“Il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, ai cari e ai colleghi del poliziotto penitenziario in servizio presso la Casa di Reclusione di Milano Opera venuto a mancare oggi. Non è il primo decesso tra gli operatori di Polizia penitenziaria e non è da escludere che ce ne possano essere altri. Se il Ministero della Giustizia non si adopererà tempestivamente ad aumentare le misure di sicurezza sanitarie di tutto il personale, lo scenario prefigurato avrà un’alta probabilità di divenire realtà”. È quanto afferma il coordinatore nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, Stefano Branchi.
Ormai, prosegue il dirigente sindacale, “a tutti è ben noto quanto alto sia il rischio di trasmissione del Covid-19 e allo stesso modo a tutti è bene noto che rispettare la distanza e l’isolamento per chi opera negli istituti penitenziari è complicato: l’uso dei Dpi è l’unico strumento per evitare il contagio e altri decessi. E chissà quanti in servizio potrebbero essere positivi asintomatici. Per queste ragioni diventano ancor più indispensabili mascherine, gel igienizzanti e tamponi da sottoporre al personale in servizio”.
La Fp Cgil Polizia Penitenziaria, aggiunge Branchi, “torna con forza a richiedere all’Amministrazione la distribuzione dei Dpi poiché non tutti gli istituti ne sono provvisti e linee guida per la gestione dell’emergenza. Speriamo che l’Amministrazione, costernata quanto noi per la perdita, non perda altro tempo e metta in atto azioni concrete volte ad arginare l’emergenza sanitaria in corso. Anche se le parole sono ben poca cosa in queste circostanze, porgiamo alla famiglia che ha subito la dolorosa perdita, le nostre più sincere condoglianze”, conclude.