Al Direttore Generale della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Dr.ssa Stefania Cresti
e p.c.
Al Dirigente della Div. II della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Emanuela Cigala
Oggetto: Emergenza Epidemiologica da Covid-19 -Lavoro Ordinario in Smart Working – Richiesta incontro.
Al fine di limitare la presenza in ufficio e i conseguenti spostamenti sul territorio dei lavoratori a rischio contagio da COVID-19, le norme di legge recentemente emanate e le successive direttive divulgate dal Ministro della Funzione Pubblica hanno individuato nel lavoro agile o smart-working la modalità ordinaria di erogazione della prestazione lavorativa, indicando le attività indifferibili come le uniche da assicurare, se necessario, attraverso la presenza fisica dei lavoratori negli Enti e/o negli uffici da cui dipendono.
In tema di lavoro agile, la normativa di riferimento – legge 22 maggio 2017 n. 81 – al comma 1 dell’art. 20 afferma il principio secondo il quale il lavoratore che svolge la propria attività in modalità agile non deve essere discriminato rispetto al lavoratore che svolge la propria attività in ufficio, chiarendo inoltre che “il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda”.
Tale principio, insieme ad altri, è richiamato dalla circolare esplicativa 2/2020 del Ministero della Funzione Pubblica, che assegna espressamente alle relazioni sindacali presso ciascuna PA il compito di ”definire gli aspetti di tipo organizzativo e i profili attinenti al rapporto di lavoro …previo confronto sotto tale aspetto con le organizzazioni sindacali”.
Nel dare atto all’amministrazione di quanto è stato finora fatto nella fase di emergenza epidemiologica riteniamo che il suddetto principio di carattere generale, in quanto riconosciuto dalla legge, deve poter trovare, a giudizio delle scriventi OO.SS., concreta attuazione anche al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per quanto sopra richiamato, in considerazione anche del protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sottoscritto da CGIL CISL e UIL con il Ministro Dadone lo scorso 3 aprile, FP CGIL, CISL FP e UIL PA chiedono un incontro, da tenersi mediante videoconferenza, per confrontarci sull’applicazione di quanto sopra segnalato e verificare la necessità di adeguare ed integrare le attuali modalità applicative, in stato di smart-working, di alcuni istituti contrattuali alle mutate condizioni lavorative dettate dalle norme in vigore.
Sarà anche l’occasione per fare il punto su alcune delle attività oggetto delle ultime trattive sindacali e per riprendere il confronto con le rappresentanze dei lavoratori.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro. Cordialmente.
FP CGIL
Giuseppe Palumbo Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia Orlando Grimaldi