelle altre Federazioni e in Sport e Salute, a sostenere le attività dell’intero movimento sportivo italiano. Presunti ‘privilegiati’ destinatari di retribuzioni medie fisse ricorrenti che di rado superano 1300 euro/mese”.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp ribadiscono, inoltre, che il disaccordo relativo all procedura di Cig avviata dalla Federazione per circa 110 dipendenti “si basa sul fatto che la Fit è destinataria di ingenti contributi pubblici, anche a copertura dei costi del personale. E in tal senso non vale neanche l’obiezione per cui dal 2020 sarebbe cambiato il sistema di erogazione. Non sono di certo scomparsi i finanziamenti a copertura delle spese del personale, ma semplicemente sono stati ricondotti all’interno del tanto citato algoritmo che regola la distribuzione. Ciò significa anzitutto che il finanziamento complessivo di cui è destinataria la FIT, pari per il 2020 a 8.829.858 euro, sia sostanzialmente invariato rispetto al 2019, e ricopra anche i costi del personale. A tal fine ricordiamo come il risparmio che si vuole ottenere sulle spalle dei lavoratori attraverso la cassa integrazione ammonti a soli circa 350/370 mila euro, a fronte di cifre espresse in milioni”.
Infine, per i sindacati risultano “del tutto pretestuose e infondate le insinuazioni per cui il sindacato difenderebbe i lavoratori a discapito di altri soggetti. Queste organizzazioni sindacali si sono profuse a tutti i livelli, e continueranno a farlo, affinché venissero individuati strumenti idonei per garantire a tutti, sia nell’ambito dello sport che in generale, un ristoro concreto alle perdite economiche subite a causa della pandemia. Ma trattasi, ovviamente, di ambiti più generali, che coinvolgono anche altri soggetti istituzionali, ben diversi rispetto alle procedure di cassa integrazione di cui al sindacato compete discutere”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp.