“Non abbiamo mai avallato né tantomeno accettato l’ipotesi della cassa integrazione per i dipendenti della Federazione Italiana Tennis, come ci viene attribuito da fonti federali riportate da alcuni organi di informazione. È una notizia priva di fondamento, per quanto ci riguarda, desumibile per il resto sia dalla lettera inviata lo scorso 26 marzo, sia dall’esito del confronto tra le parti del 9 aprile scorso”. Ad affermarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp, nel denunciare come “false notizie quelle messe in giro da ‘presunte fonti’” della Fit e relative al piano di Cassa integrazione per circa 110 lavoratori della federazione.
“Ad oggi, piuttosto – proseguono – e crediamo sia questa la vera notizia, non abbiamo ancora ricevuto alcuna smentita dal Presidente e management della Fit, come pure dal Presidente e Amministratore delegato di Sport e Salute sulla correttezza dei contenuti di merito della nostra denuncia rispetto al tema dei contributi pubblici ricevuti da quella Federazione, associazione senza fini di lucro e con personalità giuridica di diritto privato. Si tratta – aggiungono – di milioni di euro pubblici erogati dal Ministero dell’Economia e Finanze destinati a sostenere quasi interamente anche il costo ordinario del personale dipendente che per quest’anno, inoltre, si andranno ad aggiungere ai circa 30 milioni di euro resi disponibili dall’art. 14 del Decreto legge 23/2020, complessivamente destinati alle Federazioni sportive nazionali attraverso l’Istituto per il Credito Sportivo per esigenze di liquidità”.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Cisal Fialp chiedono un intervento del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: “Si faccia immediatamente carico della delicata situazione, affrontando e sciogliendo i i nodi al fine di salvaguardare il lavoro e garantire il rispetto dei principi e valori morali delle persone coinvolte”. Dai sindacati una proposta: “Vista la rilevanza dei comportamenti registrati nella gestione di quei contributi, chiediamo al Presidente e Amministratore delegato di Sport e Salute, Vito Cozzoli, a tutela del diritto al lavoro e della dignità dei lavoratori del FIT e di tutte le altre Federazioni sportive nazionali, di valutare la possibilità di attribuire gli eventuali anticipi dovuti alle Federazioni per l’anno in corso solo dopo aver ottenuto preventivamente l’impegno a garantire in primis la copertura integrale delle retribuzioni dei dipendenti”, concludono.